Fanelli: "Chi non decide non amministra. Bisogna uscire dalle perimetrazioni"

Venerdì, 22 Marzo 2019 12:21 | Letto 1477 volte   Clicca per ascolare il testo Fanelli: "Chi non decide non amministra. Bisogna uscire dalle perimetrazioni" Chi non decide non amministra, personalmente avrei tolto le perimetrazioni già da tempo. Siamo al solito scaricabarile, o meglio non il solito, perché stavolta la responsabilità di decidere sulle perimetrazioni viene scaricata direttamente sui miei concittadini. L’ultima surreale proposta del Sindaco uscente Pasqui è infatti quella di indire una sorta di referendum per decidere Perimetrazioni SI o Perimetrazioni NO nel centro storico. In questo modo così non si assume alcuna responsabilità. La cosa più triste è che ciò denota che questa amministrazione, a distanza di due anni e mezzo, non ha ancora un’idea di cosa fare della città di Camerino. In sostanza non c’è nessuna idea progettuale. Se ci fosse, oggi si avrebbe ben chiaro le aree da perimetrare e quelle dove invece i lavori possono essere fatti partire subito. Ora, dopo che per due anni è stato tenuto tutto nascosto nei cassetti, dopo il rifiuto a fornire i documenti sulle perimetrazioni ai comitati cittadini, dopo che per scelta non si è mai discusso in consiglio comunale di perimetrazioni; improvvisamente, viene in mente di trascinare i cittadini in questo referendum o consultazione, che avrebbe il solo scopo di sgravare l’amministrazione da ogni responsabilità. Cittadini, fino ad oggi mai considerati nelle scelte, tenuti all’oscuro di tutto ora dovrebbero decidere su un argomento estremamente tecnico, per valutare il quale si dovrebbero conoscere diverse ordinanze commissariali nonché le relazioni di quest’ultime con le norme sull’edilizia, dove si intrecciano i livelli di danno (L1, L2 etc.) con l’adeguamento sismico piuttosto che il miglioramento sismico ed i relativi finanziamenti. Io reputo questa proposta l’ennesima presa in giro per i già vessati cittadini di Camerino che attendono da mesi e mesi di avere notizie certe sui progetti per la città e sull’annoso problema delle messe in sicurezza, che ormai appare chiaro, non saranno mai completate. Io la mia idea la dico chiara, senza avere paura. Bisogna uscire dalle perimetrazioni, ora e cominciare subito i lavori. Dopo aver atteso inutilmente due anni e mezzo non si può più parlare di condivisione delle scelte e di coinvolgimento della popolazione, andava fatto prima casomai, ora si deve solo agire; la città rischia di morire perché sta morendo la speranza. Bisogna uscire dalle perimetrazioni e riservare quest’ultimo strumento solo alle piccole zone che devono essere stravolte urbanisticamente. Per individuare queste zone basta un’idea progettuale che purtroppo l’amministrazione ad oggi ancora non ha. A proposito il piano Cucinella che fine ha fatto? Né è stata pubblicata solo una parte, ed il resto? Stesso discorso vale anche per le frazioni: ne vanno perimetrate solo alcune e solo le aree strettamente necessarie e oggetto di sconvolgimenti a livello urbanistico. Il Comune di Camerino, al contrario, ha chiesto la perimetrazione di ben 25 frazioni, per fortuna molte già stralciate dall’USR. Contrariamente a quanto pensavano i nostri amministratori infatti non si possono prendere finanziamenti tout court dalle perimetrazioni per i condotti fognari, per cui perimetrare le frazioni non fa che ingessare i lavori ed allungare notevolmente i tempi di intervento. Marco Fanelli

Chi non decide non amministra, personalmente avrei tolto le perimetrazioni già da tempo.

Siamo al solito scaricabarile, o meglio non il solito, perché stavolta la responsabilità di decidere sulle perimetrazioni viene scaricata direttamente sui miei concittadini.

L’ultima surreale proposta del Sindaco uscente Pasqui è infatti quella di indire una sorta di referendum per decidere Perimetrazioni SI o Perimetrazioni NO nel centro storico. In questo modo così non si assume alcuna responsabilità.

La cosa più triste è che ciò denota che questa amministrazione, a distanza di due anni e mezzo, non ha ancora un’idea di cosa fare della città di Camerino. In sostanza non c’è nessuna idea progettuale.

Se ci fosse, oggi si avrebbe ben chiaro le aree da perimetrare e quelle dove invece i lavori possono essere fatti partire subito.

Ora, dopo che per due anni è stato tenuto tutto nascosto nei cassetti, dopo il rifiuto a fornire i documenti sulle perimetrazioni ai comitati cittadini, dopo che per scelta non si è mai discusso in consiglio comunale di perimetrazioni; improvvisamente, viene in mente di trascinare i cittadini in questo referendum o consultazione, che avrebbe il solo scopo di sgravare l’amministrazione da ogni responsabilità.

Cittadini, fino ad oggi mai considerati nelle scelte, tenuti all’oscuro di tutto ora dovrebbero decidere su un argomento estremamente tecnico, per valutare il quale si dovrebbero conoscere diverse ordinanze commissariali nonché le relazioni di quest’ultime con le norme sull’edilizia, dove si intrecciano i livelli di danno (L1, L2 etc.) con l’adeguamento sismico piuttosto che il miglioramento sismico ed i relativi finanziamenti.

Io reputo questa proposta l’ennesima presa in giro per i già vessati cittadini di Camerino che attendono da mesi e mesi di avere notizie certe sui progetti per la città e sull’annoso problema delle messe in sicurezza, che ormai appare chiaro, non saranno mai completate.

Io la mia idea la dico chiara, senza avere paura. Bisogna uscire dalle perimetrazioni, ora e cominciare subito i lavori. Dopo aver atteso inutilmente due anni e mezzo non si può più parlare di condivisione delle scelte e di coinvolgimento della popolazione, andava fatto prima casomai, ora si deve solo agire; la città rischia di morire perché sta morendo la speranza.

Bisogna uscire dalle perimetrazioni e riservare quest’ultimo strumento solo alle piccole zone che devono essere stravolte urbanisticamente. Per individuare queste zone basta un’idea progettuale che purtroppo l’amministrazione ad oggi ancora non ha.

A proposito il piano Cucinella che fine ha fatto? Né è stata pubblicata solo una parte, ed il resto?

Stesso discorso vale anche per le frazioni: ne vanno perimetrate solo alcune e solo le aree strettamente necessarie e oggetto di sconvolgimenti a livello urbanistico.

Il Comune di Camerino, al contrario, ha chiesto la perimetrazione di ben 25 frazioni, per fortuna molte già stralciate dall’USR. Contrariamente a quanto pensavano i nostri amministratori infatti non si possono prendere finanziamenti tout court dalle perimetrazioni per i condotti fognari, per cui perimetrare le frazioni non fa che ingessare i lavori ed allungare notevolmente i tempi di intervento.

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