Notizie di cronaca nelle Marche
Potrebbero arrivare buone notizie per i terremotati che, dopo aver perso la propria abitazione avevano spostato il domicilio fuori regione in attesa della ricostruzione.
A loro, infatti, l'ordinanza 614/2019 per il riconoscimento del Cas aveva riservato una doccia fredda: dal momento che avevano cambiato regione non avrebbero avuto più diritto al contributo di autonoma sistemazione.
A lanciare il grido d'allarme, tra gli altri, erano stati Maria Cristina Belmonte e suo marito Antonio Cristiani, rispettivamente 73 e 76 anni, che da Castelsantangelo sul Nera si erano trasferiti nel Lazio, vicino ai figli, ed erano preoccupati per l'applicazione della nuova ordinanza. Come loro tanti altri concittadini.
Ma è notizia di queste ore che "Il capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli - spiega in una nota il vice presidente del Consiglio regionale delle Marche Piero Celani - ha comunicato alle Regioni che si sta predisponendo una rettifica all'ordinanza per il riconoscimento del CAS anche a soggetti che abbiano trasferito la propria dimora in un Comune limitrofo ma al di fuori del territorio regionale".
Pronta la soddisfazione del primo cittadino di Castelsantangelo, Mauro Falcucci, da cui è partita la richiesta di modifica: "Noi avevamo già mostrato le nostre perplessità durante le riunioni precedenti alla pubblicazione dell'ordinanza. Dopo che è stata emanata abbiamo contattato Angelo Borrelli della Portezione Civile per dimostrare come fosse paradossale che chi aveva spostato temporaneamente il proprio domicilio oltre i confini regionali, pur mantenendo la residenza nei nostri paesi, non avesse più diritto al CAS.
Dopo aver trattato la questione con la Protezione Civile regionale - ha concluso - è partita la richiesta e apprezziamo che sia stata accolta".

GS



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Saranno ancora gli appartamenti in sostituzione delle SAE al centro del dibattito della seduta del consiglio comunale di Tolentino in programma per questo pomeriggio.
A prersentare l'interrogazione per conoscere le date di consegna degli appartamenti restanti sono i consiglieri del Movimento Cinque Stelle, Gianni Mercorelli e Martina Cicconetti.
"Una interrogazione che nasce dalla scadenza del 4 marzo indicata come fine dei lavori per i 46 appartamenti in contrada Rancia - spiega Martina Cicconetti - , siamo stati nel cantiere e ci hanno detto che ci vorranno altri mesi. Ci hanno detto che si andrà a finire ad ottobre 2020. Ricordiamo che il sindaco diede come prima scadenza il 31 agosto 2019 per poi non rispettare quella data".

La questione degli appartamenti in contrada Rancia è stata anche al centro di uno dei servizi del sabato nella rubrica "La realtà dei fatti" in cui il direttore di cantiere aveva già annunciato che le consegne sarebbero andate oltre la data prevista.

"Chiediamo risposte per i cittadini - aggiunge Cicconetti - - che a quasi quattro anni dal sisma non hanno una situazione stabile. Ci sono ritardi in contrada Pace, via 8 marzo, all'Ospedaletto dei pellegrini. In alcuni di questi, scondo il cronoprogramma del Comune, dovevano essere iniziati i lavori, mentre ad oggi siamo ancora nelle fasi preliminari con l'assegnazione dei lavori, ma i cantieri non sono stati aperti, come in piazzale Battaglia e per gli appartamenti a Paterno.
Un dato preoccupante - conclude il consigliere pentastellato - è quello delle persone che ad oggi rinunciano agli appartamenti. Tramite un accesso agli atti fatto in Comune sono più di 16 famiglie".

GS
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Grave incidente, intorno alle due, a Camporota di Treia.
Per cause in corso di accertamento, una Fiat 500 condotta da un 22enne è finita fuori strada.
Il colpo è stato molto violento. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che, viste le condizioni del giovane, hanno deciso per il trasporto all'ospedale di Torrette ad Ancona, dove ora si trova ricoverato.

GS

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E' bastato un annuncio fatto martedì sulla sua pagina Facebook per radunare davanti alla messa in diretta streaming migliaia di fedeli.
L'idea è stata di don Umberto Rotili, di Fabriano, che dopo l'ordinanza regionale che visto anche la sospensione delle celebrazioni religiose, ha deciso di non privare la sua parrocchia della liturgia delle Ceneri.

