Symbola day 3: ecco l'Atlante dell'Appennino. Domani atteso Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo

Giovedì, 05 Luglio 2018 16:56 | Letto 1089 volte   Clicca per ascolare il testo Symbola day 3: ecco l'Atlante dell'Appennino. Domani atteso Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo Symbola presenta il primo Atlante dell’Appennino. Oggi termina il Festival della Soft Economy ma domani e dopodomani un altro importante appuntamento: il seminario estivo della Fondazione Symbola che porterà a Treia i big della politica. Domani sarà presente Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, dopodomani invece il presidente della camera Roberto Fico e l’ex premier Paolo Gentiloni.  L’Atlante dell’Appennino è frutto di una ricerca promossa dai Parchi nazionali delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e dell’Appennino Tosco-Emiliano, realizzato dalla Fondazione Symbola con la collaborazione di 40 esperti e con il sostegno del Ministero dell’Ambiente, e propone per la prima volta una mappatura delle biodiversità dell’Appennino in sinergia con la strategia nazionale a tutela della biodiversità e della sua valorizzazione. Un “compendio - per dirlo con le parole di Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi - uno strumento di analisi utile per molti”. Insomma, l’Atlante somma caratteristiche, fragilità e potenzialità degli Appennini e racconta anche della loro percezione sul web grazie all’analisi di due milioni e mezzo di post estratti da vari social network e blog.  Interessante ad esempio, lo studio sulla ricchezza prodotta dall’area appenninica in Italia, cioè il 14% del valore aggiunto nazionale e il 16% del bestiame allevato in Italia. Le imprese appenniniche sono quasi un milione, il 17,2% del totale nazionale, e l’economia, in linea col resto dell’Italia, deve la maggiore quota di ricchezza prodotta ai servizi: in media 76% circa del totale, con l’industria al 20,8% e l’agricoltura al 3,2%.  Molto positiva poi, la percezione dell’Appennino sul web: ci dice innanzitutto che l’Appennino è tra le catene montuose più conosciute al mondo e quando se ne parla, la gran parte delle discussioni riguarda le escursioni, lo sport da praticare, il paesaggio, i laghi e, per i post in italiano, gli eventi. Da ciò si può dedurre che un elemento da potenziare sia l’offerta turistica, che non riesce a valorizzare e a rendere memorabili e degne di un post su Facebook le proprie ricchezze naturali. «Dalle filiere del legno, in grado di rifornire un segmento sempre più importante di una moderna e rinnovata industria delle costruzioni, a quelle agroalimentari che possono beneficiare dei mercati e della ristorazione locali - spiega Fabio Renzi, segretario generale della Fondazione Symbola - dall’artigianato tradizionale e di qualità alla manifattura digitale, dalla organizzazione di una più evoluta offerta turistica alla promozione del patrimonio culturale, fino alle cooperative di comunità, nuove forme di sussidiarietà sociale che innovano il welfare locale: i tanti esperti che hanno dato il loro contributo a questo Atlante convergono nell’individuare l’Appennino come laboratorio di sostenibilità. Anche grazie ad una contemporaneità che azzera le vecchie geografie e gerarchie territoriali, che ha già mutato profondamente le nostre percezioni spaziali e temporali, i nostri orientamenti etici e culturali, i nostri stili di vita, dove l’universo digitale nel quale siamo immersi ci propone nuove forme ed esperienze di prossimità. Una contemporaneità, annunciata e anticipata dalla nascita dei Parchi, che può riscattare l’Appennino da quella condizione remota, distante, isolata, elusiva e declinante nella quale la modernità l’ha collocato». «Un quadro di opportunità - commenta Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola - che oggi possono essere colte più facilmente ed efficacemente grazie alla recente approvazione della legge per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni e alla emanazione del nuovo testo unico forestale».g.g.

Symbola presenta il primo Atlante dell’Appennino. Oggi termina il Festival della Soft Economy ma domani e dopodomani un altro importante appuntamento: il seminario estivo della Fondazione Symbola che porterà a Treia i big della politica. Domani sarà presente Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, dopodomani invece il presidente della camera Roberto Fico e l’ex premier Paolo Gentiloni. 

L’Atlante dell’Appennino è frutto di una ricerca promossa dai Parchi nazionali delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e dell’Appennino Tosco-Emiliano, realizzato dalla Fondazione Symbola con la collaborazione di 40 esperti e con il sostegno del Ministero dell’Ambiente, e propone per la prima volta una mappatura delle biodiversità dell’Appennino in sinergia con la strategia nazionale a tutela della biodiversità e della sua valorizzazione. Un “compendio - per dirlo con le parole di Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi - uno strumento di analisi utile per molti”. Insomma, l’Atlante somma caratteristiche, fragilità e potenzialità degli Appennini e racconta anche della loro percezione sul web grazie all’analisi di due milioni e mezzo di post estratti da vari social network e blog. 

Interessante ad esempio, lo studio sulla ricchezza prodotta dall’area appenninica in Italia, cioè il 14% del valore aggiunto nazionale e il 16% del bestiame allevato in Italia.

Le imprese appenniniche sono quasi un milione, il 17,2% del totale nazionale, e l’economia, in linea col resto dell’Italia, deve la maggiore quota di ricchezza prodotta ai servizi: in media 76% circa del totale, con l’industria al 20,8% e l’agricoltura al 3,2%. 

Molto positiva poi, la percezione dell’Appennino sul web: ci dice innanzitutto che l’Appennino è tra le catene montuose più conosciute al mondo e quando se ne parla, la gran parte delle discussioni riguarda le escursioni, lo sport da praticare, il paesaggio, i laghi e, per i post in italiano, gli eventi. Da ciò si può dedurre che un elemento da potenziare sia l’offerta turistica, che non riesce a valorizzare e a rendere memorabili e degne di un post su Facebook le proprie ricchezze naturali.

«Dalle filiere del legno, in grado di rifornire un segmento sempre più importante di una moderna e rinnovata industria delle costruzioni, a quelle agroalimentari che possono beneficiare dei mercati e della ristorazione locali - spiega Fabio Renzi, segretario generale della Fondazione Symbola - dall’artigianato tradizionale e di qualità alla manifattura digitale, dalla organizzazione di una più evoluta offerta turistica alla promozione del patrimonio culturale, fino alle cooperative di comunità, nuove forme di sussidiarietà sociale che innovano il welfare locale: i tanti esperti che hanno dato il loro contributo a questo Atlante convergono nell’individuare l’Appennino come laboratorio di sostenibilità. Anche grazie ad una contemporaneità che azzera le vecchie geografie e gerarchie territoriali, che ha già mutato profondamente le nostre percezioni spaziali e temporali, i nostri orientamenti etici e culturali, i nostri stili di vita, dove l’universo digitale nel quale siamo immersi ci propone nuove forme ed esperienze di prossimità. Una contemporaneità, annunciata e anticipata dalla nascita dei Parchi, che può riscattare l’Appennino da quella condizione remota, distante, isolata, elusiva e declinante nella quale la modernità l’ha collocato».

«Un quadro di opportunità - commenta Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola - che oggi possono essere colte più facilmente ed efficacemente grazie alla recente approvazione della legge per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni e alla emanazione del nuovo testo unico forestale».
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