Uniti in “Concentrico” . Presentato il comitato del centro storico di Camerino

Sabato, 05 Maggio 2018 03:41 | Letto 2773 volte   Clicca per ascolare il testo Uniti in “Concentrico” . Presentato il comitato del centro storico di Camerino Sala gremita per l’incontro di presentazione di “ Concentrico”, comitato per la salvaguardia e la ricostruzione del centro storico di Camerino. Un comitato aperto che, anche nel corso della stessa serata di presentazione, ha potuto incrementare le già numerose adesioni . In apertura il presidente del comitato Francesco Nobili ha introdotto gli scopi del comitato: aggregare persone e idee, informare in merito alla situazione del centro, anche con incontri divulgativi, proporre idee su cui confrontarsi, monitorare l’andamento della ricostruzione.È stata ringraziata l’amministrazione per la disponibilità ad intavolare un dialogo costruttivo, ed è stato posto l’accento sulla necessità di ricreare il tessuto sociale ed economico che gravitava intorno al centro.Prima richiesta avanzata da Concentrico all’amministrazione, quella di  informare la cittadinanza sullo stato e sul programma delle messe in sicurezza del centro storico, pur nella consapevolezza di una situazione in continua evoluzione.Sono stati introdotti alcuni dei temi dei prossimi incontri divulgativi, su microzonazioni e sismicità storica, mentre  è stato dato appuntamento per la prossima assemblea del comitato al 9 maggio ore 21,30 presso il centro sociale di San Paolo Le parole della Ricostruzione, illustrate dall’ingegnere Roberto di Girolamo sono state la prima voce del tavolo degli interventi, al quale sedevano il presidente di ‘Concentrico’ Francesco Nobili, il sindaco Gianluca Pasqui e gli architetti Angelo Tonnarelli e Giovanni Marucci. Una città quella di Camerino, i cui dati riferiti a CAS e SAE richieste, forniscono la misura della distruzione e disgregazione sociale prodotta dal sisma . Supera il 60 per cento la percentuale delle famiglie che usufruiscono del contributo di autonoma sistemazione , ed è del 10,1 per cento il dato riferito alle famiglie residenti che hanno richiesto Soluzioni Abitative d’Emergenza. I dati sono stati elaborati dallo stesso ingegnere Di Girolamo che di seguito ha snocciolato tutti gli altri termini riferiti alla devastazione: agibilità, inagibilità, livelli di danno, riparazioni, adeguamento e miglioramento sismico, microzonazione sismica, perimetrazioni, ai quali i tecnici sono chiamati a trovare risposte efficaci ,muovendosi in un marasma di norme e “ in un tempo che passa e che rischia di essere distruttivo per la società” come detto dall’architetto Marucci, che auspica una progettazione urbanistica che guardi lontano, per” una città che si identifica nel suo centro , le cui mura storiche racchiudono circa 32 ettari, quasi interamente in zona rossa”. L’architetto è fermo sostenitore di una ricostruzione in cui abbiano la precedenza edifici simbolo della città, attrattori di economia e turismo, quali il teatro Marchetti , i musei, la Casa della musica. Ad evidenziare tale priorità è la stessa petizione che si intende inviare al Presidente della Repubblica, forte di 5000 firme già raccolte.                                                                                                         A sollecitare interventi programmati per far tornare a vivere il centro storico, anche l’architetto  Tonnarelli, il quale, nel ricordare l’ infanzia trascorsa nelle vie e piazze della città ducale, ne ha esaltato le caratteristiche di ” luogo della nostra memoria e della nostra cultura. “ Sin da piccoli abbiamo imparato a relazionarci con la gente che conoscevamo tutta e a rispettarla. Se oggi siamo così- ha sottolineato- è perché abbiamo vissuto in un certo modo con una importantissima vita di relazione che è andata cambiando a motivo di un diverso abitare, disperso in tanti nuclei lontani. Ciò ha portato ad una prima disgregazione e, con l’evento del 2016, la chiusura del centro ci ha privati di tutta la nostra storia. Da qui l’urgenza di discutere di diversi problemi per i quali sono necessari interventi programmati e azioni per riportare la vita nel centro della città, custode della nostra memoria”. Secondo Tonnarelli occorre un piano strategico dettagliato che dica ‘quando’ il centro potrà essere riaperto, fornendo delle ‘date’ che possano permettere alle persone di programmare la loro vita. “Numerose sono le decisioni programmatiche che riguardano la popolazione e sulle quali non si può più aspettare: riportare  gli esercizi commerciali  dentro la città, pensare al turismo, alla viabilità, agli insediamenti produttivi” Parole di compiacimento dal sindaco Gianluca Pasqui, per l’istituzione di un comitato di cittadini : E’ il modo migliore per vivere insieme e portare la voce tra i cittadini. Vedere le questioni dal di fuori, non dà la misura di quello che ci troviamo ad amministrare; viviamo giorno dopo giorno nella più grande delle incertezze; la programmazione andrebbe fatta al secondo ma è impossibile, perché si lavora per livelli, da quello locale, a quello regionale al nazionale. Per fare delle programmazioni, sono necessarie delle certezze ma , giorno dopo giorno, c’è una novità che ci mette a terra. Si è parlato di tempo e priorità – ha continuato il sindaco- ma tempo e priorità non possono essere dati quando un cratere racchiude 138 comuni . Tempo e priorità ( e qui la battaglia la dobbiamo fare tutti insieme), li cadenzano i livelli di danno; non siamo purtroppo tutti uguali . Noi non abbiamo una piazza su cui 5000 persone si ritrovano a cantare davanti ad un palazzo comunale vivo. Nel dire questo, torno a ripetere che non si vuole togliere qualcosa a qualcuno, bensì rimanere tutti insieme uniti con degli interventi che tuttavia danno delle priorità. Se non si arriva a fare prima di tutto questo passo, parleremo solo di ipotesi stupende, mai attuabili . E intanto l’emergenza continua; stiamo controllando ancora edifici, si apre una strada e se ne chiudono due. Per quel che concerne la ricostruzione, la domanda è ancora: come ricostruiamo con questa normativa? Un edificio in centro potrebbe diventare sicuro come quello che sta fuori le mura ma solo se c’è il valore economico che la norma ci attribuisce per poterlo fare . Ma il punto è se questa è una normativa che ci permette di ricostruire in sicurezza ,oppure no, e magari siamo di nuovo di fronte a quello che abbiamo già vissuto nel 1997. E a questo non ho mai ricevuto risposta. Sulla programmazione i problemi sono davvero grandi e insieme dobbiamo fare un percorso. E’ per questo che sono contento che c’è un comitato perché il percorso futuro e le scelte coraggiose vanno affrontate insieme, con tutta la comunità ”. Da ultimo l’intervento del prof. Pierluigi Pieruccini che, reduce dall’incontro di presentazione dei risultati della microzonazione di III livello tenutasi a Roma, ha riferito che il complesso delle perimetrazioni, ha riguardato l’86 per cento del totale della popolazione coinvolta, su 500 mila persone. A Camerino la microzonazione di III livello è stata effettuata sulla perimetrazione di tutto il centro storico, comprese le zone di Montagnano e Vallicelle, escluse le frazioni. “ Ove l’amministrazione volesse estendere anche alle frazioni tale strumento- ha affermato- consiglierei di cercare dei fondi privati. Del resto si parla di cifre ‘irrisorie’, nell’ordine di qualche migliaio di euro ”. Il docente ha anche assicurato che, con il Centro di Microzonazione Sismica, si provvederà ad organizzare degli incontri sia con la popolazione, sia con i tecnici, per far capire qual è l’operazione che è stata fatta , a cosa serve e, quali sono i risultati.  

