Notizie religiose nelle Marche
Mercoledì, 18 Aprile 2018 13:03

Buon compleanno vescovo Fagiani

Buon compleanno arcivescovo Angelo. Compie 75 anni anni mons. Angelo fagiani, arcivescovo emerito della diocesi di Camerino – San Severino Marche. A festeggiarlo, insieme ai sacerdoti ospiti e alle suore che lo assistono, anche l'arcivescovo Francesco Giovanni con alcuni laici della Caritas vicariale di San Ginesio. "Davvero un momento di gioia – ha commentato mons. Brugnaro – L'invito è di ricordare don Angelo, che peraltro ho trovato davvero bene, nelle nostre preghiere. A lui ho portato il saluto dell'intera diocesi nella quale desidera tornare per conoscere da vicino la situazione inferta dal terremoto. Un desiderio che potrà essere realizzato non appena saremo in condizione di offrire un'accoglienza dignitosa e sicura".

 

taglio torta fagiani 75 con scritta rossa

 

brugnaro fagiani 75 anni

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Siringhe per strada. Il sindaco di San Severino Rosa Piermattei dispone immediatamente il piano straordinario di controllo e verifica dell'area. A rinvenire alcune siringhe usate per strada, nei pressi di un parcheggio del centro storico, gli agenti della Polizia Locale. Il primo cittadino è stato messo subito al corrente del fatto e tutta l'area, compresi vicoli e zone più buie, è stata ispezionata dagli agenti. 

“Alla questione ho chiesto di prestare attenzione assoluta, portando lo stato di allerta ai massimi livelli - spiega Rosa Piermattei -. Abbiamo già deciso di rafforzare, anche con la grande collaborazione che c’è con tutte le forze dell’ordine, i controlli in questa e in altre zone della città considerate sensibili. Nei giorni scorsi i militari della locale stazione dell’Arma dei Carabinieri hanno sorpreso due giovani, che sono stati trovati in possesso di sostanze stupefacenti. E’ accaduto nei pressi dei giardini pubblici dove i controlli saranno sempre più massicci. Questi episodi vanno arginati subito. Dobbiamo poi garantire i livelli massimi di sicurezza anche per tutti gli altri cittadini e su questo fronte continueremo con  impegno. Non escludiamo nemmeno il ricorso all’utilizzo di telecamere mobili in alcuni vicoli e vie del centro”.
g.g.

pulizia

Contestualmente, è scattata anche l'operazione straordinaria di pulizia del centro storico. Impegnati nell'opera, i volontari del gruppo comunale di Protezione Civile e il personale dell'ufficio manutenzione. Sono stati aperti tombini e caditoie e ripuliti vicoli e scalinate del centro storico.

pulizia

La situazione è preoccupante - sottolinea il primo cittadino - abbiamo trovato diverse siringhe usate gettate ovunque. E’ un campanello d’allarme che va subito ascoltato prima che la situazione degeneri. Chiediamo la massima collaborazione da parte di tutte le forze di polizia, auspicando, come sempre abbiamo fatto, un rafforzamento degli organici. Ma ricordo a tutti che è necessaria la collaborazione anche da parte dei cittadini. Il primo aiuto lo possono dare le persone segnalando anche singoli episodi, movimenti sospetti o situazioni che meritano di essere approfondite. Siamo molto avanti con il progetto del controllo del vicinato. Da parte del Comune posso assicurare – conclude – che il livello d’allerta è massimo nei confronti di tutti quegli episodi che possono turbare la tranquillità e il futuro della nostra comunità locale”.

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Sta per tornare “Baricentro”. Il divertimento in piazza del Popolo, a San Severino. L’appuntamento è per sabato, a partire dalle 18 fino a tarda notte.

Cinque bar, cinque ambienti diversi che animeranno una delle piazze più belle d’Italia. 

La prima edizione, a maggio 2017, fu un successo e portò nel centro cittadino centinaia di persone. L’evento è organizzato dall’amministrazione comunale di San Severino, la proloco e i bar del centro: a partire dall’aperitivo, musica e divertimento a Km0 con tech house al bar Rossi, reggae al bar delle Logge, revival al bar Centrale, reggaeton al Caffè del Teatro, rock al Pino’s bar. E poi visual mapping a cura di Valerio Gattari e Filippo Ceci.

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Dalle 19 sul palco centrale Simone Barbaresi Full Band con la partecipazione straordinaria di Alberto Napolioni (keyboard sinth bass), Daniele Cuk Graziani (drums) e Agostino Maria Ticino (electronics). Dalle ore 23 al bar Rossi “I love House” con Rheandred e Agostino Maria Ticino, al bar Delle Logge “Always Loving Jah” ed esibizione Gaia Audrey Torchia, al bar Centrale “Revival 70/80/90” con i dj BMas 360, Fabio Effe e Luca Eboli, al Caffè del Teatro “DJ” con gli Inventori di Divertimento e da Pino’s Bar “Rock” con dj Poldo, Gianluk e la voce Giusi Minnozzi.

Sono state organizzate anche delle navette gratuite da e per Tolentino e Camerino/Castelraimondo per cui è richiesta la prenotazione al numero 0733/638414.

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Non ha gradito la visione dell’insieme, di quella che definisce  “una sorta di fuga in avanti “, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, le cui dichiarazioni contestano la richiesta dei sindaci dell’entroterra, di revisionare la suddivisione del cratere in base al livello di danni effettivi riportati dai comuni. “ Non metto in dubbio che l’entroterra, sotto il profilo della devastazione, sia più colpito rispetto alla nostra città che ha meno crolli, ma ha comunque 3956 edifici danneggiati e molti in maniera grave. Il discorso è che il terremoto è una disgrazia che ha colpito 4 regioni e il cratere di conseguenza ha una certa ampiezza. Le problematiche di un comune rispetto all’altro sono diverse ma, non mi è piaciuta la fuga in avanti da parte di 11 comuni , senza peraltro coinvolgere gli altri e senza porsi la domanda se quei comuni che non sono stati chiamati, hanno le stesse problematiche che non valgono a diversificarli da quelli dell’entroterra(ad esempio di carattere emergenziale legate a scuole, sanità o al sociale). Il discorso più bello che abbiamo sempre portato avanti insieme, è quello dell’unità di intenti ed io, e con me gli altri sindaci di San Severino, Matelica, Castelraimondo, Fiuminata, Serrapetrona, non accetto nella maniera più assoluta di non essere stato minimamente avvisato della presenza di cariche dello Stato a Muccia, né minimamente coinvolto per un incontro che verteva sulla proposta di rivedere il cratere”.

Critica sul metodo adottato dai sindaci dell’entroterra, pur senza esprimersi sul merito, anche la sindaca di Serrapetrona Silvia Pinzi: “Pur constatando che effettivamente alcune realtà territoriali sono state ben più colpite rispetto ad altre e per quelle si potrebbero sicuramente approntare dei provvedimenti ad hoc, Serrapetrona è per così dire, a metà strada tra le due realtà. non abbiamo infatti la devastazione che si può ravvisare in altri territori, ma abbiamo tantissimi problemi, ancora molti sfollati e una percentuale molto alta di edifici inagibili. Il terremoto ha colpito tutti e in maniera diversa ed è qui che probabilmente andrebbero fatte dei regimi ad hoc e certamente specifici, senza però andare a distinguere perché poi andiamo a finire che il risultato è fare una discriminazione su chi è di serie A e chi, di serie B. Quello che vorrei dire è semplicemente che dovremmo andare tutti verso un'unica direzione; non partire in gruppetti che magari tentano di fare una volata per arrivare chissà dove e poi finisce tutto in una bolla di sapone. Diciamo sempre che l'unione fa la forza e in tantissime altre situazioni abbiamo dimostrato di esserne capaci; in questo caso è più dura, ma dobbiamo dimostrare maggiore unione e condivisione di idee e di intenti. Auspico che con i colleghi si possa andare avanti insieme , condividere le idee; poi uno i percorsi può abbracciarli o meno ma, quantomeno, deve essere condivisibile la strada”.