"Dal momento che non si possono effettuare celebrazioni pubbliche - aveva scritto martedì - , domani alle ore 19:00, tutti quelli che vorranno potranno collegarsi sulla mia pagina FB per assistere in diretta alla celebrazione delle ceneri in streaming.
Sarà possibile seguire tutta la celebrazione e partecipare spiritualmente alla comunione eucaristica.
Con Comunione spirituale - ha spiegato - si intende una preghiera mediante la quale il fedele esprime il desiderio di unirsi a Cristo e di ricevere Gesù-Eucaristia, pur senza prendere materialmente la Comunione sacramentale, cioè l'Eucaristia in vero Corpo e vero Sangue di Cristo, nell'ostia consacrata".
Una scelta che è stata subito apprezzata dai fabrianesi che ieri sera si sono uniti alla diretta sulla pagina del parroco, ringraziandolo per la sua iniziativa. E' probabile che se fosse stata celebrata in chiesa non avrebbe avuto le visualizzazioni che oggi si contano sul video della celebrazione.
Il giusto esempio di come l'emergenza sanitaria riesca a non mettere in ginocchio le abitudini dei cittadini se la volontà di non arrendersi guida la società.

Anche domenica sarà celebrata una sola messa in streaming alle ore 11.

GS

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Mercoledì, 26 Febbraio 2020 19:17

Coronavirus, salgono a tre i contagi nelle Marche

Il Coronavirus è arrivato nelle Marche. Oltre al 30enne di Vallefoglia, nel Pesarese, tornato nelle Marche dalla Lombardia dove lavora, se ne aggiungono altri due.
A renderlo noto è il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, con un video messaggio sulla sua pagina Facebook: "Abbiamo terminato la riunione della cabina di regia - ha detto - , un incontro utile per rendere più chiara l'ordinanza. C'è stata una buona partecipazione da parte delle Prefetture e dei Comuni. Il bollettino dei contagiati - ha aggiunto - sale a tre. Verrà fatta domani la seconda verifica che dovrà confermare che i due tamponi risultati positivi oggi siano confermati come contagiati da Coronavirus".
Salgono quindi a tre i casi positivi, tutti nella provincia di Pesaro e Urbino. "Abbiamo preso l'impegno di informarvi puntualmente perché riteniamo che conoscere le cose come stanno sia sempre la cosa migliore - ha detto il presidente Luca Ceriscioli - ed è meglio poter valutare notizie vere, anche se non positive, piuttosto che angosciarsi con le fake news".

Intanto proseguono le chiamate al Numero Verde che la Regione Marche ha riservato all’emergenza: “Sono state 1099 le telefonate arrivate ieri al Numero Verde Coronavirus 800936677 della Regione Marche - ha scritto Ceriscioli nella sua pagina Facebook - . 

Complessivamente 65 medici si alterneranno al telefono. Sono operativi due turni giornalieri di sei ore, dalle 8 alle 20, con 5 postazioni per ogni turno”.


GS


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Anche Caldarola si prepara a fronteggiare l'emergenza sanitaria.
Si è svolto questa mattina, nella sede del nuovo Comune, un tavolo tecnico per gestire una possibile emergenza Coronavirus, cercando di valutare ogni possibile aspettoper non farsi trovare impreparati.

Hanno partecipato il sindaco Luca Maria Giuseppetti, il suo vice Giovanni Ciarlantini, la coordinatrice della locale Protezione Civile Tamara Carducci, i consiglieri di maggioranza Teresa Minnucci e Simone Ansovini, il capogruppo di minoranza Davide De Angelis insieme al Consigliere Aronne Biondi.
Presente anche il medico di base Renato Filoni e la Polizia Locale rappresentata da Lorenzo Mengoni.
Sono state delineate alcune linee guida che invitano i cittadini a "segnalare qualsiasi sintomo - scrive il Comune in una nota - collegabile al Coronavirus, telefonicamente al proprio medico curante, senza recarsi assolutamente al pronto soccorso o nella sala d'attesa del medico. Questo per evitare ogni possibile contagio, ma soprattutto per evitare inutili allarmismi.
Inoltre - prosegue la nota - è altrettanto importante segnalare al medico, e solamente a lui, un possibile contatto con persone residenti nei comuni cosiddetti “zona rossa” o, se per motivi personali o di lavoro si è soggiornato in uno di questi Comuni (in Lombardia sono Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D'Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia e Terranova dei Passerini, mentre per il Veneto solo Vo’ Euganeo)".

GS
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Con il contributo di SABE pavimenti in legno-scale. Tolentino e prossimamente Civitanova Marche.
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Mercoledì, 26 Febbraio 2020 15:05

Gli effetti dell'emergenza Coronavirus a Camerino

L'emergenza Coranavirus arriva anche nelle Marche: la richiesta massiccia di disinfettanti e mascherine, l'assalto alle scorte alimentari non hanno interessato solo i centri più vicini ai focolai del virus, ma si stanno verificando anche nella nostra regione.

Ad accrescere la preoccupazione, l'annuncio di un tampone risultato positivo nel pesarese ieri pomeriggio, su cui si attende in serata la conferma da parte dell'istituto superiore si sanità. 

