Notizie di politica nelle Marche

Una grande opportunità per compiere un salto in avanti. E' questo il pensiero del consigliere regionale Daniele Salvi in merito alla strategia da adottare nel post terremoto.

“Indubbiamente mi rendo perfettamente conto che siamo in un momento difficile per parlare di geometrie istituzionali – il pensiero di Salvi – Fusioni, unioni di comuni, accorpamenti sono materia non dell’immediato, tuttavia il terremoto sta producendo due effetti. Il primo quello di aver determinato fra gli amministratori un maggior spirito di squadra, testimoniato da molti segnali. Il secondo la consapevolezza che non si possono affrontare calamità come quella che stiamo vivendo con poche forze a disposizione. Quindi l’unione di tutte le forze costituisce un lavoro che in prospettiva dovrà essere concreto. Dobbiamo assumerlo come un impegno che ora è sedimentato nei nostri cuori, ma che deve divenire un progetto strutturato”.

Mesi difficili per progettare il futuro. Quali le basi di partenza?

“Sicurezza, lavoro e comunità – continua il consigliere regionale Salvi – Sono le tre parole intorno alle quali vogliamo costruire nuovi sentieri di sviluppo per l’Appennino e lo stiamo facendo come consiglio regionale insieme alle quattro università marchigiane, Camerino, Macerata, Ancona, Urbino. E’ stato indubbiamente un segnale importante il fatto che sul tema si uniscano atenei talvolta così differenziati nel modo di essere ed agire che, invece, hanno trovato un comune sentire con anche l’affiancamento di chi ha già vissuto un simile dramma, come le università di Modena e Reggio Emilia che ci supporteranno nel declinare un progetto da loro già sperimentato sulla base delle peculiarità del cratere dell’Appennino marchigiano. Sarà questo l’impegno dei prossimi mesi con un robusto gruppo di ricercatori e giovani laureati che si impegneranno a battere il territorio per individuare nuove direttrici di sviluppo che puntino sugli elementi sopra menzionati: sicurezza, lavoro, ricostruzione delle comunità”.

Lei ha anche affermato: “I soldi ci sono, dobbiamo spenderli bene!”.

“E’ l’obiettivo della sana amministrazione. Le risorse ci sono, nonostante l’iniziale scetticismo, insieme ad un forte impegno del governo centrale che dobbiamo tenere vivo. I soldi vanno spesi bene e da questo punto di vista il controllo civico, la partecipazione dei cittadini, le segnalazioni, l’attivismo dei tanti comitati presenti, la cittadinanza attiva devono aiutare le istituzioni preposte a impiegare in maniera oculata le risorse disponibili”.  

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A Camerino, ormai da alcuni giorni, sono in corso i lavori di sbancamento nell’area Le Cortine destinata ad ospitare 132 Sae. Imminente l’apertura del cantiere  anche per l’area di Vallicelle, mentre, per il livellamento dei terreni delle frazioni, destinati ad ospitare in totale un centinaio di soluzioni abitative temporanee, i tempi appaiono più lunghi.   “ Il comune – spiega il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici Roberto Lucarelli- ha provveduto ad ordinare le Soluzioni Abitative e ad individuare le aree e, organo di controllo su tutto l’operato, è la Regione Marche che gestisce tutti i lavori, accertandone la regolarità. In particolare l’Erap Marche ha provveduto ad espletare le gare e, al momento, risultano appunto affidati gli appalti dei tre lotti dell’area Le Cortine dove, la scorsa settimana sono partiti i lavori di sbancamento per la posa in opera delle strutture. Su richiesta della Regione Marche, in capo alla quale è la direzione dei lavori -continua Lucarelli-  l’amministrazione camerte  ha individuato un geometra dell’Ufficio Tecnico che ricopre  il ruolo quotidiano di supervisore delle attività, al fine di verificarne correttezza e rispetto della tempistica”.

