Notizie di politica nelle Marche

Botta e risposta tra l’associazione Tolentino Popolare e l’assessore alla Cultura Silvia Tatò insieme al consigliere con Delega al Commercio Andrea Crocenzi. L’associazione, nata dopo il ‘divorzio’ tra la maggioranza e l’ex assessore Alessandro Massi, ha infatti condannato le scelte dell’amministrazione in merito alle attività estive ed al rilancio del centro storico, con una nota a firma dei tre componenti della Commissione sviluppo economico e attività produttive del Comune, Fabio Montemarani, Diego Aloisi e Paolo Maiolati.
Sono ferme le risposte di Crocenzi e Tatò che specificano come non amino mettere in mostra le azioni fatte ma, chiamati in causa, ne approfittano per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. “Per quanto riguarda la destinazione dei fondi per gli eventi culturali del 2020 – esordisce Silvia Tatò - non sono stati destinati al solo Premio Ravera, perché l’intera estate non sarà povera di eventi, con un calendario pubblicato a breve, nonostante le restrizioni Covid.
Purtroppo i tempi per l’organizzazione del programma estivo si sono dilatati a causa del susseguirsi delle diverse prescrizioni anti Covid da parte del Governo. Inoltre anche la predisposizione dei piani di sicurezza ha richiesto tempo e spese molto importanti. Sul fatto che si potevano coinvolgere le associazioni – aggiunge – preciso che l’amministrazione è aperta e pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio e a supportare le iniziative culturali da esse proposte. Nel mese di luglio infatti, abbiamo contribuito all’iniziativa del Circolo culturale Tullio Consalvatico presieduto da Franco Maiolati che propone, come lo scorso anno, il DiVento festival nel centro storico di Tolentino. Sosteniamo l’Associazione Tolentino Jazz, con ben due serate nel centro storico, l’Associazione Musicamdo Jazz con un tributo musicale sempre in centro e riceviamo le performance musicali gratuite dell’Associazione Orchestra di fiati di Macerata per una serata in piazza.
Le associazioni che hanno volontà e spirito di iniziativa vengono ascoltate e, nei limiti delle disponibilità economiche, sostenute e valorizzate”.
Poi la risposta al rilancio del centro storico: “Ci siamo concentrati sulla valorizzazione e promozione del nostro patrimonio culturale attraverso le seguenti iniziative: un nuovo allestimento delle opere chiuse nell’unica sala inagibile del Miumo, dimenticato dopo 4 anni dal sisma; abbiamo fatto in modo che Tolentino fosse presente sui social di Marche Tourism e Tesori delle Marche, oltre che sul blog ufficiale della Regione Marche; aumentato le visite con gli investimenti social legati ai musei; stiamo realizzando il nuovo sito di Tolentino Musei e un’app di Tolentino tanto che oggi rileviamo un aumento delle visite ai nostri musei di circa il 40% al Castello della Rancia e 20% al Miumor nel solo mese di giugno. Certo – confida - si può e si deve migliorare nell’offerta ai turisti ma non siamo fermi a guardare ci stiamo attivando a 360 gradi. In sinergia con l’assessore Silvia Luconi ed il consigliere Monia Prioretti, abbiamo dato vita alla mostra “Il Volto di una Città. Tolentino tra ‘700 e ‘800” e ci accingiamo ad aprire una sala lettura per ragazzi e bambini presso la ex centrale del Ponte in una location incantevole per natura e valore storico culturale. Nel periodo del Covid abbiamo attivato la biblioteca on line; lo scorso anno, per rilanciare il centro storico, abbiamo portato Popsophia al teatro Vaccaj e al Politeama con una grande risposta di pubblico, così come l’ha avuta la mostra Tolentino Brickart. Le scelte politiche sulla cultura possono essere più o meno condivisibili – conclude l’assessore - , sicuramente però non si può negare un fortissimo e dedito impegno da parte del mio assessorato nel solo anno e mezzo di pratica amministrativa. Abbiamo sviluppato più progetti culturali noi di chi a parole ha praticato attività amministrativa per 7 lunghi anni.
Andiamo avanti con tanti altri progetti in cantiere che vedranno la luce nei prossimi mesi grazie alla dedizione sinergia e collaborazione dell’ufficio cultura e degli altri assessorati”. Le fa eco il collega Crocenzi con cui sottolinea come “Non abbiamo ricevuto richieste da parte ci commercianti su eventuali eventi pomeridiani e, se ce ne fosse bisogno, saremmo disponibili a discuterne. Per quanto riguarda i 200 euro per le attività di somministrazione e bevande ritenuti irrisori da parte dell’associazione, vorrei ricordare – dice Crocenzi – che la stessa delibera prevedeva 100 euro ad attività anche la scorsa estate, ma evidentemente era sfuggita all’associazione Tolentino Popolare dal momento che all’epoca non ci furono proteste. Sono felice che la Commissione delle attività produttive abbia deciso di riunirsi – aggiunge – peccato che venga fatto per la prima volta dopo tre anni e che, essendo tale consulta ad indirizzo politico, la presenza dei tre rappresentanti dell’associazione conferma l’appoggio ad una amministrazione che hanno detto di non sostenere dopo l’uscita di Massi. Se così non fosse dovrebbero dimettersi. Ritengo che l’associazione continui ad essere spietata nei confronti dell’amministrazione, senza mai contribuire al bene fattivo per la città. Non hanno mai proposto alcuna idea e quando ci hanno provato hanno fallito mettendo sul piatto una misura a favore dei commercianti che era già stata varata dal Governo”.
Infine la sua posizione in merito alla Tolentino Popolare che vede oggi, in città, la lista civica e l’omonima associazione: “Visto il momento di difficoltà che stiamo vivendo – conclude Crocenzi – credo che l’associazione dimostri di avere più a cuore il simbolo che il bene della città, ma ci tengo a tranquillizzarli perché quando vorrò glielo lascerò, mantenendo però fede agli impegni presi con i cittadini. Tolentino Popolare non è il problema della nostra città”.


