L'emergenza coronavirus costringe a ripensare anche " Cortili in fiore", diventato da parecchi anni evento di punta della città ducale. Per l'occasione, gli spazi suggestivi della città di Camerino, avrebbero dovuto essere ingentiliti da tanti fiori  proprio in questi giorni. Ma una manifestazione che non si è mai arresa di fronte ad ostacolo alcuno, non poteva che rifiorire di nuovo e con identico spirito, anche se in una veste completamente diversa.  E' così che è nato il contest "Bacheche in fiore" (#bachecheinfiore) rivisitazione forzata di "Cortili in fiore" che, come altre maniifestazioni  all'aperto e aperte al pubblico costrette al rinvio,non potrà svolgersi nella data tradizionale.  "Perché non godere lo stesso dei colori di questa stagione? "Bacheche in fiore è pensato per cercare di condividere, una stagione bella come la primavera, ricca di fiori e colori che purtroppo non possiamo vivere appieno - spiega l'assessore alla cultura Giovanna Sartori - Certo, non si può compensare il rinvio di un evento, ma perché rinunciarvi completamente? Viviamo un territorio stupendo, che in questo periodo fiorisce letteralmente. C'è naturalmente, il dispiacere di non poter organizzare Cortili in fiore, che speriamo di poter rimandare a ottobre, ma c'è anche il pensiero di non perderci d'animo e cercare di coinvolgere lo stesso la comunità, seppure in maniera diversa. Così-confida l'assessore Sartori- ci siamo confrontate con Roberta Grifantini e Fiorella Paino, ideatrici di Cortili in fiore, e loro sono state subito entusiaste di questa idea. Anzi, le ringrazio per averla subito condivisa. La disponibilità nel collaborare, condividere i progetti e le proposte per la città, dà la forza di riorganizzarsi e reinventarsi sempre". Il contest consisterà nel pubblicare fino all'1 maggio sulla propria bacheca Facebook foto di fiori del nostro giardino, di un vaso, che abbiamo in terrazzo, negli orti, oppure foto delle passate edizioni della manifestazione o fiori disegnati da bimbi e ragazzi, accompagnate dall'hashtag #bachecheinfiore. E così, sarà di nuovo Cortili in fiore".
C.C.
BACHECHE IN FIORE
Tra le principali novità introdotte dal presidente del Consiglio Conte, in concomitanza con la partenza della fase 2 dell’emergenza coronavirus e una maggiore libertà di movimento nel rispetto dei protocolli di sicurezza, dal 4 maggio c’è la possibilità per ristoranti e bar di attivare il take away o servizio da asporto.
I locali potranno effettuare consegne a domicilio ,come già in parte fanno, ma i clienti, sempre nel rispetto delle regole potranno anche recarsi loro stessi a ritirare i prodotti ordinati. Così recita il decreto: “Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché la ristorazione con asporto fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi”.
Un timido segnale di ripresa per coloro che, nella generalità dei casi, in tutto questo tempo hanno accusato ill fermo delle loro attività.

" In realtà queste nuove disposizioni non danno grandi speranze a settori come il nostro- afferma Elisa, titolare dell’agriturismo Le Querce di Sarnano- Il cibo da asporto che infatti producono gli agriturismi, è molto complicato da farsi. Noi utilizziamo sempre prodotti freschi a chilometro zero, il che significa poter garantire tutti i giorni ai nostri clienti un' offerta che oggi è molto difficile da reperire o comunque poter immagazzinare in  breve tempo, per averne ampia diponibilità. Proprio per questo motivo – aggiunge Elisa- non penso che tante attività come la nostra o tanti ristoranti potranno aderire a questa iniziativa, a differenza invece delle pizzerie o dei pub che magari utilizzano dei prodotti a lunga conservazione.

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Come agriturismo, in realtà tutto questo periodo noi lo abbiamo vissuto in un modo molto produttivo, perché la campagna e la natura non si sono fermate e di lavoro da fare nei campi, nell’orto e nel frutteto ne abbiamo avuto. Di certo il blocco della clientela in un periodo come questo ricco di festività ha pesato molto e la predita per tutto il settore dell’agriturismo è stata consistente. Date quelle del lunedì di pasquetta, 25 aprile o 1 maggio in cui le temperature sono ancora basse e le persone prediligono la natura e le passeggiate in campagna e questo ha comportato per noi una grossa perdita economica. Per il futuro siamo certamente come tutti molto preoccupati- conclude Elisa- Difficile capire come potremo organizzarci nel momento in cui ci diranno che potremo muoverci. Il mantenimento delle distanze di sicurezza sia per i clienti che per noi stessi e per i dipendenti. Ci preoccupa molto; nell’attività ristorativa è infatti impossibile non potersi avvicinare ad un cliente e dunque bisognerà lavorarci molto”.