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Le Cortine 1

Il vice sindaco riferisce anche di lavori già appaltati dall’Erap per l’area di Vallicelle (dove insisteranno 40 Sae),  con inizio sbancamento già nel corso della settimana corrente.

“ Per quel che concerne le frazioni- aggiunge Lucarelli- abbiamo dei layout già approvati e siamo in attesa che la Regione Marche dia il via libera per altri. Per quella che è la situazione di Camerino - sottolinea - possiamo dire che si sta procedendo con un buon passo. Bisogna considerare che alla fine dei vari interventi la nostra città vedrà montati circa 300 moduli abitativi temporanei e tutto l’intervento non è poi così semplice;  allo scopo di offrire servizi e garantire ai cittadini maggiore fruibilità delle zone dei nuovi insediamenti, a fronte della installazione di Sae, abbiamo infatti previsto e richiesto anche la realizzazione di altre opere infrastrutturali che consideriamo necessarie. Considerato che la ricostruzione avrà tempi lunghi e che le nuove aree saranno abitate per molti anni, considerato che, a seguito della disgrazia del sisma, il tessuto urbano si sta modificando sostanzialmente- conclude Lucarelli- nella realizzazione delle soluzioni emergenziali, stiamo dunque cercando di dare una degna fruibilità per un medio periodo che tutti ci auguriamo sia il più breve possibile, ma che ognuno si rende conto che poi tanto breve non sarà ”.

C.C.

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Il Comune di San Severino Marche ha ufficialmente provveduto all’assegnazione delle strutture abitative emergenziali e sta procedendo speditamente all’allestimento delle due aree, nel rione di San Michele, che ospiteranno complessivamente 103 nuclei familiari rimasti senza una casa dopo le scosse di terremoto.

In questi giorni gli assegnatari delle “casette” verranno contattati dall’ufficio Servizi Sociali per le necessarie formalità e l’assegnazione dei posti.

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L’area di San Michele ospiterà 58 Sae da 40 metri quadrati (di cui 3 con allestimento per portatori di handicap), 43 da 60 metri quadrati (di cui 1 con allestimento per portatori di handicap) e 2 da 80 metri quadrati (di cui 1 con allestimento per portatori di handicap).

Nell’assegnazione la Giunta comunale ha anzitutto dato priorità ai nuclei familiari dove sono presenti portatori di handicap poi a chi, in ordine di tempo, ha presentato richiesta delle Sae. A seguire i nuclei familiari che attualmente sono ospitati negli alberghi e in altre strutture ricettive.

Anche per la posizione delle “casette” sono stati adottati specifici criteri che hanno tenuto anzitutto conto delle richieste di chi voleva essere alloggiato nelle vicinanze di altri nuclei, di chi aveva particolari esigenze per la presenza in casa di anziani o portatori di handicap oppure di minori in età scolare.

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Con l’acquisto da parte dell’Erap di quattro appartamenti per nuclei familiari numerosi, infine, verranno completate tutte le richieste presentate al Comune di San Severino Marche per un alloggio da parte delle famiglie terremotate.

 

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420 metri quadrati per la nuova sede di otto attività commerciali del comune di Fiastra localizzate a seguito del sisma in un piccolo parco commerciale realizzato alle porte del paese. Il costo dell’operazione è stato finanziato dalla Regione Marche con 277mila euro per sette esercizi, mentre una donazione ha permesso già da qualche mese il trasferimento ad un’ulteriore attività. Il presidente della Regione Luca Ceriscioli e l’assessore alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, hanno preso part alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede. Erano presenti all’evento il sindaco di Fiastra, Claudio Castelletti, il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, rappresentanti delle forze dell’ordine, cittadini.

