Notizie di spettacolo nelle Marche
Mercoledì, 29 Agosto 2018 11:49

Il gomitolo dell’amore colora Tolentino

E’ stato un vero e proprio abbraccio solidale colorato da decine di coperte colorate quello celebrato domenica scorsa, in piazza della Libertà a Tolentino. 

Un incontro tra le popolazioni colpite dal sisma promosso dall'associazione “Il Gomitolo dell'Amore” di Roseto degli Abruzzi.

Un gruppo nato dalla sensibilità di tanti volontari animati dallo spirito di aiutare e sostenere le fasce sociali più deboli, in difficoltà, nonché afflitte per vari motivi da particolari condizioni di disagio che ha voluto dimostrare la propria vicinanza ideale, il proprio affetto e la propria solidarietà alla comunità tolentinate.

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Dopo la visita del sindaco, Giuseppe Pezzanesi, a Roseto degli Abruzzi, la delegazione abruzzese è arrivata a Tolentino per colorare la piazza di mille tonalità differenti: tantissime coperte, realizzate dalle volontarie dell’associazione “Il Gomitolo dell’Amore” al termine della manifestazione sono state donate alle donne tolentinati come simbolo dell'affetto e della solidarietà della popolazione abruzzese. 

Inoltre è stato donato alla Città di Tolentino, un lavoro fatto a mano, che raffigura l’antico Gonfalone del Comune. 

 

Giulia Sancricca

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Mercoledì, 29 Agosto 2018 11:33

Camerino piange la scomparsa di Fernanda Re

Camerino piange la scomparsa di Fernanda Re. Dopo lunga malattia, si è spenta questa mattina alle 6.30 nella casetta dell’area Le Cortine dove lei e suo marito erano andati ad abitare soltanto da pochissimi giorni. Ad uno stato di salute progressivamente indebolito, a seguito del sisma,si erano aggiunti per la sua famiglia anche i disagi della condizione da sfollati. Nata e sempre vissuta a Camerino, Fernanda Re aveva 74 anni; ricordata da tutti per il suo sorriso, per la sua infinita bontà d’animo unita ad un carattere gioviale ed affabile, da giovane aveva lavorato al Bar Centrale. Sposata con Luigino Micozzi , dipendente ora in pensione della Banca popolare di Camerino e attivissimo nel locale Moto Club, dalla loro unione era nato Alessandro. Solo qualche anno dopo Fernanda aveva deciso di mettersi di nuovo in attività, rilevando la gestione di un negozio di generi alimentari nella centralissima via Lili dove non era raro intrattenersi amichevolmente per qualche battuta scherzosa. Sensibile e sincera, votata alla famiglia e al lavoro, Fernanda ha sempre amato il contatto diretto con le persone e chi l’ha conosciuta, le ha sempre restituito stima, amicizia ed affetto. Un volto dunque ben noto a tutta la comunità, addolorata e commossa nell’apprendere la triste notizia del suo decesso. Unanime il cordoglio e i sentimenti di vicinanza nei confronti del marito Luigino, del figlio Alessandro, gestore in città di una copisteria, della nuora Sara e degli adorati nipoti Veronica e Francesco. I funerali si svolgeranno questo giovedì 30 agosto alle ore 10, 30 nella chiesa di comunità di Vallicelle a Camerino

Carla Campetella

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L’autopsia conclusasi ieri ha confermato quella che fin ora era stata una ipotesi degli inquirenti. Paolo Rastelli, 37enne di San Severino, è morto per overdose. Il medico legale Mariano Cingolani non ha riscontrato elementi che possano far pensare ad altre cause e, mentre il corpo è stato riconsegnato ai familiari, Rino Froldi farà gli esami tossicologici per capire quale sostanza abbia stroncato Rastelli. I risultati arriveranno entro 60 giorni. 

Intanto c’è anche un indagato, il soggetto che avrebbe venduto la sostanza al giovane settempedano. Sul caso sono a lavoro i Carabinieri della Compagnia di Tolentino.