Più positivo il commento di Deborah dell’Agri –Gourmet “Spizzicus” di Camerino che già dal 31 marzo scorso, per quel che si è potuto, ha ripreso ad effettuare consegne a domicilio di pizza bio nelle zone limitrofe,. “Per questo mese ce la siamo cavata abbastanza bene; anche se le difficoltà e i disagi sono parecchi, siamo riusciti ad accontentare la clientela e ne siamo contenti perché abbiamo passione per il nostro lavoro e ci fa piacere contribuire ad alleviare per quel che si può la problematica che tutti stanno vivendo.
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Seppure partiti un po’ sfiduciati- continua Deborah-giorno per giorno ci siamo resi conto di quanto siano legati gli italiani ad un prodotto come la pizza, per cui il nostro lavoro ha potuto continuare bene e in tranquillità. Certo, per il futuro la vediamo abbastanza dura. Prima che l’economia riprenda ce ne vorrà, specie per i piccoli imprenditori come noi o comunque per i privati. Che dire, ce la metteremo tutta, la volontà c’è. A farci ben sperare è anche la particolarità del biologico  e della stagionalità delle materie prime da noi utilizzate, che stanno riscuotendo il favore delle persone. Abbiamo adottato questa scelta, ma è un sacrificio che alla fine ci sta ripagando con un bell'apprezzamento della clientela”.

Meno rosea la visione di chi si trova sulla costa e, al primo raggio di sole primaverile, avrebbe visto locale e ampi spazi antistanti riempirsi.
” Già la possibilità di poter fare l’asporto è qualcosa – dice Andrea Savoretti, titolare dello chalet “ Ai due re” del lungomare Piermanni a Civitanova Marche-.
"La ripresa del lavoro in un settore finora completamento fermo per tutto il periodo dell'mergenza, significa già qualcosa, tuttavia, essendo la nostra un’attività che comprende sia ristorazione e pizzeria che il balneare, la preoccupazione maggiore è per l’incognita e la scarsa chiarezza su come poter affrontare il passo successivo. Ci auguriamo che il governo riesca a dare delle linee guida che tutelino chi ha delle attività che hanno problemi di ristrettezza di spazi, altrimenti c'è chi non potrà riaprie. 
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Siamo tutti in balia di una situazione molto confusa- continua Andrea- Meglio non dire quanto abbiamo perso fino ad oggi ma per averne l'amara sorpresa basta un semplice confronto col fatturato dello stesso periodo di prima della pandemia. Il tema della salute è primario e fondamentale - sottolinea il titolare dello chalet-pizzeria discoteca-  diversa è però una situazione sanitaria nella quale con tutta probabilità dovremo convivere, nel qual caso, sarà necessario intraprendere delle azioni più forti e bisognerà anche assumere un atto di responsabilità nel delineare le linee guida. A dirla con chiare parole, siamo arrivati a maggio e il settore che deve essere trainante per l’Italia è il turismo e un decreto che non ci fa aprire fino al primo giugno, sapendo che poi nel momento in cui si potrà partire dovremo mettere in atto una serie di misure ristrettive, ci crea preoccupazione. Per assorbirle, la verità è che se ne andrà anche tutto il mese di giugno”.

Tengono duro ma temono il futuro lanche i titolari dell’Osteria "Spartacus" di Camerino. Solo da pochissimi giorni, l'attività ha iniziato il servizio di consegne a domicilio ma esclusivamente per cibi preparati a base di carni, grigliate miste e dolci.  Piccoli passi di riconquista nel lavoro, ma non tutto appare così scontato e semplice; poca cosa lo stesso contributo arrivato dallo Stato che non è bastato nemmeno per pagare le quote fisse di luce e metano .
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“Abbiamo pubblicato sui social che saremmo ripartiti in modalità diversa e qualche richiesta l'abbiamo già ricevuta- dice la titolare Fiorella-. Speriamo di poter continuare, altrimenti vedremo dopo il 4 maggio come poter proseguire. La scelta dei prodotti da asporto è limitata a poche preparazioni per garantire il fresco, per cui si potranno ordinare solo cibi più semplici a base di carne e qualche dolce ma non facciamo i primi piatti ”. Durissimo il periodo di chiusura per un’attività sulla quale la famiglia, rimasta senza lavoro dopo il sisma del 2016, aveva investito. “Ritrovarsi chiusi dopo nemmeno due anni dall’apertura, per un locale che comunque stava andando bene, vuol dire subire un danno gravissimo. Andare avanti è molto dura; l’unica cosa che possiamo augurarci è che da giugno tutto possa riprendere normalmente, altrimenti il nostro futuro sarà a pezzi. Io sono sempre positiva, ma questa volta la vedo davvero difficile. E’ un’idea stroncata sul nascere quella che mi coinvolge in prima persona insieme a mio figlio e due dipendenti e, anche se l’indole è quella di vedere sempre  il bicchiere mezzo pieno, qui c’è da aggrapparsi alla sola speranza che tutti riescano a superare questa situazione nel migliore dei modi possibile”.
C.C.

