Notizie di politica nelle Marche

Tenuto fuori dalla " disfida " tra il sindaco Pasqui e i consiglieri di minoranza sulle dimissioni anticipate e suggerite, il consigliere comunale Pietro Tapanelli, esprime la sua idea su tutto quello che è successo la scorsa settimana dopo l'incandescente consiglio comunale che ha portato il primo cittadino a " radunare " la stampa locale per comunicare le sue opinioni e chiarire gli attacchi che arrivavano dagli oppositori.

Di seguito pubblichiamo il comunicato integrale del consigliere Tapanelli.  

Augurandomi che la polemica tra i colleghi di minoranza e gli altri di maggioranza sia sopita, una cosa va detta a proposito delle dimissioni chieste dal sindaco nei confronti dei consiglieri Trojani, Fanelli e Caprodossi.

Indipendentemente dal merito dell’alterco, ormai analizzato nei dettagli da tutti i vari punti di vista e sul quale non intendo avventurarmi, è doveroso precisare che, politicamente ed istituzionalmente, la richiesta del primo cittadino fatta nei confronti di parte della minoranza è di una gravita inaudita e sbalorditiva, soprattutto alla luce della grande esperienza amministrativa che il sindaco Pasqui può vantare.

Stiamo parlando ovviamente di prassi politico-istituzionale, che forse interesserà a pochi, visto che fa più audience una dichiarazione ad effetto ed acchiappavoti, ma quando ci si muove in un determinato ambito occorre che tutti, soprattutto il sindaco, tengano a mente quali sono le regole di base.

Il consigliere comunale, così come il parlamentare, tanto per fare un paragone un pochettino più elevato, non può, e non deve, ricevere alcuna richiesta di dimissioni da parte dell’apparato esecutivo, in considerazione della diversa natura istituzionale che le due anime amministrative hanno. Il sindaco e la giunta rappresentano, nella separazione dei poteri riconducibile a Montesquieu, l’organo esecutivo, mentre i consiglieri comunali impersonano un piccolo parlamento, titolare del potere legislativo. Solo questo, assistito anche dallo strumento tecnico della mozione di sfiducia, può chiedere le dimissioni (sfiducia, appunto) del sindaco e della giunta. Mai viceversa.

Tanto che non esiste alcuno strumento tecnico, di prassi consiliare o parlamentare, che consenta all’organo di governo di sfiduciare il proprio controllore che è, come detto, il consiglio comunale (o il parlamento, se saliamo al massimo livello nazionale). A corroborare tale assunto va precisato che il sindaco non è un consigliere comunale e gli assessori, se nominati tra i consiglieri comunali, cessano proprio da quest’ultima carica, tranne nei piccoli comuni dove vige un’apposita deroga. Il perché è presto intuibile: l’esecutivo potrebbe scegliere a suo piacimento il proprio supervisore.

Per buona sorte viviamo ancora in uno stato di diritto che consente ad un consigliere comunale di chiedere la sfiducia nei confronti del sindaco e della giunta e che, fortunatamente e spero ancora per molto, mai consentirà il contrario. La sfiducia nei confronti del consigliere la può ottenere solo l’elettore. Come? Non votandolo più.

Pietro Tapanelli – consigliere comunale Art. 1 MDP

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Carcere, strade, tribunale, attività produttive, messe in sicurezza, riduzione della zona rossa, situazione della chiesa di Santa Maria in Via, con chiarimenti dopo le polemiche scoppiate nei gironi scorsi, sono stati gli argomenti trattati dal sindaco di Camerino Gianluca Pasqui nel corso della partecipata assemblea pubblica che si è svolta presso i locali Contram, attuale sede del comune, e che ha segnato la ripresa del "Filo diretto" con il primo cittadino di Camerino nel nuovo format del contatto diretto con la cittadinanza. Per dovere di cronaca in molti hanno fatto notare l'assenza di tutti i consiglieri di minoranza, così come non sono mancate critiche alla gestione dell'emergenza sismica da parte dell'amministrazione.

In apertura di assemblea il sindaco ha riferito di un incontro avuto a Roma con il sottosegretario Ferri, grazie all'interessamento del senatore Boemi contattato dall'ex primo cittadino Dario Conti, avente ad oggetto la ricostruzione del carcere nella città ducale. In tal senso, nonostante la necessità di una delocalizzazione dell'istituto penitenziario, l'incontro si è rivelato proficuo con il sottosegretario Ferri che ha mostrato la propria disponibilità garantendo che solleciterà la questione della costruzione del carcere di Camerino alla prossima imminente riunione del Comitato Paritetico dell'Edilizia Penitenziaria.

Ascolta l'intera trasmissione

 

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Riguardo alle strade il sindaco, con rammarico, ha preso atto della situazione dissestata di alcune arterie mettendo i cittadini in guardia dal rischio che alcune strade potrebbero anche essere chiuse al traffico in un futuro prossimo a motivo della mancanza di risorse. Notizie positive, invece, sono state fornite dal maggiore Isidori, comandante della Polizia Locale, peraltro criticato per la gestione viabilità in viale Giacomo Leopardi e in Largo et poi si more sul versnate della viabilità cittadina, in particolare in via Madonna delle Carceri dove a breve inizieranno i lavori per il posizionamento della segnaletica orizzontale e verticale e per la costruzione di marciapiedi, il tutto nell'ottica di garantire una maggiore sicurezza.