La più grande catastrofe che ha colpito i nostri territori dal dopo guerra – le parole del governatore Ceriscioli – Il rischio più grande era la dispersione delle comunità, a Fiastra oggi è un bel giorno perché si dimostra che tra infinite difficoltà è possibile ricostruire una vita sociale. La realizzazione nel centro di Fiastra di questo piccolo parco commerciale naturale racconta la voglia di ripartire e di far sapere che i nostri borghi seppur feriti tornano a vivere e sono pronti ad accogliere, come hanno sempre fatto, turisti e visitatori. La speranza si costruisce e oggi abbiamo messo un mattone importante”.

Abbiamo voluto fortemente questo piccolo centro commerciale diffuso – così il sindaco Castelletti – perché attorno agli esercizi commerciali riprende la quotidianità di gente che si incontra. Non è stato semplice, per trovare l’area adatta abbiamo dovuto sacrificare i giardini pubblici, ma senza una piazza la comunità di Fiastra non sarebbe stata la stessa. Un ringraziamento va a tutti quelli che si sono spesi per questo risultato”.

Oggi mettiamo un tassello per la speranza – fa eco il presidente della provincia Pettinari – nell’ottica della solidarietà e della coesione. Anche le comunità più piccole meritano la massima attenzione. C’è ancora molto da fare, ma insieme al territorio le istituzioni sostengono le comunità locali, a partire da quelle più colpite e più periferiche”.

In particolare le attività accolte nelle nuove sedi sono due ristoranti, un alimentari-macelleria, un bar, due studi tecnici, un’attività artigianale di confezioni, una lavanderia, per un totale di 420 metri quadrati. La delocalizzazione ha comportato oneri di urbanizzazione per complessivi 89mila euro, mentre il costo dei moduli è stato di 188mila euro. Nell’area attrezzata ci sono anche altri servizi, come le poste, una farmacia e una banca.

 

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Venerdì, 04 Agosto 2017 11:38

"Pasqui, un egocentrismo senza misura"

Suscita discussioni e reazione la notizia della decisione del sindaco di Camerino di assumere un dipendente “a tempo determinato e part-time 50% qualifica Istruttore direttivo amministrativo da inserire nell’ufficio di Staff del sindaco, ai sensi e per gli effetti dell’art.90 del D. Lgs. 267/2000, alle dirette dipendenze del Sindaco, che supporti e coadiuvi il Sindaco nel soccorso ed assistenza alla popolazione come tramite tra organo politico e collettività” e “che supporti il Sindaco nell’attuazione dei processi utili al superamento dell’emergenza sismica con particolare riferimento alla gestione dei rapporti con la cittadinanza e nell’attività di raccordo tra vertice politico e la base”

"Il sindaco continua ad anteporre proprio interesse personale a quello collettivo – sottolinea in una nota il Gruppo Consiliare “Comunità e territorio” - Ora ci chiediamo in questa situazione in cui l’ufficio tecnico è oberato di lavoro, invece di assumere una persona col solo scopo di aiutare il Sindaco a far passare i messaggi tra il vertice e la base nella fase di “emergenza” (a più di 8 mesi dal terremoto!), non sarebbe stato meglio inserire personale qualificato che potesse agevolare ed accelerare le pratiche relative alla messa in sicurezza, ai puntellamenti, alle demolizioni (che a Camerino non esistono), alle certificazioni richieste dall’Ufficio Speciale Ricostruzione ai fini delle concessioni dei contributi relativi alla ricostruzione leggera, che è partita in altri comuni e sembra ancora ferma a Camerino?”. “Tra l’altro – continua la nota - il Comune ha già a disposizione graduatorie da cui attingere soggetti per tale posizione, quindi perché indire un’altra selezione? E ancora, se la figura doveva servire a fronteggiare “l’emergenza” perché deliberare i primi di maggio e fare uscire la questione a metà luglio?”.

