Errani ai Vescovi: "Edifici in sicurezza e avanti con il fare"

Venerdì, 03 Marzo 2017 19:40 | Letto 892 volte   Clicca per ascolare il testo Errani ai Vescovi: "Edifici in sicurezza e avanti con il fare" Un incontro per fare il punto sul percorso della messa in sicurezza e della ricostruzione dei beni ecclesiastici quello tenutosi nella Sala Barberini del Museo Diocesano di Spoleto tra i Vescovi delle diocesi terremotate del Centro Italia e il direttore generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Antonia Pasqua Recchia, il commissario straordinario del Governo alla ricostruzione Vasco Errani, il capo della protezione civile Fabrizio Curcio, il soprintendente speciale unico per le zone dellItalia centrale colpite dal terremoto Paolo Iannelli, il responsabile della sezione Beni culturali della Protezione civile umbra Filippo Battoni. A fare gli onori di casa l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo. Presenti diversi Vescovi delle zone terremotate dell’Italia centrale, tra cui il cardinale arcivescovo di Ancona-Osimo Edoardo Menichelli, il vescovo di Ascoli Piceno mons. Giovanni d’Ercole, il vescovo di Camerino-San Severino Marche mons. Francesco Giovanni Brugnaro, il vescovo di Rieti mons. Domenico Pompili, l’arcivescovo di Pescara-Penne mons. Tommaso Valentinetti. «Siete i rappresentanti di territori ricchissimi di storia i cui edifici crollati o lesionati vanno ricostruiti - le parole del direttore generale Recchia - Abbiamo fatto oltre 4000 sopralluoghi, tutta la verifica sta arrivando a conclusione e ciò consentirà di avere un quadro più chiaro della situazione». E stato fatto il punto rispetto al processo in atto – così il commissario Errani – con riferimento a puntellamenti e messa in sicurezza che possono essere fatti dai comuni e dalle diocesi. Lintento è quello di accelerare ulteriormente e per questo abbiamo definito un piano per una serie di chiese immediatamente riparabili, individuando anche i primi criteri di fondo per la ricostruzione dei beni ecclesiastici e le priorità attraverso cui realizzare questo piano di opere pubbliche. Per questo abbiamo deciso anche di calendarizzare ogni mese questo appuntamento, con il prossimo incontro che si terrà a Camerino il prossimo 7 aprile. Ed è proprio il territorio della diocesi di Camerino – San Severino Marche quello ad aver riportato il maggior numero di danni relativi agli edifici di culto con oltre 70 chiese completamente distrutte, come sottolineato dallArcivescovo Brugnaro. La caratterizzazione del nostro territorio – così larcivescovo – è data dal fatto che il terremoto ha prodotto una situazione di danni a case, fabbriche, monumenti, chiese che è incomparabile con tutti gli altri. Dobbiamo ringraziare il Signore per non aver avuto vittime, ma il danno materiale è stato grandissimo. La quantità di beni che abbiamo ancora da recuperare è rilevantissima, con i piccoli e grandi borghi che sono tutti zona rossa. Si cominciano comunque a vedere segnali positivi che speriamo aumentino per potenziare la fiducia della gente nel ritornare nelle loro case e facilitare anche il compito cui sono chiamate le pubbliche autorità. Resta il fatto che abbiamo ancora oltre 9 mila sfollati, circa 170 chiese gravemente danneggiate e 300 che sono inagibili. Di fronte ad un disastro di queste proporzioni è giusto che i responsabili ne tengano conto. A loro chiedo maggiore puntualizzazione e chiarezza per portare nei nostri territori tutto quanto di buono stanno facendo. A mons. Brugnaro ha risposto la Pasqua Recchia, sottolineando come la Regione Marche è in ritardo, per vari problemi in via di definizione, nell’individuazione dei luoghi per sistemare le macerie. Ha ribadito con chiarezza  che «hanno un valore culturale e che quindi vanno messe in salvo. Le conserveremo – ha sottolineato – anche se non si dovessero ricostruire per qualsivoglia ragione (anche se noi del Ministero non contempliamo il non ricostruire) chiese o cappelle. Recuperare dalle macerie quanto più patrimonio possibile è un processo fondamentale per la ricostruzione ed è un nostro preciso obbligo. Non esiste, infatti, un patrimonio maggiore e uno minore, ma tutto il patrimonio va recuperato. Per quanto ci riguarda tutti gli edifici ecclesiastici vanno ricostruiti, ove possibile dove erano e come erano. Vero è che questo terremoto ha investito, come mai avvenuto nella storia, unarea così vasta e così ricca di patrimonio culturale, per lo più sconosciuto. Ed è proprio questa gravità che comporta difficoltà nella fase dellemergenza e in quella dellintervento definitivo. Dobbiamo, però, farlo per i nostri concittadini che hanno visto distrutto tutto e per i quali i loro luoghi rappresentano un punto di speranza e un centro intorno a cui riaggregare le comunità. Come detto il prossimo incontro, venerdì 7 aprile, sarà a Camerino presso la Torre del Parco. Camerino ha un meraviglioso centro storico che ha subito gravissimi danni - prosegue la Pasqua Recchia - Va sicuramente recuperato, la gente deve rientraci e la città deve cominciare a rivivere.  