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Trattando l'argomento Giudice di Pace interessante segnalazione quella dell'ingegnere Luciano Antonini che prendendo spunto da una notizia riguardante il tribunale di Bassano del Grappa, chiuso al pari del tribunale di Camerino, che ha iniziato a trattare via Skype le cause civili ha suggerito al primo cittadino di verificare se, attraverso il mantenimento dell'ufficio del Giudice di Pace, una soluzione analoga potrebbe verificarsi anche per Camerino.

Infine, su sollecitazione di alcuni cittadini, presenti e che hanno sollevato la questione telefonando in redazione, il sindaco ha voluto chiarire tutta la situazione, dal 26 ottobre, riguardante i ritardi nella messa in sicurezza della chiesa di Santa Maria in Via al fine di smorzare le polemiche che negli ultimi giorni hanno imperversato in città e sui social.

 

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Un seminario per parlare dei "Nuovi sentieri di sviluppo per le aree interne dell'Appennino Marchigiano" si è tenuto a Camerino, presso la sala convegni del Campus Universitario, nella giornata di giovedì 22. Un progetto nato dalla volontà del Consiglio Regionale delle Marche e delle quattro Università marchigiane (Camerino, Macerata, Ancona e Urbino) di lavorare congiuntamente per mettere a disposizione della rinascita del territorio colpito dai recenti eventi sismici le rispettive competenze e tecnologie. Tra gli intervenuti al convegno il Presidente del Consiglio Regionale delle Marche Antonio Mastrovincenzo, i Rettori dei quattro atenei interessati, il Presidente della II Commissione del Consiglio Regionale Gino Traversini, la coordinatrice del Comitato Nazionale per le Aree Interne Sabrina Lucatelli, l'Assessore Regionale alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti, l'Arcivescovo di Camerino – San Severino Marche Francesco Giovanni Brugnaro, numerosi sindaci e amministratori dei comuni maceratesi colpiti dal terremoto. Il progetto sarà realizzato attraverso la partecipazione di un team composto da 11 laureati, che effettueranno indagini sul campo insieme ad un gruppo di ricercatori di tutte le Università marchigiane, coordinati dall'Università di Camerino sotto la supervisione del professor Massimo Sargolini, responsabile scientifico del progetto.

"Siamo grati al presidente del consiglio regionale per aver organizzato questo importante tavolo di lavoro fra le quattro università marchigiane ed aver dato il coordinamento di questo progetto a Camerino – le parole del rettore eletto di Unicam Claudio Pettinari - E' un iniziativa che consentirà, al nostro territorio di mappare quelle che sono le necessità, di capire come intervenire e catalogare tutto ciò che è accaduto, cercando di trovare soluzioni ai problemi che incontreremo. Probabilmente con una comunità scientifica coesa e compatta si potranno ottenere risultati importanti. Credo che questa sia una via corretta per affrontare la sfida che ci attende: mettere in campo tutte le competenze e le conoscenze scientifiche a vantaggio della comunità. E' questa la famosa terza missione che spesso invochiamo".

"Siamo di fronte ad una sfida cruciale in un momento delicatissimo in cui l'emergenza non è finita, ma noi dobbiamo pensare alla ricostruzione delle comunità – fa eco il responsabile scientifico del progetto Massimo Sargolini - Tutto si dovrebbe svolgere su quattro capisaldi. Il primo è la presa di coscienza del sistema di pianificazione locale, perché non si riparte da zero ma da un sistema di progettazione che diversi comuni hanno consolidato. Il secondo riguarda i beni culturali latu senso, inclusi quelli naturali. Terza questione è mettere in gioco i sistemi della produzione agronomiche, forestali e prodotti locali. L'ultimo è cercare di cogliere il senso delle comunità e come ricrearle in questo momento così difficile. Sono orgoglioso della fiducia che le università marchigiane hanno riposto nell'università di Camerino e nella mia persona. Spero sia l'inizio di un lungo cammino insieme".

 

convegno vescovo

 

"E' compito della politica fare in modo che il territorio elabori un progetto di sviluppo – così l'assessore regionale Angelo Sciapichetti - perché da una tragedia come il terremoto che ha colpito la comunità possa nascere l'occasione, forse unica e irripetibile, di rilancio di un'area che era già fortemente in difficoltà prima del sisma. E' necessario un cambio di passo e un'accelerazione, altrimenti corriamo il rischio di ripetere gli errori del passato. Se riprendiamo le cronache di venti anni fa, dopo il terremoto del 1997, ci accorgiamo che siamo alle prese con gli stessi problemi".