Con la sentenza n. 337/2020 del 23 aprile, il Tribunale di Macerata ha rigettate tutte le domande proposte dalla ditta appaltatrice I Platani SRL in due giudizi, successivamente riuniti, promossi contro la Provincia di Macerata relativamente ai lavori per la realizzazione del campus scolastico di Camerino. Oltre al rigetto delle domande la ditta è stata condannata al pagamento delle spese legali e della consulenza tecnica d'ufficio svolta in corso di causa.

Nel corso della costruzione, l’impresa appaltatrice ha interrotto i lavori nel dicembre 2008 e ha abbandonato il cantiere nonostante il richiamo della Provincia. Di conseguenza l’Ente ha deciso la risoluzione contrattuale per grave inadempimento.

Nello stesso periodo il cantiere venne sottoposto a sequestro penale per quasi due anni in esito a un esposto da parte della stessa ditta appaltatrice, rivelatosi poi infondato, e che però portò addirittura all'apertura di un procedimento penale per frana colposa contro, tra gli altri, alcuni funzionari della Provincia che vennero in seguito completamente scagionati.

Oltre alla vicenda penale, la ditta avviò, negli anni 2009 e 2010, due cause civili avanti al Tribunale di Macerata, poi successivamente riunite, chiedendo un risarcimento danni per un importo complessivo di oltre 7 milioni di euro.

“Una vicenda assurda legata alla costruzione di una importante opera pubblica - afferma il Presidente Antonio Pettinari - e che vedeva una ditta responsabile di ritardi e di lavori in parte eseguiti male, con un cantiere abbandonato senza motivo. Questa azienda addirittura avrebbe preteso un risarcimento e per giunta milionario”.

La Provincia si costituì in giudizio per resistere a questa iniziativa giudiziaria, contestando totalmente le richieste e chiedendo a sua volta, in via riconvenzionale, il risarcimento dei danni subiti a causa del blocco del cantiere
e delle notevoli spese necessarie per riparare i lavori non eseguiti a regola d’arte e quelli non effettuati affatto. L’Amministrazione provinciale, infatti, dopo il provvedimento di risoluzione contrattuale, si è trovata con un cantiere incompleto, abbandonato e chiuso a seguito del sequestro.

“Quando sono stato eletto nel 2011 trovai un cantiere in completo degrado, a seguito anche del lungo periodo di sequestro penale, sepolto dalle erbacce e dai rovi, una vera e propria incompiuta che rischiava di rimanere tale - prosegue Pettinari -. Al primo sopralluogo provai un colpo al cuore, ma poi ci siamo rimboccati le maniche; creai un gruppo di lavoro ad hoc insieme alla Provincia e grazie al lavoro e all’impegno dei nostri tecnici e delle imprese incaricate e di tutti noi siamo riusciti nel miracolo. All’inizio dell’anno scolastico nel settembre 2013, il nuovo campus fu inaugurato, nonostante non fosse completato in alcune parti.  Ieri il Tribunale di Macerata con la sentenza ha quindi riconosciuto la correttezza dell’operato della Provincia e, al contrario, ha respinto in toto le richieste dell’azienda, ritenendola responsabile di quanto accaduto. Esprimo la soddisfazione dell’Amministrazione provinciale per una conclusione di una vicenda surreale che ha visto l’Ente fortemente danneggiato dal comportamento dell’impresa anche a livello economico e costretta a eseguire lavori aggiuntivi e molto costosi. Analoghi danni e gravi disagi sono stati subiti dalla comunità scolastica e dall’intero comprensorio montano che hanno dovuto attendere molti anni per avere finalmente a disposizione una nuova scuola confortevole e sicura. Attualmente nel campus sono ospitate tutte le scuole superiori di Camerino. La Provincia ha progettato, approvato e in parte già eseguito nuovi interventi per il completamento del campus”.
C.C.








