Tares, il sindaco Messi scrive a Napolitano

Venerdì, 19 Luglio 2013 02:00 | Letto 873 volte   Clicca per ascolare il testo Tares, il sindaco Messi scrive a Napolitano Un impegno immediato di tutte le forze di governo, a tutti i livelli, a rivedere e modificare la nuova tassa sui rifiuti per dare sollievo alla pressione fiscale che sta soffocando il Paese. Lo chiede Osvaldo Messi, sindaco di Appignano, nella lettera inviata a Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica, Enrico Letta, presidente del Consiglio dei Ministri, e ai parlamentari Mario Morgoni e Irene Manzi. Preoccupato per le drammatiche conseguenze degli aumenti da capogiro che la Tares comporterà, il sindaco fa notare liniquità della tassa che graverà sulle famiglie, sui commercianti e sui piccoli imprenditori senza tenere conto delle virtuosità dei territori. “Il Comune di Appignano - scrive Messi - è all80% di raccolta differenziata, valore che rappresenta uneccellenza rispetto alla media nazionale, eppure gli appignanesi dovranno sborsare più soldi, al pari di cittadini di altre zone meno attente allambiente”. Nellevidenziare il momento critico di angosciosa crisi economica e di calo dei consumi in cui giunge la tassazione, Messi mette in luce, nel suo ruolo di primo cittadino, anche il clima di disagio che si respira tra la gente: “Attraverso questo ennesimo balzello ci vediamo depauperati dal nostro ruolo di amministratori e costretti ad assumere le caratteristiche di esattori di uno Stato, che sembra approfittarsi della fiducia che ancora godiamo tra i cittadini grazie alla nostra diligenza e rigore”.

Un impegno immediato di tutte le forze di governo, a tutti i livelli, a rivedere e modificare la nuova tassa sui rifiuti per dare sollievo alla pressione fiscale che sta soffocando il Paese. Lo chiede Osvaldo Messi, sindaco di Appignano, nella lettera inviata a Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica, Enrico Letta, presidente del Consiglio dei Ministri, e ai parlamentari Mario Morgoni e Irene Manzi.

Preoccupato per le drammatiche conseguenze degli aumenti da capogiro che la Tares comporterà, il sindaco fa notare l'iniquità della tassa che graverà sulle famiglie, sui commercianti e sui piccoli imprenditori senza tenere conto delle virtuosità dei territori.

“Il Comune di Appignano - scrive Messi - è all'80% di raccolta differenziata, valore che rappresenta un'eccellenza rispetto alla media nazionale, eppure gli appignanesi dovranno sborsare più soldi, al pari di cittadini di altre zone meno attente all'ambiente”.

Nell'evidenziare il momento critico di angosciosa crisi economica e di calo dei consumi in cui giunge la tassazione, Messi mette in luce, nel suo ruolo di primo cittadino, anche il clima di disagio che si respira tra la gente: “Attraverso questo ennesimo balzello ci vediamo depauperati dal nostro ruolo di amministratori e costretti ad assumere le caratteristiche di esattori di uno Stato, che sembra approfittarsi della fiducia che ancora godiamo tra i cittadini grazie alla nostra diligenza e rigore”.

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