Salvare l'ospedale di Camerino. La voce dei cittadini

Martedì, 02 Febbraio 2021 17:31 | Letto 1084 volte   Clicca per ascolare il testo Salvare l'ospedale di Camerino. La voce dei cittadini Sale anche tra i cittadini la preoccupazione dopo il grido dallarme lanciato dal sindaco Sandro Sborgia sul rischio che corre lospedale di Camerino. Grave la situazione del reparto di ortopedia dove col trasferimento di un medico resterebbe una sola professionalità al lavoro. Intanto i cittadini hanno accesso la discussione sui social ed è da qui che il camerte Angiolo Napolioni ha deciso di far sentire la sua voce per non lasciare nulla di intentato a favore del mantenimento di una struttura sanitaria che è a servizio dellintera montagna. In particolare, sulla risoluzione delle varie problematiche legate al presidio sanitario, viene richiesta maggiore attenzione da parte dei rappresentanti politici  locali che attualmente siedono in Regione. Il problema è serio - afferma Angiolo Napolioni - Non possiamo restare indifferenti. Questa struttura fondamentale insiste su un angolo delle Marche che purtroppo è da sempre dimenticato. Ma il presidio ospedaliero è prioritario e prioritario deve essere il suo mantenimento rispetto a qualsiasi altra iniziativa relativa sia alla ricostruzione sia al ripristino di attività precedenti quali ad esempio il tribunale o altri progetti fantasmagorici come le carceri. Io penso che con una popolazione nel territorio di 7- 8 mila abitanti la cui età media è superiore ai 65 annin un presidio ospedaliero come quello di Camerino sia fondamentale per la tutela e la salvaguardia della salute di tutta la cittadinanza e dellintera comunità dellentroterra.In questa particolare situazione - continua Angiolo Napolioni-  utilizzarlo o sotto-utilizzarlo per il covid-19 oppure magari per altre estranee finalità  che non sono ancora a nostra conoscenza,  mi sembra sbagliato. Abito a due passi dallospedale e vedo che tutte le notti passano eliambulanze. Voli notturni daddestramento dicono , ma che  danno a pensare che  fra poco, mi si passi la battuta, anche per un unghia incarnita corriamo il rischio di essere portati allospedale di Ancona o Macerata e, questo io non riesco a tollerarlo. Anche perchè essendo le competenze della sanità tutte regionali, i nostri neo-eletti rappresentanti regionali, nelle persone degli ex sindaci di Camerino Gianluca Pasqui, attuale consigliere e Vice presidente del Consiglio regionale  e Renzo Marinelli, debbono fornirci dei chiarimenti- prosegue il camerte-.Debbono farci conoscere quali siano le intenzioni chiare della Regione riguardo al presidio ospedaliero di Camerino. Credo che davvero non possano esimersi dal darci una risposta esauriente ed esaustiva. Un accorato appello che sembra stia già sortendo degli effetti e focalizzando lattenzione di altri camerinesi decisi a sostenere questa ennesima battaglia nellinteresse di un territorio. Non credo molto nei comitati ma è certo che non possiamo restare inermi e invece cercare di fare tutto il possibile  per salvaguardare il nostro diritto alla salute e preservare una stuttura eccellente - aggiunge Napolioni-. La mia opinione è che quando sono tanti galli a cantare non si fa mai giorno ma, a monte di tutto, cè sicuramente la necessità di sensibilizzare lopinione pubblica sul fatto che lospedale di Camerino corre grossi rischi. Siamo riusciti a salvarlo dopo il terremoto del 1997 ma adesso ci ritroviamo nella stessa e identica, se non peggiore, situazione. Oltre al terremoto che è tornato a colpirci, questa volta cè anche il Covid che per noi è significato occupare il 60% delle struttura ospedaliera con pazienti covid portati da altri comuni, pazienti che tra laltro potrebbero essere comodamente collocati  a Civitanova nella mega-struttura appositamente creata o in altre strutture sanitarie. Portarli qui per impedire alla cittadinanza e alla popolazione locale di usufruire di servizi fondamentali mi sembra davvero assurdo. Quindi ripeto, vorrei dei chiarimenti esaustivi dai nostri rappresentanti regionali, anche perché il territorio montano è molto vasto e i comuni coinvolti sono numerosi. Credo che la questione debba coinvolgere anche i sindaci dei piccoli comuni della Montagna che, tranne qualche caso, non sembra siano molto interessati ad un problema che, come ho già detto, è assolutamente  prioritario. Non molla la presa il sindaco Sandro Sborgia che più volte è tornato a gridare lurgenza di ristabilire la funzionalità dellospedale, nellinteresse di tutto lentroterra, sottolineando la necessità di una forte coesione da parte di tutti.  