Apprensione, intorno alle 14, in una piccola frazione di Fiastra, dove un bambino di sette anni si è allontanato dalla propria abitazione e il padre, allarmato, ne ha comunicato la scomparsa alle forze dell'ordine. Fortunatamente, grazie al pronto intervento dei carabinieri della Compagnia di Camerino, e della stazione di Fiastra, il bambino è stato ritrovato.
Leggermente infreddolito, il bambino era arrivato al fiume, che alimenta il lago di Fiastra, attraversando, con grande pericolo, anche un ruscello in questo momento in piena.
Tanto spavento e preoccupazione per i giovani genitori. Una notizia a lieto fine in un periodo di paura ed incertezza.

GS
L'emergenza Coronavirus, la consapevolezza di un dramma che riguarda ognuno di noi, forse sta aiutando a capire l'essenziale e a riscoprire l'umanità.
E così accade che Francesco Fede, talentuoso ex giocatore e mister di calcio, titolare di una piccola azienda di Fiastra, la Guerrino protezioni che produce casacche antizanna protettive per cani, decida di mettersi a cucire un prodotto introvabile ovunque e tanto richiesto come le mascherine protettive. Lo ha fatto finchè ha potuto e con i tessuti che è riuscito a reperire, perchè anche quelli non è più facile trovarli. Lo ha fatto senza chiedere nulla in cambio:
"Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla...- ha scritto sul suo profilo facebook inquadrando le mascherine appena cucite-  "È solo una goccia nell’oceano, ma spero di poter aiutare chi in questo momento ne ha più bisogno..#ioresto a casa ma non mi fermo".
Nel dramma dimenticato di tanti paesi è venuto ad aggiungersi un ulteriore pesante macigno, ma la positività del piccolo gesto di Francesco Fede, insegna tanto.
mascherine
" Credo che l'emergenza abbia portato un po' tutti ad aprire il cuore e io sono uno di quelli- dice Francesco Fede - Noi abbiamo ricevuto tanto nei momenti difficili del terremoto ed è bello ricambiare. Ho deciso per qualche giorno di chiudere la mia attività produttiva delle protezioni per cani che in questo momento può aspettare e, magari aiutare chi ha veramente bisogno. Mi sono messo quindi a cucire mascherine, finchè la materia prima è disponibile. In questa fase difficile si è visto che tante sono le cose importanti che servono e, pure un dispostitvo di protezione tanto richiesto come le mascherine, non si riesce a trovare. Nel mio piccolo ho quindi deciso di produrle e di donarle a chi ha bisogno. Solo questa notte sono stato inondato da una miriade di messaggi di richiesta che mi dispiace non poter esaudire.
Il tessuto purtroppo è terminato e in un periodo come questo, non è facile riuscire a reperirlo: c'è da mettere in conto che i corrieri  passano a singhiozzo e che tante fabbriche sono chiuse, per cui, anche un'azione a fin di bene si blocca. Finchè ho potuto- continua Francesco- ho davvero fatto del tutto per cercare di accontentare".
Sono circa 150 i pezzi che dal suo laboratorio Francesco  è riuscito a produrre inviandoli gratis nei centri del circondario e in tante regioni d'Italia.
" Dispiace davvero di non poter aiutare ancora le tante persone che mi hanno contattato tra ieri sera e questa mattina. Spero che l'emergenza passi il più in fretta possibile per tornare a vedere sui volti delle persone, non le mascherine ma il sorriso che in tanti hanno perduto". 
Carla Campetella

Non hanno mai mostrato sintomi e sono in buone condizioni di salute, ma hanno deciso di rispettare volontariamente la quarantena. E' il caso di una coppia di cinesi, marito e moglie, che vive a Loro Piceno."Non hanno alcun problema di salute, ma ci hanno comunicato questa scelta che, a scopo precauzionale, stanno adottando già dallo scorso 5 febbraio -spiega il sindaco Robertino Paoloni-. Quale massima autorità sanitaria del territorio, il primo cittadino ha ricevuto infatti la segnalazione ed effettuato le opportune verifiche attraverso la polizia municipale.
"Tutto è assolutamente tranquillo- assicura il sindaco-. Tornata al Paese d'origine e fatto rientro in Italia, la coppia ha deciso autonomamente di non uscire dalle mura di casa e seguire il protocollo ministeriale, anche per dare maggiore tranquillità alla cittadinanza. Direi che la loro scelta denota anche uno spiccato senso civico- aggiunge Paoloni-. E' esemplare che, a scopo preventivo, loro stessi  abbiano voluto verificare che non ci fossero problemi; se tutti adottassero questo tipo di precauzioni dettate dal Ministero della salute, credo che le cose andrebbero meglio- conclude il sindaco-. Sono ormai più di 20 giorni che non escono di casa e, in linea con quelle che sono le direttive, avrebbero anche superato i tempi cautelativi, tuttavia stanno proseguendo ulteriormente in questa fase precauzionale, i cui riscontri sono assolutamente rassicuranti".