" Mai avrei pensato, come Presidente di questa associazione, di dover scrivere queste parole, eppure la situazione legata all’emergenza sanitaria del Covid-19 me lo impone"
Così Stefania Scuri, presidente dell'associazione Corsa alla Spada e Palio di Camerino nell'annunciare con dispiacere che, a causa dell'emergenza sanitaria del Covid-19, non sarà possibile assicurare per l'imminente mese di maggio, il ricco calendario di eventi e iniziative della rievocazione camerte , in preparazione già da tempo. Ma una delle cerimonie più suggestive quale l'Offerta dei Ceri che tradizionalmente si tiene il 17 maggio, vigilia della festa del patrono, anche se in forma diversa e più raccolta, riuscirà ugualmente ad essere garantita.

"Questo sarebbe stato il periodo in cui avremmo letto con gioia, tutti insieme, il calendario denso di eventi della nostra rievocazione storica - scrive la presidente Stefania Scuri- ed invece ciò non sarà possibile. In questi giorni, tuttavia, dopo uno scrupoloso confronto con il Direttivo Centrale, abbiamo deciso che un’offerta dei Ceri debba essere comunque vissuta, poiché da sempre esprime la devozione di tutta la nostra città al Santo Venanzio. Chiaramente - continua Stefania Scuri- sarà un’offerta dei ceri diversa, densa di significato, ma rispettosa di quelle che sono o saranno le norme preventive in essere. Questo non vuol dire che non potremo assistere in alcun modo alla cerimonia ma ci organizzeremo affinché ognuno di voi la possa vivere da casa. Certo sarà diverso ma sarà comunque emozionante e rappresenterà un momento nel quale ognuno di noi potrà portare, simbolicamente, un po’ di luce accendendo magari la propria lanterna. Per quanto riguarda, invece, la corsa che come da tradizione si corre la domenica successiva il giorno del Patrono, dobbiamo necessariamente rinviarla a data da destinarsi, con la ferma volontà di organizzarla appena sarà possibile, sempre nel rispetto delle norme che verranno stabilite per la Fase 2 dell’emergenza. 
Da parte mia e di tutta l’Associazione - conclude la presidente Stefania Scuri- verrà profuso tutto l’impegno possibile affinché la 39° edizione non venga persa e possa essere ricordata come una ulteriore vittoria per la città. Vi giunga, nell’attesa di poterci incontrare di nuovo, da parte della Corsa alla Spada e Palio un affettuoso abbraccio simbolico". 
C.C.
L'impegno di tanti anni di Sagra dell'Acquaticcio rimarrà tangibile per molto tempo all'ospedale di Camerino.
Un segno indelebile quello che l'ex direttivo della Sagra dell'Acquaticcio di Belforte del Chienti ha voluto lasciare per tutto il territorio, in questo periodo di emergenza.
Dopo aver contribuito alla retta della scuola di equitazione per una famiglia del paese con un ragazzo disabile e dopo aver acquistato le mascherine per tutte le famiglie di Belforte, gli ex componenti del direttivo belfortese hanno consegnato, questa mattina, al Covid Hospital di Camerino, due barelle che in questo momento serviranno per la terapia intensiva e la degenza breve, ma passata l'emergenza potranno essere utilizzate anche per il pronto soccorso. Su entrambe le barelle, una targhetta che ricorda gli autori della donazione.

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"L'obiettivo, infatti - come ricorda l'ex presidente della sagra, Simonetta Mancini - era quello di offrire un aiuto che restasse all'ospedale anche dopo l'emergenza. Con l'ex direttivo abbiamo organizzato per quarant'anni la festa belfortese, oggi siamo orgogliosi di aver azzerato il fondo cassa aiutando chi ne ha bisogno. Gli ultimi risparmi andranno alla Protezione civile di Belforte del Chienti".
Presenti alla consegna alcuni rappresentanti dell'ex comitato, il sindaco di Belforte del Chienti Alessio Vita e il sindaco di Camerino Sandro Sborgia e una delegazione di sanitari dell'ospedale camerte.
"Un grande gesto - ha detto il sindaco di Belforte del Chienti - che i miei concittadini hanno voluto fare a tutte quelle persone che, purtroppo, stanno attraversando un momento difficile. Credo che, come sindaco, non ci sia nulla di più bello che sottolineare questo gesto che si aggiunge a quello di aver donato le mascherine a tutti i belfortesi. Un bel segno di solidarietà e fratellanza".
Grato il sindaco della città ducale, Sandro Sborgia: "Stiamo vedendo tantissima solidarietà e molta attenzione per la nostra struttura sanitaria. La vicinanza e l'affetto che le comunità provano nei confronti di questo ospedale dimostrano come il nosocomio camerte sia il punto di riferimento dell'area montana. Sebbene il nostro entroterra non sia densamente popolato come le zone costiere, questo costituisce un presidio vitale per la salute di tutti i cittadini dell'entroterra. Camerino e le comunità vicine lo dimostrano con questi segni".