Giulia Sancricca

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"Una estate sguarnita e concentrata solo sul premio Ravera che si somma ai pochi aiuti ai commercianti".
Sono questi i punti principali su cui Tolentino Popolare si sofferma per condannare determinate scelte dell'amministrazione comunale.
Scelte che l'associazione definisce "culturalmente sbagliate".

"Mille euro totali a disposizione per 5 tra i commercianti "più fortunati" - esordisce l'associazione nella nota firmata da Fabio Montemarani, presidente della commissione sviluppo economico e attività produttive del Comune e dai componenti Diego Aloisi e Paolo Maiolati - per pagare gli spettacoli tre serate di "shopping sotto le stelle".
Cifra irrisoria che non aiuta nessuno e, anzi, scontenta molti, considerando i criteri di assegnazione per niente chiari e trasparenti".

Poi la questione del calendario estivo: "Inoltre, quasi la totalità dei fondi per gli eventi culturali 2020 - prosegue l'associazione - , sono stati destinati ad un unico evento, il premio Ravera, lasciando sguarnita l'intera estate. Chiediamo all'assessore alla cultura Silvia Tatò e al consigliere con delega alle attività produttive Andrea Crocenzi, quale sia la loro pianificazione in merito, per il nostro Comune".

Quindi le proposte di Tolentino Popolare: "Si potevano organizzare più eventi settimanali, non solo serali ma anche pomeridiani - propone l'associazione - . Si potevano coinvolgere le numerose associazioni sempre attive sul nostro territorio, richiamando gente a partecipare a più serate continue e animando cosi anche un centro storico oramai deserto. Basta guardare i piccoli paesi intorno a noi, nelle piazze ci sono persone ogni sera ad assistere ai vari eventi. C'è un progetto di rilancio del centro storico a lungo respiro - chiedono - o si punta ad improvvisare in base a scelte di convenienza? Perché sembra proprio che manchi un'ottica globale su quella che è la situazione della nostra città, in merito a una cultura di rilancio e di valorizzazione. Convocheremo una riunione della commissione Attività Produttive - concludono - perché riteniamo importante confrontarci con quest'organo sulle misure che sono state prese e sui prossimi passi".