I problemi sono quelli che  tutti sapete- afferma il primo cittadino Sandro Sborgia -. Abbiamo un reparto di ortopedia che sta per perdere una sua unità e dunque non sarà più in grado di adempiere a tutte le funzioni alle quali ha adempiuto fino a qualche mese fa, prima della nuova riconversione di quello che hanno chiamato, un reparto dellospedale. Di fatto invece lospedale è sostanzialmente svuotato di tutte le professionalità e in particolar modo della Rianimazione che non consente di poter adempiere alle funzioni che un normale ospedale deve assolvere. Poi cè il trasferimento del medico dellortopedia che di fatto comporterà  limpossibilità di lavorare e la chiusura di quel reparto, a meno che non si intervenga con delle misure che al momento non sembrano assolutamente nei pensieri di chi gestisce sia la direzione regionale che la direzione provinciale della sanità. Questo preoccupa - continua Sborgia- perché sono delle professionalità che non si trovano dietro langolo; già è difficile reperirle in situazione di normalità, ma noi invece ce le facciamo scappare. Io credo che questo sia un danno gravissimo che noi dobbiamo assolutamente evitare ed è per questo motivo che stiamo cercando in qualche modo di alzare la voce proprio perché non si può permettere che nel silenzio più assoluto e più assordante si dia luogo alla chiusura del reparto di ortopedia dellospedale Camerino. Alla nota polemica del circolo di Forza Italia di Camerino che punta il dito anche sulla poca attenzione che lamministrazione avrebbe dedicato allospedale di Camerino, il sindaco Sborgia risponde che non è questo il tempo di litigare. Francamente credo che occorre occuparsi dei problemi che abbiamo, anzichè seguire le sciocchezze che vengono dette.  Tutta la cittadinanza sa benissimo che cosa abbiamo fatto come amministrazione, quanto ci siamo impegnati per lospedale e come labbiamo trovato al nostro insediamento. I problemi dellospedale sono nati da parecchio tempo- prosegue il sindaco-. Non sono problemi sorti in questo momento; sono cause che hanno origini lontane.  Porto ad esempio la chiusura della Unità di Terapia Intensiva Coronarica, avvenuta nel dicembre 2017 nel silenzio più assordante. Nessuno ne sapeva nulla. Ma posso fare riferimento anche al fatto che a maggio del 2019 la Cardiologia era senza quattro unità di personale con tutte le problematiche legate al funzionamento H12 e tutti gli sforzi fatti da noi per far sì che arrivassero altri cardiologi. Per non parlare delle criticità della Radiologia. Per spiegare cosa abbiamo trovato, ricordo che nessuno si era mai curato addirittura di sistemare la porta dingresso allospedale che non si apriva. Dunque, stiamo parlando del nulla. Ora io capisco che queste cose danno fastidio e  che quando cè qualcuno che se ne interessa, capisco che  questo possa creare imbarazzo. Immagino l’imbarazzo di chi non è stato in grado assolutamente di dare risposte quando cera bisogno e non è in grado di dare risposte soprattutto in questo momento così difficlie. Io invece penso che non è questo il tempo delle polemiche. Non è il tempo dei bisticci. Qui c è una città che sta vivendo una grave difficoltà dovuta al terremoto, dovuta alla ricostruzione e dovuta anche al fatto che rischiamo di perdere un servizio fondamentale per la collettività- Non è il momento delle polemiche- rimarca Sborgia-. Questo è il momento dellunità,  del richiamo allinteresse della cittadinanza. E il momento di far sentire uniti la nostra voce. Io credo che tutte queste sciocchezze contribuiscano solo ad indebolirci.  Mi auguro che il buon senso prevalga, che finalmente si mettano da parte queste inutili e sterili polemiche, per fare linteresse di tutta la collettività. La realtà è sotto gli occhi di tutti e tutti la conoscevano, per cui non cè neppure bisogno di rispondere.La situazione che viviamo richiede veramente di essere più uniti che mai perché lospedale è di tutti, è della città, della comunità e di tutta laria interna della montagna- conclude Sandro Sborgia- E dobbiamo tutti  fare in modo che il nostro ospedale sia preservato, che continui ad esercitare quella attività fondamentale che ha svolto fino a prima di questa pandemia e che , anche nella pandemia, deve poter assicurare le cure a chi è meno avvantaggiato o a chi si trova nei posti più disagiati. Questo è un impegno di tutti noi e dobbiamo assolutamente fare in modo che questa struttura continui a vivere”.C.C.
Sale anche tra i cittadini la preoccupazione dopo il grido d'allarme lanciato dal sindaco Sandro Sborgia sul rischio che corre l'ospedale di Camerino. Grave la situazione del reparto di ortopedia dove col trasferimento di un medico resterebbe una sola professionalità al lavoro. Intanto i cittadini hanno accesso la discussione sui social ed è da qui che il camerte Angiolo Napolioni ha deciso di far sentire la sua voce per non lasciare nulla di intentato a favore del mantenimento di una struttura sanitaria che è a servizio dell'intera montagna. In particolare, sulla risoluzione delle varie problematiche legate al presidio sanitario, viene richiesta maggiore attenzione da parte dei rappresentanti politici  locali che attualmente siedono in Regione.
"Il problema è serio - afferma Angiolo Napolioni - Non possiamo restare indifferenti. Questa struttura fondamentale insiste su un angolo delle Marche che purtroppo è da sempre dimenticato. Ma il presidio ospedaliero è prioritario e prioritario deve essere il suo mantenimento rispetto a qualsiasi altra iniziativa relativa sia alla ricostruzione sia al ripristino di attività precedenti quali ad esempio il tribunale o altri progetti fantasmagorici come le carceri. Io penso che con una popolazione nel territorio di 7- 8 mila abitanti la cui età media è superiore ai 65 annin un presidio ospedaliero come quello di Camerino sia fondamentale per la tutela e la salvaguardia della salute di tutta la cittadinanza e dell'intera comunità dell'entroterra.
In questa particolare situazione - continua Angiolo Napolioni-  utilizzarlo o sotto-utilizzarlo per il covid-19 oppure magari per altre estranee finalità  che non sono ancora a nostra conoscenza,  mi sembra sbagliato. Abito a due passi dall'ospedale e vedo che tutte le notti passano eliambulanze. Voli notturni d'addestramento dicono , ma che  danno a pensare che  fra poco, mi si passi la battuta, anche per un' unghia incarnita corriamo il rischio di essere portati all'ospedale di Ancona o Macerata e, questo io non riesco a tollerarlo. Anche perchè essendo le competenze della sanità tutte regionali, i nostri neo-eletti rappresentanti regionali, nelle persone degli ex sindaci di Camerino Gianluca Pasqui, attuale consigliere e Vice presidente del Consiglio regionale  e Renzo Marinelli, debbono fornirci dei chiarimenti- prosegue il camerte-.Debbono farci conoscere quali siano le intenzioni chiare della Regione riguardo al presidio ospedaliero di Camerino. Credo che davvero non possano esimersi dal darci una risposta esauriente ed esaustiva".
Un accorato appello che sembra stia già sortendo degli effetti e focalizzando l'attenzione di altri camerinesi decisi a sostenere questa ennesima battaglia nell'interesse di un territorio.
"Non credo molto nei comitati ma è certo che non possiamo restare inermi e invece cercare di fare tutto il possibile  per salvaguardare il nostro diritto alla salute e preservare una stuttura eccellente - aggiunge Napolioni-. La mia opinione è che quando sono tanti galli a cantare non si fa mai giorno ma, a monte di tutto, c'è sicuramente la necessità di sensibilizzare l'opinione pubblica sul fatto che l'ospedale di Camerino corre grossi rischi. Siamo riusciti a salvarlo dopo il terremoto del 1997 ma adesso ci ritroviamo nella stessa e identica, se non peggiore, situazione. Oltre al terremoto che è tornato a colpirci, questa volta c'è anche il Covid che per noi è significato occupare il 60% delle struttura ospedaliera con pazienti covid portati da altri comuni, pazienti che tra l'altro potrebbero essere comodamente collocati  a Civitanova nella mega-struttura appositamente creata o in altre strutture sanitarie. Portarli qui per impedire alla cittadinanza e alla popolazione locale di usufruire di servizi fondamentali mi sembra davvero assurdo. Quindi ripeto, vorrei dei chiarimenti esaustivi dai nostri rappresentanti regionali, anche perché il territorio montano è molto vasto e i comuni coinvolti sono numerosi. Credo che la questione debba coinvolgere anche i sindaci dei piccoli comuni della Montagna che, tranne qualche caso, non sembra siano molto interessati ad un problema che, come ho già detto, è assolutamente  prioritario". 
Non molla la presa il sindaco Sandro Sborgia che più volte è tornato a gridare l'urgenza di ristabilire la funzionalità dell'ospedale, nell'interesse di tutto l'entroterra, sottolineando la necessità di una forte coesione da parte di tutti. 
" I problemi sono quelli che  tutti sapete- afferma il primo cittadino Sandro Sborgia -. Abbiamo un reparto di ortopedia che sta per perdere una sua unità e dunque non sarà più in grado di adempiere a tutte le funzioni alle quali ha adempiuto fino a qualche mese fa, prima della nuova riconversione di quello che hanno chiamato, un reparto dell'ospedale. Di fatto invece l'ospedale è sostanzialmente svuotato di tutte le professionalità e in particolar modo della Rianimazione che non consente di poter adempiere alle funzioni che un normale ospedale deve assolvere. Poi c'è il trasferimento del medico dell'ortopedia che di fatto comporterà  l'impossibilità di lavorare e la chiusura di quel reparto, a meno che non si intervenga con delle misure che al momento non sembrano assolutamente nei pensieri di chi gestisce sia la direzione regionale che la direzione provinciale della sanità.
Questo preoccupa - continua Sborgia- perché sono delle professionalità che non si trovano dietro l'angolo; già è difficile reperirle in situazione di normalità, ma noi invece ce le facciamo scappare. Io credo che questo sia un danno gravissimo che noi dobbiamo assolutamente evitare ed è per questo motivo che stiamo cercando in qualche modo di alzare la voce proprio perché non si può permettere che nel silenzio più assoluto e più assordante si dia luogo alla chiusura del reparto di ortopedia dell'ospedale Camerino". 
Alla nota polemica del circolo di Forza Italia di Camerino che punta il dito anche sulla poca attenzione che l'amministrazione avrebbe dedicato all'ospedale di Camerino, il sindaco Sborgia risponde che non è questo il tempo di litigare.
"Francamente credo che occorre occuparsi dei problemi che abbiamo, anzichè seguire le sciocchezze che vengono dette.  Tutta la cittadinanza sa benissimo che cosa abbiamo fatto come amministrazione, quanto ci siamo impegnati per l'ospedale e come l'abbiamo trovato al nostro insediamento. I problemi dell'ospedale sono nati da parecchio tempo- prosegue il sindaco-. Non sono problemi sorti in questo momento; sono cause che hanno origini lontane.  Porto ad esempio la chiusura della Unità di Terapia Intensiva Coronarica, avvenuta nel dicembre 2017 nel silenzio più assordante. Nessuno ne sapeva nulla. Ma posso fare riferimento anche al fatto che a maggio del 2019 la Cardiologia era senza quattro unità di personale con tutte le problematiche legate al funzionamento H12 e tutti gli sforzi fatti da noi per far sì che arrivassero altri cardiologi. Per non parlare delle criticità della Radiologia. Per spiegare cosa abbiamo trovato, ricordo che nessuno si era mai curato addirittura di sistemare la porta d'ingresso all'ospedale che non si apriva. Dunque, stiamo parlando del nulla. Ora io capisco che queste cose danno fastidio e  che quando c'è qualcuno che se ne interessa, capisco che  questo possa creare imbarazzo. Immagino l’imbarazzo di chi non è stato in grado assolutamente di dare risposte quando c'era bisogno e non è in grado di dare risposte soprattutto in questo momento così difficlie. Io invece penso che non è questo il tempo delle polemiche. Non è il tempo dei bisticci. Qui c' è una città che sta vivendo una grave difficoltà dovuta al terremoto, dovuta alla ricostruzione e dovuta anche al fatto che rischiamo di perdere un servizio fondamentale per la collettività- Non è il momento delle polemiche- rimarca Sborgia-. Questo è il momento dell'unità del richiamo all'interesse della cittadinanza. E' il momento di far sentire uniti la nostra voce. Io credo che tutte queste sciocchezze contribuiscano solo ad indebolirci. 
Mi auguro che il buon senso prevalga, che finalmente si mettano da parte queste inutili e sterili polemiche, per fare l'interesse di tutta la collettività. La realtà è sotto gli occhi di tutti e tutti la conoscevano, per cui non c'è neppure bisogno di rispondere.
La situazione che viviamo richiede veramente di essere più uniti che mai perché l'ospedale è di tutti, è della città, della comunità e di tutta l'aria interna della montagna- conclude Sandro Sborgia- E dobbiamo tutti  fare in modo che il nostro ospedale sia preservato, che continui ad esercitare quella attività fondamentale che ha svolto fino a prima di questa pandemia e che , anche nella pandemia, deve poter assicurare le cure a chi è meno avvantaggiato o a chi si trova nei posti più disagiati. Questo è un impegno di tutti noi e dobbiamo assolutamente fare in modo che questa struttura continui a vivere”.

C.C.

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