Puntuale e apprezzato l'intervento dell'Arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro, che ha posto l'accento sull'importanza fondamentale delle comunità. "Mi è sembrato giusto partire da un antefatto, che è quello di riconoscere o ricostituire la comunità. Parlare di sentieri, di aree interne da ricostruire secondo le esigenze del lavoro, della scuola, della storia e del turismo è giusto e importante, ma prima di tutto bisogna comprendere come rifare le comunità, come riportare in questi luoghi le persone che sono state delocalizzate. Quando le comunità sono così piccole da avere una insignificanza rispetto alle grandi domande che il terremoto pone in termini di ricostruzione, conservazione, priorità, innovazione tutti questi interrogativi hanno bisogno di trovare risposta non solo dalla singola comunità, ma dall'insieme di comunità. Quindi, chi aiuta la ricostruzione deve offrire modelli credibili, altrimenti il rischio è quello di ricostruire in un deserto cose che non servono a nessuno".

 

convegno platea

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Il giorno dopo il consiglio comunale, che ha visto anche la presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, dell'ingegnere Cesari Spuri, direttore del Dipartimento Regionale di Protezione Civile, e dell'incaricato del Commissario Errani per la ricostruzione delle scuole, nel quale si è parlato di scuole, polo universitario, situazione della chiesa di S. Maria in Via, il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui ha convocato una conferenza stampa nel corso della quale ha chiesto ripetutamente alla minoranza di dimettersi. Motivo del contendere le accuse rivolte nei giorni scorsi al primo cittadino "attraverso – le parole di Pasqui - alcuni volantini che appartengono ad un modo di fare politica proprio di tempi lontani". Il sindaco ha risposto punto per punto ad ogni osservazione e ad ogni critica mossa dai consiglieri di minoranza Marco Fanelli, che lo accusava tra l'altro di fingere una ricerca di collaborazione, Fabio Trojani e Andrea Caprodossi, che lo avevano criticato aspramente, in merito alla questione delle scuole e del polo universitario, di essersi arrogato meriti altrui, innescando così anche una diatriba tra l'amministrazione comunale e la governance di Unicam. Risposte puntuali sono state forniti anche in merito alle critiche, mosse dalla locale sezione del Partito Democratico, circa la presunta mancata individuazione da parte della giunta camerte di un sito per lo stoccaggio delle macerie che avrebbe bloccato e ritardato i lavori di intervento.  

Il video della conferenza stampa.  clicca

http://www.radioc1inblu.it/notizie-video

(Le "carte" di Pasqui)

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(Le "carte" di Pasqui)

le carte di pasqui

(Le "carte" di Pasqui) IMG 0052

 

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le riprese di Rai News 24

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Rai News 24

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Una lettera inviata all'assessore regionale al turismo Moreno Pieroni e al dott. Giovanni Rossini, dirigente Accoglienza e ricettività strutture turistiche della regione Marche da parte del consigliere di minoranza del comune di Sarnano Giacomino Piergentili per segnalare la non idonea ubicazione dell'Ufficio Iat.

L'ufficio di informazioni ed accoglienza turistica (I.A.T.) ha da sempre rivestito per Sarnano una importanza strategica, in particolare dal punto di vista turistico – scrive Piergentili - Fin dall'epoca delle Aziende Autonome di Cura, Soggiorno e Turismo, durante l'era delle Aziende di Promozione Turistica, e fino alla Azienda di Promozione Turistica Regionale l'Ufficio Informazioni ed Accoglienza è sempre stato un punto di riferimento per i turisti, per gli operatori turistici e commerciali locali prima e, dopo l'avvento delle AAAPPTT, anche per quelli del territorio composto da bel 28 comuni, molti dei quali a vocazione turistica.

L'ufficio in questione, oltre a fornire servizi di informazione ed assistenza ai turisti, a valorizzare le risorse turistiche disponibili, e diffondere opuscoli, guide ed altro materiale per la conoscenza delle località turistiche e per gli eventi e le manifestazioni in programma nel territorio, si è rivelato, negli anni, anche un prezioso punto di appoggio in occasione di eventi e manifestazioni di carattere Nazionale.

I servizi relativi all'informazione ed all'accoglienza dei turisti rappresentano, senza dubbio, attività fondamentali per il settore in quanto il grado di soddisfazione dell'ospite passa anche attraverso il comportamento dell'ufficio preposto e del tipo di prestazioni che esso è in grado di effettuare.

Come è noto Sarnano, oltre ad un suggestivo Borgo Medievale perfettamente conservato, dispone di molteplici strutture (Terme, campi sciatori, sala congressi, stadio, palasport, piscina coperta, itinerari escursionistici, maneggio), per cui si trova nelle condizioni di proporre all'ospite svariate possibilità di turismo: montano invernale ed estivo, climatico, termale, estetico, congressuale, naturalistico, eno-gastronomico, culturale e sportivo.

Ciò stante appare assolutamente indispensabile che sia pienamente in funzione a Sarnano un ufficio informazioni ed accoglienza turistica che resti aperto praticamente tutto l'anno.

L'ufficio turistico a Sarnano ha cambiato, negli anni, diverse sedi, ma è stato sempre in posizione centrale; da molti anni ormai era ubicato in Largo Ricciardi in un ampio locale di proprietà del Comune di Sarnano, davvero funzionale dove oggi prestano servizio due dipendenti regionali (Latini e Porfiri).

Purtroppo a causa degli eventi sismici di ottobre 2016 lo stabile dove si trova l'ufficio e anche la scuola elementare è stato dichiarato inagibile, per cui è stato trasferito, in via temporanea presso l'ufficio ex Comunità Montana, inutilizzato da tanti anni, ubicato nel parcheggio, lontano dal centro del paese.

