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Gli agenti della squadra mobile della questura di Macerata hanno arrestato un uomo di origini magrebine residente in città in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal tribunale.

L’uomo era stato individuato e denunciato quale responsabile di un furto in abitazione commesso in concorso con un’altra persona in provincia di Macerata.

Il magrebino è stato rintracciato dai poliziotti mentre si trovava all’interno della propria abitazione, sita in C.da Helvia Recina, e al momento dell’arresto non ha opposto resistenza.

L’uomo, che deve scontare una pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione è stato condotto al carcere di Fermo.

Il Commissario Coordinatore Andrea Isidori è il nuovo comandante della Polizia locale di Tolentino chiamato a sostituire David Rocchetti, attualmente in congedo per malattia e in procinto di andare in quiescenza.

A darne notizia nel corso di un incontro con la stampa il sindaco Mauro Sclavi, che ha ringraziato per il lavoro svolto con professionalità e abnegazione per tutti questi anni l’ex Comandante Rocchetti e ha accolto il nuovo Comandante Andrea Isidori che ha ricordato conosce bene la città in quanto tolentinate e soprattutto per aver ricoperto tra la fine degli anni ’80 e i primi del 2000, il ruolo di Vicecomandante.

"Questo avvicendamento – ha ricordato il Sindaco – fa parte della più generale riorganizzazione degli uffici come ad esempio la divisione già operata nei mesi scorsi che ha riguardato la separazione tra Ufficio Lavori Pubblici e Settore Manutenzioni. L’obiettivo è quello di dare risposte sempre più adeguate alle esigenze dei cittadini e della Comunità tolentinate che necessita di servizi sempre più efficienti, erogati con celerità e professionalità".

Il nuovo Comandante Andrea Isidori ha ringraziato il Sindaco Sclavi e l’Amministrazione di Tolentino per la fiducia e si è detto orgoglioso della considerazione e dell’accoglienza avuta. Ovviamente ha avuto parole di stima anche per il Sindaco Roberto Lucarelli e i colleghi di Camerino con i quali ha operato in questi anni. Isidori ha augurato una pronta guarigione al Comandante Rocchetti a cui ha rivolto parole di apprezzamento. Ha salutato anche tutte le altre forze dell’odine con cui si è detto pronto a proseguire la già proficua collaborazione e interazione in essere, nell’interesse comune di assicurare il controllo e la prevenzione.

"E’ mia intenzione – ha detto il Comandante Isidori – ricostruire un nuovo spirito di corpo che migliori ulteriormente tutti i nostri servizi e come richiesto dal Sindaco, la nostra presenza, anche fisica, sul territorio. Dobbiamo rendere i nostri cittadini orgogliosi della Polizia Locale e conscio dei tanti compiti che abbiamo e delle tante difficoltà che scaturiranno dalla grande ricostruzione, lavorerò ogni giorno per essere al fianco dei cittadini sul tutto il territorio di competenza, insieme a tutti gli agenti in servizio che speriamo di rafforzare con nuovi innesti come annunciato dal Sindaco".

Andrea Isidori, tolentinate, sposato con l’avvocato Lolita Felicetti, un figlio Jacopo, è laureato in Scienza Geologiche. E’ stato Vicecomandante della Polizia Locale di Tolentino dal 1988 al 2003. E’ stato fino al 31 dicembre 2023 Comandante della Polizia Locale del Comune di Camerino. Nella sua carriera ha ricoperto anche l’incarico di Comandante del Servizio associato di Polizia Locale del Comune di Pioraco e in convenzione del Comune di Corridonia.Ha ricevuto diversi attestati di merito per i servizi svolti con impegno ed il non comune senso del dovere dimostrati in diverse situazioni emergenziali.
A Visso, le linee telefoniche della rete fissa (quindi non la rete mobile) non funzionano dal 13 dicembre per un guasto di "particolare complessità"
 Di conseguenza non si possono ricevere chiamate agli uffici dell'Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini né agli uffici del Reparto dei Carabinieri Forestali, né effettuarne.

Il guasto si sta protraendo e sta provocando dei disservizi all'utenza che in questo periodo chiama per avere informazioni e chiarimenti sui procedimenti di autorizzazione per la ricostruzione e per i progetti del PNRR.
Il disservizio coinvolge anche quella parte di pubblico che vuole ricevere informazioni turistiche, servizio normalmente garantito dal Parco e che è stato impossibile fornire proprio durante le festività natalizie, periodo in cui si registra peraltro un picco di richieste per informazioni su ospitalità e servizi.