 Pronta è stata la risposta dei sindaci della montagna, alla polemica innescata dal sindaco di Tolentino.

“Siamo rimasti assolutamente sorpresi dalla reazione di Pezzanesi - afferma il sindaco Gianluca Pasqui- Lo sono anche a titolo personale perché conosco il sindaco da molti anni e debbo dire che non mi sarei mai aspettato una presa di posizione di questo genere e, sono convinto che non sia neppure in linea con quanto vuole la sua comunità. Noi non abbiamo mai chiesto l'esclusione, né di Tolentino, né di nessun altra località; questo io l’ho sempre precisato a chiare lettere e a chiare note, semplicemente, abbiamo chiesto che ogni comunità abbia la giusta medicina, che ci sia il giusto intervento per sanare i problemi di quella comunità. Leggere che ci sono terremotati di serie A e di Serie B, è un qualcosa che veramente lascia senza parole-  sottolinea Pasqui-; non riesco proprio a capire come l'esperto sindaco di Tolentino possa aver fatto ad intervenire in questo modo perché, significa voler ammettere già a priori che Tolentino evidentemente non ha le caratteristiche per essere ricompreso all'interno dei livelli delle fasce di danno. Ritengo invece e, sono assolutamente convinto, dell'esatto opposto e cioè, che tutti i comuni abbiano diritto di essere all'interno di un cratere ma, sono altrettanto convinto che deve esserci una diversificazione che è dovuta ai danni che ogni comune ha subìto, alle necessità che un comune ha e che sicuramente sono diverse rispetto ad altri comuni e quindi a degli interventi che debbono essere mirati, nessuno escluso e compreso Tolentino. Trovo inspiegabile quanto ho letto e quanto è stato affermato e mi auguro che lo stesso Giuseppe Pezzanesi se ne renda conto, tornando sui suoi passi e continuando a fare il buon amministratore quale è, senza voler andare ad inficiare richieste essenziali, non solo per chi è in montagna, ma anche per chi è in pianura e comunque, compresa la sua popolazione, abbia dei bisogni. Intervenire in quel modo, ripeto e sottolineo, significa autoescludersi, quando invece nessuno ha parlato di esclusioni

“ Non capisco come mai si risentano sindaci che stanno un po' meglio di noi, quando un cratere è composto da tanti comuni che non hanno quel livello di danneggiamento. Così il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci- “Invito e tutti coloro che vorranno essere partecipati delle condizioni del mio come degli altri comuni che fanno parte dell'ambito sociale 18, a recarsi presso i nostri territori; solo in questo modo riusciranno a capire, che danni di questa entità, neanche la seconda guerra mondiali li aveva prodotti. Dico anche che se si è tenuto un vertice a Muccia con Gentiloni e con il Commissario De Micheli, è perché le scosse si sono verificate a cavallo dei comuni di Muccia e Pieve Torina ed è evidente che il terremoto ha una precisa connotazione e caratteristica; mal si comprende però una lettera che in realtà dice restituiamo a tutti dignità che significa dire che chi ha subito più danni è giusto che abbia una priorità perché sennò perdiamo i territori. E allora, a chi dice no bisogna chiedere, se vuole che tutti siano considerati dalla stessa parte, se vogliono veramente perdere un determinato territorio. Quando porti un malato al pronto soccorso- continua Gentilucci- sì visita prima quello che è in codice rosso e, via via fino al codice bianco; è evidente che il nostro territorio, il comune di Pieve Torina , insieme a quello di Ussita, di Muccia e di Camerino, si trovano in codice rosso e non è possibile che vengano visitati e curati insieme a quelli che si trovano in codice bianco. In quella lettera abbiamo detto ‘diamo una priorità a questi territori per non perderli’ restituiamo il danno anche quelli che stanno a Fano che hanno subito un effetto diretto dal terremoto, a quel privato che ha subito un danno e una lesione alla sua abitazione. Abbiamo detto rifondiamo i soldi anche a queste persone e a quelle che stanno a Civitanova; il problema però è, che se non diamo una sorta di priorità, (questo è quello che si chiede nella lettera) noi alcuni territori li perdiamo. Io credo che questa sia una questione di condivisione da parte di tutti; una questione di buon senso e di dignità per un territorio che mi onoro di rappresentare”.