Inoltre l'attuale sede non è dotata dei requisiti igienico sanitari e di sicurezza indispensabili per essere utilizzata come sede di un ufficio pubblico.

Malgrado l'amministrazione comunale guidata dal Sindaco Franco Ceregioli abbia poco interesse all'utilizzo di tale risorsa per manifesta incapacità ad attuare politiche turistiche efficaci, la struttura suddetta resta tuttavia un punto di riferimento per il flusso turistico locale che ancora malgrado tutto è presente, costituito soprattutto di stranieri e dagli oltre cento ragazzi cinesi che soggiornano per dieci mesi all'anno a Sarnano per i corsi base di Italiano.

Considerato quanto sopra, a nome di tutta la cittadinanza, lo scrivente, sollecitato da numerose realtà economiche locali, chiede che la sede dello IAT venga riallocata in una posizione centralizzata del paese, utilizzando locali ad oggi disponibili ed agibili nei pressi della piazza principale di Sarnano”. 

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Al fine di vederci chiaro sull’iter di progettazione e di realizzazione del nuovo Istituto Comprensivo “U. Betti”, viste le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dal Sindaco, spesso in palese contraddizione, lo scorso primo giugno abbiamo trasmesso una formale richiesta di accesso agli atti per poter prendere visione della documentazione detenuta dal Comune di Camerino.

Nonostante la richiesta e “preghiera” di trasmettere la documentazione quanto prima, stante l’urgenza e la delicatezza della questione, la documentazione è a noi arrivata l’ultimo giorno utile, ossia il 15 giugno, a soli quattro giorni dal consiglio Comunale indetto per il giorno 19 giugno, con la presenza del Presidente della Regione Marche.

Come se la realizzazione della nuova scuola, che interessa centinaia di bambini e ragazzi e di famiglie, sia cosa da affrontare con superficialità; ma questo non ci stupisce, considerata la modalità con la quale il sindaco si è sempre comportato, infischiandosene della rilevanza delle questioni da discutere in consiglio e considerando le interrogazioni consiliari su tematiche connesse al sisma ed il relativo dibattito in consiglio quale una sorta di lesa maestà.

Riteniamo solamente corretto che i cittadini sappiano cosa sta accadendo, poiché un atteggiamento di questo tipo, nella situazione in cui ci troviamo, è a dir poco irresponsabile. Per il Sindaco è più importante arginare l’informazione e replicare a chi osa contraddire il suo pensiero o le sue scelte, piuttosto che sostenere un dibattito produttivo facendo conoscere scelte e documenti e condividendo le modalità operative.

Ma veniamo al dunque. Secondo quanto dichiarato dal Sindaco alla stampa, la scelta del sito della Madonna delle Carceri, per ricostruire del nuovo Istituto comprensivo Betti, è stata obbligata e non si potevano fare molte valutazioni perché ha avuto solo poche ore a disposizione per decidere: tutto doveva essere fatto velocemente, perché le scuole sarebbero dovute essere ultimate entro il mese di settembre 2017, ossia per consentire l’inizio dell’anno scolastico 2017 – 2018.

Già tale assunto era stato smentito da un precedente comunicato inviato dal Consigliere Marco Fanelli, ove si era fatto notare che le riunioni tra il Commissario ed i Sindaci per la ricostruzione delle scuole avevano avuto inizio almeno a metà dicembre; a ciò deve aggiungersi che l’inagibilità dell’Istituto scolastico “U. Betti” è scaturita dalle scosse di agosto ed è peggiorata a seguito delle tremende scosse del 26 e 30 ottobre, per cui avremmo dovuto cominciare a pensare ad una destinazione alternativa per la localizzazione della scuola già dal mese di novembre.

Dall’osservazione degli atti presenti in Comune però emerge che il Sindaco ha ancora una volta operato in maniera non trasparente, dando informazioni non veritiere ai cittadini.

Risulta infatti che nel corso della cabina di coordinamento del 14 dicembre 2016 sono state definite le attività che i Comuni dovevano svolgere nell’ambito del progetto per la realizzazione della nuova scuola, tra cui: la verifica della compatibilità urbanistica, la raccolta dei dati e delle esigenze per il corretto dimensionamento della nuova struttura, il rilievo topografico dell’area, etc etc.

Il Sindaco invece ha detto e più volte confermato che ha avuto solo poche ore per fare la scelta della localizzazione della nuova scuola ed ha citato nella sua lettera ai genitori solo una richiesta della Regione Marche del 27 dicembre, mentre da quanto emerge dalla documentazione si capisce che il Comune dovrebbe essere stato investito molto prima della questione.

Il 18 gennaio 2017 la Regione chiede al Comune di Camerino di trasmettere tutta una serie di documenti, tra i quali l’area di ricostruzione univocamente individuata, foto aeree, relazione geologica, etc.

Il Comune risponde in data 23 gennaio 2017, con una nota a firma del Sindaco Gianluca Pasqui, in cui si comunica che l’area individuata è quella dell’ex campo di calcio sito in località Vallicelle – Borgo San Giorgio già occupata dall’ex IPIA.

