Nelle settimane passate si era accesa una polemica sull'argomento "sagre", dopo che alcuni ristoratori di Matelica e Castelraimondo si erano espressi in merito, rimarcando come si trattasse di una concorrenza sleale, sia per la fioritura di sagre in ogni dove, senza una reale e solida tradizione alle spalle, sia per la leggerezza in materia di normative igienico sanitarie, fiscali e di sicurezza, che le aziende sono invece costrette a osservare alla lettera.
In effetti, risulta evidente come, negli ultimi tempi, si sia assistito a un exploit di sagre e feste, soprattutto nel periodo estivo, spesso con lo stesso identico tema centrale riproposto a pochi chilometri di distanza, non basate su tipicità enogastronomiche del territorio, o comunque di giovanissima età.
Dello stesso parere risulta essere il consigliere comunale di Porto Recanati, Attilio Fiaschetti, la cui mozione per richiedere un regolamento per lo svolgimento delle sagre è stata bocciata in consiglio comunale proprio in questi giorni. Alla base della mozione, la consapevolezza, da parte del consigliere, che spesso dietro una sagra si nascondono associazioni o partiti interessati solamente al lucro.
Su questo tema si è brevemente espresso, nell'ambito di un discorso più ampio, il presidente della Comunità Montana di San Severino Marche Gian Luca Chiappa.
"Se le Comunità montane continueranno ad essere considerate i bancomat presso cui andare a prelevare i mille euro necessari per fare le sagre è meglio chiuderle. Non servirebbero presidente e giunta, basterebbe un economo".
Così ironizza, ma non troppo, il presidente Chiappa a proposito del ruolo che andranno ad assumere le unioni montane, i nuovi enti recentemente approvati, palesando un'opinione già nota: le unioni montane dovranno studiare una maniera di centralizzare alcuni poteri, come le forze dell'ordine e gli uffici tecnici adibiti al reperimento fondi e finanziamenti europei, rispettando nel contempo le autonomie locali e le diverse esigenze, a livello di servizi e funzioni, dei borghi, siano essi piccoli o grandi, montani o marittimi.
L'idea di quella che è stata la precedente gestione delle risorse, comunque, è ben definita nella frase sovracitata: tornando alle nostre sagre, sembrerebbe in effetti che, in alcuni casi, esse siano solo stratagemmi volti a spillare denaro ad alcune amministrazioni, eccessivamente prodighe nel concederlo, sia già in buona o mala fede.