In tarda serata, il sindaco di Matelica Alessandro Del Priori ha informato che, tra primi cittadini del cratere e altri sindaci che ne sono rimasti fuori, si sta lavorando per preparare un documento congiunto. “ In realtà – dichiara Del Priori- la proposta di restringere il perimetro del cratere è sbagliata sotto tutti i punti di vista. E’ sbagliata nel merito e nel metodo- sottolinea- perché il problema vero non è quanto è grande il cratere; il problema della ricostruzione sono le procedure che sono troppo lunghe e la burocrazia che ci sta distruggendo. Il problema è soprattutto nel non aver fatto squadra fin dall'inizio: è questo il vero problema. Chi si nasconde dietro a cose politiche, probabilmente nasconde un'incapacità; questo è quello che andrebbe detto. D’altra parte, è sbagliato il metodo perché non si può fare una riunione ‘carbonara’ e ristretta tra un po’ di sindaci e andare dal ministro, dal Presidente del Consiglio, dal commissario e chiedere delle cose. Abbiamo fatto tutto in maniera collegiale fino ad ora per cui , ci aspettavamo di essere coinvolti. E’ vero, e, va detto che ci sono dei comuni che sono molto colpiti, altri meno ed è giusto non fare anche in questo caso due pesi e due misure, ma non lo si può fare sulle regole del Cratere e neanche su come affrontare i temi in riunioni carbonare; bisogna fare squadra tutti insieme. Ogni volta che abbiamo fatto riunioni con i sindaci ognuno urlava di più dell'altro, rivendicando qualcosa ma il territorio è territorio di tutti, il terremoto trema per tutti e quindi, i cittadini delle città che sono un pochino più lontane dall’epicentro e che non hanno più casa, sono identici a quelli che stanno al centro del sisma Non possiamo creare cittadini di serie A e cittadini di serie B, per cui non è questo il problema. Se vogliamo cambiare le regole, mettiamoci seduti e facciamolo. Siamo tutti convinti che alcuni comuni vanno aiutati di più come Camerino, Muccia, Pieve Torina, Castelsantangelo, Visso, Ussita, ma non in questo modo”.

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Nessuno ha mai parlato di Serie A, Serie B o Serie C. Da oggi, però, possiamo parlare di “inqualificabile”. Perché inqualificabile è quanto afferma il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, quando - forse “infantilmente risentito” per non aver preso parte a un paio di riunioni – afferma che l’intento di quei sindaci che chiedono una suddivisione del cratere in base agli effettivi livelli di danno sia creare “terremotati di Serie A” e “terremotati di Serie B”.

Il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, dovrebbe fare un giro a Bolognola, Castelsantangelo sul Nera (colpito già il 24/08/2016 e epicentro della devastante scossa di magnitudo 6.5), Fiastra, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Serravalle, Ussita, Valfornace, Visso o a Camerino prima di lasciarsi andare a dichiarazioni o a commenti che dimostrano una totale e colpevole distanza dalla consapevolezza di quanto accaduto. Prima di fare certe affermazioni inqualificabili e irriguardose, venga a fare un viaggio nella “vera” montagna colpita!

Nessuno ha mai detto che Tolentino debba essere escluso da nulla, e nessuno ha mai parlato di esclusioni. Quella che da mesi portiamo avanti è, invece, una sacrosanta battaglia affinché si prenda atto che equiparare la situazione di 138 comuni con danni diversi, problematiche diverse e contingenze diverse, è pura cecità politica.

In Serie B il collega Pezzanesi ci si mette da solo quando fa certe affermazioni. Abbiamo chiesto, e continueremo a farlo con ogni mezzo e in ogni dove, che si riconoscano i livelli oggettivi di danno e le necessità delle comunità. Se Tolentino rientrerà o meno in una ipotetica “prima fascia” non lo stabiliremo certo noi.