Chiude con alcuni interrogativi al primo cittadino il proprio intervento il gruppo consiliare di minoranza. “Al Sindaco – si legge - sono state proposte consulte, commissioni; ci sono camerti e non che si sono messi a disposizione per lavorare in Comune. Ma niente, solo rifiuti, pure mal motivati. E mentre i pochi tecnici comunali deputati alle pratiche relative al sisma, dopo quasi un anno, sono ancora accatastati negli uffici del CONTRAM o nei container, mentre le pratiche e le azioni concrete vanno a rilento, il Sindaco vede come priorità l’assunzione di una figura che curi e comunichi le Sue esternazioni alla popolazione. L'egocentrismo del Sindaco non ha misura”.

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Pochi giorni fa il Commissario Straordinario per la Ricostruzione, Vasco Errani, ha firmato una nuova ordinanza riguardante la rimodulazione delle modalità di selezione delle imprese interessate a partecipare ai bandi di gara per i lavori relativi agli edifici scolastici.

Lo scarso numero di imprese partecipanti ai bandi pubblici, come sottolineato da Errani, è infatti un problema effettivo che va però ricondotto al fatto che spesso, tra le imprese da sorteggiare per le gare d’appalto, ci sono molte aziende fuori Regione che rinunciano a partecipare proprio a causa di difficoltà oggettive, quali la distanza, la diseconomicità e le molteplici difficoltà nell’organizzazione del personale.

Confartigianato a tutela e supporto delle proprie imprese e soprattutto per velocizzare le fasi della ricostruzione post sisma, torna di nuovo sul tema con una proposta che risolverebbe anche il problema dell’esiguo numero di richieste di partecipazione ai bandi sollevato dal Commissario Errani.

Come previsto dalla Legge 45/2017 all’art.2, per l'affidamento delle opere di urbanizzazione, primaria e secondaria, connesse alla realizzazione delle strutture abitative d'emergenza (SAE), ovvero le cosiddette “casette”, le stazioni appaltanti possono derogare la scelta delle imprese per la partecipazione alle gare d’appalto pubbliche, anche nell'ambito degli elenchi regionali.

Accogliendo la proposta del Commissario Errani relativamente agli edifici scolastici che punta anche ad accelerare i processi della ricostruzione post sisma, Confartigianato chiede quindi che venga applicato lo stesso principio di deroga previsto dalla citata Legge, indistintamente per tutte le opere di ricostruzione pubblica, riservando gli inviti alle gare, se non alle sole imprese della Regione, almeno ad un 50% di esse.

Come appurato infatti dai risultati del nuovo progetto di Confartigianato “Imprese per la Ricostruzione” – afferma il Presidente provinciale, Renzo Leonori - ci sono moltissime aziende pronte per la ricostruzione, ne contiamo ben 300, numero in continuo aumento. Aziende locali, iscritte all’Anagrafe Antimafia, in regola con tutti i requisiti previsti, che non avrebbero nessuna delle difficoltà invece riscontrate dalle imprese fuori regione, e che vogliono ripartire e far ripartire il nostro territorio”.

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Ha colto l'occasione di toccare più temi il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, intervenuto a Camerino per la presentazione del nuovo primario di Ortopedia. Ad incalzarlo anche le domande rivoltegli dall'ex sindaco di Camerino Dario Conti. Rassicurazioni sono venute dalla discussione, sul mantenimento del presidio di Camerino e sulla copertura degli organici.

Dario Conti è tornato a chiedere un potenziamento della struttura sanitaria a servizio, non solo della città ma di un vasto territorio che comprende tutta la zona montana da Visso a Matelica

" Essere riusciti ad avere tre primari- ha detto Conti- significa che c'è considerazione per il nosocomio camerte. Più volte anche da sindaco ho sollecitato la regione ad un potenziamento della struttura che, ora che il terremoto ha devastato la realtà e la comunità, diventa ancora più importante. Tra poco- ha aggiunto- queste zone diventeranno un cantiere per la ricostruzione ed è fondamentale ricoprire i posti vacanti dei settori medici, paramedici, infermieristici; qualcuno dalla regione ha risposto che questa esigenza non c'è perchè ormai la popolazione è diminuita consistentemente. Credo che un politico o un amministratore non possa dare una risposta del genere. Tante persone che oggi si trovano ancora sulla costa, tra poco torneranno ad abitare le Sae e, se non completiamo l'organico, un domani queste stesse persone si ritroveranno senza un servizio sanitario efficiente".

