Boldrini a Camerino un anno dopo il sisma: “Etica della restanza per ripartire”.

Lunedì, 30 Ottobre 2017 16:19 | Letto 18373 volte   Clicca per ascolare il testo Boldrini a Camerino un anno dopo il sisma: “Etica della restanza per ripartire”. “ L’ Università di Camerino un esempio di resilienza”. Così la presidente della Camera Laura Boldrini, che, ad un anno dalla scossa di terremoto più forte del 30 ottobre, è tornata a Camerino per una visita allUniversità e alla “zona rossa”della città.. Accolta dai rettori Corradini e Pettinari, dal sindaco Pasqui, alla presenza delle autorità militari, della prefetta Preziotti e dell’assessore regionale Sciapichetti , la terza carica dello Stato ha incontrato studenti, personale docente e tecnico di Unicam.  Dopo l’intervento nella sala del rettorato, ha visionato la nuova area dello studentato; poco dopo si è recata presso il Polo di Fisica per inaugurare l’innovativa strumentazione di Microscopia elettronica SEM. Successivamente ha visitato il centro storico di Camerino; qui è voluta tornare anche nel quadriportico del palazzo ducale. Due anni fa, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico Unicam 2015- 2016, proprio “sottocorte” la Boldrini aveva mostrato grande interesse per gli stand illustrativi delle attività di Spin Off dell’ateneo. In piazza Cavour, si è soffermata a parlare con Quinta, una camerinese di 82 anni, venuta a salutarla di persona e chiederle attenzione per le difficoltà di un territorio che il terremoto ha messo in ginocchio. “ Penso che il coraggio dimostrato da Unicam ci spinga a guardare alla nostra Regione con uno spirito convintamene positivo – ha detto la presidente della Camera, appena giunta al Campus-. Il valore della mia presenza qui, è che le istituzioni ci sono. E’ chiaro che ci sono anche delle lentezze dovute ad una burocrazia difficile e, comprendo il malcontento della gente, tuttavia, - ha aggiunto-  dobbiamo capire che in tutte le situazioni di terremoti ci sono dei tempi fisiologici.  Il nostro è un territorio a rischio e dobbiamo assolutamente ricostruire in sicurezza. Mi  auguro pertanto che si possa aprire un nuovo capitolo anche rispetto alla qualità della ricostruzione”. La presidente Boldrini ha voluto congratularsi di persona con i dipendenti universitari   “ Ognuno di voi ci ha messo del proprio. Grazie per il grande sforzo che avete fatto Il vostro è uno spirito forte e positivo”. Ringraziamenti a tutti i presenti, e, in particolare ai rettori di Unicam per linvito a “condividere una giornata ordinaria di vita universitaria. Una università che messa a dura prova, ha reagito egregiamente. La tenacia, l’impegno e il coraggio - ha sottolineato –, sono condizioni ordinarie nella vita di questo ateneo. Studenti, personale docente, tecnici, dipendenti, hanno vissuto momenti di grande spavento, pieni di dubbi, incertezze, precarietà e profondo smarrimento . Un’impresa titanica da sopportare in un evento traumatico come quello di un terremoto, eppure, l’ università non si è fermata, ha prevalso la speranza di farcela e, lo slogan #ilfuturononcrolla è diventato presto virale. Dare futuro ad una università antica come questa - ha sottolineato- non solo è doveroso ma è qualcosa dal grande valore. Questo ateneo è uno straordinario patrimonio collettivo che non deve morire. Vi siete sacrificati, avete rinunciato a spazi, li avete condivisi e, con i vostri due rettori, avete contribuito a fare un passaggio alto e di grande civiltà . Ha del miracoloso non solo non fermarsi, ma aumentare iscritti, poter avere tra i più convinti sostenitori dell’ateneo gli stessi studenti, veri esempi di spirito di corpo e dell’essere positivi, che hanno voluto restare nonostante tutto, perché, ognuno singolarmente, si è sentito parte in causa di uno sforzo collettivo,. Oggi- ha rimarcato- è necessario ricostruire la centralità dell’università e le condizioni affinché gli studenti possano rimanere in questo territorio, dove va ricostituita e riattivata l’economia.che gira intorno all’ateneo.  L’università è il cuore di queste zone, un bene comune che non si può trascurare, perché attorno ad essa studiano, vivono e lavorano tante persone”.    “ Emergenza, ricostruzione e abbandono sono le tre parole che abbiamo più sentito nell’ultimo anno nei territori colpiti dal sisma - ha proseguito- Non ci abbandonate. Quando potremo avviare la ricostruzione. Dobbiamo uscire dall’emergenza.   E l’espressione che a me piace molto e che vorrei sottoporvi - ha sottolineato- è l’etica della restanza che significa dare valore a chi sceglie di restare in condizioni avverse, ostili e difficili. Significa anche interpretare questa scelta, non come indice di debolezza o inerzia, ma come scelta compiuta scientemente di rimanere, come simbolo di coraggio e sfida. Restare- ha aggiunto- vuol dire avere il coraggio di affrontare una sfida. Ma chi rimane deve poter partecipare, deve saper accogliere gli studenti, allo scopo di adoperarsi per consentire la ripresa e, in questo, ognuno ha la sua responsabilità. Bisogna esserci e collaborare costruttivamente. In questo ultimo anno ho cercato di essere in contatto con le comunità colpite; è mio dovere farlo perché le istituzioni debbono stare dove ci sono problemi e metterci la faccia. Lo farò finchè sarò la terza carica dello Stato e finchè durerà; non ho poteri operativi ma potrò adoperarmi per mettere al centro le persone  e da questa università viene il grande incoraggiamento ad essere uniti; ve ne ringrazio e  vi chiedo di considerarmi sempre a voi vicina. Sarò con voi perché questa è, e, sarà sempre la mia terra ed io ci sarò ogni qual volta lo chiederete”. Dalla presidente della Camera  anche un invito alla città e all’università  ad essere presenti all’incontro a  Roma del prossimo 12 dicembre, insieme alle popolazioni di Arquata e Pescara del Tronto, per cercare soluzioni possibili alle comuni problematiche.  La Boldrini ha anche assicurato che vedrà la Commissaria De Micheli per riportarle gli esiti dell’incontro camerte, sottoponendole le esigenze del territorio e sollecitare risposte.    “ La vicinanza dello Stato – ha detto nel suo intervento il rettore uscente Corradini - è luce di speranza e noi, a nostra volta, dobbiamo essere bravi a trasferirla ai nostri territori: il cantiere dello studentato  che ospiterà  460 ragazze e ragazzi, le due nuove palazzine dell’amministrazione, il potenziamento dei laboratori di ricerca e sviluppo di Unicam, sono segni della luce e speranza da dare al territorio”. Il rettore eletto Pettinari ha posto l’accento sull’istruzione, investimento di fondamentale importanza per il futuro dei giovani. “ L’istruzione è l’ unica soluzione- ha affermato Pettinari, , citando il discorso all’Onu del premio Nobel per la pace Malala Yousafzai,. “ Come università- ha aggiunto- vogliamo continuare a favorire l’integrazione e la residenzialità; vogliamo incrementare borse di studio e attività didattiche, rendendole fruibili ovunque gli studenti vorranno. I nostri sforzi sono anche concentrati al completamento del nuovo Campus e del centro di ricerca e sviluppo. Continueremo ad investire in internazionalizzazione, dottorati, attività di ricerca. Lo dobbiamo a chi è restato; lo dobbiamo a questa città e a questa terra per la quale dobbiamo continuare ad essere sempre più motore di sviluppo”. “Siamo ancora nella fase dell’emergenza, delle messe in sicurezza, del riportare famiglie a casa”- ha evidenziato il sindaco Pasqui- “La restituzione della piazza è stato un segnale simbolico per la collettività ma tutto il nostro centro storico è ancora zona rossa”. Dal primo cittadino un appello a sanare il sistema e a colmare le lacune legislative, per restituire ai territori quello che meritano.  Ha commentato positivamente la vicinanza e la presenza in città della terza carica dello Stato, la prefetta Roberta Preziotti “ Io sono un’amministrazione statale e non posso che essere felice. La sua è una vicinanza continua e non saltuaria- ha dichiarato- oltretutto piena di contenuti: la presidente Boldrini si fa carico dei problemi di questo territorio , cercando di veicolarli. Nel mio piccolo io ho lo stesso tipo di funzione - ha concluso la prefetta di Macerata-, essere cioè uno strumento di coesione sociale e, a mia volta, farmi carico dei problemi e, cercare di trovare soluzioni condivise, nell’ambito del territorio.  La rete deve essere strettissima, cosa che su questo territorio avviene”.       Nella foto sotto, la presidente Boldrini sulla terrazza di Sottocorte          

