“È paradossale, quasi incredibile, assistere all’assalto che da più parti viene prodotto nei confronti dell’Autorità Sanitaria Regionale e della stessa Giunta – continua Marconi - Si fa finta di non aver governato negli ultimi venti anni, si fa finta di aver dimenticato le incertezze e le non decisioni della gestione della pandemia del primo anno, si fa finta di non comprendere la grave difficoltà del momento, per molti aspetti peggiore rispetto a quella di inizio pandemia. La situazione è più grave perché siamo tutti appesantiti, stanchi e profondamente colpiti nella psiche e nel morale. Serpeggiano sfiducia, disincanto, addirittura indifferenza rispetto a un futuro da ricostruire. Tutte le forze politiche, a cominciare da quelle di opposizione, dovrebbero dimostrare un alto senso di responsabilità morale per preparare il popolo ad un riscatto che necessiterà di grandi energie e della massima unità possibile. Mi sento di apprezzare il lavoro del presidente Acquaroli che con umiltà, senza enfasi, ma con senso di responsabilità cerca ogni giorno soluzioni che non sono facili, stretti come siamo fra le prescrizioni nazionali e le pur legittime esigenze locali gli imprenditori di ogni settore costretti a limitazioni pesantissime o addirittura alla sospensione delle loro attività. Queste situazioni non si superano né con le chiacchiere né con le polemiche ma con un alto senso civico di solidarietà.”.
Sui vaccini il coordinatore dell’Udc maceratese rivolge un appello quasi accorato. “Chi, per certificazione medica, non può correre il rischio della vaccinazione va giustamente esonerato, ma per tutti gli altri deve scattare l'obbligo morale di sottoporsi al vaccino non lasciando solo ad altri la responsabilità della copertura con questo tipo di prevenzione. Sarebbe veramente troppo comodo – precisa, aggiungendo anche un personale convincimento - Non scarterei comunque l'ipotesi della libertà di circolazione per tutti i vaccinati e di alcune limitazioni per chi non ha voluto vaccinarsi pur potendolo fare. La nostra valutazione politica è dunque quella di far nascere una nuova cultura del buon senso e dell'onestà intellettuale che ha sempre guidato l'Italia nei momenti di grande difficoltà, dal dopoguerra alla ricostruzione fino alla grande sfida del terrorismo nero e rosso che ha insanguinato le strade e le piazze del nostro paese. Questa cultura sembra essersi smarrita sotto una valanga di superficialità e di opportunismo della quale dovremmo vergognarci".
f.u.