" Per completare le piante organiche- ha detto Maccioni- ci stiamo adoperando. Per la Farmacia ad esempio, rispetto all'organico attuale,abbiamo considerato una dottoressa in più, All'Ufficio del Lavoro è stata chiesta poi la procedura per assumere magazzinieri , tramite ufficio di collocamento e, una procedura d'urgenza, per assumerne 4 a tempo determinato solo per l'ospedale di Camerino. Cercheremo così di ricoprire tutte le caselle e, anche se ci sono dei problemi oggettivi da affrontare,esperiremo tutte le procedure. Così è stato fatto anche a San Severino Marche dove il dott. Oddi, andato in pensione, il 1 agosto scorso è già stato sostituito da un nuovo chirurgo. Sono dunque in grado di dare la più ampia rassicurazione sul fatto degli organici da riempire e sostituire, perchè abbiamo un piano occupazionale deliberato dall'Asur regionale che ci autorizza su questo. Le difficoltà semmai riguardano il reperimento di alcune figure professionali come medici ginecologici, pediatri, medici per il Pronto Soccorso però, tutto sommato, credo che riusciremo a mettere a punto ogni settore".

Altra questione molto attuale quella dell'Ospedale Unico della provincia di Macerata che ha fatto nascere non pochi timori e molte voci di possibile chiusura del presidio di Camerino.

" Quanto all'Ospedale Unico – ha risposto Maccioni- essendo io non un semplice cittadino che esprime opinioni ma, fino al 1 agosto 2018, il direttore dell'Area Vasta 3, è chiaro che mi è richiesto attenermi agli strumenti programmatori dell'Azienda Regionale Asur e delle risorse che vengono messe a disposizione per la gestione (budget di 508 milioni di euro). Posso dire tuttavia che la semplificazione dell'organizzazione ospedaliera è da auspicare; è lì infatti che possiamo trovare le risorse da investire sul territorio. Con l'aumentare dei costi, per riuscire a fare di più occorre infatti ottimizzare e trovare risparmi, cosicchè le risorse che si liberano possano essere reinvestite sul territorio per affrontare le esigenze dei cittadini ( con maggiore attenzione dunque per le Rsa- Assistenza domiciliare- Disturbi mentali ecc.) e questo è quello che stiamo cercando di fare. L'Ospedale Unico di Area Vasta- ha spiegato ancora Maccioni- in sostanza significa di due farne uno ( tra Macerata e Civitanova) ma , da direttore di Area Vasta , posso dire che solo un pazzo può pensare di smantellare un ospedale sicuro, certificato e antisismico come quello di Camerino (tutelato anche dal decreto 70) che continuerà ad essere un importante punto di aggregazione e di riferimento di tutta una comunità. Non mi sembra che sia una Regione che sulla sanità stia arretrando, tagliando o cercando di risparmiareOrganici e mantenimento Ospedale. Maccioni rassicura

 

 

Ha colto l'occasione di toccare più temi il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, intervenuto a Camerino per la presentazione del nuovo primario di Ortopedia. Ad incalzarlo anche le domande rivoltegli dall'ex sindaco di Camerino Dario Conti. Rassicurazioni sono venute dalla discussione, sul mantenimento del presidio di Camerino e sulla copertura degli organici.

