A Paolo Renna, assessore alla sicurezza e al decoro urbano della città di Macerata, sta piacendo il comportamento dei cittadini durante la vita notturna. Soprattutto quella del giovedì, che richiama nelle strade della città molti studenti universitari.

La movida, che preoccupa il Governo e che è al centro delle misure restrittive varate dalla Presidenza del Consiglio, sembra sotto controllo a Renna, che si dice soddisfatto ai microfoni di Radio C1 inBlu: ”A Macerata siamo molto rispettosi delle regole che riguardano il distanziamento sociale, questo a dimostrazione che spesso il buon senso deve sapere precedere la norma”.

“In città io stesso ho potuto constatare, giovedì sera, come la stragrande maggioranza delle persone sia allineata alle restrizioni e indossi regolarmente la mascherina – prosegue l’assessore –. Questo è sintomo di come siamo capaci di sensibilizzare la comunità su un punto di fondamentale importanza come questo. Il mio ringraziamento e quello dell’amministrazione deve andare alla Polizia Locale che sta facendo un ottimo lavoro di controllo e prevenzione”.

Sulle restrizioni Renna continua: “Penso che il momento economico sia molto difficile. La strada deve continuare a essere questa: grande vigilanza, grande attenzione, ma buon senso per non fiaccare le attività economiche che stanno già soffrendo molto. Continuiamo a utilizzare mascherine e a rispettare la distanza, e ne usciremo con meno danni possibili”.

Red.
Il Liceo Scientifico e quattro classi dell’Ipsia “Frau” di Sarnano tornano alla didattica a distanza. Asur Marche – Area Vasta 3, attraverso il suo Dipartimento di Prevenzione delle Malattie Infettive, Amministrazione Comunale e Dirigenza Scolastica, di concerto, hanno deciso per la chiusura di queste scuole per tutta la settimana, fino al 24 ottobre. La chiusura avrebbe riguardato solo il Liceo Scientifico, ma il provvedimento si è allargato cautelativamente alle quattro sezioni dell’Ipsia, visto che queste sono distaccamenti dell’istituto “Frau” ma svolgono la didattica nello stesso plesso.

Alla fine della settimana verranno nuovamente valutate le condizioni di circolazione del virus nella comunità sarnanese e si deciderà se prolungare o meno il provvedimento di chiusura.

Le istituzioni hanno intanto invitato gli studenti a consultare registri elettronici e siti web degli istituti in modo da mettere in atto la didattica a distanza e dare continuità all’anno scolastico.

Red.
Oltre 600 persone controllate, per lo più giovani e minorenni, e 22 sanzionate per non aver indossato la mascherina in presenza di altre persone o perché non l'avevano proprio con sé; un bar di Tolentino è stato chiuso per non aver rispettato molte delle norme imposte dal Governo. Nella fattispecie, il bar non solo, a distanza di sette mesi dall'inizio della pandemia e dalla prima quarantena, non aveva ancora adeguato la segnaletica interna ed esterna del locale, non aveva ancora predisposto il registro delle sanificazioni periodiche del locale e non aveva mai svolto formazione ed informazione al proprio personale dipendente in merito alla tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro ed il rischio da nuovo coronavirus. Il bar è stato chiuso per 5 giorni e la Prefettura dovrà pronunciarsi in merito ad un eventuale prolungamento della chiusura.

Sono questi i numeri scaturiti dai controlli che la compagnia Carabinieri Tolentino e il personale della Polizia Locale della città hanno portato avanti.
Le forze dell'ordine ricordano quindi che indossare la mascherina ma non coprire con essa il naso e la bocca costituisce già di per sé una violazione, come se non la si indossasse affatto. Lo scopo della mascherina, infatti, è quella di impedire il contagio "a stretto contatto" bloccando la trasmissione degli agenti patogeni attraverso le vie respiratorie. Per questo motivo, la mascherina va sempre indossata correttamente. I soggetti sanzionati dovranno pagare la contravvenzione di 400 euro, ridotta a 288 se pagata nei primi 5 giorni.