In base alle disposizioni dell'emergenza Covid-19, i comuni stanno intanto attivando il previsto protocollo sanitario.
A Fiastra, in accordo con il dirigente dell'Istituto Comprensivo Betti Maurizio Cavallaro, ci si sta occupando della disinfestazione delle aule e dei bus scolastici.
" Abbiamo anche richiesto un centinaio di mascherine protettitve per eventuali interventi degli operatori di protezione civile e dipendenti comunali - afferma il sindaco Sauro Scaficchia-. Tutto è sotto controllo e, la stessa popolazione vive abbastanza serenamente anche questo tipo di emergenza".
C.C. 
In preparazione a Fiastra, una giornata che vuole erigersi a ulteriore simbolo del coraggio e della voglia di ricominciare dei territori. Fissato per sabato 4 aprile, l'evento potrebbe segnare una delle prime uscite del nuovo Commissario per la Ricostruzione Giovanni Legnini nell'entroterra del maceratese colpito dal sisma. 
L'affascinante scenario naturale dell'incantevole borgo tra i monti Sibillini, farà da cornice all'Arco della ricostruzione che verrà eretto nel corso del significativo appuntamento. L'opera è frutto della donazione degli artisti dell'Università di Urbino.
Non si sa ancora il luogo, tuttavia, per rendere ben visibile a tutti il messaggio della "ripartenza", azzardiamo che quasi sicuramente, l'opera potrà essere posizionata in prossimità del Lago, contesto naturalistico- ambientali tra i più visitati  e apprezzati dai turisti. 
A fare da cornice alla giornata sarà anche un convegno al quale sono stati invitati numerosi rappresentanti istituzionali e attori del processo della Ricostruzione, a cominciare appunto dall’autorevole personalità del nuovo Commissario Giovanni Legnini, la cui presenza da confermare, rappresenterebbe uno dei primi incontri con le istituzioni locali e regionali delle realtà più duramente colpite dal sisma del 2016. Conscio della complessità e della responsabilità del nuovo compito, pur non esistendo incompatibilità tra le due cariche, Giovanni Legnini proprio ieriha rassegnato le dimissioni da consigliere regionale d'Abruzzo, per dedicarsi a tempo pieno nell'affrontare la sfida del superamento delle difficoltà delle zone colpite dal sisma.
" Abbiamo scelto il simbolo dell'Arco della Ricostruzione - spiega il sindaco Sauro Scaficchia- per far vedere che questi territori 'ripartono'. Non voglio utilizzare la parola 'rinascita' perché potrebbe far pensare a qualcosa che non c'è più, quando i nostri territori invece non sono mai morti e sono stati sempre vissuti. La 'ripartenza' è dunque il messaggio che intendiamo dare e che ci auguriamo possa accentuarsi anche grazie all'apporto del nuovo Commissario per la Ricostruzione. L'augurio è che la sua nomina possa finalmente imprimere una vera velocizzazione, togliendo tutti quei lacci e lacciuoli che finora hanno impedito la ricostruzione. A mio avviso - continua il sindaco- la figura del nuovo Commissario può rappresentare una grossa novità: ripartiamo tutti insieme e smettiamola di lamentarci e piangerci addosso. Lasciarsi andare all'auto-commiserazione è un altro dei nostri difetti e mi ci metto per primo, credo però che minacciare di riconsegnare le fasce serva a poco. Dobbiamo soltanto metterci in testa di lavorare tutti insieme- prosegue Scaficchia-. Dall'alto della sua competenza, ho fiducia che il nuovo Commissario per la Ricostruzione potrà essere capace di imprimere un segnale efficace su quello che da circa due anni stiamo segnalando che non va. Per una vera ripartenza, finora poco purtroppo è stato fatto. Ho letto con piacere che Legnini ha espresso la volontà di sentire tutti i sindaci e di conferire loro più poteri; su questo vorrei precisare che non è che i primi cittadini desiderino avere dei poteri assoluti, bensì poter concertare insieme a tutti gli attori, regole nuove che possano in concreto far ripartire, altrimenti significherebbe restare ancora fermi per anni mentre le  speranze diventano sempre più flebili e minime. Senza questo impulso di nuove norme, in concreto efficaci per la vera ripartenza- conclude il sindaco di Fiastra- per le nostre popolazioni non potrà esserci alcuna speranza di poter riabitare le proprie case e le proprie frazioni, nè ritornare a vivere quella piazza che oggi non c'è più". 
C.C.
Quando ti chiedi cosa ti serve per vivere, Roberta Blanchi non ha dubbi: stare in montagna è la risposta. Roberta vive nella sua Fiastra in cui ha scelto di trasferirsi nel 2014. Da maceratese a montanara il passo non è stato facile ma per chi come lei in montagna ci ha passato l’infanzia, questa scelta è stata naturale. Oggi risiede in una Sae con la piccola Anita di 4 mesi e con suo marito con cui gestisce il “Bar Fiastra”, ubicato nell’area commerciale nata dopo il sisma. Lavorare in un container non sapendo quando le cose miglioreranno non è facile ma ci si adatta e si cerca di migliorare giorno dopo giorno finché non arriverà la ricostruzione. Già, la ricostruzione delle case in cui la maggior parte degli anziani purtroppo non potranno andare perché, come dicono loro, non la ricorderanno. Vivere con questa consapevolezza non deve essere facile. Aggrapparsi ai ricordi, alla speranza, alla vita del “qui e ora”, questo bisogna fare per tirare avanti e soprattutto stare insieme, non isolarsi perché in quei momenti arrivano i brutti pensieri.  