Infine, sia chiaro che la riunione a cui Pezzanesi dice di non essere stato invitato non ha seguito i canoni istituzionali. Quel giorno, alle 5,10 del mattino, c’è stata una scossa di magnitudo 4,6 con epicentro a Muccia. Molti sindaci, che quella scossa l’hanno sentita e che da quella scossa sono stati tirati giù dal letto, hanno raggiunto Pieve Torina dove, nel frattempo, stavano arrivando i vertici regionali e della Protezione Civile, oltre alla commissaria De Micheli.

Inviti formali non ne sono stati fatti. Gli inviti, quella mattina, li ha fatti il terremoto….chi l’ha sentito…c’era!

I sindaci di Camerino, Castelsantangelo sul Nera, Bolognola, Valfornace, Monte Cavallo, Pieve Torina, Serravalle di Chienti, Fiastra, Muccia e il commissario prefettizio di Ussita

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Dalla perimetrazione alla ricostruzione integrataL’amministrazione comunale di Camerino ha fissato una serie di incontri per presentare alla popolazione le perimetrazioni proposte e in corso di adozione da parte della Regione. Agli incontri, parteciperà il Dirigente dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione ing. Cesare Spuri. Al fine di rendere maggiormente possibile la reale partecipazione dei cittadini interessati, si è deciso di programmare più incontri, dividendo il territorio comunale.

Tutti gli appuntamenti si terranno nella Geostruttura del City Park in via Madonna delle Carceri alle ore 17.30. Il calendario prevede il primo incontro lunedì 23 aprile per le perimetrazioni riguardanti le frazioni di Arnano, Calcina, Sant’Erasmo, Nibbiano, Selvazzano, Mistrano, Valle San Martino, Sellano, Perito, Costa San Severo, Spindoli.

A seguire martedì 24 aprile si affronteranno le perimetrazioni riguardanti le frazioni di Agnano, Tuseggia, Sabbieta Alta, Letegge, Statte, Campolarzo, Varano di Sopra, San Luca, Sentino.

Lunedì 7 maggio sarà la volta di quelle riguardanti i quartieri di Vallicelle e Borgo San Giorgio e, infine, venerdì 11 maggio verranno presentate le perimetrazioni riguardanti il Centro storico.

"Tengo a precisare - dice il sindaco Gianluca Pasqui- che prima dell'adozione della regione Marche  abbiamo voluto organizzare questi incontri, dai quali potranno emergere eventuali eccezioni che i cittadini hanno facoltà di proporre. Così  come previsto dalla legge- spiega il sindaco- la serie di incontri programmati, segue alla nostra proposta di perimetrazione presentata alla regione, che è avvenuta dopo esserci confrontati e riuniti  più volte e, dopo più incontri tenutisi presso l'ente regionale con i tecnici preposti, per poter arrivare ad un punto condiviso. Da lunedì 23 aprile quindi, località, frazione per frazione e centro storico, secondo una suddivisione studiata per incontrare tutti i cittadini, andremo ad addentrarci sul come è stata prevista la perimetrazione.  E' chiaro che le proposte alle quali si è giunti- precisa Pasqui-  non sono proposte presentate sulla base di desideri del sindaco, dell'amministrazione o della regione Marche, bensì,  sulla base di una progettualità ben precisa e che, sostanzialmente, risponde a delle domande.

Agli  incontri sarà presente l'ingegnere Spuri,  insieme ad  altri tecnici della regione Marche; presenteranno la perimetrazione in maniera scientifica, illustrandone pro e contro. In linea di massima- spiega il sindaco - la perimetrazione  viene fatta, soprattutto laddove si vuole andare a migliorare in maniera sostanziale quel luogo, quella frazione, quel centro della città. Vogliamo dunque inserirci in questo tema con l'intenzione di cercare di far comprendere in maniera assoluta ai nostri cittadini, il significato di questa importante operazione.   L'invito a partecipare agli incontri è ovviamente rivolto a  tutti i residenti nelle varie frazioni e nel centro storico; verranno chiamati  e,  ovviamente, potranno portare anche i loro tecnici.  Al riguardo aggiungo che la comunicazione è stata estesa anche agli ordini professionali,  agli architetti agli ingegneri e ai geometri,  affinché venissero a conoscenza delle giornate di incontro che noi facciamo.  E poi, si andrà ad adottare la decisione finale, che sarà comunque figlia di un qualcosa di condiviso e naturalmente rispondente alla normativa". 