GS
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Candidata nelle liste del Partito Democratico alle prossime elezioni regionali, l'ex dirigente Asur ed ex assessore al comune di Tolentino nella giunta Ruffini, Loredana Riccio inizia ufficialmente la prorpia campagna elettorale indicando le principali priorità che saranno oggetto del suo impegno: sanità, ricostruzione, valorizzazione della donna.

"Vorrei lavorare - dichiara Loredana Riccio - sui settori sui quali da sempre mi sono impegnata, in primo luogo quello della sanità. Ritengo si tratti di un settore fondamentale, soprattutto in questo periodo caratterizzato dal Coronavirus, e che necessita di un forte impegno affinchè siano mantenuti i servizi siano mantenuti efficienti e vengano equamente distribuiti sul territorio. Un altro punto riguarda la ricostruzione post terremoto, che nel nostro territorio è il fondamento su cui tutto si basa per il futuro. Un processo che inizia a muoversi, ma sul quale sono stati commessi sicuramente molti errori, per cui è necessaria un'assunzione di responsabilità e un cambio di rotta. Infine, ritengo fondamentale valorizzare la figura della donna, che potrebbe fare la differenza attraverso la propria sensibilità anche sul piano della politica".  

f.u.
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"Una candidatura per rendere più forte il territorio maceratese". Così Francesco Fiordomo, ex sindaco di Recnati e candidato alle prossime elezioni regionali nelle fila della lista riformista che unisce Italia Viva, Socialisti, Demos e diverse liste civiche del territorio, all'inaugurazione della sede elettorale che, di fatto, sancisce l'inizio della campagna elettorale.

Un ricco parterre de roi ha presenziato all'evento con in testa il sindaco Antonio Bravi, il vice Scorcelli e l'imprenditore Adolfo Guzzini, presidente tra l'altro della Recanatese. "Siamo tutti al fianco di Francesco perché conosciamo le sua qualità - le parole del sindaco Antonio Bravi - quello che ha dato a Recanati e sappiamo quello che potrà dare al territorio. È fondamentale sostenere il centro sinistra unito oggi più che mai perché per la prima volta il risultato non è scontato come è sempre avvenuto. Servirà ogni singolo voto, noi lavoreremo per Francesco, candidato autorevole. Una garanzia".

"Avremo tempo di approfondire i programmi ma tre temi sono fondamentali - ha detto Fiordomo -  le infrastrutture che mancano specie nella vallata del Potenza; sanità e servizi da rinnovare con particolare attenzione per le famiglie che lottano con Alzheimer, autismo, handicap ed un ruolo finalmente riconosciuto per il volontariato e le Croci; lavoro e giovani utilizzando al meglio i fondi europei per imprese, artigiani, agricoltura innovativa. Un sentito grazie al gruppo motivato che mi sostiene".

f.u.
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La sua candidatura è stata incerta fino all'ultimo ma a notte inoltrata è arrivata la conferma che Romano Carancini avrebbe fatto parte della squadra Maceratese del Pd per le prossime elezioni regionali.
Da oggi, quindi, si lavora al progetto per il territorio dove, al primo posto, il sindaco uscente di Macerata mette la provincia che "non dovrà più essere la Cenerentola della regione". Un tema su cui si sofferma e, senza timore, condanna i modi in cui la sua provincia è stata trattata fino ad oggi: "La provincia di Macerata deve tornare ad essere rispettata - dice - . Fino ad oggi è stata ingiustamente la Cenerentola delle Marche, i consiglieri eletti dovranno essere forti per tornare ad essere punto di riferimento per la Regione. Purtroppo spesso è accaduto il contrario e la provincia, a volte, è stata per certi aspetti un po' emarginata".
Poi una visione più ampia sulla sua candidatura: "Una conferma arrivata a tarda notte - dice - . Il tempo di fermare la mia adrenalina e rispondere a tanti messaggi che ho ricevuto e vorrei innanzitutto ringraziare la direzione regionale che ha voluto tributarmi una fiducia che spero di meritare e non era così scontata. 
Da oggi guiderò la mia amministrazione fino all'ultimo e diventerò un soldato che cercherà di impegnarsi totalmente.
La chiave sarà la mia identità: anche dieci anni fa, per presentarmi a Macerata, dicevo di essere stato un mediano nel calcio e volevo e voglio continuare ad esserlo, in mezzo, per servire".
Poi l'attenzione alla montagna che aveva già confidato giorni fa: "Sarò determinato su questo tema - afferma - e lo dico al fianco di Sauro Scaficchia (altro candidato consigliere nella lista del Pd ndr) con cui spero di poter immaginare, non solo un sostegno dal punto di vista del sisma, ma anche di crescita territoriale".
Infine lo sguardo ai moderati: "Proverò a parlare a tutti - annuncia - indipendeneteme dalle appartenenze: c'è un mondo politico moderato con cui ho lavorato a Macerata e che è un mondo da tenere in considerazione perchè molto spesso è stato decisivo e produttivo dal punto di vista della elaborazione politica".

