Unione Montana unita, tornano i sei comuni "ribelli"

Venerdì, 30 Novembre 2018 12:35 | Letto 2301 volte   Clicca per ascolare il testo Unione Montana unita, tornano i sei comuni "ribelli" Avevano deciso di non continuare a far parte dellUnione Montana di Camerino i sindaci dei comuni di Monte Cavallo, Valfornace, Bolognola, Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera. Divergenze di vedute, soprattutto di carattere economico riguardo ai costi e personale, avevano determinato la decisione separatista che ora, invece, è stata rivista con la scelta dei primi cittadini di tornare a far parte dellente. Ciò anche in unottica di collaborazione, dopo che il terremoto del 2016 ha sconvolto vita e gestione dellintero territorio, nella convinzione che lunione faccia la forza. “Sicuramente una decisione che deriva anche dalla forza che danno le unioni - così il primo cittadino di Monte Cavallo Pietro Cecoli - . Noi sindaci dei sei Comuni rimasti fuori dall’Unione avevamo pensato di formare una realtà simile, ma ci siamo resi conto che più enti ci sono e più le energie si disperdono nel territorio. Così c’è stata questa decisione comune. Inizialmente c’era stato un muro contro muro perché non vedevamo le Unioni Montane dallo stesso punto di vista di altri sindaci. Noi al tempo non siamo entrati nell’Unione solo per un discorso di carattere economico. Mentre le altre Unioni investivano e crescevano, la nostra perdeva risorse e personale. Ora bisogna rivedere tutta la questione economica, rivedere i vincoli che abbiamo per il fatto di aver perso unità di personale e vedremo, perchè ancora non è chiaro, se potremmo assumere qualcuno. Però ce la metteremo tutta perché l’Unione funzioni bene e questo vada a vantaggio del territorio e di chi lo abita”.  Avevamo una posizione che abbiamo mantenuto, cioè quella che i costi eccessivi vanno sicuramente rimossi – il parere del sindaco di Castelsantengelo sul Nera Mauro Falcucci – In realtà noi siamo stati sempre uniti ed ora abbiamo ritenuto opportuno formalizzare lunione, votandola in consiglio comunale. Occorreva, a nostro avviso, anche un atto formale per dire che siamo più comuni aggregati sotto unistituzione. Le nostre perplessità permangono e abbiamo anche rivolto linvito a rivedere lo statuto dellente. Lobiettivo è che il nostro territorio alzi la voce per essere ascoltato e perchè levento sismico non rpoduca come effetto ultimo quello dello spopolamento del territorio montano.    

Avevano deciso di non continuare a far parte dell'Unione Montana di Camerino i sindaci dei comuni di Monte Cavallo, Valfornace, Bolognola, Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera. Divergenze di vedute, soprattutto di carattere economico riguardo ai costi e personale, avevano determinato la decisione "separatista" che ora, invece, è stata rivista con la scelta dei primi cittadini di tornare a far parte dell'ente. Ciò anche in un'ottica di collaborazione, dopo che il terremoto del 2016 ha sconvolto vita e gestione dell'intero territorio, nella convinzione che l'unione faccia la forza.

Sicuramente una decisione che deriva anche dalla forza che danno le unioni - così il primo cittadino di Monte Cavallo Pietro Cecoli - . Noi sindaci dei sei Comuni rimasti fuori dall’Unione avevamo pensato di formare una realtà simile, ma ci siamo resi conto che più enti ci sono e più le energie si disperdono nel territorio. Così c’è stata questa decisione comune. Inizialmente c’era stato un muro contro muro perché non vedevamo le Unioni Montane dallo stesso punto di vista di altri sindaci. Noi al tempo non siamo entrati nell’Unione solo per un discorso di carattere economico. Mentre le altre Unioni investivano e crescevano, la nostra perdeva risorse e personale. Ora bisogna rivedere tutta la questione economica, rivedere i vincoli che abbiamo per il fatto di aver perso unità di personale e vedremo, perchè ancora non è chiaro, se potremmo assumere qualcuno. Però ce la metteremo tutta perché l’Unione funzioni bene e questo vada a vantaggio del territorio e di chi lo abita”.

 "Avevamo una posizione che abbiamo mantenuto, cioè quella che i costi eccessivi vanno sicuramente rimossi – il parere del sindaco di Castelsantengelo sul Nera Mauro Falcucci – In realtà noi siamo stati sempre uniti ed ora abbiamo ritenuto opportuno formalizzare l'unione, votandola in consiglio comunale. Occorreva, a nostro avviso, anche un atto formale per dire che siamo più comuni aggregati sotto un'istituzione. Le nostre perplessità permangono e abbiamo anche rivolto l'invito a rivedere lo statuto dell'ente. L'obiettivo è che il nostro territorio alzi la voce per essere ascoltato e perchè l'evento sismico non rpoduca come effetto ultimo quello dello spopolamento del territorio montano".

 

 

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