Arriviamo quindi al 6 aprile 2017, quando il Dirigente dell’Istituto Comprensivo Betti scrive al Comune, come risulta dagli atti che ci sono stati inviati, facendo presente che sarebbe auspicabile una riunione ed un confronto con i progettisti, affinché nella nuova scuola siano garantiti spazi ricreativi per favorire la socializzazione dei ragazzi.

In data 19 aprile la Regione scrive al Comune di Camerino comunicando che, in fase di analisi preliminare del progetto, è emersa la necessità di apportare alcune modifiche per garantire l’accesso al polo scolastico retrostante.

Che significa ciò?

Dalla documentazione in nostro possesso appare chiaro che si è passati dall’individuazione del sito di Borgo San Giorgio a quello di Madonna delle Carceri senza alcun documento formale, che spieghi le motivazioni del ripensamento o della scelta diversa.

Nella medesima nota la Regione Marche fa presente che si potranno valutare modifiche progettuali utilizzando altre porzioni di aree di proprietà della Provincia di Macerata.

Il 5 maggio scorso viene firmato un accordo di programma tra rappresentanti e funzionari del Comune di Camerino, della Provincia di Macerata e della Regione Marche, nel quale viene specificato, tra le altre cose: la nuova scuola dovrà essere realizzata su due piani; contestualmente alla realizzazione della scuola sarà realizzato il parcheggio, quale anche area di manovra per gli autobus; dovrà essere realizzata, a monte, la strada di accesso per i licei e per gli istituti tecnici della Provincia.

Fa seguito a tale accordo una nota del Commissario Straordinario per la ricostruzione, trasmessa al Comune di Camerino il 15 maggio 2017, nella quale viene precisato che le proposte che sono state avanzate, a partire dalla riprogettazione su due piani e le conseguenti opere di accessibilità e urbanizzazione, impongono un completo riesame del progetto, con conseguente allungamento dei tempi e la necessità di trovare una sistemazione provvisoria per gli studenti.

In merito alla realizzazione del nuovo accesso, il Commissario dichiara che è costretto ancora una volta a ribadire (quindi deve presumersi che non sia la prima, non si sa se al Comune di Camerino o ad altri enti, ma lo chiariremo nel consiglio comunale del 19 giugno) che il finanziamento di opere e lavori che fanno riferimento ad altri progetti dovranno necessariamente trovare copertura finanziaria certa da parte di altri soggetti istituzionali e che nel caso tali lavori fossero ritenuti indispensabili per l’utilizzazione della nuova scuola, dovranno essere completati prima o contestualmente alla realizzazione della stessa.

Nella stessa nota viene precisato che l’utilizzo dei ribassi d’asta, come paventato, ancorché da dimostrare, non è auspicabile perché rientrano nella disponibilità della Struttura Commissariale, per coprire costi delle eventuali prescrizioni imposti dalla conferenza dei Servizi. In ultimo nella nota si fa presente che, seppure nell’accordo di programma non se ne faccia cenno, la struttura che insiste attualmente sull’area individuata dal Comune dovrà essere rimossa dallo stesso, come previsto dall’ordinanza 14 del 16 gennaio 2017, prima dell’inizio dei lavori.

Come se non bastasse, in data 26 maggio 2017 il Direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione ing. Cesare Spuri scrive al Commissario per la ricostruzione, comunicando che, in esito all’accordo sottoscritto in data 5 maggio 2017 per il plesso “U. Betti”, firmato da Comune di Camerino, Provincia di Macerata e Regione Marche, è stata fatta richiesta di apposita dichiarazione al Sindaco di Camerino ed al Presidente della Provincia al fine di rendere tutti i soggetti interessati edotti della nuova situazione. Nella nota si lamenta che mentre il Presidente della Provincia ha sottoscritto la dichiarazione, il Sindaco di Camerino ha manifestato la sua estraneità ad ogni necessità di rimodulare il progetto originario, non ritenendo di dover sottoscrivere, quanto proposto.

Il documento da sottoscrivere era una semplice presa d’atto della necessità di redigere un nuovo progetto per il plesso scolastico “Betti”, a seguito delle richieste avanzate dal Comune di Camerino e dalla Provincia di Macerata, che comporterà un allungamento dei tempi di realizzazione dell’opera incompatibile con l’avvio dell’anno scolastico 2017-2018 e pertanto il Comune di Camerino dovrà porre in essere misure per ospitare gli alunni fino al termine dei lavori.

Pertanto l’allungamento dei tempi non è previsto dal Commissario per la ricostruzione, ma è dovuto alla situazione che si è venuta a creare per la nostra scuola. Può essere accettabile che il Sindaco si rifiuti di prendere atto della situazione e di sistemare i nostri alunni?

Prima si individua un sito, poi viene cambiato (dopo qualche mese, senza nessuna documentazione formale agli atti). Inoltre, non si valutano le problematiche in ordine alla viabilità, operando in totale autonomia, e, quando tutto questo obbliga alla redazione di un altro progetto, il Sindaco ritiene opportuno fare finta che non ne sappia niente, senza volersi assumere la benché minima responsabilità e dichiarando contestualmente che non sa quali siano i tempi di realizzazione, non avendo un crono programma.

