Allarme Guardia Medica Caldarola. Saltamartini: "Non è vero"

Martedì, 22 Giugno 2021 11:22 | Letto 519 volte   Clicca per ascolare il testo Allarme Guardia Medica Caldarola. Saltamartini: "Non è vero" “Chiudere la Guardia Medica di Caldarola? Il fatto non è vero”. L’assessore alla sanità regionale Filippo Saltamartini smentisce ai microfoni di Radio C1 InBlu la notizia circolata nei giorni scorsi in merito all’eliminazione del servizio di Guardia Medica a disposizione dei comuni di Caldarola, Belforte del Chienti, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona. I sindaci dei rispettivi comuni avevano infatti diffuso una nota stampa annunciando l’imminente cessazione di un servizio essenziale per le aree interne, annunciando la riconsegna delle fasce tricolori al prefetto in segno di protesa nei confronti di una scelta, a loro dire, miope. “Non solo è una scelta miope – riferisce Saltamartini – ma illecita. Per poter chiudere un servizio del genere occorre un atto di indirizzo della giunta regionale, altrimenti è un reato, un’ipotesi di interruzione di un pubblico servizio. Il fatto non è vero. Come si fa a dire che un servizio è chiuso quando è esistente?”. Sulla carenza di personale sanitario, l’assessore Saltamartini fa ulteriore chiarezza: “un problema che coinvolge tutto il territorio regionale è che a fronte di un bando in cui dobbiamo reperire 80 medici di continuità assistenziale, i posti assegnati sono stati 65, quindi mancano 15 medici. Questi 15 medici verranno con risorse interne e con alcuni equipaggi Usca. Semmai il problema è a monte: negli anni precedenti non è stata fatta una programmazione del fabbisogno di questo tipo di sanitari. Da qui a dire che il servizio verrà soppresso ce ne passa”, conclude Saltamartini.Marco Morosini
“Chiudere la Guardia Medica di Caldarola? Il fatto non è vero”. L’assessore alla sanità regionale Filippo Saltamartini smentisce ai microfoni di Radio C1 InBlu la notizia circolata nei giorni scorsi in merito all’eliminazione del servizio di Guardia Medica a disposizione dei comuni di Caldarola, Belforte del Chienti, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona. I sindaci dei rispettivi comuni avevano infatti diffuso una nota stampa annunciando l’imminente cessazione di un servizio essenziale per le aree interne, annunciando la riconsegna delle fasce tricolori al prefetto in segno di protesa nei confronti di una scelta, a loro dire, miope.

“Non solo è una scelta miope – riferisce Saltamartini – ma illecita. Per poter chiudere un servizio del genere occorre un atto di indirizzo della giunta regionale, altrimenti è un reato, un’ipotesi di interruzione di un pubblico servizio. Il fatto non è vero. Come si fa a dire che un servizio è chiuso quando è esistente?”.

Sulla carenza di personale sanitario, l’assessore Saltamartini fa ulteriore chiarezza: “un problema che coinvolge tutto il territorio regionale è che a fronte di un bando in cui dobbiamo reperire 80 medici di continuità assistenziale, i posti assegnati sono stati 65, quindi mancano 15 medici. Questi 15 medici verranno con risorse interne e con alcuni equipaggi Usca. Semmai il problema è a monte: negli anni precedenti non è stata fatta una programmazione del fabbisogno di questo tipo di sanitari. Da qui a dire che il servizio verrà soppresso ce ne passa”, conclude Saltamartini.


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