GS

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Segnali subito positivi per l’iniziativa della colletta alimentare, attiva da lunedì scorso a Camerino col duplice obiettivo di mettere in circolo solidarietà e contribuire ad aiutare famiglie e cittadini in difficoltà economiche a causa dell'emergenza sanitaria del Covid-19. Proposto all’amministrazione comunale da Claudio Cingolani Presidente dell'Associazione IoNonCrollo, questo semplice gesto di straordinaria vicinanza si sta già facendo sentire nel suo obiettivo d’incontro con i bisogni della gente.
“Un’operazione che sta già andando molto bene e che l’amministrazione comunale ha inteso accogliere visti i risvolti sociali dell’emergenza sanitaria che si fanno sentire e che continueranno a farsi sentire anche in futuro- afferma Claudio Cingolani- Ad oggi infatti ci sono tante persone che purtroppo non riescono a lavorare da casa e di conseguenza non hanno reddito. Ecco perché è nata l’idea di questa colletta alimentare che prevede la consegna dei prodotti al mattino, mentre nel pomeriggio è possibile ritirarli. Già in queste due prime giornate abbiamo ricevuto parecchio materiale e iniziato a distribuirlo il che evidenzia che c’è necessità e nel contempo,  forte interesse a contribuire e la risposta positiva della città. Oltre all’associazione IoNon Crollo che ha promosso l'iniziativa, molto del lavoro viene svolto dai ragazzi del "Movimento giovanile Panta Rei" che tanto stanno facendo in questo periodo ma un aiuto nel servizio ci viene anche dai volontari di Protezione civile. Abbiamo inoltre coinvolto anche la Caritas diocesana per collaborare con loro su quelli che potrebbero essere degli scambi, sia nei materiali sia nei contatti con le persone in stato di bisogno e ci siamo rapportati anche con le suore in maniera tale che il servizio possa essere il più ampio e il più efficace possibile. IoNonCRollo a tale scopo ha messo a disposizione la propria sede di via Ridolfini n.29 a pochi passi da piazza San Domenico che è molto semplice da raggiungere. Si arriva con l’auto in piazza, c’è un tavolino all’esterno della sede dove è possibile consegnare il materiale che in caso di pioggia può essere lasciato anche nello spazio coperto dell’ingresso . All’interno dei locali i volontari provvedono poi a classificare e catalogare i prodotti per tipologia e, chi avesse necessità di aiuti alimentari potrà invece venire a ritirarli sempre dall’esterno nel pomeriggio, in modo tale da non aver contatto tra chi consegna la merce o la viene a prendere e gli stessi volontari che in un numero molto ridotto di presenti organizza ogni azione all’interno della sede per garantire questo servizio”.
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Il servizio di consegna è attivo dal lunedì al sabato dalle ore 11.00 alle 13.00 mentre per prelevare prodotti l’orario è pomeridiano sempre dal lunedì al sabato dalle 15.30 alle 18.30.
“ Si è preferito dividere la consegna dalla distribuzione- spiega il presidente di IoNonCrollo-  proprio per consentire la preparazione e divisione dei prodotti. Chiediamo a tutti di collaborare perché riteniamo importante la vicinanza ai nostri cittadini più in difficoltà . Per coloro che personalmente fossero impossibilitati alla consegna- aggiunge Cingolani- vorrei ricordare che si può utilizzare il canale della spesa a domicilio ordinando al negozio o supermercato e chiedendo di provvedere al mattino alla consegna dei prodotti nella sede di IoNonCrollo. Stessa cosa per coloro che necessitano di ritirare la merce ma non hanno possibilità di muoversi: possono chiamare il numero telefonico 320 4316893 chiedendo ciò di cui hanno bisogno; dopo aver preparato il tutto, i volontari nel pomeriggio provvederanno alla consegna direttamente a loro domicilio. Quanto ai prodotti che è possibile consegnare si fa riferimento a tutti gli alimenti non deperibili: pasta, riso, cibo in scatola, conserve di pomodoro, latte, farine, olio e in genere tutti i prodotti a lunga conservazione, nonché saponi, prodotti per l’igiene personale, per la pulizia della casa e per l’igiene dei bambini. “Chiediamo ai cittadini di seguirci oltre che sulla pagina facebook IoNonCrollo, anche dai profili delle altre associazioni che collaborano, perché le aggiorniamo costantemente anche con gli avvisi di particolari prodotti che ci vengano richiesti.
Carla Campetella
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Attestato d’onore di "Alfiere della Repubblica" per la camerinese Maria Gabriella Lucarini. La bambina di 11 anni, ha ricevuto  il riconoscimento dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 25 i giovani destinatari dell’attestato, scelti per essersi distinti come costruttori di comunità, attraverso la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali. Sono giovani che rappresentano modelli positivi di cittadinanza e che sono esempi dei molti ragazzi meritevoli presenti nel nostro Paese.
" Sono onorata di questo premio e del fatto che il Presidente abbia scelto me tra tanti bambini. Farò sicuramente tutto il possibile per aiutare sempre la mia città".
Così Maria Gabriella Lucarini commenta il riconoscimento ricevuto e motivato dall’"attaccamento dimostrato a Camerino, città nella quale è cresciuta e di cui è diventata dopo il terremoto, testimone della volontà di ricostruzione”. Alunna della scuola media G.Boccati di Camerino, la ragazzina frequenta attualmente il primo anno del percorso ad indirizzo musicale e lo studio del violoncello. "Il mio desiderio è quello di dare un segnale di speranza alla comunità e alla ricostruzione della città purtroppo ancora ferma"  dice la giovane Alfiere della Repubblica 
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A dimostrazione della profonda sensibilità che contraddistingue il suo carattere, l'undicenne camerinese ha messo insieme una serie di azioni lodevoli tutte improntate alla solidarietà nei confronti del prossimo e allo sconfinato amore per la sua città. Sotto forma di toccanti pensieri, striscioni colorati, sensibilità verso gli amici a quattro zampe, partecipazione attiva alle difficoltà della comunità, Maria Gabriella è riuscita ad irradiare tanta speranza e positività.