Si spera in un veloce ripristino della situazione esistente.

Il Parco è raggiungibile alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Espletata la procedura del bando di gara europeo per la ricostruzione post sisma dell’ospedale di Tolentino. La Stazione Unica Appaltante della Regione Marche ha, infatti, ufficializzato l’aggiudicazione del bando di gara per l’affidamento dei lavori.
"Ringraziamo la Regione Marche. l’Assessore alle Infrastrutture e all’Edilizia Sanitaria e Ospedaliera Francesco Baldelli e l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – ha detto il Sindaco Sclavi – per il loro impegno. Abbiamo lavorato a stretto contatto per arrivare all’affidamento della demolizione e ricostruzione del nostro ospedale. Un lavoro di squadra molto positivo e che vedrà, quale prossimo step, l’avvio dell’intervento. L’aggiudicazione dei lavori – sottolinea il Sindaco Mauro Sclavi – è una notizia molto importante. Infatti è da molto che il territorio aspetta questa nuova costruzione e auspichiamo che oltre alla struttura muraria porti con sé la capacità che noi tutti ci aspettiamo e cioè il potenziamento dei servizi sanitari e assistenziali di base oltre ai servizi già esistenti, così da soddisfare tutte le aspettative dei pazienti non urgenti, come ad esempio il punto di primo intervento, il 118 e la diagnostica. Adesso che siamo nella condizione di poter interloquire con la Regione bisognerà avere uno stretto rapporto di collaborazione per superare questo difficile momento che riguarda la demolizione e la ricostruzione, in quanto ora abbiamo tutti gli attori coinvolti nel progetto, ossia l’ASt la Regione e il comune oltre alla ditta. E in più bisogna prevedere un dialogo con i medici di famiglia del territorio tolentinate perché auspico che gli stessi medici di famiglia possano essere inseriti all’interno della nuova struttura ospedaliera".

Il nuovo ospedale di Tolentino sarà isolato sismicamente e questo permetterà un disaccoppiamento totale della nuova struttura dal terreno che garantirà, in caso di terremoto anche significativo, non solo la massima sicurezza ma la continuità operativa delle attività. Oltre all’aspetto sismico, nel progetto è stata data attenzione al risparmio energetico il nuovo ospedale sarà infatti Nzeb (Near zero emission building) cioè un edificio ad emissioni praticamente nulle essendo dotato di tutte quelle tecnologie che lo renderanno energeticamente autosufficiente.
Col pretesto di chiedere informazioni stradali, avevano agganciato un ottantenne di Valfornace presso la casetta di legno post sisma in cui risiede. Poi gli avevano però rubato il bancomat e svuotato il conto. I carabinieri di Valfornace sono riusciti ad incastrare e denunciare l'uomo, un ventottenne di Teramo 
I fatti si erano verificati nel novembre scorso; la coppia aveva avvicinato l'ottantenne e con fare affabile si era rivolta a lui per chiedere di una strada. Fin qui nulla di strano, tuttavia, recandosi successivamente all'ufficio postale per ritirare la pensione, l'anziano si era reso conto che il proprio conto corrente era stato prosciugato dei quattromila euro depositati.  I malviventi, infatti, gli avevano asportato il bancomat con relativo PIN ed avevano effettuato una serie di prelievi.
A seguito della denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri erano partite le indagini. Incrociando gli estratti conto con le telecamere presenti presso i punti di prelievo, i militari sono riusciti a recuperare una serie di fotogrammi di volti ai quali bisognava associare un nome. La svolta nell’attività è avvenuta allorché un ventottenne teramano si è recato in una sala slot machine per cambiare i soldi appena prelevati. Il riconoscimento fatto dalla pattuglia locale ha consentito di risalire all’identità dell’uomo che è stato dunque denunciato per ricettazione ed uso indebito della carta di credito
Ad agosto scorso avevano rubato una moto prelevandola dal garage di un noto ristorante di Sefro;  in sella alle due ruote si erano dati alla fuga. La moto era stata poi ritrovata nel frusinate. L'intera fuga del mezzo era stata ricostruita dai carabinieri della stazione di Pioraco, dopo una lunga indagine, riusciti ad individuare i due e a denunciarli.
La coppia, composta da una donna trentasettenne del posto ed un trentaquattrenne laziale, questa volta è rientrata a Pioraco a bordo di una macchina che risultava essere stata rubata la vigilia di Natale.
I militari dell’Arma durante un controllo hanno individuato i due ed hanno provveduto a denunciare l’uomo poiché – a seguito del furto di agosto- era gravato dalla misura del divieto di ritorno nel comune di Pioraco.
I controlli successivi effettuati sull'auto attraverso la banca dati delle forze di polizia hanno evidenziato delle incongruenze. La targa non risultava essere quella del mezzo. Da ulteriori accertamenti sul telaio è emerso che la vettura in realtà era stata rubata e la targa modificata mediante l’uso di vernici ed inchiostri che ne avevano cambiato le cifre. Per l'uomo e la donna è dunque scattata la denuncia per ricettazione e contraffazione, oltre al sequestro del mezzo per la restituzione al legittimo proprietario
Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo consiliare di maggioranza, "La buona amministrazione" le motivazioni che hanno portato i consiglieri del gruppo suddetto ad abbandonare l'aula nell'ultimo consiglio comunale di Sarnano:

Nell'ultimo consiglio comunale del 28 dicembre scorso, dopo l'approvazione della revisione periodica delle partecipazioni societarie detenute dal Comune e l'adozione della variante generale al PRG, il gruppo di maggioranza "La Buona Amministrazione" ha deciso di uscire dalla sala consiliare prima delle discussione di una mozione presentata dal consigliere Ermanno Dell'Agnolo: essendo venuto così meno il numero legale, la seduta è stata sospesa e verrà richiamata in altra data in seconda convocazione.
Le motivazioni di tale scelta sono state affidate ad una chiara comunicazione letta dal sindaco e depositata agli atti del consiglio, ma – viste le strumentalizzazioni che si stanno montando su questo "caso" – riteniamo necessario ribadire una volta per tutte il perché di questa scelta così forte. La sostanza è estremamente semplice: il gruppo consiliare "La Buona Amministrazione" ha voluto affermare con forza ed in maniera plateale che fare parte di un gruppo significa rispettarne le più basilari regole di democrazia interna e non può invece significare che un membro possa fare a tutti i costi ciò che vuole ed in pieno dissenso con tutto il resto dei suoi componenti.

Riportiamo i fatti per comprendere meglio l'accaduto.

Nel mese di ottobre 2023 il consigliere Dell'Agnolo (membro del gruppo consiliare "La Buona Amministrazione") ha prospettato al gruppo la sua volontà di discutere alcune tematiche, elencandole in un documento di 19 punti: il gruppo discusse le varie questioni in una lunga riunione durata oltre 5 ore, giungendo alla determinazione, condivisa da tutti, di redigere un documento "politico" che tenesse conto delle indicazioni emerse nel corso di tale riunione. Successivamente, contrariamente a quanto il gruppo aveva stabilito, il consigliere Dell'Agnolo presentava autonomamente un ordine del giorno, poi trasformato in mozione, da discutere in consiglio contenente tutti i citati 19 punti. Tale scelta unilaterale del consigliere Dell'Agnolo sorprese il resto del gruppo, in quanto contravveniva palesemente agli accordi assunti all'unanimità. Oltre tutto, il testo dell'ordine del giorno/mozione conteneva una miscellanea di 19 punti del tutto eterogenei, impossibili da discutere organicamente durante un consiglio comunale e contenenti palesi inesattezze se non anche circostanze del tutto non veritiere. Di fronte alle rimostranze di tutti gli altri componenti del gruppo, si decise all'unanimità (Dell'Agnolo compreso) di procedere ad una rielaborazione della mozione, eliminando imprecisioni ed errori e soprattutto rendendola più organica, al fine di una chiara e proficua discussione in consiglio, accorpando gli argomenti su 5 / 6 aree tematiche.

Tale rielaborazione venne presentata al gruppo il 23 novembre e sulla stessa il consigliere Dell'Agnolo (a conferma che aveva condiviso il metodo della rielaborazione) suggerì alcune integrazioni, esprimendo testualmente anche "gradimento e soddisfazione dell’impegno" dedicato alla stesura della nuova versione. Alla luce delle integrazioni suggerite dal consigliere Dell'Agnolo, il 30 novembre venne presentata al gruppo una seconda stesura: anche stavolta, come per la prima revisione, otto membri del gruppo su nove espressero la loro piena approvazione, mentre il consigliere Dell'Agnolo, del tutto inaspettatamente, fece un clamoroso dietro front affermando che voleva che fosse discussa in consiglio la sua mozione originaria, senza alcuno spazio per eventuali modifiche, integrazioni o precisazioni, tanto che il 4 dicembre inviava una mail a tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza chiedendo che venisse posta all'ordine del giorno del consiglio comunale tale mozione, che veniva così calendarizzata per il consiglio del 28 dicembre.