Una preoccupazione tangibile riscontrata anche a Camerino

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"Davvero esponenziale da alcuni giorni la richiesta di articoli quali mascherine protettive e disinfettanti- afferma Enrico Cottini, titolare della farmacia di viale Giacomo Leopardi - Una richiesta e un'esigenza giustificata che, tuttavia, essendo così alta, non riesce ad essere soddisfatta in quanto gli stessi fornitori non riescono a farvi fronte. Noi da parte nostra cerchiamo di tranquillizzare e fornire consigli adatti per affrontare ad esempio la disinfezione attraverso l'utilizzo di prodotti che sono anche di uso comune e corrente come una semplice miscela di acqua e alcool oppure l'utilizzo di acqua ossigenata. Trattandosi infatti di virus anaerobico, il coronavirus in presenza di ossigeno muore".
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Preoccupazioni legittime ma che andrebbero affrontate, dunque, con maggiore serenità anche secondo la dottoressa Leila Milesi Ferretti che riferisce di persone che, complice anche la confusione e il bombardamento continuo di notizie non rosee, arrivano nella sua farmacia alla ricerca spasmodica di gel per mani e mascherine. "Il nostro compito - dice - oltre che quello di informare sugli aspetti più propriamente scientifici, è anche quello di tranquillizzare e fornire semplici consigli". 

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Ma la paura resta tanta, così se i prodotti igienizzanti non si trovano in farmacia si cercano al supermercato, anche se nella città ducale  il fenomeno dell'assalto alle attività commerciali risulta più contenuto: "Qui a Camerino la situazione al riguardo è un po' come in tutta Italia ma non così eccessiva - dice Franco Paganelli titolare del Paniere - Abbiamo avuto un afflusso maggiore negli ultimi giorni ma non si può parlare di assalto o scaffali svuotati in pochi minuti".

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Di un'affluenza superiore agli standard tradizionali parla anche il direttore del SuperConti, Leonardo Lizzi: "Alcuni beni di prima necessità in alcuni momenti ci sono venuti un po' a mancare, ma abbiamo risolto presto. Pasta, farina, pane, acqua e articoli igienizzanti i più venduti e proprio per questi ultimi prodotti c'è stata difficoltà nel fare scorta, data l'elevata, repentina e inusuale domanda che ha colto un po' tutti impreparati".

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Carrelli pieni anche all'Eurospin che già dallo scorso fine settimana ha registrato numeri consistenti nella clientela come dichiara Claudio Borroni, responsabile del supermercato camerte.
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Le conseguenze del Coronavirus producono in qualche modo ripercussioni negative anche sul turismo. A preoccupare le agenzie di viaggio locali che si erano da poco riprese dal sisma, sono le disdette e gli effetti economici di ciò che sta accadendo: "Al momento viviamo nell'attesa - dice Elisabetta Bartoccetti di CamarsViaggi -. Clienti che avevano prenotato da noi per aprile o maggio, non hanno ancora annullato e ci auguriamo che il fenomeno possa in certo qual senso stabilizzarsi e non subire aggravamenti. Al momento non si lavora e il fatto che la situazione evolva di ora in ora non tranquillizza". 
Sciortino Travel Buy
Una sola cancellazione nelle partenze per l'Agenzia Travelbuy di Anthony Charles Sciortino: "Riguarda un viaggio d'istruzione che sarebbe dovuto partire lunedì 24 febbraio per il Nord d'Italia".
C.C.

Pubblicato in Cronaca
Le parole che il dirigente scolastico del liceo Volta di Milano, Domenico Squillace, ha scritto ai suoi studenti dopo la chiusura delle scuole in Lombardia assumono un aspetto ancora più interessante nelle Marche dove, da lunedì, Regione e Governo giocano a braccio di ferro per decidere se tenere le scuole aperte o chiuse.
E nel marasma della diffusione di notizie, siamo noi giornalisti i primi ad accorgerci che oggi la piazza della rete non è poi così diversa da quella del Duomo nel 1630 che Alessandro Manzoni descrive nel 31esimo capitolo de I Promessi Sposi.
"Dentro quelle pagine - scrive il preside - c’è già tutto, la certezza della pericolosità degli stranieri, lo scontro violento tra le autorità, la ricerca spasmodica del cosiddetto paziente zero, il disprezzo per gli esperti, la caccia agli untori, le voci incontrollate, i rimedi più assurdi, la razzia dei beni di prima necessità, l’emergenza sanitaria. 
Non sta a me valutare l’opportunità del provvedimento di chiusura delle scuole, non sono un esperto né fingo di esserlo, rispetto e mi fido delle autorità e ne osservo scrupolosamente le indicazioni, quello che voglio però dirvi è di mantenere il sangue freddo, di non lasciarvi trascinare dal delirio collettivo.
Uno dei rischi più grandi in vicende del genere, ce lo insegnano Manzoni e forse ancor più Boccaccio, è l’avvelenamento della vita sociale, dei rapporti umani, l’imbarbarimento del vivere civile. L’istinto atavico quando ci si sente minacciati da un nemico invisibile è quello di vederlo ovunque, il pericolo è quello di guardare ad ogni nostro simile come ad una minaccia, come ad un potenziale aggressore".