GS

 
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Era preoccupazione di questi giorni, per i pazienti dializzati che fanno riferimento all'ospedale di Tolentino, la sorte che sarebbe toccata loro in vista dell'abbattimento del nosocomio che dovrà essere ricostruito a seguito dei danni del sisma.

Si è svolta proprio ieri, nei locali dell'ASSM, una riunione tra i pazienti (Circa 50 in totale, di cui una ventina provenienti dalla zona montana ndr) insieme alla rappresentante dell'associazione Amed, il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, il primario di Nefrologia di Macerata Franco Sopranzi, il presidente dell'ASSM Stefano Gobbi e l'ingegnere Lucia Mosciatti dell'Ufficio Tecnico dell'Asur per discutere delle problematiche da affrontare ed ascoltare eventuali soluzioni da proporre.

Il cruccio dei pazienti della zona montana era infatti quello di doversi spostare fino all'ospedale di Macerata per seguire la dialisi, invece dall'incontro è emerso che: "I circa 20 pazienti dell'entroterra - spiega Maccioni - potrebbero far riferimento all'ospedale di Camerino. Nel progetto originario del nosocomio - dice - era infatti previsto uno spazio per la dialisi che poi non è stato più realizzato, tanto che ora in quella zona si trova una sala riunioni. Stiamo valutando, quindi, la fattibilità di portarlo a termine con la realizzazione di almeno 6 posti letto che consentirebbero di dare una risposta ai pazienti che non saranno, in questo modo, costretti a spostarsi ulteriormente".
Una soluzione che rassicura, dunque, i pazienti dializzati della zona interna e che concede una ulteriore valorizzazione all'ospedale della città ducale, da poco tornato alla normalità a seguito dell'impegno avuto per il Covid.

"Per gli altri 30 pazienti di Tolentino e dintorni - aggiunge Maccioni - le soluzioni da valutare sono due: potrebbe essere aggiunto un turno all'ospedale di Macerata o potrebbero essere installati dei container all'interno del perimetro dell'ospedale di Tolentino dove saranno comunque garantiti il punto di primo intervento e gli ambulatori nel periodo di abbattimento e ricostruzione della struttura. A fine mese avremo un altro incontro - aggiunge Maccioni - sempre nei locali dell'ASSM, che ringrazio per la disponibilità, e ci avvieremo verso la scelta delle soluzioni discusse ieri. Soluzioni - precisa - che dovranno comunque essere sottoscritte dal dottor Sopranzi".

Parlando di tempi, ci sarà comunque tempo fino alla primavera prossima per decidere le soluzioni e metterle in atto: "Prima di maggio 2021 l'abbattimento non potrà cominciare - spiega Maccioni - . Ora si sta lavorando al progetto esecutivo e successivamente dovrà essere fatta la gara d'appalto. Quindi le soluzioni che sceglieremo per i pazienti dializzati dovranno essere operative da fine marzo o al massimo metà aprile".

Giulia Sancricca
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Dall'ultimo incontro di ieri sono scaturiti i nomi ufficiali di coloro che, nella lista del Partito Democratico a sostegno di Maurizio Mangialardi, rappresenteranno la provincia di Macerata alle prossime elezioni regionali.
Il primo arriva proprio dal capoluogo ed è il sindaco uscente Romano Carancini che, dopo dieci anni da sindaco di Macerata e altrettanti impegnati precedentemente come capogruppo del Pd, ora scende in campo per la carica di consigliere regionale con un occhio attento, come aveva anticipato ai microfoni di Radio C1...inBlu, alla montagna ed alla sua ripartenza.
A proposito di entroterra, in corsa anche il sindaco di Fiastra, Sauro Scaficchia, mentre da Tolentino arriva la dirigente Asur Loredana Riccio, ex assessore alle politiche sociali del Comune di Tolentino con Ruffini sindaco.
Per la costa non poteva che essere confermato, come si intendeva dalle ultime indiscrezioni, il consigliere regionale uscente Francesco Micucci di Civitanova. Candidata della città leopardiana l'ex assessore Roberta Pennacchioni, infine da Urbisaglia Giovanna Salvucci.