Un riconoscimento che dunque le fa onore e che riempie di grande soddisfazione il dirigente  Maurizio Cavallaro che ne ha segnalato l'impegno:
"Siamo davvero felicissimi - commenta  Maurizio Cavallaro-. Noi siamo un po' come i fratelli maggiori che accompagnano per un periodo della vita questi ragazzi e cercano di far scoprire loro tanta bellezza, dall'arte alla musica, dall'impegno nello studio al guardarsi intorno. Non dimentichiamo poi che questi ragazzi sono cresciuti in un periodo pieno di difficoltà, prima col terremoto e adesso con l'emergenza sanitaria. Quando mi è stato chiesto di segnalare qualcuno - continua il dirigente- mi sono orientato tra chi nei ragazzi avesse mantenuto questo senso del volontariato e dell'altruismo e l'interesse per tutto quello che accade intorno. Siamo orgogliosi di una ragazzina come lei e di tutti i giovani che si impegnano nella costruzione di una umanità migliore. Noi facciamo solo la nostra parte, ma poi c'è l'appoggio determinante delle loro famiglie che mettono il loro contributo nel far crescere bene i loro figli. Siamo contenti di Maria Gabriella e di tutto l'ambiente per il quale stiamo lavorando in stretto rapporto con le famiglie. Il  riconoscimento da lei ricevuto è motivo di grande gioia per noi tutti - conclude Cavallaro- sicuramente è la punta di un iceberg di tante situazioni che ci danno la soddisfazione e la consapevolezza di un lavoro svolto con impegno e con buoni risultati". 
Tra i primi a complimentarsi con Maria Gabriella Lucarini, l'arcivescovo Francesco Massara, nel sottolineare l'orgoglio dell'amata e martoriata Città di Camerino.
“E’ una notizia meravigliosa per tutti noi – ha commentato il sindaco Sandro Sborgia - perché porta ancora più alla luce come una bambina del nostro territorio sia in grado di rappresentare la forza d’animo e il carattere dell’intero territorio stesso. Il fatto che sia stata destinataria di questo riconoscimento è l’emblema di come i nostri figli, i ragazzi, i più piccoli sappiano affrontare le difficoltà della vita, siano in grado di indicarci anche la strada da seguire e ci diano gli insegnamenti su come affrontarle. Il riconoscimento per Maria Gabriella ci riempie davvero di grande orgoglio e gioia. E’ figlia della nostra terra e ne incarna pienamente lo spirito: ne è proprio il simbolo. Colgo l’occasione per rivolgere un pensiero in più a tutti i bambini che affrontano quotidianamente i disagi conseguenti al sisma e ancora di più in questo particolare momento in cui sono costretti ad affrontare anche l’emergenza Covid19, a casa, in isolamento, a volte dentro alle Sae” afferma il sindaco Sborgia che aggiunge: "Mi fa piacere condividere una cosa che considero molto bella. Il giorno di Pasqua proprio Maria Gabriella mi ha inviato un lavoretto, su cui era scritto: supereremo anche questo periodo".

