Tribunale di Camerino: approvata la proposta di legge regionale, primo passo verso la riapertura

Martedì, 20 Aprile 2021 16:05 | Letto 1040 volte   Clicca per ascolare il testo Tribunale di Camerino: approvata la proposta di legge regionale, primo passo verso la riapertura Il consiglio regionale delle Marche ha approvato all’unanimità la proposta di legge sulla riorganizzazione dei tribunali e degli uffici del pubblico ministero, primo passo verso la possibile riapertura dei presidi di giustizia soppressi, tra cui il tribunale di Camerino.“Come primo firmatario della proposta - afferma il vicepresidente dell’assise regionale Gianluca Pasqui - non posso che essere profondamente soddisfatto per l’esito di questa votazione. Ringrazio tutti i colleghi che con il loro voto hanno voluto confermare e sottolineare la rilevanza di un argomento che interessa una parte importante della popolazione marchigiana. Quella che deve fare i conti ogni giorno con infrastrutture carenti, con una cronica carenza di servizi, con uno spopolamento apparentemente inesorabile. Quella che dal 2016 deve fare anche i conti con le drammatiche conseguenze causate da un sisma che ha devastato le case e l’anima di chi vive in quelle zone. Come noto, la riforma del 2012 ha avuto come conseguenza fondamentale la soppressione di sedi di tribunale e delle relative procure della Repubblica, nell’ottica del contenimento della spesa pubblica e della stabilizzazione finanziaria e di una miglior organizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. Nelle Marche, la riforma ebbe come effetto quello della chiusura del tribunale di Camerino. Ci si rese subito conto delle ripercussioni negative che potevano esserci, poiché era palese che sguarnendo i territori di questi importanti presidi di giustizia e del relativo apparato amministrativo si andava ad impoverire tutto un contesto, sociale, economico e civile, isolando ancora di più i cittadini delle zone più periferiche.A Camerino, fra l’altro, la chiusura del tribunale ha avuto effetti ancora più gravi, vista la presenza di una antica Università con Facoltà di Giurisprudenza - continua Pasqui - La concentrazione del “servizio giustizia” solo presso i tribunali delle città capoluogo di Provincia, eliminando i tribunali delle zone interne, ha reso estremamente gravoso l’accesso alla giustizia, anche a causa delle estensioni territoriali dei circondari giudiziari, nonché delle difficili condizioni orografiche, logistiche e infrastrutturali. Con questa proposta di legge alle Camere si vuole innovare il sistema delineato dal decreto legislativo 155/2012, attribuendo un ruolo attivo e propositivo alle Regioni stesse. Come ho già sottolineato, nel caso del circondario di Camerino si sono aggiunte, oltre all’impoverimento della Facoltà di Giurisprudenza, anche le difficoltà causate dal terremoto del 2016 per cui il ripristino del servizio giustizia nell’entroterra ricreerebbe pure economia e posti di lavoro. In particolare, con l’articolo 1, che introduce l’articolo 8 bis, si prevede che le Regioni interessate possono richiedere al Ministro della Giustizia che, sulla base di apposite convezioni, sia stabilito il ripristino della funzione giudiziaria, nelle rispettive sedi, dei tribunali circondariali e delle Procure della Repubblica soppressi dall’articolo 1 dello stesso d. lgs. 155/2102. Auspico ora un riscontro positivo e tempestivo da parte del Parlamento, per restituire a Camerino e alle Marche un servizio di fondamentale importanza”.f.u.
Il consiglio regionale delle Marche ha approvato all’unanimità la proposta di legge sulla "riorganizzazione dei tribunali e degli uffici del pubblico ministero", primo passo verso la possibile riapertura dei presidi di giustizia soppressi, tra cui il tribunale di Camerino.

“Come primo firmatario della proposta - afferma il vicepresidente dell’assise regionale Gianluca Pasqui - non posso che essere profondamente soddisfatto per l’esito di questa votazione. Ringrazio tutti i colleghi che con il loro voto hanno voluto confermare e sottolineare la rilevanza di un argomento che interessa una parte importante della popolazione marchigiana. Quella che deve fare i conti ogni giorno con infrastrutture carenti, con una cronica carenza di servizi, con uno spopolamento apparentemente inesorabile. Quella che dal 2016 deve fare anche i conti con le drammatiche conseguenze causate da un sisma che ha devastato le case e l’anima di chi vive in quelle zone. Come noto, la riforma del 2012 ha avuto come conseguenza fondamentale la soppressione di sedi di tribunale e delle relative procure della Repubblica, nell’ottica del contenimento della spesa pubblica e della stabilizzazione finanziaria e di una miglior organizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. Nelle Marche, la riforma ebbe come effetto quello della chiusura del tribunale di Camerino. Ci si rese subito conto delle ripercussioni negative che potevano esserci, poiché era palese che sguarnendo i territori di questi importanti presidi di giustizia e del relativo apparato amministrativo si andava ad impoverire tutto un contesto, sociale, economico e civile, isolando ancora di più i cittadini delle zone più periferiche".

"A Camerino, fra l’altro, la chiusura del tribunale ha avuto effetti ancora più gravi, vista la presenza di una antica Università con Facoltà di Giurisprudenza - continua Pasqui - La concentrazione del “servizio giustizia” solo presso i tribunali delle città capoluogo di Provincia, eliminando i tribunali delle zone interne, ha reso estremamente gravoso l’accesso alla giustizia, anche a causa delle estensioni territoriali dei circondari giudiziari, nonché delle difficili condizioni orografiche, logistiche e infrastrutturali. Con questa proposta di legge alle Camere si vuole innovare il sistema delineato dal decreto legislativo 155/2012, attribuendo un ruolo attivo e propositivo alle Regioni stesse. Come ho già sottolineato, nel caso del circondario di Camerino si sono aggiunte, oltre all’impoverimento della Facoltà di Giurisprudenza, anche le difficoltà causate dal terremoto del 2016 per cui il ripristino del servizio giustizia nell’entroterra ricreerebbe pure economia e posti di lavoro. In particolare, con l’articolo 1, che introduce l’articolo 8 bis, si prevede che le Regioni interessate possono richiedere al Ministro della Giustizia che, sulla base di apposite convezioni, sia stabilito il ripristino della funzione giudiziaria, nelle rispettive sedi, dei tribunali circondariali e delle Procure della Repubblica soppressi dall’articolo 1 dello stesso d. lgs. 155/2102. Auspico ora un riscontro positivo e tempestivo da parte del Parlamento, per restituire a Camerino e alle Marche un servizio di fondamentale importanza”.

f.u.


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