Per i giovani è diverso, hanno il tempo dalla loro parte e pur facendo lavori che li portano fuori dal paese, alla fine a Fiastra ci ritornano sempre, perché è lì che sono nati e cresciuti, è lì che Roberta li ha conosciuti ed è lì che vogliono continuare a vivere ma “Lo Stato- mi dice Roberta- li dovrebbe incentivate a restare e non spingerli ad andare via. La voglia di fare spesso non trova un interlocutore che dia le risposte che servono”. Roberta si augura che in questo tempo di crescita Anita possa vedere intorno a lei una Fiastra in rinascita, la dinamicità di gente che aggiusta e ricostruisce e non le finestre chiuse e le luci spente. Si augura che sua figlia possa avere un’infanzia felice a Fiastra come lo è stata la sua che conserva nei ricordi, gli stessi che l’hanno spinta a tornare per amore di quel paese, con la speranza di una vita possibile.

Barbara Olmai 

L’intervista a Roberta Blanchi, andrà in onda nella Rubrica radiofonica “Ricostruire la speranza. Un viaggio nel cuore del sisma”, mercoledì alle ore 10,10 e alle ore 22,10 sulle frequenze di Radio C1 in Blu.


*La rubrica è possibile grazie al contributo di IIE Impianti Elettrici di Urbisaglia e Ticani srl engineering and construction di Visso.


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"Sono stata presa in giro, i miei cittadini sono stati presi in giro. Ho confidato nella politica, e l’amarezza più grande è stato scoprire questo tradimento di nascosto, alle 23:40 del 31 dicembre 2019. Siamo arrivati ad aiutarci tra sindaci perché oggi è capitato a San Severino, ma domani potrà succedere anche agli altri. Non ci fermeremo fino al ritiro della determina 742 e finché non sarà ridata dignità ad un territorio già provato dal sisma e dalle tante difficoltà che lo caratterizzano". Con queste parole del sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, si potrebbe sintetizzare quanto emerso ieri sera al consiglio comunale urgente che si è svolto al Cinema Teatro Italia. Presenti tantissimi primi cittadini della provincia ma non solo, della montagna ma anche della costa. E fra questi, qualcuno lo ha detto: "Finalmente". Finalmente i sindaci hanno capito che è l'unione a fare la forza, che da soli non si va da nessuna parte perché in politica sono i numeri che contano specie in questo delicato momento in cui si avvicinano le elezioni regionali. La sanità è materia regionale, anche se l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, a cui sono stati riservati fischi e parole di malumore, ha affermato che "ci sono norme nazionali che dobbiamo rispettare altrimenti ci tagliano le risorse e ci commissariano. Non si può dare colpa alla Regione". Però esistono degli emendamenti alle norme nazionali e delle peculiarità per le zone montane in cui i parametri nazionali e le leggi fanno delle eccezioni. Sta di fatto che tutti i primi cittadini presenti (ma moltissimi altri non hanno potuto partecipare alla serata pur aderendo alla 'protesta' democratica messa in atto dalla Piermattei) hanno fortemente e fermamente criticato non solo la determina 742 che colpisce l'ospedale di San Severino, ma anche il piano sanitario regionale che passerà in consiglio regionale il 4 febbraio, definito "vuoto, inconsistente" e soprattutto, come ha ricordato il vicesindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, "privo dell'approvazione della Conferenza dei Sindaci che sarebbe prevista per legge"
Anche il direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, è stato fortemente criticato, in special modo dall'ex sindaco Manlio Rossi (tanto che il presidente del consiglio Sandro Granata ha dovuto richiedere l'intervento degli agenti della polizia locale per placare gli animi). Ha elencato tutti gli investimenti fatti fin ora a San Severino e non solo, i servizi attivati e affermato che "nulla cambia se una unità è definita semplice dipartimentale o solo semplice. Il modello organizzativo non ha nulla a che fare con i servizi e le prestazioni. La qualità la fa il medico, non il “grado” e su San Severino abbiamo investito circa 3milioni e 517mila euro". Però si è detta del tutto insoddisfatta il sindaco Piermattei che, in conclusione, ha ribattutto: "Non siamo mica stupidi, conosciamo la differenza fra unità semplice dipartimentale e unità semplice. Ci dovete dire qual è il futuro del nostro ospedale senza prenderci in giro, siamo stati colpiti dal sisma quindi vogliamo i servizi per un territorio già martoriato e soprattutto non mi fermerò finché la 742 non sarà annullata". 
I Comuni che hanno aderito all'iniziativa del sindaco Piermattei sono: Apiro, Belforte, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo, Castelraimondo, Castelsantangelo Sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Civitanova, Esanatoglia, Fiuminata, Fiastra, Gagliole, Matelica, Montecavallo, Muccia, Pieve Torina, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Sefro, Sarnano, Serrapetrona, Serravalle del Chienti, Tolentino, Treia, Ussita, Valfornace, Visso, Fabriano, Arcevia, Genga, Frontone, Mergo, Sassoferrato, Serra San Quirico, Cupramontana, Pergola, Cagli.

(Sul prossimo numero di Appennino Camerte, in edicola giovedì, è previsto un servizio di approfondimento)

g.g. 


 




