Notizie di politica nelle Marche

 Scuole, Rinnovo del CdA della società Contram, Sae , messe in sicurezza in zona rossa, tra gli argomenti affrontati dal sindaco Pasqui nella puntata del 27 aprile con “ Filo diretto” sulle frequenze di Radio C1inblu.

A sei mesi dal sima il primo cittadino ha confermato la volontà di andare avanti convintamente pur nel dolore e nella consapevolezza delle rgandi difficoltà da affrontare “ ma anche consapevolezza della capacità di farcela. E’ importante crederci – ha detto Pasqui- e dobbiamo farlo per noi, per i nostri figli, per la nostra storia e per il nostro futuro”.

Poco prima di arrivare in studio il sindavo aveva partecipato alla riunione per il rinnovo delle cariche del CdA della società Contram, fiore all’occhiello dell’economia del territorio. Confermato alla presidenza Stefano belardinelli, alla vicepresidenza in rappresentanza del territorio Francesco Fattobene di San severino marche. Nel CdA entra anche il sindaco di Serravalle Gabriele Santamarianova, espressione dell’unione Montana di Camerino. “ Contram- ha detto Pasqui- è un’azienda che negli ultimi anni ha subìto una grande evoluzione; ha raddoppiato il personale, ha bilanci positivi, è leader nel settore trasporti e dovrebbe essere presa ad esempio a livello nazionale. Auguri a tutto il CdA  di un’azienda in piena salute che ha dimostrato di essere colonna portante, riuscendo a puntellare tutte le situazioni difficili che ci hanno colpito”.

Ascolta l'intera trasmissione

 

Altro aspetto approfondito in trasmissione quello delle scuole. Il sindaco ha innanzitutto espresso soddisfazione per essere nel primo percorso di costruzione degli edifici scolastici. “ Cosa non scontata- ha sottolineato- ma rientriamo tra le 21 scuole che per prime verranno finanziate. Sollecitato da una domanda di un cittadino Pasqui ha poi spiegato il perché della scelta “obbligata” dell’area di san Paolo dove sorgerà l’Istituto Comprensivo Betti. Lì purtroppo non si riuscirà ad evitare lo smantellamento dei moduli che attualmente stanno ospitando le scuole, ma, si sta cercando con i tecnici di studiare soluzioni, al fine di evitare la demolizione del centro sociale. “ Speriamo di riuscirci-“ .Quanto alle Sae il crono programma della regione è slittato a mercoledì prossimo. “ Mercoledì- ha riferito Pasqui- verrà sottoposto il Layout e avremo un crono programma di massima. Approvato il Layout verrà consegnato alla ditta che a sua volta avrà 20 giorni per presentare un progetto . Già giovedì prossimo potrò dirvi qualcosa”.

Si è poi parlato della nuova struttura di accoglienza per anziani che sorgerà a Vallicelle in un appezzamento di terreno dove troveranno sistemazione anche 10 Sae. La struttura è stata donata dalla CRI nazionale e proprio domani a Roma verrà firmata la convenzione.

Si è parlato poi di messe in sicurezza nella zona rossa . 

 

 