L’ Università di Camerino un esempio di resilienza”. Così la presidente della Camera Laura Boldrini, che, ad un anno dalla scossa di terremoto più forte del 30 ottobre, è tornata a Camerino per una visita all'Università e alla “zona rossa”della città.. Accolta dai rettori Corradini e Pettinari, dal sindaco Pasqui, alla presenza delle autorità militari, della prefetta Preziotti e dell’assessore regionale Sciapichetti , la terza carica dello Stato ha incontrato studenti, personale docente e tecnico di Unicam.  Dopo l’intervento nella sala del rettorato, ha visionato la nuova area dello studentato; poco dopo si è recata presso il Polo di Fisica per inaugurare l’innovativa strumentazione di Microscopia elettronica SEM. Successivamente ha visitato il centro storico di Camerino; qui è voluta tornare anche nel quadriportico del palazzo ducale. Due anni fa, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico Unicam 2015- 2016, proprio “sottocorte” la Boldrini aveva mostrato grande interesse per gli stand illustrativi delle attività di Spin Off dell’ateneo. In piazza Cavour, si è soffermata a parlare con Quinta, una camerinese di 82 anni, venuta a salutarla di persona e chiederle attenzione per le difficoltà di un territorio che il terremoto ha messo in ginocchio.

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“ Penso che il coraggio dimostrato da Unicam ci spinga a guardare alla nostra Regione con uno spirito convintamene positivo – ha detto la presidente della Camera, appena giunta al Campus-. Il valore della mia presenza qui, è che le istituzioni ci sono. E’ chiaro che ci sono anche delle lentezze dovute ad una burocrazia difficile e, comprendo il malcontento della gente, tuttavia, - ha aggiunto-  dobbiamo capire che in tutte le situazioni di terremoti ci sono dei tempi fisiologici.  Il nostro è un territorio a rischio e dobbiamo assolutamente ricostruire in sicurezza. Mi  auguro pertanto che si possa aprire un nuovo capitolo anche rispetto alla qualità della ricostruzione”. La presidente Boldrini ha voluto congratularsi di persona con i dipendenti universitari   “ Ognuno di voi ci ha messo del proprio. Grazie per il grande sforzo che avete fatto Il vostro è uno spirito forte e positivo”.

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Ringraziamenti a tutti i presenti, e, in particolare ai rettori di Unicam per l'invito a “condividere una giornata ordinaria di vita universitaria. Una università che messa a dura prova, ha reagito egregiamente. La tenacia, l’impegno e il coraggio - ha sottolineato –, sono condizioni ordinarie nella vita di questo ateneo. Studenti, personale docente, tecnici, dipendenti, hanno vissuto momenti di grande spavento, pieni di dubbi, incertezze, precarietà e profondo smarrimento . Un’impresa titanica da sopportare in un evento traumatico come quello di un terremoto, eppure, l’ università non si è fermata, ha prevalso la speranza di farcela e, lo slogan #ilfuturononcrolla è diventato presto virale. Dare futuro ad una università antica come questa - ha sottolineato- non solo è doveroso ma è qualcosa dal grande valore. Questo ateneo è uno straordinario patrimonio collettivo che non deve morire. Vi siete sacrificati, avete rinunciato a spazi, li avete condivisi e, con i vostri due rettori, avete contribuito a fare un passaggio alto e di grande civiltà . Ha del miracoloso non solo non fermarsi, ma aumentare iscritti, poter avere tra i più convinti sostenitori dell’ateneo gli stessi studenti, veri esempi di spirito di corpo e dell’essere positivi, che hanno voluto restare nonostante tutto, perché, ognuno singolarmente, si è sentito parte in causa di uno sforzo collettivo,. Oggi- ha rimarcato- è necessario ricostruire la centralità dell’università e le condizioni affinché gli studenti possano rimanere in questo territorio, dove va ricostituita e riattivata l’economia.che gira intorno all’ateneo.  L’università è il cuore di queste zone, un bene comune che non si può trascurare, perché attorno ad essa studiano, vivono e lavorano tante persone”. 