L’augurio che mi faccio e che rivolgo  a tutti i cittadini dell'entroterra martoriato dal sisma che da anni cerca di risorgere, è di lasciar perdere le polemiche, dimenticarsi dei contrasti che sono passati e guardare avanti". Un invito ad essere propositivi e collaborativi quello che all'inizio del nuovo anno, il sindaco di Fiastra Sauro Scaficchia estende a tutto il territorio. 
“Guardiamo avanti - dice il primo cittadino- Le polemiche magari talvolta sono servite a costruire qualcosa ma, di fatto, non sono mai costruttive. C’è da fare passi in avanti perciò l’augurio che faccio è che il 2020 sia veramente una base nuova di crescita. Non voglio nemmeno usare la parola rinascita, perché qui non serve la rinascita: quello che serve è una ricostruzione veloce, che tenga conto di tutto quello che finora non è stato fatto.
Non possiamo considerare normale il territorio che oggi ci ritroviamo a governare: non è normale, perché lo spopolamento continua e, se non si fanno determinate leggi e non si offrono determinati vantaggi a chi sta sul territorio, riportare le persone nei nostri paesi sarà molto difficile. Noi abbiamo provato negli anni passati a introdurre dei benefici, quali sgravi' fiscali per quanto riguarda l'Iva sui prodotti energetici, un aiuto fino a 5000 euro alle giovani coppie che scelgono di risiedere nelle nostre zone. Sono vantaggi che debbono essere spostati dalla politica su un territorio che di questo necessita, semplicemente perché le terre  interne e montane, non possono essere considerate alla stessa stregua di un territorio di collina o di costa. E’ tutto questo quello che serve.
Serve la legge speciale che ci è stata sempre promessa e che mi auguro diventi concreta nel 2020; serve la Zona Economica ambientale che è stata costituita e che va estesa a tutto il territorio interno e montano e alle aree protette e  - prosegue Scaficchia-non possono essere tenuti fuori da questo ,comuni il cui territorio insiste all’interno delle aree protette. Se la zona economica ambientale è stata fatta e costruita infatti  sulle aree protette, e se il parco dei Sibillini  è sicuramente area protetta, tutti i comuni che ricadono all'interno dell'area devono essere considerati allo stesso modo. Mi auguro per il 2020 sia veramente un anno di crescita e ripeto, non mi va di utilizzare la parola rinascita, perchè noi non siamo mai morti. Noi siamo ben vivi e vogliamo e pretendiamo che un territorio come il nostro, bello, accogliente e che ha tanti caratteri tipici e unicità, vivaE per vivere necessità di tanti piccoli accorgimenti che finora non sono mai stati considerati, accolti o forniti. Insieme a tutti i territori che oggi soffrono, o che si trovino a vivere una situazione della quale non si può ancora parlare di ripresa, - sottolinea Scaficchia- io dico che pretendiamo che sia accelerato l'iter per poter riparare le nostre case. Non è possibile che dopo 3 anni si debbano ancora vedere le macerie e basta, nè attendere mesi e mesi e mesi per un decreto che deve essere di finanziamento su pratiche  già svolta e che già che sono passate nei vari uffici.
E' questo l'augurio che faccio a tutti gli altri comuni dell'entroterra ferito- conclude il sindaco di Fiastra- Siamo forti, stiamo in questo territorio e vogliamo restarci. Vogliamo riportare la gente che da questo territorio è andata via. E' quello che auguro a tutti e che sia un 2020 di vera ripartenza"
c.c.

Unione, speranza, futuro. Tante le sensazioni e i messaggi positivi suggeriti dalla serie di momenti che, nell’area SAE di Fiastra, hanno animato tutto il pomeriggio. Attese e speranze della popolazione ,a tre anni dal sisma, hanno costituito il nucleo portante della tavola rotonda tenutasi all’auditorium San Paolo, presenti l’arcivescovo Francesco Massara, il sindaco Sauro Scaficchia, il vice sindaco e vice presidente dell'Unione Montana di Camerino Claudio Castellett e il presidente regionale Acli Maurizio Tomassini con gli interventi di Angelo Sciapichetti, Paola Nicolini, Valerio Valeriani, Stefano Tassinari e Roberto Rossini.
Più tardi. sottolineato dalle note del giovane Gruppo  musicale di Fiastra, il taglio del nastro del centro polifunzionale “ Casa della comunità”: un segno di vicinanza che testimonia l’attenzione concreta nei confronti di una collettività coraggiosa e determinata a reagire alla sofferenza. Donata al comune dalle Acli Nazionale e di Macerata, la struttura in legno servirà da centro di aggregazione per tutte le fasce d’età del paese
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 Al primo ingresso e alla benedizione della struttura da parte dell’arcivescovo Massara, auguratosi che la comunità possa ritrovare spirito di unione e socialità, è seguita l’inaugurazione di un bellissimo murales realizzato sui muri di contenimento dell'area SAE del capoluogo.
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E’ frutto del progetto di street art, ispirato alla flora e alla fauna del Sibillini, che gli artisti dell’Associazione ricreativa e culturale Jassart hanno realizzato in collaborazione con alcuni studenti dell'Accademia delle belle arti di Macerata. Idea di fondo del progetto sviluppato in sinergia con la Regione Marche e il comune, quella di restituire alla comunità parte della bellezza perduta in seguito al terremoto. Sentimenti di gratitudine nei confronti dei donatori sono stati espressi dal sindaco di Fiastra Sauro Scaficchia: “ Ricostruire all’interno dell’area SAe un punto d’incontro e ristabilire un legame tra la popolazione, vuol dire lanciare un messaggio forte. La struttura favorirà il ritrovarsi, la relazione e l’interazione tra più generazioni. Da questo bellissimo segnale solidale- afferma Scaficchia- il ritorno a quella che ha sempre rappresentato la vita e il momento d’incontro del nostro paese e delle tante frazioni. La vita delle persone oggi è concentrata nelle aree SAE e, dalla “ Casa della comunità” si potrà ritornare a questi momenti di relazione che negli ultimi tempi sono mancati. L’amministrazione comunale- conclude il sindaco- sta provvedendo a realizzare un altro punto di incontro per l’area SAE di Polverina proprio con l’intento di ricostituire lo spirito di collegialità, unione e condivisione delle persone”.
cc