Non appena il corpo è stato ritrovato senza vita in casa, in vicolo dell’Acquedotto, si era pensato all’ipotesi dell’overdose poiché erano state rinvenute anche delle siringhe. 

L’ultimo saluto a Rastelli sarà giovedì alle 15:30 nella chiesa di San Domenico, a San Severino.
g.g.

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Sta tentando l’impresa di conquistare il podio del DecaIronman in Svizzera, a Buchs. Alberto Cambio sta affrontando il nono giorno di gara, domani sarà l’ultimo e si può già dire che sta rendendo orgogliosi i suoi concittadini di San Severino. 

Infatti, al momento l’atleta delle imprese titaniche ha già vinto tre Ironman su nove ed è secondo assoluto nella classifica generale. Non solo, se oggi manterrà i livelli tenuti fino ad ora, c’è la possibilità che possa registrare il record assoluto italiano di specialità. Sarebbe insomma una doppia soddisfazione per Cambio che sta gareggiando dal 20 agosto e terminerà il 30. 

La vittoria di una delle giornate è arrivata dopo un principio di ipotermia durante l’ultimo chilometro della prova di nuoto e forzando in bicicletta: Cambio ha avuto tremori per diversi minuti e arti congelati ma spingere in bicicletta gli ha permesso di riscaldarsi e riprendersi. Ad incitarlo lungo il percorso, l’amico Flavio Flauti. 

Per chi si fosse perso l’intervista ad Alberto Cambio di alcune settimane fa, spieghiamo nuovamente cos’è un Ironman e di conseguenza un DecaIronman.

Ironman è una delle distanze standard del triathlon (3,86 km di nuoto, 180,260 km di bicicletta, 42,195 km di corsa). Il DecaIronman dunque è una gara che si svolge per dieci giorni, e ogni giorno si ripete un Ironman.

Cambio pertanto deve percorrere un totale di 38 chilometri a nuoto, 1800 in bicicletta e 422 di corsa.

Gaia Gennaretti

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E’ la nuova struttura in legno per le lezioni di danza del liceo coreutico a dividere i cittadini di Tolentino.

Se, infatti, da un lato c’è chi ritiene giusta l’installazione della struttura in legno provvisoria, in attesa della costruzione del nuovo campus, c’è invece chi parla di “spreco di denaro”.

Un dibattito acceso anche sulle pagine social della città dove c’è chi scrive: “Come si possono spendere soldi per una struttura simile quando ci sono tanti cittadini che aspettano di riavere la loro casa?”.

Il malcontento viene infatti collegato alla decisione dell’amministrazione di non scegliere le case di legno per i terremotati, ma acquistare uno stabile in contrada Rancia per realizzare nuovi appartamenti.

Una decisione che ha fatto discutere e continua a far discutere, ma che non sarebbe comunque collegata alla realizzazione del prefabbricato in legno per l’istituto superiore che, invece, è commissionato dalla Provincia di Macerata che ha la gestione delle scuole.

Sulla questione della struttura per il coreutico, poi, c’è chi ritiene errata la posizione: piazzale Gabrielli.

Luogo scelto, probabilmente, per la vicinanza con la struttura dell’istituto tecnico commerciale e con gli alloggi degli studenti che non sono della zona.

L’argomento sarà approfondito nell’edizione de L’Appennino Camerte della prossima settiman.

Giulia Sancricca

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Lavoro in nero, nei guai una società che gestisce un ristorante e uno stabilimento balneare a Civitanova. La guardia di finanza, nel corso di controlli, ha trovato ben otto lavoratori completamente in nero. È successo un paio di sere fa sul lungomare Piermanni.

Al momento dell’intervento tutti e otto erano intenti a svolgere le loro mansioni all’interno del ristorante: camerieri, baristi e lavapiatti di età compresa tra i 20 e 30 anni, di cui sei italiani, un albanese e un pakistano. Sei ragazzi e due ragazze. 