Ora, nessuno vuole negare al consigliere Dell'Agnolo la possibilità di presentare in consiglio mozioni o altro: è un suo sacrosanto diritto da consigliere comunale. Il tema è un altro: e cioè l'appartenenza ad un gruppo, che dovrebbe essere disciplinato da regole democratiche e, soprattutto, da rispetto reciproco. Come abbiamo già scritto, fare parte di un gruppo non significa fare a tutti i costi ciò che si vuole. Il singolo fa ciò che vuole, il gruppo fa ciò che decide democraticamente la sua maggioranza: questa è la regola base, o la si accetta o ci si pone al di fuori del gruppo. Fare parte di un gruppo non significa ignorare, come ha purtroppo fatto il consigliere Dell'Agnolo, che un testo, nella sua forma e nella sua sostanza, non era condiviso dalla stragrande maggioranza dei suoi componenti (otto su nove), o ignorare i tentativi di redigere un atto (per ben due volte e per tutte e due le volte condiviso da otto membri su nove) che avrebbe consentito di portare comunque in consiglio i medesimi argomenti.

Di fronte a questo atteggiamento di totale chiusura, incompatibile con la permanenza in un gruppo consiliare che fino a questo momento aveva sempre supportato l'attività amministrativa portata avanti dal consigliere Dell'Agnolo, "La Buona Amministrazione" ha deciso di porre in essere un atto fortemente simbolico: uscire dall'aula consiliare per rendere palese il proprio dissenso nei confronti di chi, il consigliere Dell'Agnolo, presentando unilateralmente una mozione non condivisa, si è voluto nei fatti porre al di fuori gruppo. Le motivazioni che hanno spinto il consigliere Dell'Agnolo ad attuare questo comportamento non le conosciamo: forse l'approssimarsi delle prossime elezioni amministrative potrà fare chiarezza su quali intenzioni lo abbiano realmente animato nel porsi di fatto fuori dal gruppo nelle cui fila è stato eletto. Di certo, ora che lo stesso consigliere Dell'Agnolo ha formalmente creato un suo gruppo consiliare (del quale è unico membro), potrà svolgere la propria attività senza sentirsi vincolato da quelle regole democratiche che debbono necessariamente governare ogni comunità e che evidentemente gli stavano strette. Per quanto ci riguarda, esprimiamo il nostro rammarico per l'epilogo amaro di questo rapporto che comunque, fin quando c'è stata condivisione di intenti e di azioni, aveva portato a raggiungere importanti risultati, ma il rispetto delle regole e delle persone non può essere barattato con inutili personalismi.

Gruppo Consiliare La Buona Amministrazione – Luca Piergentili Sindaco
Pugno di ferro contro la violenza nel mondo del calcio. È la linea dura adottata dalla Questura di Macerata dopo gli scontri tra ultras in occasione di Maceratese-Osimana. Diciassette Daspo emessi nei confronti dei responsabili dei tafferugli nel capoluogo. Un numero che potrebbe anche aumentare, visto che la Questura ha fatto sapere come le indagini siano ancora in corso.

Il pomeriggio dello scorso 10 dicembre la partita si era guadagnata i titoli di giornale non soltanto per quanto successo in campo (zero a zero il risultato finale, ndr), ma anche e soprattutto per il contorno. Gli scontri tra le falangi più agguerrite dei sostenitori – a dire il vero previsti dalle forze dell’ordine, visti i rapporti di tensione tra le due tifoserie –, avevano infatti causato seri danni ad auto di servizio, ai cancelli dello stadio, alle strutture divisorie e alla segnaletica stradale. Non solo: addirittura due agenti della Questura erano rimasti feriti nel corso del loro servizio d’ordine.

Le indagini sono partite immediatamente. Se ne è occupata la Digos della Questura, supportata dalla Polizia Scientifica e dal Commissariato di Osimo, oltre che dai Carabinieri di Tolentino. Le forze dell’ordine sono così riuscite a identificare 17 soggetti di entrambe le fazioni, ritenuti responsabili a vario titolo degli eventi. A loro sono contestati i reati di lesioni, violenza, resistenza a pubblico ufficiale, lancio di oggetti e danneggiamento.