Un incontro per fare il punto sul percorso della messa in sicurezza e della ricostruzione dei beni ecclesiastici quello tenutosi nella Sala Barberini del Museo Diocesano di Spoleto tra i Vescovi delle diocesi terremotate del Centro Italia e il direttore generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Antonia Pasqua Recchia, il commissario straordinario del Governo alla ricostruzione Vasco Errani, il capo della protezione civile Fabrizio Curcio, il soprintendente speciale unico per le zone dell'Italia centrale colpite dal terremoto Paolo Iannelli, il responsabile della sezione Beni culturali della Protezione civile umbra Filippo Battoni. A fare gli onori di casa l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo. Presenti diversi Vescovi delle zone terremotate dell’Italia centrale, tra cui il cardinale arcivescovo di Ancona-Osimo Edoardo Menichelli, il vescovo di Ascoli Piceno mons. Giovanni d’Ercole, il vescovo di Camerino-San Severino Marche mons. Francesco Giovanni Brugnaro, il vescovo di Rieti mons. Domenico Pompili, l’arcivescovo di Pescara-Penne mons. Tommaso Valentinetti. «Siete i rappresentanti di territori ricchissimi di storia i cui edifici crollati o lesionati vanno ricostruiti - le parole del direttore generale Recchia - Abbiamo fatto oltre 4000 sopralluoghi, tutta la verifica sta arrivando a conclusione e ciò consentirà di avere un quadro più chiaro della situazione».

"E' stato fatto il punto rispetto al processo in atto – così il commissario Errani – con riferimento a puntellamenti e messa in sicurezza che possono essere fatti dai comuni e dalle diocesi. L'intento è quello di accelerare ulteriormente e per questo abbiamo definito un piano per una serie di chiese immediatamente riparabili, individuando anche i primi criteri di fondo per la ricostruzione dei beni ecclesiastici e le priorità attraverso cui realizzare questo piano di opere pubbliche. Per questo abbiamo deciso anche di calendarizzare ogni mese questo appuntamento, con il prossimo incontro che si terrà a Camerino il prossimo 7 aprile".

SPOLETO intervento brugnaro

Ed è proprio il territorio della diocesi di Camerino – San Severino Marche quello ad aver riportato il maggior numero di danni relativi agli edifici di culto con oltre 70 chiese completamente distrutte, come sottolineato dall'Arcivescovo Brugnaro. "La caratterizzazione del nostro territorio – così l'arcivescovo – è data dal fatto che il terremoto ha prodotto una situazione di danni a case, fabbriche, monumenti, chiese che è incomparabile con tutti gli altri. Dobbiamo ringraziare il Signore per non aver avuto vittime, ma il danno materiale è stato grandissimo. La quantità di beni che abbiamo ancora da recuperare è rilevantissima, con i piccoli e grandi borghi che sono tutti zona rossa. Si cominciano comunque a vedere segnali positivi che speriamo aumentino per potenziare la fiducia della gente nel ritornare nelle loro case e facilitare anche il compito cui sono chiamate le pubbliche autorità. Resta il fatto che abbiamo ancora oltre 9 mila sfollati, circa 170 chiese gravemente danneggiate e 300 che sono inagibili. Di fronte ad un disastro di queste proporzioni è giusto che i responsabili ne tengano conto. A loro chiedo maggiore puntualizzazione e chiarezza per portare nei nostri territori tutto quanto di buono stanno facendo".

vescovo brugnaro e architetto recchia

A mons. Brugnaro ha risposto la Pasqua Recchia, sottolineando come la Regione Marche è in ritardo, per vari problemi in via di definizione, nell’individuazione dei luoghi per sistemare le macerie. Ha ribadito con chiarezza  che «hanno un valore culturale e che quindi vanno messe in salvo. Le conserveremo – ha sottolineato – anche se non si dovessero ricostruire per qualsivoglia ragione (anche se noi del Ministero non contempliamo il non ricostruire) chiese o cappelle. Recuperare dalle macerie quanto più patrimonio possibile è un processo fondamentale per la ricostruzione ed è un nostro preciso obbligo. Non esiste, infatti, un patrimonio maggiore e uno minore, ma tutto il patrimonio va recuperato. Per quanto ci riguarda tutti gli edifici ecclesiastici vanno ricostruiti, ove possibile dove erano e come erano. Vero è che questo terremoto ha investito, come mai avvenuto nella storia, un'area così vasta e così ricca di patrimonio culturale, per lo più sconosciuto. Ed è proprio questa gravità che comporta difficoltà nella fase dell'emergenza e in quella dell'intervento definitivo. Dobbiamo, però, farlo per i nostri concittadini che hanno visto distrutto tutto e per i quali i loro luoghi rappresentano un punto di speranza e un centro intorno a cui riaggregare le comunità". Come detto il prossimo incontro, venerdì 7 aprile, sarà a Camerino presso la Torre del Parco. "Camerino ha un meraviglioso centro storico che ha subito gravissimi danni - prosegue la Pasqua Recchia - Va sicuramente recuperato, la gente deve rientraci e la città deve cominciare a rivivere".

SPOLETO partecipanti altro lato

 

Letto 892 volte

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo