Salvare l'ospedale di Camerino. La voce dei sindaci dell'entroterra

Martedì, 09 Febbraio 2021 18:32 | Letto 696 volte   Clicca per ascolare il testo Salvare l'ospedale di Camerino. La voce dei sindaci dell'entroterra Salvare lospedale di Camerino. Sempre più sindaci dellentroterra  si uniscono allaccorato appello lanciato dal primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia a tutela del depauperamento e del reintegro della piena funzionalità dei reparti di un nosocomio a servizio di una vastissima area. Domani al Lanciano Forum lincontro tra gli ammnistratori locali e lassessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, mentre ha superato i 4500 membri il gruppo social Salviamo lOspedale di Camerino ed è salito ad oltre 5200 il numero delle firme dellomonima petizione. Tra i primi sindaci ad esternare condivisione Pietro Cecoli, alla guida dellamministrazionedi Montecavallo: Io sono uno dei sindaci che vive questa realtà montana- dichiara Cecoli-  Con i miei familiai abito a mille metri sopra Montecavallo nella frazione di Pantaneto e non posso che avere attenzione a curare linteresse sia degli abitanti del paese, sia dellintero terrtitorio della montagna, come fatto del resto anche in passato quando stavoin Comunità Montana. Insieme abbiamo condotto tante battaglie in favore dellospedale e, anche se inn parte ci sono riusciti, ci mancherebbe che adesso ce lo facciamo chiudere o debilitare. Di sicuro debbo dire che tanta è la volontà di riprendere  tutto il terreno perduto e di riconquistare il nostro lembo di terra rappresentato dallospedale. Spperiamo di riuscire a riportarlo a quelleccellenza che abbiamo sempre conosciuto nei reparti dellortopedia, della cardiologia e della chirurgia- continua il sindaco di Montecavallo-. Ci auguriamo di riuscire a far capire alla Regione Marche i nostri intenti e cercare una maniera per incentivare i medici a venire a lavorare in questo presidio sanitario. Sappiamo che non è semplice perchè, specie dopo il terremoto, le nostre zone sono diventate meno appetibili e alcune professionalità, o si avvicinano alle loro terre dorigine, o magari si sono stancate di operare in zone svantaggiate. Con laiuto dellassessore alla sanità Saltamartini che è persona caparbia e leale - conclude Cecoli- ci impegneremo comunque a trovare le dovute soluzioni per cercare di convincere a rimanere sul nostro territorio.  Tutti i sindaci sono concordi nel riconoscere che il presidio sanitario di Camerino è il punto di riferimento di un intero territorio. Credo che tutta la comunità dellentroterra e tutti i sindaci - afferma Mario Baroni, primo cittadino di Muccia- si trovino daccordo nel tutelare una struttura che è un punto di riferimento e che, in unarea disagiata con popolazione in prevalenza anziana, va difesa in tuttii modi. Comprendiamo che la nuova Giunta regionale si è insediata da poco e subito ha dovuto occuparsi del grave problema della pandemia che sta richiedendo grande impegno ma  anche personalmente mi auguro che possa prendere a cuore questa situazione, insieme allimpegno di riportare a Camerino reparti come lortopedia e la cardiologia che cerano prima dellemergenza. É importante- sottolinea Baroni- che la Giunta siprendaquesto impegno. Aggiungerei che bisognerebbe risolvere anche la questione delle liste di attesa perchè è inconcebile che per una visita si debba attendere 8- 9 mesi o addirittura un anno. Credo che sia necessario mettersi dunque a tavolino per cercare di trovare una soluzione alle tante problematiche di una seppure parziale chiusura dellospedale, che non permettono un accesso facile alla sanità da parte di chi, come nelle nostre zone, a queste difficoltà e alla pandemia, ha dovuto aggiungere anche quella di non avere più casa, vivere nelle sae o in paesi diversi da quelli in cui risiedeva prima del sisma. C.C.
Salvare l'ospedale di Camerino. Sempre più sindaci dell'entroterra  si uniscono all'accorato appello lanciato dal primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia a tutela del depauperamento e del reintegro della piena funzionalità dei reparti di un nosocomio a servizio di una vastissima area. 
Domani al Lanciano Forum l'incontro tra gli ammnistratori locali e l'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, mentre ha superato i 4500 membri il gruppo social "Salviamo l'Ospedale di Camerino" ed è salito ad oltre 5200 il numero delle firme dell'omonima petizione.
 Tra i primi sindaci ad esternare condivisione Pietro Cecoli, alla guida dell'amministrazionedi Montecavallo: " Io sono uno dei sindaci che vive questa realtà montana- dichiara Cecoli-  Con i miei familiai abito a mille metri sopra Montecavallo nella frazione di Pantaneto e non posso che avere attenzione a curare l'interesse sia degli abitanti del paese, sia dell'intero terrtitorio della montagna, come fatto del resto anche in passato quando stavoin Comunità Montana. Insieme abbiamo condotto tante battaglie in favore dell'ospedale e, anche se inn parte ci sono riusciti, ci mancherebbe che adesso ce lo facciamo chiudere o debilitare. Di sicuro debbo dire che tanta è la volontà di riprendere  tutto il terreno perduto e di riconquistare il nostro lembo di terra rappresentato dall'ospedale. Spperiamo di riuscire a riportarlo a quell'eccellenza che abbiamo sempre conosciuto nei reparti dell'ortopedia, della cardiologia e della chirurgia- continua il sindaco di Montecavallo-. Ci auguriamo di riuscire a far capire alla Regione Marche i nostri intenti e cercare una maniera per incentivare i medici a venire a lavorare in questo presidio sanitario. Sappiamo che non è semplice perchè, specie dopo il terremoto, le nostre zone sono diventate meno appetibili e alcune professionalità, o si avvicinano alle loro terre d'origine, o magari si sono stancate di operare in zone svantaggiate. Con l'aiuto dell'assessore alla sanità Saltamartini che è persona caparbia e leale - conclude Cecoli- ci impegneremo comunque a trovare le dovute soluzioni per cercare di convincere a rimanere sul nostro territorio". 
Tutti i sindaci sono concordi nel riconoscere che il presidio sanitario di Camerino è il punto di riferimento di un intero territorio.
"Credo che tutta la comunità dell'entroterra e tutti i sindaci - afferma Mario Baroni, primo cittadino di Muccia- si trovino d'accordo nel tutelare una struttura che è un punto di riferimento e che, in un'area disagiata con popolazione in prevalenza anziana, va difesa in tuttii modi. Comprendiamo che la nuova Giunta regionale si è insediata da poco e subito ha dovuto occuparsi del grave problema della pandemia che sta richiedendo grande impegno ma  anche personalmente mi auguro che possa prendere a cuore questa situazione, insieme all'impegno di riportare a Camerino reparti come l'ortopedia e la cardiologia che c'erano prima dell'emergenza. É importante- sottolinea Baroni- che la Giunta siprendaquesto impegno. Aggiungerei che bisognerebbe risolvere anche la questione delle liste di attesa perchè è inconcebile che per una visita si debba attendere 8- 9 mesi o addirittura un anno. Credo che sia necessario mettersi dunque a tavolino per cercare di trovare una soluzione alle tante problematiche di una seppure parziale chiusura dell'ospedale, che non permettono un accesso facile alla sanità da parte di chi, come nelle nostre zone, a queste difficoltà e alla pandemia, ha dovuto aggiungere anche quella di non avere più casa, vivere nelle sae o in paesi diversi da quelli in cui risiedeva prima del sisma". 

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