Parole che suonano come una sirena di allarme tra la folla che nelle piazze, reali e della rete, si scontra alla ricerca della verità.
Parole capaci di fermare il tempo e lo spazio e che dovrebbero costringerci a rallentare per cominciare a ragionare sui motivi per cui il Coronavirus abbia monopolizzato l'informazione nazionale ed internazionale.
Parole che servano a farci capire che "Manzoni la peste non l'aveva vista, ma aveva studiato documenti su documenti per descriverne la psicosi, la follia che si accaniva contro gli stranieri". Mentre Boccaccio, anche lui citato dal preside, aveva visto morire anche suo padre per la peste, tanto da riuscire a descrivere appieno la distruzione del vivere civile, quando l'odio era ed è ormai insito in chiunque contro chiunque.
Dove gli uomini erano e sono gli uni contro gli altri.
E l'appello a restare umani, nelle piazze reali e della rete, arriva proprio dalle opere di questi due grandi scrittori che, rispettivamente, uno con I Promessi Sposi, la fede e la cultura, l'altro con il Decameron e la buona civiltà, anche a distanza di centinaia di anni, insegnano che la peste o il Coronavirus vincono solo se decidiamo di cadere nella loro trappola.

Giulia Sancricca
Pubblicato in Cultura e Spettacolo
Una storia che si ripete, al limite della credibilità. I marchigiani non hanno nemmeno fatto in tempo a convincersi che l'ordinanza regionale fosse reale e non una fake news che subito è arrivato il disappunto del governo che ha messo in crisi genitori e alunni, nonostante Ceriscioli abbia ribadito che le scuole restano chiuse.
Il premier Giuseppe Conte, infatti, dello stesso parere di Angelo Borrelli, capo dipartimento della Protezione Civile, ha deciso di impugnare il provvedimento firmato dal governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, nel tardo pomeriggio di ieri e che prevede la chiusura delle scuole dalla mezzanotte del 26 febbraio alla mezzanotte del 4 marzo, così come il blocco delle manifestazioni pubbliche che erano in programma nello stesso periodo, i viaggi di istruzione sia sul territorio nazionale che internazionale, i musei, i luoghi di cultura e le biblioteche ed i concorsi pubblici, fatti salvi quelli relativi a professioni sanitarie per le quali dovranno essere garantite le opportune misure igieniche.
Una ordinanza che ha goduto del suo successo poco più di tre ore ma che sarà comunque applicata, diversamente da quella del giorno precedente, stoppata sul nascere, proprio nel momento della presentazione. 
Già ieri, dopo il vertice del premier in videoconferenza con i governatori regionali, il presidente Ceriscioli aveva dimostrato disappunto nei confronti delle modalità di gestione dell'emergenza da parte del Governo, ritenendole "al contrario" e si era detto dispiaciuto per quanto accaduto lunedì in conferenza.
Ieri le acque sembravano essersi placate, tanto che le dichiarazioni di Conte parlavano di una "linea comune", ma così non deve essere stato.
Secondo una nota congiunta deiministri degli Affari Regionali Francesco Boccia, dell'Istruzione Lucia Azzolina e dell'Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, "Con la sua decisione unilaterale di firmare un'ordinanza per la chiusura di tutte le scuole e Università della Regione Marche, il governatore Luca Ceriscioli si sfila dall'accordo che era stato raggiunto solo poche ore prima nel corso dell'incontro tra governo e Regioni alla Protezione Civile e viene meno all'impegno preso con tutti gli altri governatori che invece si stanno attenendo alle disposizioni concordate". 
Intanto si attendono per oggi i risultati degli ulteriori esami svolti  al centro diagnostico dell'istituto superiore della sanità per il primo tampone risultato positivo al Coronavirus nelle Marche, a Pesaro. Solo dopo il controllo di oggi si potrà dire con certezza che anche nelle Marche c'è il primo contagio.
Una incongruenza, quindi, tra le dichiarazioni del capo dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che ritiene giusta la chiusura delle scuole nelle regioni dove ci sono contagiati e quella di impugnare l'ordinanza di Ceriscioli.
Una querelle che ha il sapore di scontro politico, soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali.

GS

Pubblicato in Politica

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