Carla Campetella

Il lavoretto che Maria Gabriella ha regalato al sindaco per Pasqua


Il lavoretto di Maria Gabriella Lucarini regalato al sindaco Sandro Sborgia per Pasqua

Sotto, la lettera 'inno d'amore per la sua città ' scritta da Gabriella quando aveva 7 anni

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Attivo dal prossimo lunedi 20 aprile a Camerino, un servizio di colletta alimentare per famiglie e cittadini in difficoltà a causa dell’emergenza Covid19. 

Chi volesse contribuire partecipando alla raccolta di alimenti, potrà acquistare autonomamente prodotti a lunga conservazione come pasta, farina, legumi, latte, cibo in scatola o simili e consegnarli tutte le mattine, da lunedì al sabato dalle ore 11 alle ore 13 alla sede dell’associazione “IoNonCrollo” (denominata “INCENTRO”) in via Ridolfini, 29 (Piazzale di San Domenico).
I cittadini che ne avranno bisogno, potranno ritirare i prodotti alimentari solo nel pomeriggio, dal lunedì al sabato dalle 15,30 alle 18,30. Un’idea proposta all’amministrazione da Claudio Cingolani, presidente dell’associazione “IoNonCrollo”, che ha messo a disposizione la sede come luogo di raccolta e in modo del tutto volontario.

Ai fini dell’autodichiarazione prevista per gli spostamenti all’interno del proprio Comune di residenza (ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 45) , coloro che raggiungeranno via Ridolfini per la consegna o il ritiro dei prodotti alimentari, dovranno scrivere sulla causale :
“Lo spostamento è determinato da “situazione di necessità” per la consegna o il ritiro di prodotti alimentari destinati a persone in difficoltà del Comune di Camerino”.

La gestione della distribuzione è affidata all’Associazione “IoNonCrollo” e al “Movimento Giovanile Panta Rei”, in collaborazione con la Protezione Civile di Camerino. L’Amministrazione ha messo a disposizione anche il numero di telefono 320 4316893 che potrà essere contattato da coloro che siano impossibilitati a spostarsi. .

“Resta come al solito la raccomandazione alla massima osservanza delle indicazioni fornite dal Governo per la salvaguardia della propria salute e di quella altrui - commenta il sindaco Sandro Sborgia, sottolineando anche  la disponibilità dei volontari per aiutare la comunità in questo periodo così delicato. "Nelle scorse settimane come Comune abbiamo attivato un conto corrente: chi avrà voglia e possibilità, potrà fare una donazione in aiuto alle famiglie più in difficoltà e che si andrà a sommare al bonus spesa”.

Il codice IBAN per raccogliere donazioni in favore delle persone più bisognose e in difficoltà è il seguente:
IT 56R 03111 68830 000000004026
C.C.
La scomparsa di Maria Sampaolesi, deceduta ieri al Covid Hospital di Camerino, è un lutto che colpisce la Lega SPI-CGIL di Recanati e il Sindacato Pensionati Provinciale della CGIL di Macerata per la perdita della sua ex segretaria.
"E’ stata la Segretaria della Lega di Recanati fino al 2018 - scrivono ricordandola - , anno della scadenza del suo mandato, ed ha rappresentato per la Camera del Lavoro di Recanati un punto di riferimento importante caratterizzando la sua presenza quotidiana insieme a suo marito Angelo, ed ai suoi collaboratori.
Componente del Comitato Direttivo dello SPI e della CGIL Provinciali, così come del Comitato Direttivo SPI e CGIL Regionali Marche, il suo impegno, la sua storia politica e la sua conoscenza ne hanno sempre caratterizzato i suoi interventi, il suo contributo, le sue proposte ed il suo impegno politico.
Amava leggere i suoi scritti nelle sue relazioni con un’eleganza che l’ha sempre contraddistinta - aggiungono - ; determinata di contenuti nelle sue riflessioni ha saputo vivere la quotidianità nel suo vasto territorio, quale Recanati rappresenta, con una presenza costante che difficilmente la vedeva assente negli impegni, capace di relazioni negli svariati contesti che le si presentavano.
Componente del coordinamento donne regionale della CGIL fin dalle prime formulazioni, interpretando al meglio la figura di donna, è stata anche Presidente del circolo AUSER di Recanati dedicandosi all’impegno ancor più sociale verso il volontariato".