 

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Recuperato nel lago di Castreccioni il corpo senza vita di un pescatore di Apiro. Nel pomeriggio di ieri, l'uomo era andato a pescare, ma all'ora di cena non aveva fatto rientro  a casa.I familiari avevano dato l'allarme e le ricerche erano partite immediatamente. Interrotte con il buio, sono riprese stamattina presto. Sono stati i familiari a scoprire il corpo dell'uomo immerso nell'acqua nelle vicinanze della postazione in cui si recava di solito a pescare,  in località Castreccioni. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, i sanitari del 118 e i carabinieri.
g.g.

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Nei giorni scorsi a Camerino c’è stata la visita di turisti di Milano con una modernissima auto Tesla Model X, suv della casa automobilistica TESLA, auto 100% elettrica, innovativa e pionieristica nel campo delle auto elettriche.

La notizia non è certo la presenza dell’auto nella città di Camerino, ma il motivo per cui la stessa si trovasse a Camerino e cioè che era in ricarica nell’area parcheggio della Contram S.p.A. dove, di recente, sono state installate due colonnine Tesla per la ricarica di auto elettriche, ma facciamo un piccolo passo indietro.

Circa un anno fa la Contram S.p.A., l'Università di Camerino ed il Comune di Camerino, dopo gli eventi sismici del 2016, condivisero l’idea e il progetto dello Spin-Off Istambiente s.r.l. di Camerino, di trasformare la città ducale in un modello di città ecosostenibile.

Il tema è forse marginale dopo gli eventi catastrofici del 2016, ma è centrale nella ripresa post sisma; infatti, si cerca di offrire quel servizio in più, quel vivere sano, quello stile di vita sostenibile che è raro trovare nel resto dell’intera penisola.

I bisogni della popolazione, sicuramente, ora sono altri, ma i camerinesi e le loro istituzioni non possono non sperare in un futuro diverso.

Dalle parole ai fatti: l’installazione di colonnine Tesla porta la città di Camerino ad essere l’unica nell’entroterra e una delle poche nella Regione Marche ad offrire tale servizio.

Questa installazione si può considerare come la “posa della prima pietra” e si spera di portare la Città ducale ad un completo sistema di rete di ricarica auto, scooter e biciclette, anche con possibilità di noleggio.

 

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Gemellaggio tra i Licei di Camerino e l’Istituto di Istruzione Superiore “Giuseppe Peano” di Torino. Nell’arco di più giorni,  coinvolgendo in particolare la classe terza A del Liceo Scientifico torinese, sezione Scienze Applicate, impegnata in un’attività di alternanza scuola-lavoro, i ragazzi svilupperanno l’argomento “Terremoto: cause ed effetti. il caso di Camerino”. Alunni e docenti del Liceo “Peano”, in questi giorni sono ospiti dell’ Istituto “Varano” e dell’Università di Camerino. L’ateneo proporrà  agli alunni una serie di attività, in particolare presso le sue strutture dei poli di Geologia e di Scienze e tecnologie di Ascoli Piceno. In programma anche una escursione al Monte Vettore, una gita ad Assisi e la visita delle grotte di Frasassi. Accompagnati dai docenti, gli studenti torinesi sono stati accolti dal caloroso benvenuto degli alunni dei Licei di Camerino , i quali per l'occasione hanno approntato molteplici iniziative, anche di carattere conviviale. Al gemellaggio hanno collaborato anche Comune di Camerino, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, associazione “Io non crollo” e CUS Camerino che ha messo a disposizione le strutture sportive in località Le Calvie. Arrivati in città domenica 15 aprile, i ragazzi torinesi  hanno già vissuto questa mattina un'esperienza di particolare suggestione, visitando la 'zona rossa'.  

i due licei

“E’ anzitutto un voler condividere con i pari età la brutta esperienza del terremoto e un toccare con mano la situazione- ha spiegato il dirigente Francesco Rosati- Il gemellaggio, è nato peraltro grazie a una camerinese che, attualmente in pensione, per tanti anni ha insegnato nella stessa istituzione torinese. Il contatto si è evoluto con l'idea di renderla comunque un'esperienza didatticamente significativa per i ragazzi che frequentano un liceo scientifico con sezione Scienze Applicate e dunque, a curvatura marcatamente scientifica. In uno studio per gruppi molto approfondito, gli alunni dovranno preparare un reportage sul terremoto, curando vari aspetti: da quello strettamente geologico, a quelli legati alla gestione dell'emergenza e ai risvolti sociali e antropologici. Ecco quindi che si sono potuti sviluppare più rapporti, da quello di tipo conviviale con la nostra scuola, a quello con l’ateneo di Camerino, senza trascurare la parte culturale Significativo anche l’incontro con l'associazione IoNonCrollo per raccontare l'esperienza della gestione delle emergenze e- ha aggiunto il preside- la stessa visita della zona rossa, non un giro turistico, ma un approfondimento sugli aspetti tecnici delle messe in sicurezza. Fra qualche anno i ragazzi si iscriveranno probabilmente ad Ingegneria e, riteniamo che l’esperienza vissuta a Camerino, abbia un valore non solo dal punto di vista umano ma anche didattico e formativo”.

“Lo scorso anno- ha riferito Paola Eandi, docente del Liceo di Torino - siamo partiti con l'idea di fare un qualcosa di solidale con qualcuno avesse vissuto l'esperienza del terremoto e, in occasione delle notizie che ci arrivavano da queste zone, l'idea si è evoluta in un progetto che fosse di studio, di condivisione e di solidarietà. Quanto alla visita in zona rossa – ha continuato Paola Eandi- sicuramente è stata impressionante; ero stata qui a dicembre per cominciare a capire come organizzare il tutto e qualcosa mi aspettavo ma l’emozione è stata davvero forte. Di sicuro si percepisce la desolazione, la vita che c'era e non c'è più. Spero che i miei ragazzi colgano molti aspetti e, soprattutto, che la vita ti regala aggregazione. I rapporti sociali sono importanti e mi auguro che questa comunità possa ritrovarli appieno”.

 

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Tornare nel centro storico per i ragazzi del Liceo di Camerino è stata un’emozione indescrivibile.

In me e nei miei compagni- ha dichiarato Fabio Cardona, rappresentante degli studenti- ha fatto riaffiorare ricordi della routine quotidiana: il giro in centro storico la mattina prima di entrare in classe, il rientro a casa sempre passando per il centro storico per raggiungere l’area dei parcheggi. E’ stato un po' come ritornare a un anno e otto mesi fa e, anche la visita seppure all'esterno della nostra vecchia scuola ci ha trasmesso un senso di nostalgia e di sofferenza” .

Ragazzi dei Licei di Camerino davanti alla sede loro scuola

Impressioni forti anche per l'altro rappresentante degli studenti, Samuele Di Pillo: “ Non mettevamo più piede in quelle zone dal 26 ottobre 2016, e abbiamo provato sensazioni indescrivibili; passare in un paese quasi 18 anni della vita e, da un momento all'altro, non riuscire più a rientrare in quella che in realtà era la nostra casa, sono state emozioni veramente forti. E’ stato come rivivere un sogno che fino a due anni fa sembrava infinito, ma che da un giorno all'altro è tramontato.. Il bello sono azioni solidali come quelle del Liceo “Peano” che non possiamo che qualificare come un enorme atto di umanità”. “Il fatto di aver ospitato questi ragazzi in una situazione che non è solo verifica della distruzione ma anche inizio di ricostruzione- ha aggiunto Fabio Cardona- vale a dimostrare che studenti, cittadini e commercianti, stanno provando a rialzarsi e a ritornare alla vecchia e cara quotidianità”.