GS


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Cittadini marchigiani alle urne domenica 20 e lunedì 21 settembre per eleggere il nuovo Governatore ed il Consiglio Regionale. Il governatore Luca Ceriscioli, dopo le decisioni prese dal Consiglio dei Ministri, ha comunicato al presidente della Corte di Appello di Ancona la volontà di indire le elezioni in tale data, dandone comunicazione anche al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e ai presidenti delle Regioni italiane in cui sono previste le consultazioni elettorali. Il decreto di indizione dei comizi sarà emanato dallo stesso Governatore entro la prossima settimana.

Nelle stesse date si svolgeranno il referendum popolare confermativo sulla riduzione del numero dei parlamentari, come indicato dal Consiglio dei Ministri del 14 luglio, e le consultazioni per l’elezione diretta dei Sindaci e dei Consigli Comunali, come stabilito con decreto del Ministro dell’Interno del 15 luglio.

“Le nostre priorità – afferma Ceriscioli - erano di poter individuare una data che non interferisse con la ripresa dell’attività scolastica e al contempo garantisse la concentrazione delle scadenze elettorali, che anche io avevo a suo tempo richiesto al Ministro. Dal Governo è arrivata l’indicazione di queste date, a cui ho ritenuto di aderire per rispettare il principio dell’election day, in considerazione delle esigenze di contenimento della spesa e delle misure precauzionali per la tutela della salute degli elettori e dei componenti del seggio”.

f.u.
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Venerdì, 17 Luglio 2020 15:01

Legnini ad Ussita: "L'impegno sarà massimo"