A questa attenzione sulla problematica del coronavirus si aggiunge anche il controllo alla normale circolazione stradale, tanto che Polizia Locale e Carabinieri hanno effettuato controlli lungo le strade di Tolentino, elevando 7 contravvenzioni al Codice della Strada e sottraendo delle patenti 25 punti. Nel corso di un ulteriore controllo, inoltre, un giovane tolentinate è stato trovato in possesso di un arma bianca celata all'interno del baule della propria autovettura e per questo motivo è stato denunciato a piede libero alla Procura di Macerata.

GS
Terminerà il 20 ottobre prossimo la quarantena per le due classi dell'Istituto De Magistris di Caldarola.
A spiegarlo è il primo cittadino, Luca Maria Giuseppetti: "A causa della positività al virus di una maestra - dice - le classi seconda e la terza sono state messe in quarantena fino al 20 ottobre".

Ne approfitta per ribadire l'importanza del rispetto delle regole il sindaco: "Dobbiamo sempre cercare di essere ligi alle regole anticovid - aggiunge - . I genitori sono consapevoli che i bambini a scuola possono correre questo rischio. Un rischio che molto spesso è più riconducibile agli insegnanti piuttosto che ai bambini. Ma noi dobbiamo procedere sotto l'aspetto della prevenzione perchè il potenziale contagio che passa per il bambino diventa ancora più rischioso per i famigliari, come i nonni".
Intanto il punto della situazione dei positivi a Caldarola è il seguente: "Sono cinque i contagiati in paese mentre le rispettive famiglie sono in isolamento fiduciario. Ci auguriamo che la macchia non si allarghi - conclude Giuseppetti - perchè in questi periodi tutti devono avere senso di responsabilità.
Bisogna fare attenzione e rispettare le regole. I proprietari dei locali devono occuparsi della sanificazione perchè è importante per loro e per i clienti che frequentano le strutture commerciali".

La scuola di Caldarola non è la sola ad essere interessata dalla quarantena della classi: nei giorni scorsi casi analoghi a Sarnano, Passo San Ginesio, Macerata e Civitanova. Provvedimenti da mettere in conto quando, nonostante le regole adottatie dagli istituti, studenti ed insegnanti trascorrono diverso tempo insieme, senza contare che all'uscita da scuola - prima del nuovo Dpcm in vigore da oggi - era difficile normare la socialità.

GS
L’Ufficio Scolastico Regionale ha istituito circa 400 nuovi posti a tempo determinato tra insegnanti e ATA, necessari a garantire l’avvio e la prosecuzione dell’anno scolastico nel rispetto delle norme per il contenimento del contagio da Coronavirus. Una quota di assunzioni ulteriore, determinata dall’analisi effettuata dall’Ufficio, dovuta all’aumento dei carichi di lavoro del personale scolastico.

In particolare i 78,31 posti di insegnanti rispondono all’incremento del numero di sezioni sdoppiate a causa di aule inadeguate, all'esigenza del lavoro in gruppo previsto per i primi due anni di scuola primaria per classi con più di 24 alunni e all’organizzazione di eventi sportivi studenteschi.

Più corposa la quota di assunzioni nel caso del personale ATA: i posti saranno 276,5 e risponderanno al bisogno di stringente sorveglianza per il rispetto delle norme di sicurezza; 2,5 saranno assunti nelle cinque strutture convittuali, 36,14 invece i posti di assistente amministrativo presso l’Ufficio in ragione dell’aumento dei volumi di lavoro delle segreterie.

Sono stati assunti a tempo determinato anche 28 assistenti tecnici, che supporteranno l’uso degli strumenti informatici previsti per la didattica a distanza.