Con la segnalazione all’autorità giudiziaria è partito anche l’iter amministrativo: la divisione anticrimine della Questura ha emesso 17 provvedimenti di Daspo, nove nei confronti di tifosi osimani, sei a carico di maceratesi e due rivolti a tifosi residenti a Tolentino, legati all’Osimana in virtù di un gemellaggio tra le due tifoserie. I provvedimenti prevedono il divieto di accesso alle manifestazioni sportive e ai luoghi limitrofi a dove vengono ospitate. Diversa la gravità della sanzione, che dipende dai reati contestati a ciascun soggetto. Si parla di divieti che variano dai tre anni ai dieci con l’obbligo di firma. Per i tifosi colpiti dal Daspo con obbligo di firma, gli atti sono al momento in Tribunale per la convalida e riguardano i sei tifosi maceratesi e due della fazione osimana.
Due feriti e un’attività costretta a chiudere temporaneamente i battenti. Sono questi i danni che un incendio, divampato nella scorsa notte, ha procurato ad un’azienda attiva nel settore caseario a Civitella, frazione di Serravalle del Chienti.

Nel corso della scorsa notte, quando era da poco passata la mezzanotte, i vigili del fuoco hanno ricevuto una richiesta di soccorso. Uno stabile, che ospitava l’attività produttiva, era stato avvolto dalle fiamme. Immediato l’intervento dei pompieri e dei sanitari. Nel giro di poco i vigili del fuoco sono riusciti a sedare le fiamme. I due feriti sono stati trasportati all’ospedale di Camerino per gli accertamenti. A causa dei danni causati dalle fiamme e dal fumo, l’attività produttiva e i locali al primo piano sono stati resi inagibili. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti anche i carabinieri.
Maltratta la madre – rea a suo modo di vedere – di non acconsentire alle sue richieste di soldi e passaggi in auto. A finire in manette, arrestato in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia, un ventenne di San Severino Marche. L’arresto è avvenuto la sera di Santo Stefano, intorno alle 22.30. L’uomo è ora detenuto nel carcere di Montacuto.

L’uomo era già noto ai militari perché sottoposto alla misura dell’allontanamento con divieto di avvicinamento e apposizione del dispositivo di controllo del braccialetto elettronico per analogo reato commesso nei confronti dei nonni, con i quali un tempo conviveva; il ventenne si è mostrato sempre refrattario ai controlli da parte delle forze dell’ordine, omettendo in più occasioni di mantenere in efficienza il dispositivo, con la conseguente necessità di intervento dei carabinieri per verificare che non vi fossero violazioni della misura cautelare in atto.

Dopo l’applicazione della misura era andato a vivere a casa della mamma che, il giorno di Natale, dinnanzi all’ennesimo comportamento vessatorio posto in essere dal figlio, ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri. È emerso così che, da oltre un anno, ella era vittima di violenze fisiche e verbali, dovute a richieste non esaudite di passaggi con l’auto e soprattutto di soldi per giocare online. Il figlio dava in escandescenze frequentemente a fronte dei dinieghi della madre, a cui era solito anche sottrarre il telefono per effettuare i bonifici a suo vantaggio, così che la sera di Natale egli se ne era andato con il cellulare della mamma al seguito.

Di fronte alla richiesta della donna di andare via dall’abitazione, il ragazzo ha inizialmente acconsentito, ma il 26 sera è tornato improvvisamente a casa, entrando con una chiave di riserva e, in stato di forte alterazione, ha iniziato a discutere animatamente con la madre; un’amica della mamma, ospite presso l’abitazione per i giorni di festa, a cui erano noti i comportamenti violenti anche degli ultimi giorni, spaventata, si è chiusa in bagno e ha chiamato il 112, scatenando l’ira del ventenne che, sfondata la porta, ha iniziato a picchiarla. La signora è riuscita poi a raggiungere la camera da letto adiacente e a scappare dalla finestra.

A questo punto l’uomo ha distrutto a calci e pugni gli arredi dell’appartamento e con un coltello ha minacciato di togliersi la vita; ha poi versato della candeggina sul pavimento dicendo che avrebbe dato fuoco alla casa.

L’arrivo di Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di San Severino Marche ha consentito di fermare e trarre in arresto il giovane, mentre il 118, giunto sul posto, ha trasportato la signora aggredita presso l’ospedale per le cure del caso. La donna presentava infatti ecchimosi al volto e all’avambraccio.

L’uomo è stato poi tradotto al carcere di Ancona. Questa mattina si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto e si è in attesa delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria.

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