La ciliegina sulla torta però è la successiva lettera trasmessa dal Sindaco al Preside dell’Istituto Comprensivo, al corpo docenti ed ai rappresentanti di classe delle scuole: una lettera istituzionale inaccettabile nei toni e nei contenuti, nella quale dichiara provocatoriamente “la disponibilità a valutare la possibilità di abbandonare l’attuale canale di finanziamento al fine di rientrare nella prossima programmazione (tale modifica, seppure nell’incertezza delle tempistiche e regolamentazioni, potrebbe permettere la scelta di un altro sito) Cosi da evitare al massimo quanti più disagi possibili ai nostri figli.” La lettera si chiude con la richiesta del Sindaco ai destinatari della stessa di un riscontro nel termine di cinque giorni.

Noi crediamo che questa lettera sia molto grave, così come è grave scaricare la responsabilità delle scelte avventate fatte dal Sindaco sui genitori, che sono all’oscuro di tutto. Un comportamento dell’amministrazione ricostruito carte alla mano che non è giustificabile e non può ripetersi.

Abbiamo voluto ricostruire e far conoscere tutto l’iter fin qui seguito, per evidenziare che questo modo di procedere, in totale mancanza di trasparenza, non è più accettabile, ed oltretutto porta ogni volta a pasticci colossali.

Delle 25 scuole da ricostruire previste dall’ordinanza numero 14, la nostra è l’unica per la quale si è avuto un iter pasticciato.

Dovremmo cercare di evitare ulteriori disagi a chi pur dimorando momentaneamente fuori città continua a portare i propri figli a scuola a Camerino. Evitiamo di spronarli ad andare altrove, anche una sola famiglia è importante.

Comunità e Territorio

 

Mancanza di collaborazione, nonostante i proclami, è invece l'accusa che rivolge sempre al sindaco Pasqui e ai suoi funzionari il consigliere di minoranza Marco Fanelli.

 

Il primo giugno avevo formalmente avanzato al comune di Camerino, mediante Pec, una richiesta di accesso agli atti ai sensi del D.Lgs 267/2000 (accesso dei consiglieri comunali) per avere copia della documentazione relativa alla nuova scuola Betti, chiedendo un riscontro immediato, stante la delicatezza e l'urgenza della questione.

Lunedì 12 giugno non risultava ancora pervenuta alcuna documentazione nè era stata data alcun tipo di spiegazione in merito alla mancata evasione della richiesta.

Decido quindi di recarmi in Comune, erano passate abbondantemente le 9 di mattino, quando parlo con il responsabile dell'ufficio tecnico, il quale, con mio grande stupore, mi informa che lui non è a conoscenza dell’esistenza di nessun tipo di documentazione riguardante la costruzione della nuova scuola Betti. Passo allora dal Segretario Comunale, che non era ancora arrivato, per poi recarmi direttamente presso l'ufficio del Sindaco. Attendo un oretta buona in quanto c'erano delle persone che giustamente avevano la precedenza dopodiché il Sindaco mi riceve. Lo informo della documentazione della quale voglio prendere visione e lui, dopo avermi ripreso per aver utilizzato il "voglio" e non il "vorrei" mi invita ad andare dal responsabile dell'ufficio tecnico perché lui non ha niente in mano. Gli faccio presente che sono appena stato dal responsabile di tale ufficio, il quale non è a conoscenza di nulla, e che utilizzo il "voglio" e non il vorrei perché è un diritto quello di prendere visione di tutta la documentazione presente in Comune, in quanto un consigliere rappresenta i cittadini, che hanno a loro volta diritto di sapere. Non è pertanto una concessione personale.

Il Sindaco mi fa presente che lui non sa dove sia la documentazione, sicuramente in qualche ufficio, ma non sa dirmi dove e mi assicura che il giorno seguente mi avrebbe fatto avere per mail la documentazione, il che mi ha convinto ad andarmene. Purtroppo il giorno seguente non è arrivato niente ed il giorno seguente ancora niente. La documentazione è arrivata in data 15 giugno, l'ultimo giorno utile per evadere la formale richiesta per Pec. Questa è la collaborazione che vuole il Sindaco!

Al di là della questione che potrebbe sembrare di poco conto, quello che non può essere accettato è l'atteggiamento ostruzionistico volto all'oscuramento della realtà. Ciò, quando tutte le disposizioni legislative volgono sempre più alla trasparenza dell’azione amministrativa, nei confronti dei cittadini che attualmente possono fare istanza di accesso a che se non direttamente interessati.

Ora mi chiedo? Che senso ha questo comportamento? E soprattutto quale vantaggio porta alla collettività?

Se a questo modo di operare aggiungiamo che il Sindaco, nello scorso consiglio Comunale, ha fatto bocciare una mozione riguardante l’istituzione di commissioni consiliari, che sono gli strumenti istituzionali previsti per la collaborazione e come se non bastasse si è formalmente rifiutato di convocare le riunioni dei capigruppo (maggioranza e minoranza), credo che non si possa ancora continuare a fingere.