GS
Resi noti i cinque vincitori dell’originale concorso #CoronArt, ideato da Mons. Francesco Massara Arcivescovo di Camerino San Severino Marche e Amministratore apostolico della diocesi di Fabriano-Matelica
«Non si poteva sperare in una risposta più bella e così partecipata» E’ il commento entusiasta del Vescovo Massara nel constatare la sentita e vivace partecipazione al fantasioso e creativo concorso, conclusosi con un totale di ben 489 progetti inviati da tutta Italia.

In risposta al periodo di quarantena appena istituito e al fermo obbligato di scuole e  attività sportive nonchè al divieto di assembramenti nelle parrocchie e nelle aule di catechismo,  lo scorso 12 marzo l’Arcivescovo ha rivolto il suo pensiero in particolare a bambini, ragazzi e giovani, organizzando qualcosa che potesse stimolare la loro creatività e offrire l’opportunità di tradurre con l’arte la loro riflessione su tematiche sociali nella prospettiva della speranza cristiana.
Tre i temi proposti ai giovani artisti delle due diocesi marchigiane: Quale sarà la prima cosa che farai appena finisce questo momento del #iorestoacasa? Cosa vorresti dire o vorresti fare per chi sta lavorando per il bene della nostra salute e dell’Italia? (medici, infermieri, scienziati, tutte le forze di polizia, ecc...) e infine, Cosa possiamo fare io, te e tutte le persone del mondo perché tutto questo non avvenga più? 
Ogni attacco d’arte avrebbe dovuto concludersi con una preghiera o un messaggio di speranza rivolto a Gesù.
E’ così che tanta creatività si è messa in movimento non solo dalle diocesi ma dall’intera penisola; elaborati sono giunti a #CoronArt  anche dalla Puglia, dal Lazio, dalla Liguria dall’Abruzzo, riunendo tante località italiane per un totale di 489 partecipazioni tra video amatoriali - registrati e montati rigorosamente a casa - tantissimi disegni, diversi componimenti poetici e numerose esibizioni canore e strumentali.

La giuria tecnica di 3 persone nominata dal vescovo,  ha quindi vagliato ogni singolo lavoro.  I punteggi sono stati attirbuiti in base ai criteri valutativi dell'attinenza al tema trattato, della capacità dell’uso delle tecniche artistico/letterarie e della presenza nell’elaborato di un messaggio spirituale. Ogni giudice ha provveduto a selezionare un elenco di 10 lavori; l’elenco dei primi trenta elaborati è stato successivamente sottoposto al vescovo che ha riesaminato le opere, stilando la classifica dei primi cinque vincitori.
Primo posto assoluto al progetto di Elisa e Susanna Meca di Fabriano aggiudicatesi un buono spesa da 300 euro;
seconda classificata Irene Montanaro di Camerino vincitrice di un buono spesa da 250 euro;
terzo posto per Cassandra Lopez di Matelica che vince un buono spesa da 200 euro;
quarto classificato Francesco Lambertucci di S. Ginesio al quale va un buono spesa da 150 euro;
quinto posto per Davide Angeletti e Benedetta Picchietti di Castelraimondo, vincitori di un buono spesa da 100 euro.

A tutti i partecipanti e alle loro famiglie, l’arcivescovo Francesco Massara invia i suoi vivissimi complimenti per aver aderito all’iniziativa con tanto entusiasmo e con il desiderio di condividere il frutto della loro riflessione e delle loro capacità artistiche.

Le opere premiate verranno pubblicate/esposte sul sito delle Diocesi di Camerino San Severino Marche e Fabriano Matelicahttp://www.arcidiocesicamerino.it/

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