Dai primi riscontri eseguiti dai finanzieri è subito emerso che 8 dei 35 lavoratori presenti al lavoro erano sprovvisti del contratto di assunzione e della preventiva comunicazione agli enti preposti. 

Per le situazioni di “lavoro nero” rilevate sono state avviate, da parte dei milita??U?#???̍~?@|?lle di Civitanova Marche, le procedure per l’irrogazione della maxisanzione prevista dall’attuale normativa che va da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di 9.000 euro per ciascuna posizione irregolare. 

Nei confronti della società che gestisce il ristorante e lo stabilimento balneare dovrà, inoltre, essere valutata l’applicazione della sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio in quanto il personale accertato in nero supera del 20% il personale impiegato al lavoro al momento dell’accesso.

g.g.

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Due anni dalle prime scosse del terremoto che ha devastato il Centro Italia. Due anni difficili e durissimi per tutti, animati da tanta voglia di fare e da grande determinazione. Passi in avanti, ma piccoli, di fronte ai quali, ancora non riesce ad aprirsi una luce diversa. Sindaci e cittadini, coraggiosi e forti, lamentano comunque lentezze, ritardi insopportabili, soprattutto riguardo al passo della ricostruzione che sembra arrancare. In diverse occasioni hanno esternato di aspettarsi qualcosa di più dal nuovo governo. Il timore e il rischio è quello di non riuscire a programmare il futuro e peggio ancora di diventare completamente invisibili. Richieste pressanti quelle dei cittadini che non sanno se e quando potranno ricostruire le loro case; analoga situazione per chi non vede prospettive per la propria attività di lavoro.  

“ Le richieste sono pressanti– afferma il senatore  e sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini- perché fino ad ora non ci sono state risposte e questo fa sì che sia anche difficile intervenire.  Se ci fosse stata  solo la necessità di cambiare qualche cosa, intervenire sarebbe stato semplice;  i fatti hanno dimostrato che invece qui da cambiare c'è tanto e, farlo in corsa è difficilePiù volte- continua Pazzaglini-  avevo sostenuto che sarebbe stato più opportuno utilizzare una strada conosciuta, come ad esempio quella tracciata dalla Legge 61 del 1998 integrata nello stesso anno dalla delibera della giunta regionale 2153.  Quella scelta secondo me aveva portato ad una delle migliori ricostruzioni in Italia; il governo Renzi in carica due anni fa, ha fatto una scelta diversa, di ripartire da capo, prendendo una normativa pensata per un territorio completamente diverso dai nostri e purtroppo, di inefficienza in inefficienza, siamo arrivati ad accumulare un ritardo che oramai non sarà più possibile recuperare. L’ emergenza ancora non si è chiusa perché non tutte le casette sono state consegnate e non tutte le aree per attività commerciali (realizzate con la 408), sono concluse; mancano le più importanti, Visso, Camerino, Castelluccio di Norcia ed altre ancora.  Questo significa che la ricostruzione, che avrebbe dovuto in realtà essere già ben avviata se fosse stato un intervento efficace quello effettuato dopo i terremoti, è  invece ancora molto lontana dall'essere. Ho sentito in questi giorni cifre che sembrano quasi sparate a caso- sottolinea il senatore-.  Chi ha governato fino ad ora si è vantato dei soldi spesi e,sinceramente, io sarei stato un po' più cauto in certe dichiarazioni, perché secondo me di soldi effettivamente ne sono stati spesi tanti, ma altrettanto male. Se pensiamo a quanto è costata una SAE, è evidente che prima di dire che si sono spesi  €220.000 per una SAE da 80 metri quadrati, io anziché orgoglio, forse avrei provato anche un po' di vergogna, anche considerando poi quanto tempo c'è voluto.  A mio avviso purtroppo, siamo in definitiva  molto lontani da poter dare risposte concrete a tutti quelli che ce le chiedono, appunto perchè ci troviamo in mezzo a un guado e il dubbio enorme è se la scelta migliore è continuare a procedere su questa strada, o tornare indietro. Secondo me- prosegue Pazzaglini-  tornare indietro comporterebbe comunque uno sforzo enorme e anche la necessità  di ricominciare. La mia convinzione personale è che bisognerà adeguare la normativa esistente e renderla quanto più efficace possibile, pur sapendo che non sarà la migliore che sarebbe stato possibile ipotizzare all'inizio; possibilità che evidentemente non abbiamo più, perché appunto è passato troppo tempo"