Il Sindaco non vuole alcun tipo di collaborazione, anche se non vuole pubblicamente ammetterlo e preferisce continuare a rilasciare finte dichiarazioni di apertura.

Davvero senza parole, anche perché, nei tre anni di mandato come consigliere ho sempre rispettato il suo ruolo istituzionale, non ho mai avuto un atteggiamento aprioristico, ma ho sempre mosso critiche nel merito, nel normale dibattito politico e mai muovendo attacchi personali.

Come ho già detto in più di un occasione il rifiuto è grave soprattutto perché viene fatto in una situazione dove solo la fortuna ha evitato che ci fossero vittime e nella quale invece ci sarebbe grande bisogno di collaborazione e unità di intenti, ma questo evidentemente non interessa.

In conclusione dico solo che la città e chi ci sta rimanendo attaccato nonostante tutte le difficoltà, non merita questo tipo di atteggiamento da parte di chi li rappresenta.

Io nonostante tutto, se è disposto a cambiare realmente idea, rimango sempre disponibile al colloquio, nel frattempo però non sono disposto ad accettare passivamente ed in silenzio le scelte arbitrarie che la città è costretta a subire e utilizzerò tutti i mezzi a disposizione affinché per rendere trasparente l’azione amministrativa.

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Venerdì, 16 Giugno 2017 16:01

Camerino, i sindaci regalano la serenità

Da oggi a Camerino, nella splendida cornice dei giardini della Rocca, a pochi metri dal Belvedere che l'amministrazione comunale aveva deciso, prima del terremoto, di intitolare a Maria Grazia Capulli, fa bella mostra di sè un nuovo gioco per bambini, dono del comune di Pietrasanta, capoluogo della Versilia in provincia di Lucca. All'inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il consigliere regionale Jessica Marcozzi, il sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni, Roberto Pella, primo cittadino di Valdegno e vice presidente vicario dell'Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani), il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, Marcello Fiori, esponente politico di Forza Italia che si è occupato, tra l'altro, dell'emergenza terremoto a L'Aquila insieme all'allora capo del Dipartimento Nazionale di protezione Civile Guido Bertolaso. A fare gli onori di casa il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui.

 

(i sindaci presenti insieme al consigliere regionale Marcozzi)

gruppo sindaci

 

"Abbiamo fin da subito deciso, come amministrazione comunale, di aiutare la città di Camerino – le parole del sindaco di Pietrasanta Mallegni – e dopo aver contattato l'amico Pasqui abbiamo pensato di fare un investimento sulla gioia, sulla rilassatezza e sul bisogno di serenità della comunità. Stavamo allestendo nella nostra città una serie di parchi giochi. Così abbiamo tolto un pezzo importante per donarlo a Camerino. Anche la nostra comunità cittadina, singoli e associazioni, si è stretta attorno all'amministrazione e ha raccolto risorse e donazioni confluite in un unico assegno che abbiamo voluto consegnare oggi alla città. Sono davvero entusiasta di essere qua, seppur in uno scenario di distruzione, che non pensavo fosse così esteso. Come associazione di sindaci, approfittando anche della presenza del vice presidente dell'Anci, cercheremo di fare squadra e rete per aiutare, nei limiti del possibile, chi si trova in una situazione di bisogno".

 

(l'assegno donato dai cittadini di Pietrasanta)

assegna pietrasanta

 

"Un gioco come segno di speranza per la rinascita di questa comunità attraverso la solidarietà di cittadini che fanno parte di un popolo straordinario, quello italiano – ha dichiarato Marcello Fiori – Purtroppo, però, siamo ancora in piena emergenza e vedere ancora le macerie, i tetti divelti, le case disabitate, il centro storico chiuso mi porta a dire che questo modello sulla gestione dell'emergenza e sulla ricostruzione è in grave ritardo. Bisogna fare in modo che i cittadini di questi territori abbiano la certezza di poter riprendere qui la loro vita e di costruire in questi luoghi il proprio futuro, altrimenti rischiamo che insieme al crollo degli edifici ci sia il crollo di queste comunità. Ecco perchè, a mio avviso, occorre dare poteri ai sindaci e al governo centrale. Tutti gli enti intermedi, dall'ufficio del Commissario al ruolo delle Regioni e dell'Anac sono assolutamente inutili e, anzi, fanno perdere tempo a chi, come il sindaco ed il Dipartimento di protezione Civile, ha il dovere sicurezza e certezze a queste comunità".   

 

(Jessica Marcozzi, Marcello Fiori, Gianluca Pasqui, Massimo Mallegni)

pasqui fiori

 

"Una donazione importante per la quale ringraziamo il comune di Pietrasanta e tutti i cittadini che hanno contribuito – il ringraziamento del sindaco di Camerino Pasqui - E' importante non solo perché restituisce un minimo di normalità ai nostri figli in questo luogo splendido, ma ci dà una forza ulteriore per poter affrontare il momento estremamente difficile che abbiamo davanti. Noi stiamo guardando al percorso che dovrà portare alla ricostruzione di questa terra. Io devo ringraziare il sindaco Mallegni per l'iniezione di fiducia che ha voluto darci, perché guardare al futuro oggi ci preoccupa e, forse, ci scoraggia. Un sindaco, al contrario, non può e non deve scoraggiarsi. Il timone è ben saldo pur nella consapevolezza delle difficoltà che ci sono. La presenza degli altri amici sindaci, di Marcello Fiori ha dato un sigillo di qualità, di garanzia su ciò che è stato fatto in passato e soprattutto una dimostrazione di quello che bisognerebbe fare in futuro. La nostra comunità si stringe attorno alla comunità di Pietrasanta con una prospettiva futura, che sarà quella di far vedere una Camerino rinata non solo dal punto di vista sociale, ma anche dal punto di vista della ricostruzione delle nostre case. La risposta che dobbiamo dare è rientrare in sicurezza. L'appello è ad una ricostruzione certa e sicura. Questo è punto che occorre assolutamente raggiungere".

