Pietro Tapanelli: "Il ponte di torrone"

Domenica, 07 Gennaio 2018 16:30 | Letto 2278 volte   Clicca per ascolare il testo Pietro Tapanelli: "Il ponte di torrone" A Camerino, come da tradizione, nel giorno dellEpifania si è svolta la Festa del Torrone al centro del City Park. In una città devastata dal sisma si cercano di mantenere intatte le tradizioni e la manifestazioni. Arriva, al riguardo, la critica del consigliere Pietro Tapanelli che paragona la città ducale al Titanic, fornendo al contempo la sua ricetta. Di seguito la nota del consigliere comunale Oggi rischio grosso. Coscientemente e scientemente voglio criticare le iniziative turistiche che, dal sisma a questa parte, stanno continuando a Camerino, nella normalità più assoluta, come se non fosse successo alcunché. Lo so, qualcuno mi dirà che sono pazzo e che, politicamente, dovrei tacere evitando il rischio di inimicarmi i valorosi volontari che, eroicamente, mettono impegno e soldi, ad esempio, nella Festa del Torrone. Ieri, proprio durante i festeggiamenti del dolciume tipico natalizio che si sono tenuti al City Park di Camerino, ho avuto come l’impressione di trovarmi sul Titanic. La città cola a picco e tutti, governance cittadina compresa, sembrano ancora far affidamento sulla inaffondabilità del transatlantico ducale. Credo ci voglia onestà e franchezza, nonché responsabilità politica, nel dire che la realtà, a Camerino, è totalmente cambiata a causa del terremoto. Bisogna trovare il coraggio di dire, e capire, che non si può più continuare a concepire, ed organizzare, eventi per i pochi camerinesi ancora residenti. Già questo modo di lavorare non lo condividevo prima, ma oggi sta assumendo i tratti di una condotta dolosa. In uno degli ultimi consigli comunali ho suggerito al Sindaco di puntare su due o tre eventi. Corsa alla Spada, Camerino Festival e, perché no, Festa del Torrone, ma finanziando seriamente la loro attività, con piani di comunicazione seri e professionali e che, quindi, siano in grado di evitare che queste feste diventino sempre di più innocue dosi di morfina per il paziente in fin di vita. In questa fase, drammatica, occorrono decisioni nette che, purtroppo, scontenteranno qualcuno. Non per dispetto verso alcuni, ma per il bene della città. Poche cose, ma fatte bene e investendo denari pubblici. Non è più tempo di accontentare tutti pensando solo alla prossima tornata elettorale. La mia è una ricetta vincente? Non lo so, ma è doveroso provare. Continuando così, il naufragio è cosa certa e la Banda Città di Camerino, che spesso accompagna con i suoi concerti tali manifestazioni, verrà ricordata alla pari dell’orchestra del Titanic, continuando a suonare e facendo credere che tutto stia andando bene. Se non ci sono i soldi, come qualcuno obietterà, è dovere dell’amministrazione adottare proteste politiche ed istituzionali esemplari e ferme. Se, ad esempio, gli organi sovracomunali non si adoperano per realizzare neanche un passaggio pedonale, occorre dimettersi, per protesta, e consegnare le chiavi della città al commissario per la ricostruzione. Mi dispiace dirlo, ma il tirare a campare non deve più essere tollerato. Sicuramente riceverò pernacchie per questo mio pensiero, anche se Eduardo De Filippo insegnava che c’è pernacchio e pernacchio, anzi il vero pernacchio non esiste più e quello di oggi è solo volgare e brutto, e nulla verrà preso in considerazione, ma come consigliere comunale mi sento in dovere di dire certe cose, anche se impopolari. Aggiungo la proposta di riserva, anche alla luce dell’impossibilità, tutta camerte, di fare un benedetto passaggio pedonale nella zona della New Town di Camerino. Diamo l’incarico al maestro pasticcere Attili, artefice del torrone più lungo del mondo. Lui, in questo marasma, è l’unico che riesce a fare qualcosa. Il ponte, per far attraversare i poveri pedoni, lo possiamo fare con albume, zucchero e mandorle. Chissà che non venga fuori il torrone con passaggio pedonale più lungo del mondo. Ad maiora! Pietro Tapanelli – Consigliere comunale di Camerino 