Dario Conti è tornato a chiedere un potenziamento della struttura sanitaria a servizio, non solo della città ma di un vasto territorio che comprende tutta la zona montana da Visso a Matelica

" Essere riusciti ad avere tre primari- ha detto Conti- significa che c'è considerazione per il nosocomio camerte. Più volte anche da sindaco ho sollecitato la regione ad un potenziamento della struttura che, ora che il terremoto ha devastato la realtà e la comunità, diventa ancora più importante. Tra poco- ha aggiunto- queste zone diventeranno un cantiere per la ricostruzione ed è fondamentale ricoprire i posti vacanti dei settori medici, paramedici, infermieristici; qualcuno dalla regione ha risposto che questa esigenza non c'è perchè ormai la popolazione è diminuita consistentemente. Credo che un politico o un amministratore non possa dare una risposta del genere. Tante persone che oggi si trovano ancora sulla costa, tra poco torneranno ad abitare le Sae e, se non completiamo l'organico, un domani queste stesse persone si ritroveranno senza un servizio sanitario efficiente".

" Per completare le piante organiche- ha detto Maccioni- ci stiamo adoperando. Per la Farmacia ad esempio, rispetto all'organico attuale,abbiamo considerato una dottoressa in più, All'Ufficio del Lavoro è stata chiesta poi la procedura per assumere magazzinieri, tramite ufficio di collocamento e, una procedura d'urgenza, per assumerne 4 a tempo determinato solo per l'ospedale di Camerino. Cercheremo così di ricoprire tutte le caselle e, anche se ci sono dei problemi oggettivi da affrontare, esperiremo tutte le procedure. Così è stato fatto anche a San Severino Marche dove il dott. Oddi, andato in pensione, il 1 agosto scorso è già stato sostituito da un nuovo chirurgo. Sono dunque in grado di dare la più ampia rassicurazione sul fatto degli organici da riempire e sostituire, perchè abbiamo un piano occupazionale deliberato dall'Asur regionale che ci autorizza su questo. Le difficoltà semmai riguardano il reperimento di alcune figure professionali come medici ginecologici, pediatri, medici per il Pronto Soccorso però, tutto sommato, credo che riusciremo a mettere a punto ogni settore".

Altra questione molto attuale quella dell'Ospedale Unico della provincia di Macerata che ha fatto nascere non pochi timori e molte voci di possibile chiusura del presidio di Camerino.

" Quanto all'Ospedale Unico – ha risposto Maccioni- essendo io non un semplice cittadino che esprime opinioni ma, fino al 1 agosto 2018,il direttore dell'Area Vasta 3, è chiaro che mi è richiesto attenermi agli strumenti programmatori dell'azienda regionale Asur e delle risorse che vengono messe a disposizione per la gestione (budget di 508 milioni di euro). Posso dire tuttavia che la semplificazione dell'organizzazione ospedaliera è da auspicare; è lì infatti che possiamo trovare le risorse da investire sul territorio. Con l'aumentare dei costi, per riuscire a fare di più occorre infatti ottimizzare e trovare risparmi, cosicchè le risorse che si liberano possano essere reinvestite sul territorio per affronatre le esigenze dei cittadini ( con maggiore attenzione dunque per le Rsa- Assistenza domiciliare- Disturbi mentali ecc.) e questo è quello che stiamo cercando di fare. L'Ospedale Unico di Area Vasta- ha spiegato ancora Maccioni- in sostanza significa di due farne uno ( tra Macerata e Civitanova) ma , da direttore di Area Vasta , posso dire che solo un pazzo può pensare di smantellare un ospedale sicuro, certificato e antisismico come quello di Camerino (tutelato anche dal decreto 70) che continuerà ad essere un importante punto di aggregazione e di riferimento di tutta una comunità. Non mi sembra che sia una Regione che sulla sanità stia arretrando, tagliando o cercando di risparmiare. Sta cercando di ottimizzare, perché tra  fondi finanziari nazionali, europei, pareggio di bilancio, la Regione sa che è molto difficile  mettere risorse aggiuntive per aumentare le spese correnti annuali. L’esigenza è dunque quella di risparmiare all’interno delle strutture dove c’è un’organizzazione che può essere resa più efficiente, per investire risorse ".