Dopo il taglio del nastro Pasqui ha voluto omaggiare gli intervenuti con una moneta recante lo stemma di Camerino per poi, insieme agli altri colleghi sindaci, cimentarsi nel "fare lo scivolo" nel nuovo gioco. Così, per qualche momento, tutti sono ritornati ad essere bambini.

 

 

scoperto gioco   

 

sindaco scivolo

 

pasqui scivolo

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Nei giorni scorsi a Pieve Torina, accolta dal sindaco Alessandro Gentilucci, è giunta una delegazione del Comune di Padula, in provincia di Salerno, guidata dal primo cittadino, Paolo Imparato, e dalla vicepreside della scuola cittadina. Con loro, nel comune marchigiano gravemente ferito dal sisma, anche alcuni rappresentanti dei genitori. Il sindaco Imparato ha voluto raggiungere di persona Pieve Torina per consegnare una somma raccolta grazie alla solidarietà dei suoi concittadini e soprattutto per rendersi conto di persona della situazione che il collega Gentilucci e la sua comunità stanno affrontando in parte da agosto e particolarmente dalle scosse di ottobre. Così il sindaco ha accopagnato la delegazione nella visita della zona rossa ed ha avuto modo di illustrare le condizioni del paese e dell'intero territorio ad otto mesi dal terremoto. Una situazione che ha colpito fortemente il sindaco Imparato, che ricopre anche la carica di consigliere provinciale, ed i suoi accompagnatori, tanto che hanno deciso di portare avanti ed ampliare l'iniziativa di solidarietà per Pieve Torina e contribuire alla costruzione della nuova scuola.

Sindaco Padula e Gentilucci

 

“Un gesto di particolare sensibilità e vicinanza – ha affermato il sindaco Gentilucci – per il quale ringrazio il sindaco Imparato, la vicepreside ed i genitori che hanno voluto rendersi conto con i propri occhi della condizione drammatica che stiamo affrontando ed hanno voluto contribuire con grande generosità alla costruzione della nostra nuova scuola e quindi al futuro dei nostri bambini e di Pieve Torina”. 

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Inaugurato questa mattina a Camerino, ospitato in un container nell'area antistante alla Contram, lo Sportello Family Point, un centro di ascolto gestito dall'Ambito Territoriale Sociale, a cui famiglie e persone in difficoltà potranno rivolgersi gratuitamente, su appuntamento, per richiedere consulenza e aiuto ad esperti specializzati e professionisti (assistenti sociali, psicologi, consulenti legali), per problematiche personali, come ad esempio legate a ludopatie, dipendenze, bullismi e violenze, disturbi alimentari, problemi famigliari, difficoltà genitoriali, disagi relazionali, sessualità ma anche difficoltà legate ai recenti eventi sismici  e al post terremoto.

Inaugurazione Family Point

“Avere a disposizione questo servizio – ha affermato il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui – oltretutto in modalità totalmente gratuita è estremamente importante per l'inter comunità, non solo per le problematiche che possono scaturire a seguito del dramma legato agli eventi sismici ma anche per tutte quelle situazioni che possono affliggerci anche al di fuori del terremoto, e diventa sempre più necessario prevenire ed intervenire prima che una situazione si aggravi notevolmente e richieda un intervento più massiccio. Ringrazio quindi Valerio Valeriani, Coordinatore Ambito Sanitario 17 e 18, e tutto il suo staff di professionisti per il servizio offerto alla popolazione”.

Per informazioni e appuntamenti rivolgersi telefonicamente al numero 339 8676137

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Cinquantasette scuole in quaranta plessi, con una spesa di 139 milioni, di cui 15 della Regione. Questi i numeri del piano scuole delle Marche approvato oggi pomeriggio in cabina di regia dal commissario straordinario per il sisma Vasco Errani e dai quattro vicecommissari, presidenti delle Regioni colpite dal sisma.

"Un piano fondamentale, che permetterà al nostro territorio di avere nelle provincie colpite dal sisma scuole sicure - spiega il presidente della Regione Luca Cerisicoli –. Con questa approvazione i Comuni potranno partire immediatamente con incarichi e progetti per realizzare le scuole in tempi brevi: un lavoro importante, svolto da Regione e sindaci, presidenti delle provincie e ufficio della ricostruzione, che, insieme a tutto ciò che stiamo realizzando, ci permetterà di dare servizi di qualità alle comunità dei territori delle nostre aree interne".

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