Per la ripartenza dei territori, un ruolo fondamentale,secondo Pazzaglini sarà  quello giocato dalle infrastrutture che vanno completate e anche incrementate. " Non dimentichiamo che il rischio più grosso che corriamo ora, è che la ricostruzione rimanga fine a se stessa e, per evitare questo, occorre che venga predisposto un progetto di rinascita , che porti con sé i semi della ripresa. Fondamentale sarà che queste zone vengano servite da una rete infrastrutturale che sia anche tecnologica ( non solo in senso tradizionale,)e che consenta. di poter guardare al futuro. Utilizziamo la necessità di dover ricostruire e quindi  di poter impegnare delle cifre importanti per queste zone per completare o realizzare quella parte infrastrutturale o assente o inadeguata; solo in questo modo sarà possibile  far riprendere queste terre, di certo non in tempi rapidi, però sicuramente con efficacia. L'impegno che ci metto in prima persona - aggiunge- è quello di una competenza acquisita in tre mandati da sindaco, in pratica tutti passati a ricostruire. I miei primi due mandati infatti sono seguiti al terremoto del 1997 e credo di aver potuto acquisire un'esperienza significativa, non solo di gestione dell'emergenza ,ma anche di ricostruzione. L'interesse mio personale è quello di una persona  terremotata, figlio, fratello, parente e amico di altri terremotati, una persona che ha scelto di non andarsene mai da qui e , anche per il proprio futuro, ha pianificato la propria vita qui. Di certo- conclude Pazzaglini - ho  tanto  desiderio e volontà di far riprendere queste zone e mi metto a servizio anche con l'umiltà di non pretendere di sapere tutto. Apertura totale dunque nei confronti di chiunque si volesse confrontare su come poter ricostruire meglio, perché la mia vittoria non sarebbe quella di avere un ruolo personale, ma sarebbe quella di vedere ricostruite queste zone perché comunque, oltre al  mio passato, il mio presente e il mio futuro saranno ancora qui". 

 


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Presentato a Porto Recanati,, il Progetto Musa, museo Archeologico della Vallata del Potenza. Porto Recanati è capofila del Progetto a cui aderiscono i comuni di Castelraimondo, Macerata, Pollenza, Treia e Potenza Picena. Valorizzazione del patrimonio comune in un territorio ricco di storia condividendo cultura ma anche bellezza del paesaggio. Un modo per narrare il territorio dalla montagna al mare e, per i comuni coinvolti, farsi conoscere meglio e attrarre un numero sempre maggiore di visitatori. Il debutto ufficiale di Musa è avvenuto all'interno della Borsa del Turismo del Centro Italia a San Benedetto del Tronto

" Come gli altri comuni che vi hanno aderito- spiega l'assesore con delega a cultura e turismo di Castelraimondo Elisabetta Torregiani - anche il nostro coinvolgimento significa essere attivamente protagonisti nel disseminare il patrimonio culturale del terrìtorio. Sono stati realizzati sia una mappa, sia un depliant illustrativo di tutti i comuni partecipanti,uniti da una strategia comune ed unità d'intenti, nel far vedere quelle che sono le bellezze culturali e naturali che la nostra regione può offrire. C'è un grande patrimonio archeologico che non solo va salvaguardato ma anche rivalutato, facendolo vedere a chi non lo conosce ancora. La creazione di una rete di comuni rende più semplice per chi raggiunga i territori, poterli scoprire  e goderne. L'essere uniti in rete ci consente di veicolare al meglio tutto il percorso e , nel contempo, di valorizzare e potenziare il turismo nelle nostre zone".     