Per quel che riguarda la situazione del personale all’ospedale di Camerino, a detta del dirigente amministrativo AV3 Fabrizio Trobbiani,partendo dal 2016 si è avuto un Piano Occupazionale che di fatto prevedeva il cento per cento del Turn Over e, quello del 2017 prevede lo stesso il cento per cento del T.O.cui si aggiungono assunzioni straordinarie per le aree terremotate. Il Piano 2017 recupera anche tutte le mancate assunzioni del 2016 dovute a procedure andate a vuoto o che non si è riusciti a portare a termine. “ Oggi- ha detto Trobbiani- qualsiasi unità, dal personale O.S. al primario, salvo problemi tecnici, potenzialmente siamo in grado di ricoprire i posti  dal giorno dopo.  In generale e per il territorio, nel frattempo c’è stata una grossa riorganizzazione e sono state ridisegnate le strutture e ciò ha comportato ad esempio la realizzazione di una Diabetologia per territorio che è struttura a se stante che verrà implementata e una  Oncologia per il territorio che non è più una diramazione ma struttura a sè.per la quale andranno ridistribuite le risorse dell’unica struttura che c’era a Macerata, cosa che si sta già facendo”. Contestualmente al Piano Occupazionale inoltre Trobbiani  ha riferito che l’altro obiettivo è ridurre, se non superare totalmente,il precariato. “ Questo significa che stiamo stabilizzando posti- ha spiegato – Se parliamo ad esempio della Medicina di Camerino, dal 1 agosto è in linea tutta l’equipe di 5 medici più il primario a tempo indeterminato e, lo stesso per la Chirurgia dove il posto del dott. Oddi è stato ricoperto così come verrà fatto per il dott. Manzi che ha deciso di sviluppare la sua carriera in altra sede e che da settembre verrà sostituito da altro chirurgo. Con l’assetto funzionale che andremo a fare verrà definita la dotazione della Pianta Organica di Camerino rispetto a San Severino mentre è già stato richiesto un progetto al Dipartimento di Chirurgia affinché la Direzione faccia una proposta. .Con  l’assetto funzionale che verrà fatto a settembre, Camerino dovrà avere un certo numero di chirurghi e possibilmente in pianta stabile. Per Ginecologia a Camerino e San Severino il problema è il reperimento dei medici ginecologi che finora non abbiamo trovato. La scorsa settimana si è conclusa una graduatoria a Fermo e già siamo in accordi per cercare di coprire queste mancanze che sono riferite soprattutto all’ospedale di San Severino. Altre sofferenze riguardano Radiologia, e il 7 agosto ci sarà il colloquio  del concorso per l’assunzione a tempo determinato e ci auguriamo di poter assumere il radiologo in più che serve per Camerino e San Severino dopo due graduatorie bruciate”.

La dotazione base di personale O.S. e infermieristico dell’ospedale di Camerino, secondo quanto riferito dalla Dott,ssa Buccolini è a posto. “ La proposta- ha detto – doveva venire con la riorganizzazione del Pronto Soccorso ma dobbiamo lavorarci con la riorganizzazione, recuperando quelle risorse che al momento non ci sono. Nel frattempo però abbiamo garantiti i servizi sia del Pronto Soccorso che della Rianimazione che fanno gruppo unico. Abbiamo valutato i campi di lavoro in confronto ad altre realtà e stiamo lavorando per garantire di notte un servizio più efficiente”.