Servizio di approfondimento sul prossimo numero di Appennino Camerte

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“ Non perda tempo a fare visite ma faccia i provvedimenti” Così il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci in risposta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha dichiarato quale suo primo impegno pubblico, la visita nelle zone terremotate.
Le visite non servono– continua Falcucci- Sanno già tutto e qualora ci fosse bisogno di ulteriori dettagli, siamo pronti a fornirli. Nulla è cambiato dall’ultima visita del Presidente Conte nelle zone colpite, anche se in verità ha toccato altri luoghi e qui da noi non è mai venuto”.Stanchezza ed esasperazione, prendono il sopravvento nelle parole di quello che è stato uno dei primi cittadini più battaglieri, pronto a tenere alta la voce sul rischio dell’abbandono, sulle enormi difficoltà di un paese devastato già dalle scosse dell’agosto 2016. 
“ Se, come dichiarato, ci sarà davvero la volontà di dare priorità alla ricostruzione, dico solo che si vuol darle un significato diverso, aspettiamo solo i fatti. Fino all’infinito abbiamo ripetuto che conoscono tutto, compresi i punti deboli. Di immagini ce ne sono quante se ne vuole, quello che manca sono le norme che servono per ricostruire e per dare futuro e, almeno per quel che riguarda la nostra terra, norme per la montagna e per darle una prospettiva. All’infinito abbiamo ripetuto che è necessario mettere in pratica la Legge sulla montagna, pensare ad una zona fiscale, alla creazione di una Livigno da calare sull'Appennino e in misura ottimale, affinché poi possa attuarsi un vero mantenimento del territorio montano. Se vogliamo salvare questi territori, è necessaria una misura mirata, che non sia erga omnes, ma contenga magari possibili accorgimenti anche per chi è vicino, altrimenti la strada è irrimediabilmente segnata. Adesso staremo a vedere questa ennesima prova: è il quarto presidente del consiglio che passiamo e che già abbiamo avuto modo di conoscere, c’è un Ministro delle infrastrutture che è già stato Commissario per la ricostruzione. Credo che nulla si possa aggiungere di più se non finalmente i fatti. Niente visite e nessuna passerella: solo norme, fatti, celerità e, certezze, se ce le vogliono dare. Non più promesse e illusorie attenzioni per cortesia”.
Di questioni lasciate isolate e troppo a lungo mollate da parte, parla anche il sindaco di Fiastra Sauro Scaficchia che a questo punto, interpretando un pensiero comune a tutti i colleghi impegnati a fronteggiare il disastro, si augura un effettivo cambio di passo.
"E’ tempo di riaccendere i riflettori sui veri problemi di un territorio flagellato dove, ormai da tre anni,  la luce è fioca molto lontana e appena appena accennata. Mi auguro che alle parole del Presidente segua una luce accesa  che davvero  ci faccia vedere la fine del tunnel perché la gente è sfinita. L' augurio di tutti, è che le parole della priorità si realizzino in concreto; che il premier venga a vedere quello che è stato e cosa stanno subendo le popolazioni. Personalmente nutro speranza ma attendo che alla mia speranza seguano fatti che garantiscano ricostruzione e sviluppo attraverso misure adeguate che possano favorirlo. Anche su questo siamo stanchi di ripeterlo: non erano passati che pochi mesi dal sisma quando con il compianto Dario Conti andammo a Roma per chiedere un qualcosa di diverso per superare il disastro dei territori, e nulla si è visto". E il riferimento è anche alla più volte richiamata e mai attuata distinzione del cratere per fasce di danno. "  Il cratere va diversificato e, anche su questo punto fondamentale, mi auguro un’attenzione maggiore e concreta dal nuovo governo . Non ci si può lasciare relegati, solo ed esclusivamente, a dei provvedimenti che vengono inseriti all'interno di altri disastri come Genova, Ischia o Catania. Questo non è possibile. Noi siamo un territorio fortemente colpito e che fermo dagli ultimi anni, sta conoscendo un sempre più frequente abbandono. Non ce lo possiamo permettere!" 