A Camerino, come da tradizione, nel giorno dell'Epifania si è svolta la Festa del Torrone al centro del City Park. In una città devastata dal sisma si cercano di mantenere intatte le tradizioni e la manifestazioni. Arriva, al riguardo, la critica del consigliere Pietro Tapanelli che paragona la città ducale al Titanic, fornendo al contempo la sua ricetta. Di seguito la nota del consigliere comunale

Oggi rischio grosso. Coscientemente e scientemente voglio criticare le iniziative turistiche che, dal sisma a questa parte, stanno continuando a Camerino, nella normalità più assoluta, come se non fosse successo alcunché. Lo so, qualcuno mi dirà che sono pazzo e che, politicamente, dovrei tacere evitando il rischio di inimicarmi i valorosi volontari che, eroicamente, mettono impegno e soldi, ad esempio, nella Festa del Torrone.

Ieri, proprio durante i festeggiamenti del dolciume tipico natalizio che si sono tenuti al City Park di Camerino, ho avuto come l’impressione di trovarmi sul Titanic. La città cola a picco e tutti, governance cittadina compresa, sembrano ancora far affidamento sulla inaffondabilità del transatlantico ducale. Credo ci voglia onestà e franchezza, nonché responsabilità politica, nel dire che la realtà, a Camerino, è totalmente cambiata a causa del terremoto. Bisogna trovare il coraggio di dire, e capire, che non si può più continuare a concepire, ed organizzare, eventi per i pochi camerinesi ancora residenti. Già questo modo di lavorare non lo condividevo prima, ma oggi sta assumendo i tratti di una condotta dolosa.

In uno degli ultimi consigli comunali ho suggerito al Sindaco di puntare su due o tre eventi. Corsa alla Spada, Camerino Festival e, perché no, Festa del Torrone, ma finanziando seriamente la loro attività, con piani di comunicazione seri e professionali e che, quindi, siano in grado di evitare che queste feste diventino sempre di più innocue dosi di morfina per il paziente in fin di vita. In questa fase, drammatica, occorrono decisioni nette che, purtroppo, scontenteranno qualcuno. Non per dispetto verso alcuni, ma per il bene della città. Poche cose, ma fatte bene e investendo denari pubblici. Non è più tempo di accontentare tutti pensando solo alla prossima tornata elettorale.

La mia è una ricetta vincente? Non lo so, ma è doveroso provare. Continuando così, il naufragio è cosa certa e la Banda Città di Camerino, che spesso accompagna con i suoi concerti tali manifestazioni, verrà ricordata alla pari dell’orchestra del Titanic, continuando a suonare e facendo credere che tutto stia andando bene.

Se non ci sono i soldi, come qualcuno obietterà, è dovere dell’amministrazione adottare proteste politiche ed istituzionali esemplari e ferme. Se, ad esempio, gli organi sovracomunali non si adoperano per realizzare neanche un passaggio pedonale, occorre dimettersi, per protesta, e consegnare le chiavi della città al commissario per la ricostruzione. Mi dispiace dirlo, ma il tirare a campare non deve più essere tollerato.

Sicuramente riceverò pernacchie per questo mio pensiero, anche se Eduardo De Filippo insegnava che c’è pernacchio e pernacchio, anzi il vero pernacchio non esiste più e quello di oggi è solo volgare e brutto, e nulla verrà preso in considerazione, ma come consigliere comunale mi sento in dovere di dire certe cose, anche se impopolari.

Aggiungo la proposta di riserva, anche alla luce dell’impossibilità, tutta camerte, di fare un benedetto passaggio pedonale nella zona della New Town di Camerino. Diamo l’incarico al maestro pasticcere Attili, artefice del torrone più lungo del mondo. Lui, in questo marasma, è l’unico che riesce a fare qualcosa. Il ponte, per far attraversare i poveri pedoni, lo possiamo fare con albume, zucchero e mandorle. Chissà che non venga fuori il torrone con passaggio pedonale più lungo del mondo. Ad maiora!

Pietro Tapanelli – Consigliere comunale di Camerino 

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