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Emergenza, ricostruzione e abbandono sono le tre parole che abbiamo più sentito nell’ultimo anno nei territori colpiti dal sisma - ha proseguito- Non ci abbandonate. Quando potremo avviare la ricostruzione. Dobbiamo uscire dall’emergenza.   E l’espressione che a me piace molto e che vorrei sottoporvi - ha sottolineato- è l’etica della restanza che significa dare valore a chi sceglie di restare in condizioni avverse, ostili e difficili. Significa anche interpretare questa scelta, non come indice di debolezza o inerzia, ma come scelta compiuta scientemente di rimanere, come simbolo di coraggio e sfida. Restare- ha aggiunto- vuol dire avere il coraggio di affrontare una sfida. Ma chi rimane deve poter partecipare, deve saper accogliere gli studenti, allo scopo di adoperarsi per consentire la ripresa e, in questo, ognuno ha la sua responsabilità. Bisogna esserci e collaborare costruttivamente.

In questo ultimo anno ho cercato di essere in contatto con le comunità colpite; è mio dovere farlo perché le istituzioni debbono stare dove ci sono problemi e metterci la faccia. Lo farò finchè sarò la terza carica dello Stato e finchè durerà; non ho poteri operativi ma potrò adoperarmi per mettere al centro le persone  e da questa università viene il grande incoraggiamento ad essere uniti; ve ne ringrazio e  vi chiedo di considerarmi sempre a voi vicina. Sarò con voi perché questa è, e, sarà sempre la mia terra ed io ci sarò ogni qual volta lo chiederete”.

Dalla presidente della Camera  anche un invito alla città e all’università  ad essere presenti all’incontro a  Roma del prossimo 12 dicembre, insieme alle popolazioni di Arquata e Pescara del Tronto, per cercare soluzioni possibili alle comuni problematiche.  La Boldrini ha anche assicurato che vedrà la Commissaria De Micheli per riportarle gli esiti dell’incontro camerte, sottoponendole le esigenze del territorio e sollecitare risposte.  

 “ La vicinanza dello Stato – ha detto nel suo intervento il rettore uscente Corradini - è luce di speranza e noi, a nostra volta, dobbiamo essere bravi a trasferirla ai nostri territori: il cantiere dello studentato  che ospiterà  460 ragazze e ragazzi, le due nuove palazzine dell’amministrazione, il potenziamento dei laboratori di ricerca e sviluppo di Unicam, sono segni della luce e speranza da dare al territorio”.

Il rettore eletto Pettinari ha posto l’accento sull’istruzione, investimento di fondamentale importanza per il futuro dei giovani. “ L’istruzione è l’ unica soluzione- ha affermato Pettinari, , citando il discorso all’Onu del premio Nobel per la pace Malala Yousafzai,.

“ Come università- ha aggiunto- vogliamo continuare a favorire l’integrazione e la residenzialità; vogliamo incrementare borse di studio e attività didattiche, rendendole fruibili ovunque gli studenti vorranno. I nostri sforzi sono anche concentrati al completamento del nuovo Campus e del centro di ricerca e sviluppo. Continueremo ad investire in internazionalizzazione, dottorati, attività di ricerca. Lo dobbiamo a chi è restato; lo dobbiamo a questa città e a questa terra per la quale dobbiamo continuare ad essere sempre più motore di sviluppo”.

“Siamo ancora nella fase dell’emergenza, delle messe in sicurezza, del riportare famiglie a casa”- ha evidenziato il sindaco Pasqui- “La restituzione della piazza è stato un segnale simbolico per la collettività ma tutto il nostro centro storico è ancora zona rossa”. Dal primo cittadino un appello a sanare il sistema e a colmare le lacune legislative, per restituire ai territori quello che meritano. 

Ha commentato positivamente la vicinanza e la presenza in città della terza carica dello Stato, la prefetta Roberta Preziotti “ Io sono un’amministrazione statale e non posso che essere felice. La sua è una vicinanza continua e non saltuaria- ha dichiarato- oltretutto piena di contenuti: la presidente Boldrini si fa carico dei problemi di questo territorio , cercando di veicolarli. Nel mio piccolo io ho lo stesso tipo di funzione - ha concluso la prefetta di Macerata-, essere cioè uno strumento di coesione sociale e, a mia volta, farmi carico dei problemi e, cercare di trovare soluzioni condivise, nell’ambito del territorio.  La rete deve essere strettissima, cosa che su questo territorio avviene”. 

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 Nella foto sotto, la presidente Boldrini sulla terrazza di Sottocorte

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