E' dello stesso avviso, Gianluigi Spiganti Maurizi, titubante ad esternare commenti prima di una qualche proposta concreta che faccia seguito alle dichiarazioni del premier.
  “ Nell’arco di tre anni- afferma il sindaco di Visso- i segnali non sono mancati, quello che però non si è visto è la base di tutto il resto: la ricostruzione, la semplificazione e rivisitazione di tutta la burocrazia che ne impedisce i movimenti, la cernita del Cratere, distinguendo i comuni gravemente terremotati da quelli solo lievemente colpiti in modo da distribuire equamente le risorse. Quante e quante volte lo si è detto, eppure nessuno che abbia mai considerato questo aspetto basilare; magari le visite potrebbero servire a questo e poi- conclude Spiganti Maurizi- sul fatto che non si sia mai voluto dedicarci giusta attenzione, ho una mia personale convinzione. Noi siamo La Perla dei Sibillini vicina a tanti altri comuni carichi di bellezza e di storia da Castelsantangelo ad Ussita e,con parte dell'ascolano. Il problema è che siamo comuni di alta montagna scarsamente popolati. Credo che questo influisca molto su quello che è il dato negativo della ricostruzione. Contiamo poco perché pochi siamo e, alla fine, quella crocetta sulle schede elettorali è irrisoria e ininfluente a darci potere".
cc
Una delegazione di studenti giapponesi ha visitato questa mattina il territorio di Fiastra. Ad accoglierla il sindaco Scaficchia, il vice Castelletti e l’assessore Rossetti.  La visita degli studenti nell’entroterra marchigiano, è avvenuta nell’ambito di un avviato progetto interdisciplinare promosso dall’Università di Camerino e dalla Toyo University di Tokyo. Uno scambio di competenze, finalizzato a fornire idee e suggerimenti per la gestione del post sisma e la ricostruzione.  Interamente finanziato dall’ateneo giapponese, il progetto di durata quadriennale è al suo secondo anno di attività.
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“Il progetto è nato grazie all’importanza della Scuola di specializzazione in Diritto Civile dell’università di Camerino- spiega il direttore della Scuola prof. Lucia Ruggeri- Ogni anno ospitiamo circa 40 studenti di varie facoltà della Toyo University, scelti tra i migliori. In questi dieci giorni gli studenti monitoreranno la situazione economica e sociale delle aree colpite: stiamo incontrando le realtà sociali del territorio, dai cittadini alle istituzioni, dell’entroterra camerinese, con un occhio di riguardo ai paesi del Parco Nazionale dei monti Sibillini. Lo scopo è quello di attivare uno scambio di conoscenze che vanno dall’architettura al diritto, passando per l’ingegneria e il turismo. Già dalla prossima settimana- prosegue-  inizieremo una serie di workshop dai quali attendiamo un primo ventaglio di idee e suggerimenti da poter attivare praticamente nel nostro territori”. A promuovere il progetto la stessa prof. Lucia Ruggeri, direttore dell’unica Scuola di specializzazione in Diritto Civile in Italia; una realtà che attrae docenti da tutto il Paese.
"Uno di questi – spiega Lucia Ruggeri- ci ha messo in contatto con la Toyo University già pochi giorni dopo il sisma: da questo contatto è partito tutto”. Al seguito della delegazione di studenti sono i docenti Kazuhiko Okamoto, Sano Hiroyoshi e Tomiyasu Ryosuko della Toyo University. Per Unicam, oltre alla professoressa Ruggeri, accompagnano il gruppo giapponese i Dottori assegnatari di ricerca Federico Pascucci e Roberto Garetto e i dottorandi Josè Mans e Gerardo Ulloa.
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Tra i luoghi mèta di visita della delegazione nel territorio di Fiastra, le frazioni più ferite dal sisma, alcuni dei beni artistici più significativi danneggiati, una delle aree Sae comunali e alcuni punti panoramici del territorio. Accolti da una bellissima giornata settembrina, i ragazzi hanno concluso la mattinata con un pranzo in un agriturismo locale, per proseguire la loro visita nel territorio di Bolognola.
cc da comunicato

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