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A sei mesi dal sisma, Gagliole è il primo comune del cratere sismico ad eliminare la zona rossa. Dopo i lavori di primo intervento nel piccolo comune di circa 650 abitanti messo in ginocchio dal sisma , il 26 aprile alle ore 11 riapre il centro storico. Sarà una piccola significativa cerimonia a siglare il rientro di una ventina di famiglie nelle loro case. “ Anche se si tratta di 50-60 persone è un segnale che ci dà molta speranza – commenta il sindaco Mauro Riccioni- A sei mesi dal sisma tornano nelle loro case interessate da una inagibilità indotta; a gravare sugli immobili era la pericolosità della Rocca che abbiamo prontamente sistemato e grazie poi alla sollecitudine con cui anche le Fast hanno lavorato (già 40 giorni fa abbiamo completato infatti tutti i controlli) si è raggiunto questo bel traguardo che ci ha consentito di eliminare la zona rossa. Il centro storico di Gagliole torna a vivere”- dice entusiasta il sindaco, auspicando di proseguire positivamente con l’inizio della ricostruzione leggera. “E’ già tutto pronto – conferma il primo cittadino- e a maggio le prime case cominceranno ad essere sistemate. Oggi c’è la mia personale soddisfazione e quella dei cittadini del centro storico, parecchi dei quali per sei mesi hanno vissuto nelle roulotte, in situazione di grande disagio, consumando i pasti nella mensa pubblica e dividendo con gli altri gli spazi comuni. Alcune delle famiglie per due mesi avevano utilizzato come sistemazione i dormitori allestiti nell’emergenza e dunque, varcare la porta di quello che è il proprio nido, assaporare il piacere di mettersi sul letto e chiacchierare con la propria moglie, penso che significhi riacquistare quell’intimità che solo casa tua può darti. Ritornare alla quotidianità di prima, anche se tutto quello che ti circonda non è la vita di un tempo, ha un valore enorme. Seppur per pochi - sottolinea Riccioni- andiamo a far sì che da un 48 per cento di persone i cui immobili erano inagibili, oggi con il ritorno in centro storico di 15- 20 famiglie, l’inagibilità riguardi circa un terzo di abitanti. Con la ricostruzione leggera inoltre pensiamo di far rientrare per l’inverno una cinquantina di altre famiglie, per un totale di 150 persone, il che ci fa essere ottimisti. Per quel che riguarda la ricostruzione pesante vedremo; siamo in attesa di ordinanze e circolari per capire come fare per partire perché al momento non c’è molta chiarezza. Qui purtroppo- conclude Riccioni- il comune può fare ben poco; ci auguriamo che facciano molto Governo, Commissario straordinario e chi di dovere”.

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Bollette dell’acqua azzerate per 3 anni per tutti i comuni ricadenti nel cratere sismico. E’ il risultato di un grande lavoro portato avanti dall’Aaato 3 Macerata che in stretta collaborazione con l’Autorità nazionale che regola i servizi pubblici locali (AEEGSI). ha approvato un sistema di agevolazioni praticamente totale. Agevolazioni, estese anche alle utenze fuori dal cratere sismico che risultano inagibili a seguito del terremoto o attivate a seguito dell’inagibilità dell’abitazione di residenza. Sono ben 32 comuni sui 48 totali dell’AAto 3 ricadenti nel cratere sismico di cui 10 a partire dalla prima scossa del 24 Agosto ed i rimanenti entrati successivamente alle scosse del 26 ottobre.

“Ringrazio di cuore la struttura - commenta Francesco Fiordomo, Presidente dell’AAto 3 di Macerata - che ha duramente lavorato in questi mesi, raggiungendo un risultato davvero straordinario. Grazie alla competenza ed alla tenacia del Direttore Massimo Principi, del responsabile dell’area tariffe Riccio Fulvio e di tutti gli altri dipendenti dell’Ente, tutti gli utenti colpiti dal sisma potranno non pagare la bolletta dell’acqua per 3 anni”. “Dopo mesi di confronti serrati e quotidiani, quindi, incontri e anche qualche scontro con l’AEEGSI - fa sapere Fulvio Riccio, responsabile tariffe - è davvero una grande soddisfazione constatare che tutte le nostre richieste sono state accolte”.

Spesso la gratuità di una risorsa si traduce in un suo utilizzo non corretto da parte dei cittadini. Da qui un accorato appello al consumo responsabile che lo stesso Fiordomo insieme al Direttore Massimo Principi rivolgono a tutti gli utenti: ‘Ci appelliamo al senso di responsabilità di ogni singola famiglia affinchè gratuità non significhi spreco. Un consumo eccessivo produrrebbe, soprattutto nel periodo estivo, situazioni di grave carenza idrica, a danno di tutti. No dunque a comportamenti opportunistici, si ad un utilizzo parsimonioso di un bene prezioso come l’acqua”.