" L'impegno che cercheremo di garantire per Ussita, sarà massimo- così il Commissario Straordinario Giovanni Legnini  al termine della sua visita sul territorio e dopo il confronto avuto con il Commisario Prefettizio Giuseppe Fraticelli e i tecnici comunali.  "Occorre affrontare il problema delle faglie attive e capaci, delle aree a dissesto idrogeologico, alcune opere pubbliche complesse ma intanto, bisogna partire. Gli edifici e i fabbricati che sono recuperabili perchè non vi sono impedimenti, debbono partire". Questa l'indicazione scaturita dal Commissario, insieme alla disponibilità a valutare le situazioni  più complesse per tentare di sbloccarle.
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Proprio oggi è divenuto legge il "decreto semplificazione" contenente importanti innovazioni sul piano nazionale degli interventi pubblici, innovazioni delle quali la ricostruzione si potrà giovare "anche in virtù della norma di raccordo che è stata inclusa nel decreto e che consente alle gestioni commissariali per la ricostruzione di avvalersi di procedure più semplificate. E poi all'interno del decreto, come avevamo chiesto, ci sono anche  i poteri speciali per poter affrontare situazioni più complesse e maggiormente critiche e qui ad Ussita, ve ne sono. Adesso inizia la fase di attuazione ed io sono molto soddisfatto di questo decreto che costituisce il primo blocco di norme procedurali, che avevamo richiesto. A queste norme ora debbono seguire le altre e il Governo è impegnato a far sì che ciò avvenga con il prossimo decreto e cioè con quelle norme relative al personale, allo sviluppo dell'economia, al raccordo con sisma -bonus- ecobonus e contributo di ricostruzione ed altro". 
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Intensa la mattinata che Giovanni Legnini ha dedicato alla comunità ussitana,  incontrando il Commissario prefettizio  Fraticelli, per un confronto sulle problematiche di un comune che concentra tutte insieme le criticità dell'intero cratere del Centro Italia. Un'occasione per toccare con mano una situazione che, data la gravità e considerata anche la particolare vocazione turistica e sportiva del centro, tra i più colpiti dal terremoto e con circa 1000 edifici gravemente danneggiati, richiederà sforzi ed impegni supplementari anche sul fronte del rilancio economico. Presenti l'assessore regionale Angelo Sciapichetti e il Direttore dell'USR Cesare Spuri, Legnini ha potuto farsi un'idea dei temi più stringenti e delle questioni più gravi che attendono di essere risolte ormai da tempo.
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Che quello ussitano sia un territorio particolare, è l'impressione che lo stesso Commissario prefettizio ha potuto constatare sin dal suo arrivo: "Il problema principale che abbiamo in questo momento è quello di Frontignano - ha detto Fraticelli al tavolo della sala consiliare-  che rappresenta un po' il volano dell'economia di questo territorio  dove importanti sono le presenze dell' azienda delle acque minerali Roana che dà lavoro a diverse famiglie, di tre centrali idroelettriche di proprietà e di una quarta che è in compoprietà con i comuni limitrofi. L'aiuto a questo comune in un frangente così delicato, è venuto proprio dal gestire direttamente il servizio elettrico e dalla presenza della Roana. Un centro dunque potenzialmente ricco ma piegato dal sisma in quella che è la sua parte preponderante dell'attrattività turistica, degli impianti sciistici, di tutto l'indotto rappresentato dalle seconde case. Tutto questo ha subito una battuta d'arresto tanto che il responsabile degli impianti a fune si è dovuto riconvertire alla gestione e manutenzione del verde e delle strade. Adesso siamo riusciti a dare un impulso alle opere che riguardano la parte più a valle e più recuperabile degli impianti di risalita, meno impegnativa rispetto a quelli più a monte che hanno subito rilevanti danni strutturali".
Tre anni che, segnati da due commissariamenti, due terremoti  e poi anche il Covid, danno il risultato di un unicum per emergenze concentrate. Pochissime le pratiche di ricostruzione privata al momento autorizzate: 88 presentate, 8 decretate, 4 finite e, il resto in istruttoria.
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"Il problema che ha bloccato principalmente, in zone paesaggisticamente vincolate come queste, è stato quello della conformità urbanistica- ha detto la responsabile dell'ufficio tecnico Patrizia Ortenzi-. Man mano si va avanti, ma proprio per questo motivo, anche i progettisti hanno avuto problemi a presentare progetti. Non c'è un edificio per il quale si sia potuto rilasciare velocemente l'ok per via delle sanatorie e delle compatibilità paesaggistiche". Ortenzi ha anche rappresentato del timore  dei tecnici riguardante autocertificazioni e controlli. Altra criticità, quella relativa alla reale esistenza e consistenza delle faglie di Frontignano, dove è concentrata la maggior parte delle seconde case. "I progetti di ricostruzione sono tutti fermi perchè la struttura commissariale precedente aveva incaricato degli studi sulle possibili faglie attive e capaci; finchè la situazione non verrà adeguatamente studiata, purtroppo quella zona è ferma". Tempo due tre settimane, il Commissario Legnini ha assicurato che gli studi di dettaglio verranno portati a termine;  si potrà pertanto sapere se le faglie ci sono e, qualora esistano, si potrà restringere la zona di rispetto assoluto a 30 metri, contro i 200 metri attuali. In secondo luogo si è parlato del Piano di Assetto Idrogeologico del fiume Tevere; a seguito infatti dell'adozione del Pai avvenuta poco tempo fa, una grande fascia del territorio del comune di Ussita diventerà a rischio R4 dal punto di vista dei fenomeni franosi. Il che significa che se le cose dovessero rimanere tali, tutta quella parte di territorio non potrà essere ricostruita. Considerato tuttavia che l'adozione del Pai è avvenuta sulla base di un inventario dei fenomeni franosi e non sulla base di studi geologici di dettaglio, il Comune di Ussita ha chiesto alla struttura commissariale di farsi carico degli studi geologici e, in attesa degli studi, di farsi carico di bloccare l'approvazione del Pai. Anche qui Legnini ha fornito rassicurazioni dicendo che con il Pai Tevere la questione è già stata presa in mano e si sta cercando una soluzione, anche prevedendone lo stralcio.  Infine, la responsabile dell'ufficio tecnico ha esposto la grave situazione in cui versa dal 2016 il cimitero monumentale: 800 salme giacciono tra le macerie e attendono una degna sepoltura. Per il Comune di Ussita, si tratta di una enorme problematica da gestire, sia dal punto di vista pratico sia economico e,non trascurabili sono i forti risvolti morali. E' qui che è stato chiesto alla struttura commissariale di attuare poteri straordinari, nel farsi completamente carico del problema. Certo, bisognerà capire come poter organizzare i lavori, ma anche su questo punto Legnini si è detto disponibile a collaborare. Tre aspetti dunque molto spinosi e, fondamentali per sbloccare la ricostruzione e per imprimere un forte segnale anche nella risoluzione dell'annosa e grave criticità riferita al cimitero monumentale di Ussita.
"Sappiamo che i problemi di questo centro sono davvero infiniti- ha commentato il Commissario Fraticelli grato della visita di Legnini sul territorio- "A distanza di quasi 4 anni dal sisma, ci sono tuttavia queste tre problematiche pregnanti, insieme alla criticità del borgo di Castelfantellino e tante altre. Ussita sconta purtroppo un concentrato di problematiche di non facile soluzione e, il Commissario alla Ricostruzione ne ha avuto la prova in questo momento d'ascolto che ci ha dedicato. Si cerca di operare proprio per poter dire agli ussitani che una speranza c'è. Io sono sempre tendenzialmente positivo". A concludere la mattinata del Commissario Legnini un giro a Frontignano alle stazioni degli impanti di risalita e infine, l'ascolto delle esigenze e delle richieste dei vari rappresentanti delle associazioni del territorio.
c.c.    