Red.
C’è grande perplessità ad Ancona per quello che riguarda la tutela degli operatori del settore sanitario. La rinnovata crescita della curva dei contagi da Coronavirus ha riacceso la questione della tutela della salute dei professionisti del settore. La discussione ruota intorno alla mancanza da parte dell’Azienda Ospedaliero Universitaria negli screening sull’eventuale positività al Covid.

Lo scorso 24 aprile è stato stilato un protocollo Nazionale contenente le linee guida, fissate dai sindacati e dal Ministero della Salute, per la tutela del personale sanitario durante la pandemia, un protocollo poi tradotto in linee di azione dall’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ancona lo scorso  5 giugno. In materia di screening il protocollo avrebbe previsto test sierologici per tutto il personale ospedaliero, la cui cadenza regolare sarebbe stata poi concertata e fissata dalla direzione ospedaliera, dall’igiene ospedaliera e dal medico competente. Dopo la prima tornata di test, a cavallo tra luglio e agosto, non sono più giunte comunicazioni al riguardo.

“È una situazione di intollerabile incertezza. – così Raffaele Miscio, di Cisl Fp Marche, ai microfoni di Radio C1 inBlu – È necessario che si sappia con quale cadenza vengano fatti i test, mentre dalla prima tornata non ci sono state più notizie da parte dell’Azienda. È un paradosso: i pazienti sono controllati, giustamente, in maniera maniacale. Poi vengono curati da personale che, non essendo controllato, potrebbe essere positivo al Covid. Non parliamo soltanto di tutela della salute del lavoratore, ma anche della tutela della salute pubblica: un operatore sanitario non può operare nelle stesse condizioni di potenziale positività di un cittadino”.

Un discorso che si allarga toccando un altro paradosso: “Non è possibile l’eventualità che un operatore sanitario, per la sua sicurezza e tranquillità di chi lo circonda, debba essere costretto a pagare i test di tasca propria, quando è un preciso dovere dell’Azienda tutelarlo, nel suo interesse e in quello dei pazienti. Abbiamo richiesto un incontro all’Azienda e le nostre richieste sono chiare: il ripristino della regolarità dei test è assolutamente necessario, visti i rischi. Se non dovessimo avere i riscontri cercati e le rassicurazioni del caso, Cisl Fp Marche metterà in atto ogni iniziativa necessaria alla tutela dei lavoratori”.



Allestisce un'area da ballo e i clienti non rispettano il distanziamento.
Dovrà chiudere l'attività per sette giorni un bar di Camerino che non ha rispettato le normative anticovid imposte dal governo.

Il titolare del locale è finito nel mirino degli agenti della Polizia locale il 28 agosto scorso, quando aveva organizzato una serata di ballo e divertimento, nonostante i divieti. I clienti si erano quindi intrattenuti senza rispettare il distanziamento e, privi di mascherina di protezione.
Al titolare dell’esercizio è stata elevata la sanzione prevista dall’ordinanza del Ministero della salute con la sanzione accessoria che questa mattina è stata imposta dalla Prefettura.

Continuano i controlli della Polizia locale alle attività commerciali per il rispetto delle misure emergenziali. 

"Dal 16 marzo - spiega il comandante Andrea Isidori - sono stati effettuati 1832 controlli su strada e sono 2691 gli accessi effettuati all’interno degli esercizi commerciali presenti sul territorio del comune di Camerino.  29 sono state le violazioni accertate ed una persona è stata denunciata ai sensi dell’articolo 650 del codice penale (in ottemperanza al DPCM 8 e 9 marzo 20).