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“Sono davvero rimasto molto impressionato anche dal silenzio surreale che c’è- ha commentato Alessio Peirot del liceo 'Peano'-; ho immaginato la città piena di persone e la scena opposta, di chi all’interno delle mura ci abitava e, tornandoci, la trovi disastrata e vuota. Tutto questo è orribile e spaventoso. La situazione è alquanto critica e davvero le immagini su internet non rendono assolutamente quello che realmente è accaduto; c'è bisogno di un aiuto da parte di tutta Italia per questa città”.

Ad accogliere i ragazzi nella loro visita in centro storico, c’era l’assessore Antonella Nalli che ha definito il gemellaggio tra le due scuole, un altro segnale di speranza e di grande solidarietà.

Quello della solidarietà, in un momento dove le istituzioni purtroppo non hanno svolto ancora perfettamente la loro parte, è l'unico motore che ha dimostrato di funzionare perfettamente; vedere questi ragazzi a Camerino e volerli incontrare personalmente come amministrazione comunale al piazzale della Vittoria, significa dire a questi giovani, che loro comunque hanno vinto. Piazzale della Vittoria è la zona dove c'erano i ragazzi, dove ci sono le scuole e dove spero ritorni vitalità. La Rocca borgesca, è l'unico posto bellissimo,, rimasto agibile da subito dopo il sisma. Quindi l’ invito a tornarci è rivolto a tutti, soprattutto ai nostri giovani che magari a volte, quasi si dimenticano che c’è. E’ ora di riappropriarci piano piano della nostra città. E’ un appello che rivolgo ai giovani che ci danno forza e che ci dicono che a volte, basta il semplice gesto di prendersi per mano. Insieme ce la possiamo fare” .

Carla Campetella

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Si è spento all'età di 76 anni Giuseppe Gentili, scultore "artigiano del ferro", come amava definirsi, "personaggio misterioso e affascinante, un lupo solitario che ha scelto la scultura come arma per combattere le sue battaglie per la vita, la pace, la giustizia, la libertà", ha scritto di lui Aldo Forbice.

Nato a Pollenza nel 1942 è vissuto per molti anni a Camerino, dove ha creato la maggior parte delle proprie opere. Frequentati gli studi artistici, all'età di 24 anni espone la sua prima produzione, realizzando una personale di scultura presso il teatro "Lauro Rossi" di Macerata.

Inizia a realizzare opere in ferro e nel 1966 è presente alla VII Biennale Nazionale di Arte Sacra Contemporanea.

Il primo premio alla sua arte Gentili lo riceve a Nizza, dove guadagna la placchetta d'oro "Statue de la Libertè" sezione scultura.

Le sue opere entrano a far parte delle collezioni di personaggi famosi, quali Charlie Chaplin, Pablo Picasso, Federico Fellini.

Nel 1981 il comune di Macerata acquista e colloca nei Giardini Diaz l'opera "Don Chisciotte", scultura di 7 metri che lo vede impegnato dal 1976 al 1981.

La morte dello scultore Giuseppe Gentili e il ricordo del vescovo Brugnaro.

Il mondo si gira dall'altra parte “ . Questa frase pronunciata dal papa in occasione degli sbarchi degli immigrati a Lampedusa ha ispirato anche una scultura

Mi commuove – ha dichiarato il vescovo appena saputo della scomparsa dello scultore - la velocità e la sensibilità con cui Giuseppe Gentili ha interpretato il discorso fatto dal papà quando dopo essere stato in visita a Lampedusa ha detto: “ c'è una parte del mondo in particolare del mondo ricco occidentale e europeo, che si gira dall'altra parte” mentre dal Mediterraneo arrivano popolazioni bisognose di aiuto affamate e oppresse.

Gentili ha interpretato e rappresentato su una una conchiglia che ha sopra una mano aperta di un questuante con sopra una croce e poi una persona che certamente denutrita che tiene insieme queste tre realtà e dietro a questa persona sopraelevata che è sopra un piccolo mappamondo non regolare, quattro personaggi che non guardano la persona ammirati ma si girano dall'altra parte con la testa e il segno massimo di indifferenza.

Credo abbia saputo interpretare in maniera creativa e adatta alla sua formazione anche al suo tipo di sensibilità e con questo grande momento che stiamo vivendo tutti dell'emigrazione

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