***Approfondimento sui temi rappresentati dalle associazioni nel rpossimo Appennino Camerte
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Ussita si prepara per tornare alle urne e scegliere il sindaco che guiderà il paese nei prossimi anni, anche in vista della ricostruzione.
Dopo le dimissioni di Rinaldi prima e di Marini Marini dopo, ora è Guido Rossi l'unico candidato, per il momento, alla carica di sindaco.
"Stiamo valutando le varie possibilità - ha detto ai microfoni di Radio C1...inBlu - . C'è una gran voglia di mettere in moto una macchina ferma da 4 anni, c'è tutto, manca il pilota. Noi abbiamo uno staff pronto a mettersi in moto già dopo le elezioni per tutta la vallata e per la ricostruzione. Tra gli obiettivi anche l'indotto del turismo e i lavori di manutenzione che riguarda gli operai del luogo. Vogliamo preparare il futuro dei nostri giovani attraverso i progetti europei. Anche i giovani hanno voglia di mettersi in gioco e dare il proprio contributo e noi siamo pronti ad accettare questa sfida. Abbiamo anche la fortuna di avere un commissario alla ricostruzione finalmente pratico e volenteroso. E' un binomo di volontà che ci vede comuni".

Rossi ha avuto esperienza nel campo amministrativo alla guida del Comune di Cerveteri: "Ho anche una grossa esperienza militare - ha detto - per il rispetto delle norme e dei regolamenti, ma soprattutto per il rispetto delle leggi che sarà la base fondamentale della ripartenza".

Gli fa eco Giovanni Marronaro, capogruppo della stessa lista, già candidato alle ultime elezioni amministrative: "Il nostro ineteresse è quello di far ripartire la ricostruzione - dice - , pensavamo che ci sarebbe stata più collaborazione con la maggioranza che poi si è dimessa. Oggi ci presentiamo con una lista più forte di quella precedente e credo che abbiamo le carte in regola per fare bene. Nelle aree terremotate ci vogliono coraggio e competenza".

Non conferma, invece, le indiscrezioni che lo vedevano come un possibile candidato, l'assessore regionale Angelo Sciapichetti: "La candidatura deve nascere dal basso e dai territori - ha detto - , non può venire dalla stampa. Le sfide sono sempre accetabili, ma ad oggi non c'è alcuna candidatura, poi non sappiamo cosa ci riserverà il futuro".

Carla Campetella
Giulia Sancricca

*Nella foto a sx Angelo Sciapichetti, a dx, con i libri in mano, Guido Rossi
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