Sala gremita per l’incontro di presentazione di “ Concentrico”, comitato per la salvaguardia e la ricostruzione del centro storico di Camerino. Un comitato aperto che, anche nel corso della stessa serata di presentazione, ha potuto incrementare le già numerose adesioni . In apertura il presidente del comitato Francesco Nobili ha introdotto gli scopi del comitato: aggregare persone e idee, informare in merito alla situazione del centro, anche con incontri divulgativi, proporre idee su cui confrontarsi, monitorare l’andamento della ricostruzione.
È stata ringraziata l’amministrazione per la disponibilità ad intavolare un dialogo costruttivo, ed è stato posto l’accento sulla necessità di ricreare il tessuto sociale ed economico che gravitava intorno al centro.
Prima richiesta avanzata da 'Concentrico' all’amministrazione, quella di  informare la cittadinanza sullo stato e sul programma delle messe in sicurezza del centro storico, pur nella consapevolezza di una situazione in continua evoluzione.
Sono stati introdotti alcuni dei temi dei prossimi incontri divulgativi, su microzonazioni e sismicità storica, mentre  è stato dato appuntamento per la prossima assemblea del comitato al 9 maggio ore 21,30 presso il centro sociale di San Paolo

gente

Le parole della Ricostruzione, illustrate dall’ingegnere Roberto di Girolamo sono state la prima voce del tavolo degli interventi, al quale sedevano il presidente di ‘Concentrico’ Francesco Nobili, il sindaco Gianluca Pasqui e gli architetti Angelo Tonnarelli e Giovanni Marucci.