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Cento interventi per un importo complessivo di 127 milioni e 942 mila euro per le zone colpite dal sisma. È quanto prevede il primo stralcio del Piano delle opere pubbliche, approvato oggi – a Roma - dalla Cabina di regia, a favore dei territori delle province di Macerata, Ascoli Piceno, Fermo e Ancona. Il piano comprende le opere segnalate, come prioritarie, dai sindaci e le otto sanitarie concordate, nei giorni scorsi, con i primi cittadini. Complessivamente sono 80 gli interventi che ricadono nelle zone del cratere e 20 quelle fuori cratere. Le prime richiedono un investimento di 110 milioni di euro, le seconde di 17 milioni. Nella provincia di Ancona sono previsti 3 interventi (tutti nel cratere), ad Ascoli Piceno 19, a Fermo 25 e a Macerata 53. Fino a oggi la Regione Marche ha dato il via libera a quattro piani delle opere pubbliche (di cui due riguardano le scuole, di circa 187 milioni), per un totale di 332 milioni di euro. "Prosegue l'iter per la ricostruzione pubblica – ha dichiarato il presidente Luca Ceriscioli - Nella Cabina di regia di oggi sono stati fatti passi avanti anche per il piano dei beni culturali redatto dal Ministero che sarà il prossimo a essere approvato. Un elenco di opere per circa 150 milioni complessivamente destinate alle quattro regioni colpite dal sisma.".

 

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Giovedì, 03 Agosto 2017 17:21

Camerino- Scuole: doppi turni scongiurati

 

Lo scorso 28 luglio si è svolta la riunione convocata al fine di individuare gli edifici che provvisoriamente potranno essere utilizzati a settembre per l’inizio delle lezioni  delle scuole medie ed elementari  cittadine. Genitori e bambini possono tirare un sospiro di sollievo in quanto i paventati doppi turni non ci saranno. A confermarlo è lo stesso sindaco diCamerino Gianluca Pasqui: “ Il lavoro era proprio diretto a scongiurare i doppi turni che sicuramente non avrebbero facilitato il percorso di studi degli alunni nè la quotidianità delle famiglie.  Siamo in sostanza riusciti ad evitarne l’effettuazione e, in un momento così difficile, ritengo sia un buon risultato  perché quando si parla di educazione e degli studi dei nostri figli la priorità deve essere assoluta. In perfetta sintonia e sinergia con il dirigente scolastico prof. Maurizio Cavallaro, si è trovato dunque un punto di incontro. L’ amministrazione comunale  ha messo a disposizione le strutture del D’Avack e la  nuovissima sede del Salvo D’acquisto. Ora sarà il dirigente a decidere la distribuzione delle classi  e delle scuole ( medie ed elementari ) in quegli edifici. Una volta che sarà chiara la scelta – sottolinea il primo cittadino- provvederemo subito ad inviarne comunicazione ufficiale alle famiglie.  Da un lato dunque il pericolo scampato dei doppi turni, dall’altro certezza per la costruzione della scuola definitiva.  E’ un percorso concreto che va avanti e che ci aiuterà per un futuro che sicuramente non sarà semplice. Come sistemazione provvisoria avremo  intanto le due soluzioni del D’Avack, che rimane punto strategico, e il nuovissimo Salvo D’Acquisto che è forse l’edificio più sicuro della nostra città. Non resta che conoscere le decisioni che prenderà a breve il dirigente Cavallaro”.

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Per il nuovo anno scolastico, i bambini del comune di Valfornace in provincia di Macerata, potranno andare a scuola nel nuovo plesso scolastico "Ugo Betti". La vecchia scuola di Valfornace, comune nato recentemente dalla fusione tra Pievebovigliana e Fiordimonte, è stata resa inagibile dal terremoto del 26 e del 30 ottobre 2016.
    Salini Impregilo ha deciso di donare una nuova struttura dotata di 15 aule per i bambini e i ragazzi della scuola dell'infanzia, della primaria e della secondaria.
    L'istituto sorgerà nelle vicinanze di piazza Vittorio Veneto, nel cuore del paese, e occuperà un'area totale di oltre 500 metri quadrati. Sarà in grado di accogliere circa 100 alunni nei 17 locali che comprendono sia aule sia spazi comuni. Il 6 settembre è prevista la cerimonia di inaugurazione alla presenza dell'ad di Salini Impregilo, Pietro Salini.

Fonte Ansa

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