GS

Terza persona positiva al Covid 19 a Fabriano, riconducibile tuttavia “allo stesso "focolaio" degli altri due casi già noti. Si tratta di una donna il cui contagio è avvenuto all'interno dello stesso nucleo familiare di cui fanno parte i due 30enni risultati positivi nei giorni scorsi. Sembra che anche in questo caso, non si renda necessario il ricovero e che il decorso della malattia venga seguito dai sanitari presso l’abitazione. “Stiamo man mano riattivando le funzioni del COC, Centro operativo comunale, per rispondere alle esigenze delle persone in quarantena.- afferma il sindaco Gabriele Santarelli- La Polizia Municipale su indicazione dell'Amministrazione e in accordo con le altre forze dell'ordine ha stilato un nuovo programma di controlli delle attività commerciali e dei locali pubblici”. Nell’annunciare il terzo caso di positività il primo cittadino di Fabriano ha tenuto a ricordare che indossare la mascherina nei locali al chiuso, aperti al pubblico, non solo è obbligatorio ma è anche una forma di rispetto verso gli altri”.

Non si può escludere la possibilità di nuovi casi nei prossimi giorni, dal momento che è ancora in corso la fase di contatto e di test di tutte quelle persone che nelle scorse settimane sono venute a contatto con i tre positivi di Fabriano.
Dall’inizio della fase acuta della pandemia in città sono stati rilevati in totale 94 positivi i di cui 84 guariti e 7 decessi. Le quarantene a Fabriano sono circa una decina. All'incirca una sessantina gli isolamenti fiduciari in tutti comuni dell’Ambito 10, oltre alla città della carta, Sassoferrato, Genga, Cerreto D’Esi e Serra San Quirico. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone rientrate dall’estero per vacanza o lavoro.
c.c.
In un anno normale sarebbe stato questo il periodo in cui aziende e gli artigiani facevano il conto alla rovescia per le ferie estive ed il meritato riposo in attesa di ricominciare a settembre un nuovo anno produttivo.
Ma questo 2020 è tutto fuorchè normale e, all'interno di un vortice economico in difficoltà, il settore turistico in sofferenza dovrà fare i conti anche con le poche ferie riservate ai lavoratori.
A confermare che il periodo di fermo delle attività produttive sarà, quest'anno, ridotto all'osso è il presidente di Confartigianato Macerata, Renzo Leonori, dopo un confronto con le realtà associate.
"In questo momento hanno iniziato a riprendere il giro del lavoro - spiega - quindi tutte le aziende che operano al di fuori del turismo faranno brevi soste di una o al massimo di due settimane. Questo perché devono recuperare il periodo in cui sono stati chiusi durante la pandemia.
Nel settore turistico, invece, sono pronti a lavorare anche con orari maggiori per recuperare quello che non hanno potuto fare nei quattro mesi di inattività".

Due settori, però, che inevitabilmente sono collegati in un periodo dove i turisti provenienti dall'estero saranno in diminuzione rispetto agli anni trascorsi. I lavoratori italiani che avevano in mente di partire e godersi qualche giorno di vacanza in Italia potrebbero infatti dover rinunciare alle ferie o accontentarsi di pochi giorni di stop e questo porterebbe ad una crisi anche del settore turistico già sofferente.

"Le aziende - prosegue Leonori - si fermano per meno tempo rispetto agli altri anni perché per alcune attività stanno arrivando le commesse. Altri settore come l'abbigliamento e le calzature, invece, sono ancora in difficoltà.

Anche la cassa integrazione in alcuni casi è terminata ed i dipendenti hanno ricominciato a lavorare, di conseguenza comprendono che le ferie saranno brevi".

GS
Un modo diverso di affrontare le difficoltà della vita, con la consapevolezza che i valori di cui abbiamo bisogno sono dentro di noi e nelle persone che amiamo e ci sono vicine.

Una convinzione che, nella società odierna, spesso sfugge come il tempo inesorabile e solo pochi hanno il coraggio di afferrarla e tenerla stretta.
Questo coraggio lo ha avuto Guido Mai, classe 1965, che dopo aver saputo del contratto che non gli verrà rinnovato a causa della chiusura del ristorante dove lavora come chef a Londra, ha deciso di prendere in mano la sua vita e, anzichè mettersi subito alla ricerca disperata di un altro lavoro, dedicare questo tempo libero a suo figlio 19enne Gabriel, programmando un viaggio in bicicletta da Londra a Tolentino.