Una città quella di Camerino, i cui dati riferiti a CAS e SAE richieste, forniscono la misura della distruzione e disgregazione sociale prodotta dal sisma . Supera il 60 per cento la percentuale delle famiglie che usufruiscono del contributo di autonoma sistemazione , ed è del 10,1 per cento il dato riferito alle famiglie residenti che hanno richiesto Soluzioni Abitative d’Emergenza. I dati sono stati elaborati dallo stesso ingegnere Di Girolamo che di seguito ha snocciolato tutti gli altri termini riferiti alla devastazione: agibilità, inagibilità, livelli di danno, riparazioni, adeguamento e miglioramento sismico, microzonazione sismica, perimetrazioni, ai quali i tecnici sono chiamati a trovare risposte efficaci ,muovendosi in un marasma di norme e “ in un tempo che passa e che rischia di essere distruttivo per la società” come detto dall’architetto Marucci, che auspica una progettazione urbanistica che guardi lontano, per” una città che si identifica nel suo centro , le cui mura storiche racchiudono circa 32 ettari, quasi interamente in zona rossa”. L’architetto è fermo sostenitore di una ricostruzione in cui abbiano la precedenza edifici simbolo della città, attrattori di economia e turismo, quali il teatro Marchetti , i musei, la Casa della musica. Ad evidenziare tale priorità è la stessa petizione che si intende inviare al Presidente della Repubblica, forte di 5000 firme già raccolte.                                                                                                         A sollecitare interventi programmati per far tornare a vivere il centro storico, anche l’architetto  Tonnarelli, il quale, nel ricordare l’ infanzia trascorsa nelle vie e piazze della città ducale, ne ha esaltato le caratteristiche di ” luogo della nostra memoria e della nostra cultura. “ Sin da piccoli abbiamo imparato a relazionarci con la gente che conoscevamo tutta e a rispettarla. Se oggi siamo così- ha sottolineato- è perché abbiamo vissuto in un certo modo con una importantissima vita di relazione che è andata cambiando a motivo di un diverso abitare, disperso in tanti nuclei lontani. Ciò ha portato ad una prima disgregazione e, con l’evento del 2016, la chiusura del centro ci ha privati di tutta la nostra storia. Da qui l’urgenza di discutere di diversi problemi per i quali sono necessari interventi programmati e azioni per riportare la vita nel centro della città, custode della nostra memoria”. Secondo Tonnarelli occorre un piano strategico dettagliato che dica ‘quando’ il centro potrà essere riaperto, fornendo delle ‘date’ che possano permettere alle persone di programmare la loro vita. “Numerose sono le decisioni programmatiche che riguardano la popolazione e sulle quali non si può più aspettare: riportare  gli esercizi commerciali  dentro la città, pensare al turismo, alla viabilità, agli insediamenti produttivi” Pasqui comitatoParole di compiacimento dal sindaco Gianluca Pasqui, per l’istituzione di un comitato di cittadini :" E’ il modo migliore per vivere insieme e portare la voce tra i cittadini. Vedere le questioni dal di fuori, non dà la misura di quello che ci troviamo ad amministrare; viviamo giorno dopo giorno nella più grande delle incertezze; la programmazione andrebbe fatta al secondo ma è impossibile, perché si lavora per livelli, da quello locale, a quello regionale al nazionale. Per fare delle programmazioni, sono necessarie delle certezze ma , giorno dopo giorno, c’è una novità che ci mette a terra. Si è parlato di tempo e priorità – ha continuato il sindaco- ma tempo e priorità non possono essere dati quando un cratere racchiude 138 comuni . Tempo e priorità ( e qui la battaglia la dobbiamo fare tutti insieme), li cadenzano i livelli di danno; non siamo purtroppo tutti uguali . Noi non abbiamo una piazza su cui 5000 persone si ritrovano a cantare davanti ad un palazzo comunale vivo. Nel dire questo, torno a ripetere che non si vuole togliere qualcosa a qualcuno, bensì rimanere tutti insieme uniti con degli interventi che tuttavia danno delle priorità. Se non si arriva a fare prima di tutto questo passo, parleremo solo di ipotesi stupende, mai attuabili . E intanto l’emergenza continua; stiamo controllando ancora edifici, si apre una strada e se ne chiudono due. Per quel che concerne la ricostruzione, la domanda è ancora: come ricostruiamo con questa normativa? Un edificio in centro potrebbe diventare sicuro come quello che sta fuori le mura ma solo se c’è il valore economico che la norma ci attribuisce per poterlo fare . Ma il punto è se questa è una normativa che ci permette di ricostruire in sicurezza ,oppure no, e magari siamo di nuovo di fronte a quello che abbiamo già vissuto nel 1997. E a questo non ho mai ricevuto risposta. Sulla programmazione i problemi sono davvero grandi e insieme dobbiamo fare un percorso. E’ per questo che sono contento che c’è un comitato perché il percorso futuro e le scelte coraggiose vanno affrontate insieme, con tutta la comunità ”.

Da ultimo l’intervento del prof. Pierluigi Pieruccini che, reduce dall’incontro di presentazione dei risultati della microzonazione di III livello tenutasi a Roma, ha riferito che il complesso delle perimetrazioni, ha riguardato l’86 per cento del totale della popolazione coinvolta, su 500 mila persone. A Camerino la microzonazione di III livello è stata effettuata sulla perimetrazione di tutto il centro storico, comprese le zone di Montagnano e Vallicelle, escluse le frazioni. “ Ove l’amministrazione volesse estendere anche alle frazioni tale strumento- ha affermato- consiglierei di cercare dei fondi privati. Del resto si parla di cifre ‘irrisorie’, nell’ordine di qualche migliaio di euro ”. Il docente ha anche assicurato che, con il Centro di Microzonazione Sismica, si provvederà ad organizzare degli incontri sia con la popolazione, sia con i tecnici, per far capire qual è l’operazione che è stata fatta , a cosa serve e, quali sono i risultati.

 

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