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Martedì, 28 Agosto 2018 15:18

Guardare dall’alto.. una Messa speciale

La Santa Messa ai piedi di Pizzo Meta è un’esperienza spirituale nata dall’idea di trascorrere un momento di fraternità in un luogo che ci permettesse di essere più vicini a Dio; affidare a Lui tutte le nostre particolari intenzioni di preghiera e, nel contempo, ringraziarlo per le meraviglie del creato. Sono diversi nel Vangelo i momenti in cui troviamo Gesù che sale in cima ad un monte per ritirarsi in preghiera e, in qualche modo, allontanarsi dal rumore della vita quotidiana.

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Se Gesù, che è Dio, ha avuto bisogno di questo silenzio, tanto più noi ne abbiamo una necessità ancora maggiore.  Come ci ricordava il nostro Papa emerito Benedetto XVI il monte è, da sempre, il luogo della speciale prossimità con Dio. Ricordiamo benissimo il monte della tentazione, il monte della grande predicazione, il monte della preghiera, il monte della Trasfigurazione, il monte dell'agonia, il monte della Croce e, infine, il monte del resuscitato. Forse non tutti sanno che, tra gli altri, uno dei primi nomi di Dio era proprio “il Montanaro”; colui che abita le cime dei monti. Poi nella traduzione il termine originale divenne “l’Onnipotente”.  

L’altra sera, durante la Celebrazione, ci siamo soffermati nella riflessione sul fatto che molte volte è proprio necessario avere uno sguardo superiore sulle cose e sulle persone. Questo non significa mettersi su un piedistallo e sentirsi migliori degli altri. Tutto il contrario. Guardare dall’alto ci aiuta ad entrare un po’ nel modo di pensare di Dio, che è modello di umiltà. Siccome Dio è umile, solo se ci facciamo piccoli come Lui lo possiamo incontrare. E dall’alto Dio vede tutti gli uomini per quello che sono: senza etichette o inutili pregiudizi; perché Lui è nostro padre e noi siamo “tutti fratelli”. (Mt 23,8)

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Dopo la Cena Eucaristica a cui hanno partecipato nonostante l’incertezza del tempo più di 100 persone, abbiamo consumato la cena francescana, portata da ognuno dei partecipanti e condivisa insieme.  Per coloro che non ne avevano ancora abbastanza, poi, ci siamo incamminati verso la vetta di Pizzo Meta dove, ai piedi della croce e illuminati dalla luna ormai liberata dalle nuvole, abbiamo ringraziato il Signore per la bellissima esperienza.

Padre Moreno - Frati Minori di San Liberato

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Sopralluogo della protezione civile nazionale e regionale a San Severino. Hanno visitato il villaggio Sae Campagnano in vista degli ultimi lavori che porteranno alla chiusura del cantiere dove sono oggi ospitate 103 famiglie settempedane rimaste senza una casa. Questa mattina si è tenuto un sopralluogo di funzionari e tecnici della Protezione Civile nazionale e regionale, del Comune, dell’Assem e delle imprese che si sono occupate dell’urbanizzazione del villaggio, nel rione di San Michele. Presente anche il sindaco, Rosa Piermattei, il dirigente della Protezione Civile nazionale, Alessandra Cafardi, il direttore della Protezione Civile regionale, Davide Piccinini, il responsabile per le opere di urbanizzazione della Regione, Stefano Stefoni, il direttore dei lavori per le opere di urbanizzazione presso l’Erap, Paolo Sabbatini, il responsabile decentrato della fornitura delle Sae presso l’Erap, Lucia Taffetani, il direttore dell’Assem, Pavio Migliozzi. Il sopralluogo è servito per chiarire le competenze di tutti gli interventi che saranno terminati nel volgere di qualche settimana: dalla costruzione di alcuni marciapiedi alle migliorie alla viabilità per garantire al massimo la sicurezza, dall’illuminazione degli incroci alla manutenzione dei canali di scolo a quella delle aree destinate a verde pubblico.
g.g

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