"Esporremo le nostre considerazioni in merito al Decreto Legge Sisma" – Così il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, tra i convocati a Roma alla Commissione VIII Ambiente,territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati. L'audizione informale che riguarda anche i primi cittadini di Castelsantangelo sul Nera,Norcia, Arquata, Accumoli, Teramo L'Aquila, Barisciano, è prevista domani mattina nell’ambito dell’esame del decreto-legge sulle “Disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici”. Nuovo Decreto sisma che il sindaco di Camerino trova positivo, pur riconoscendo che necessita di qualche specificazione e modifica. "Proporrò l'abrogazione dell'articolo 2 comma 2 che riguarda la riedificazione degli edifici scolastici negli stessi luoghi dove erano ubicati - ha spiegato Sborgia- e l'impossibilità di cambio di destinazione d'uso delle aree che li ospitavano ”.
A Camerino intanto si riunirà mercoledì 6 novembre il Consiglio comunale. All'ordine del giorno della seduta convocata per le ore 21 nella sala riunioni del Contram,
la cessione a titolo gratuito all’agenzia del Demanio del diritto di proprietà superficiaria di porzione dell’immobile di proprietà dell’Unione Montana “Marca di Camerino” in via Venanzio Varano, da destinare a sede del Comando dei Carabinieri di Camerino; la variante parziale al Piano Particolareggiato 13, al P.L. Raggiano e nuova area edificabile in Fonte San Bartolomeo in variante parziale del P.R.G. Inifine la variante parziale al P.R.G. in località Le Mosse.
A Camerino intanto si riunirà mercoledì 6 novembre il Consiglio comunale. All'ordine del giorno della seduta convocata per le ore 21 nella sala riunioni del Contram,
la cessione a titolo gratuito all’agenzia del Demanio del diritto di proprietà superficiaria di porzione dell’immobile di proprietà dell’Unione Montana “Marca di Camerino” in via Venanzio Varano, da destinare a sede del Comando dei Carabinieri di Camerino; la variante parziale al Piano Particolareggiato 13, al P.L. Raggiano e nuova area edificabile in Fonte San Bartolomeo in variante parziale del P.R.G. Inifine la variante parziale al P.R.G. in località Le Mosse.
“La sicurezza delle scuole e dei ragazzi innanzitutto. Se poi qualcuno, dall’alto, ci imponesse soluzioni diverse dovrebbe firmarci anche le pratiche che tolgono la responsabilità in capo a noi sindaci”. Commenta così il primo cittadino di Tolentino Giuseppe Pezzanesi l’inserimento nel Decreto Sisma della norma che, se tramutata in legge, andrebbe ad incidere sulle scuole situate nei centri storici e lesionate dal sisma. La questione riguarda anche la scuola Don Bosco che nelle intenzioni dell’amministrazione tolentinate dovrebbe essere ricostruita ex novo e delocalizzata. In base al decreto, invece, la scuola, situata nel centro storico, andrebbe rimessa in sicurezza e frequentata nel suo sito originario.
Una norma che Pezzanesi contesta senza sé e senza ma, parlando di “disposizione inserita per volontà del commissario Farabollini che, colpendo Tolentino, finisce per intralciare l’opera di quanti costruirebbero nuovi edifici scolastici senza aggravio di costi. Il fatto che le scuole nei centri storici devono rimanere dove sono, ricostruite o adeguate simicamente, anche se il luogo non risponde a criteri di sicurezza, traffico, raggiungibilità, funzionalità ai numeri del territorio lo ritengo a dir poco assurdo”.
Non manca neppure una stoccata all’ex assessore Alessandro Massi, da tempo paladino del far rimanere la scuola Don Bosco nel centro cittadino. “Ognuno è libero di fare politica secondo le sue convinzioni – conclude Pezzanesi – ma chi oggi canta vittoria nel voler rattoppare una scuola vecchia invece che accettare la costruzione di un nuovo istituto non fa un favore ai cittadini ne ai ragazzi che dovranno frequentarla. Chi si pone in contraddizione su un tema come questo ritengo stia giocando solo una partita molto personale che poco inquadra la problematica nel suo insieme”.
Gaia Gennaretti
Una norma che Pezzanesi contesta senza sé e senza ma, parlando di “disposizione inserita per volontà del commissario Farabollini che, colpendo Tolentino, finisce per intralciare l’opera di quanti costruirebbero nuovi edifici scolastici senza aggravio di costi. Il fatto che le scuole nei centri storici devono rimanere dove sono, ricostruite o adeguate simicamente, anche se il luogo non risponde a criteri di sicurezza, traffico, raggiungibilità, funzionalità ai numeri del territorio lo ritengo a dir poco assurdo”.
Non manca neppure una stoccata all’ex assessore Alessandro Massi, da tempo paladino del far rimanere la scuola Don Bosco nel centro cittadino. “Ognuno è libero di fare politica secondo le sue convinzioni – conclude Pezzanesi – ma chi oggi canta vittoria nel voler rattoppare una scuola vecchia invece che accettare la costruzione di un nuovo istituto non fa un favore ai cittadini ne ai ragazzi che dovranno frequentarla. Chi si pone in contraddizione su un tema come questo ritengo stia giocando solo una partita molto personale che poco inquadra la problematica nel suo insieme”.
Gaia Gennaretti