Ma andiamo per ordine e spieghiamo il legame che la famiglia Mai ha con le Marche e, in particolar modo con Tolentino.

Guido Mai è nato a Rapallo e cresciuto nei ristoranti gestiti negli anni dalla sua famiglia, nota anche a Tolentino per il locale di via Ozeri "La Genovese".
Guido è infatti il figlio di Sefania, conosciuta in città proprio con l'appellativo del ristorante che ha diretto fino a qualche anno fa.

"Ho vissuto a Tolentino per 18 anni - racconta Mai - poi sette anni fa mi sono trasferito a Londra per permettere ai miei figli di imparare bene l'inglese. La mia esperienza nei ristoranti mi ha portato a trovare lavoro in un locale londinese che, purtroppo, a causa del Coronavirus è ora costretto a chiudere. Non mi sono però lasciato abbattere e ho pensato che non ho mai avuto tempo da dedicare ai miei figli a causa del lavoro, così ho pensato a questa avvenuta che possa rafforzare il nostro rapporto".

Il messaggio di Guido e suo figlio Gabriel è chiaro: "Vogliamo dimostrare l'importanza dei rapporti famigliari che spesso mettiamo al secondo posto rispetto agli impegni lavorativi, dimostrando però che se si hanno un sogno o un obiettivo da raggiungere bisogna portarli avanti senza esitazioni".
Padre e figlio, infatti, per poter portare a termine il loro viaggio da Londra a Tolentino, passando per Rapallo, hanno avviato una raccolta fondi su Gofundme: "L’attrezzatura ed il necessario per trascorrere giorni in viaggio saranno costose - si legge nella lettera pubblicata nel sito di raccolta fondi - , ed è per questo che oggi chiedo a voi di sponsorizzarmi per aiutarci a prepararci per questa avventura".
Guido e Gabriel sono già riusciti a raccogliere 1300 sterline: "Per acquistare l'attrezzatura ci basteranno - commenta Guido - , mancherebbero circa mille sterline per il resto ma abbiamo ancora altre due settimane per raccoglierle. Partiremo il 4 o il 5 agosto, ci hanno detto che impiegheremo circa 25 giorni. Non ciclisti esperti quindi potremo confermare la data di arrivo solo una volta partiti. Dormiremo in tenda, perchè più economico, e ci laveremo nelle fontane e nei ruscelli. 
Non ci abbiamo mai provato prima e sarà interessante vedere cosa succederà.
Ho sempre avuto uno spirito avventuriero - dice Guido - ed ho trasmesso questa passione anche a mio figlio. Sfortunatamente, lavorando a tempo pieno e dovendo mantenere la mia bellissima famiglia, non ho mai avuto spazio per le mie passioni.
Ora che ho il tempo, ho finalmente deciso di buttarmi!
Gabriel mi ha spinto a realizzare il mio sogno. Amiamo le sfide e non c’è modo migliore di spendere tempo con mio figlio, creando ricordi meravigliosi e spingendoci oltre i nostri limiti.
Sappiamo che non sarà facile. Questa è la mia ultima occasione per sentirmi di nuovo giovane. Magari riesco anche a convincere anche chi, come me, ha qualche sogno nel cassetto ed attende di realizzarlo".
Intanto i due hanno iniziato gli allenamenti necessari per la prova e hanno grinta da vendere: "Purtroppo non sono mai riuscito a fare qualcosa da solo con mio padre - spiega Gabriel - ora che ho questa occasione voglio sfruttarla al meglio".
Il viaggio sarà documentato nel canale Youtube dei Mai, così che anche chi ha contribuito a realizzare questo sogno possa sentirsi parte della loro avvenutra.

Un approfondimento con le foto della preparazione sarà pubblicato nel settimanale L'Appennino Camerte in uscita il 16 luglio.

Giulia Sancricca

 

 

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