Sciopero della fame per difendere il punto nascita

Mercoledì, 27 Gennaio 2016 09:47 | Letto 1928 volte   Clicca per ascolare il testo Sciopero della fame per difendere il punto nascita “Roberto non è un pazzo, i pazzi sono altri”. Sono le parole del sindaco Cesare Martini, presente all’ospedale di San Severino per l’avvio dello sciopero della fame di Roberto Pioli. Iniziativa nata per difendere il punto nascite che dovrebbe chiudere il 31 gennaio. “È encomiabile l’atteggiamento di Roberto, il suo è un atto di dignità e di civiltà – ha detto Martini –. La sua è un’iniziativa estrema che merita la solidarietà di tutta l’amministrazione e di tutta la città. Spero davvero che serva a far comprendere a Ceriscioli che quello che sta compiendo è un furto”. “La riforma deve essere rivista dalla A alla Z – ha spiegato Roberto Pioli –. La mia voce non è di un singolo ma di un intero territorio. Il popolo sta chiamando i vertici della Regione e loro devono rispondere. Mi fermerò quando si deciderà di rivedere la riforma e quando Ceriscioli verrà personalmente a vedere il nostro nosocomio e ad ascoltare la nostra voce”. Come si è organizzato Pioli per le giornate che lo attenderanno? “Di notte dormirò nella mia auto e non mangerò finché non avrò ottenuto quello che voglio”. Presenti alla manifestazione, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi insieme ad alcuni membri del consiglio comunale, Carla Messi di M5S di Macerata, Barbara Cacciolari, le consigliere comunali settempedane Alessandra Aronne e Romina Cherubini, e Andrea Lombardini, rappresentante degli studenti dell’Itis “E. Divini” insieme ad alcuni compagni. Questi ultimi hanno voluto essere presenti perché “prima di essere studenti siamo cittadini – ha detto Lombardini –. In Italia c’è la brutta abitudine di modificare la Costituzione e noi siamo qui per opporci alla modifica dell’articolo 32. Il punto nascite di San Severino è fondamentale, conosco una donna che ha dovuto partorire prematuramente. Se avesse dovuto arrivare a Macerata probabilmente sarebbero morti sia lei che il figlio”. Dure anche le parole del sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi: “Diminuiscono il numero degli anestesisti, ci tolgono la week surgery per portarlo a San Severino come contentino. Qui tolgono il reparto maternità. Quand’è che risparmieranno sui compensi e sul numero dei dirigenti?”. Gaia Gennaretti
“Roberto non è un pazzo, i pazzi sono altri”. Sono le parole del sindaco Cesare Martini, presente all’ospedale di San Severino per l’avvio dello sciopero della fame di Roberto Pioli. Iniziativa nata per difendere il punto nascite che dovrebbe chiudere il 31 gennaio. “È encomiabile l’atteggiamento di Roberto, il suo è un atto di dignità e di civiltà – ha detto Martini –. La sua è un’iniziativa estrema che merita la solidarietà di tutta l’amministrazione e di tutta la città. Spero davvero che serva a far comprendere a Ceriscioli che quello che sta compiendo è un furto”. “La riforma deve essere rivista dalla A alla Z – ha spiegato Roberto Pioli –. La mia voce non è di un singolo ma di un intero territorio. Il popolo sta chiamando i vertici della Regione e loro devono rispondere. Mi fermerò quando si deciderà di rivedere la riforma e quando Ceriscioli verrà personalmente a vedere il nostro nosocomio e ad ascoltare la nostra voce”. Come si è organizzato Pioli per le giornate che lo attenderanno? “Di notte dormirò nella mia auto e non mangerò finché non avrò ottenuto quello che voglio”. Presenti alla manifestazione, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi insieme ad alcuni membri del consiglio comunale, Carla Messi di M5S di Macerata, Barbara Cacciolari, le consigliere comunali settempedane Alessandra Aronne e Romina Cherubini, e Andrea Lombardini, rappresentante degli studenti dell’Itis “E. Divini” insieme ad alcuni compagni. Questi ultimi hanno voluto essere presenti perché “prima di essere studenti siamo cittadini – ha detto Lombardini –. In Italia c’è la brutta abitudine di modificare la Costituzione e noi siamo qui per opporci alla modifica dell’articolo 32. Il punto nascite di San Severino è fondamentale, conosco una donna che ha dovuto partorire prematuramente. Se avesse dovuto arrivare a Macerata probabilmente sarebbero morti sia lei che il figlio”. Dure anche le parole del sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi: “Diminuiscono il numero degli anestesisti, ci tolgono la week surgery per portarlo a San Severino come contentino. Qui tolgono il reparto maternità. Quand’è che risparmieranno sui compensi e sul numero dei dirigenti?”. Gaia Gennaretti

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