L’Aato3 Macerata, incassato il risultato importate, è già al lavoro per approvare una serie di provvedimenti volti a tutelare le famiglie in difficoltà. In questi anni l’AAto 3 ha ad esempio posto alle aziende il divieto di distacco dell’acqua per morosità, e lo scorso anno è stato approvato il voucher idrico ovvero uno sconto di 100 €, destinato a ben 4.000 famiglie con riscontrati disagi economico-sociali. “Ma non ci fermiamo di certo qui – ha concluso Fiordomo - . Già nei prossimi mesi, l’Ente intende incrementare il sistema voucher per i residenti nei comuni fuori dal cratere che non beneficiano dell’azzeramento della bolletta, al fine di garantire l’accesso universale ad una risorsa così preziosa e vitale come l’acqua.”

Di seguito l'elenco dei comuni interessati dal beneficio

1° createre 24 Agosto 2° cratere 26 ottobre
1.      Acquacanina X
2.      Apiro X
3.      Belforte del Chienti X
4.      Bolognola X
5.      Caldarola X
6.      Camerino X
7.      Camporotondo di Fiastrone X
8.      Castelraimondo X
9.      Castelsantangelo sul Nera X
10.  Cessapalombo X
11.  Cingoli X
12.  Corridonia X
13.  Fiastra X
14.  Fiordimonte X
15.  Fiuminata X
16.  Gagliole X
17.  Macerata X
18.  Montecavallo X
19.  Muccia X
20.  Pievebovigliana X
21.  Pieve Torina X
22.  Pioraco X
23.  Poggio San Vicino X
24.  Pollenza X
25.  San Severino X
26.  Sefro X
27.  Serrapetrona X
28.  Serravalle del Chienti X
29.  Tolentino X
30.  Treia X
31.  Ussita X
32.  Visso. X
10 22
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La Giunta regionale ha esteso l’operatività del Fondo regionale di garanzia alle imprese danneggiate dalle scosse dell’ottobre 2016 e a quelle coinvolte nella ricostruzione. A disposizione ci sono 1,83 milioni di euro, inizialmente destinati al sisma del 24 agosto, in quanto attivati subito dopo il primo terremoto. “I successivi eventi del 26 e 30 ottobre richiedono un ampliamento della funzionalità del Fondo, per garantite i finanziamenti necessari alla ripresa delle attività produttive – afferma l’assessora Manuela Bora – Assicuriamo a tutte le piccole e medie imprese danneggiate un sostegno al credito per fronteggiare la situazione di emergenza, contando sulla garanzia pubblica nei finanziamenti richiesti”. Il Fondo è gestito dalla Società regionale di garanzia Marche ed è stato aperto in occasione di precedenti calamità naturali. L’operatività è stata estesa al terremoto, prevedendo ora l’ammissibilità dei finanziamenti fino al 31 dicembre 2018. Dovranno riguardare il ripristino immobiliare, mobiliare, delle scorte, delle condizioni di agibilità e operatività o per le esigenze di capitale circolante delle imprese coinvolte nella ricostruzione.

 

 

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Dichiarazione su ZFU dell’on. Oreste Pastorelli e di Dario Conti

Le misure normative annunciate dal Governo in favore delle popolazioni terremotate vanno nella giusta direzione, cioè quella della defiscalizzazione. Tuttavia, il via libera del Consiglio dei Ministri alle Zone franche urbane e l’abbattimento delle tasse alle imprese per due anni non può rappresentare la soluzione definitiva per dei territori che stanno vivendo una situazione drammatica dal punto di vista economico ed occupazionale”. Lo afferma Oreste Pastorelli, deputato del Psi e componente della commissione Ambiente della Camera. “Secondo quanto ci chiedono cittadini, imprenditori e amministratori del cratere – prosegue il parlamentare socialista – il periodo di detassazione deve essere molto più lungo. Per questo nella nostra proposta di legge e negli emendamenti presentati al terzo decreto sul terremoto, avevamo chiesto anche l’istituzione di Zone Economiche Speciali con importanti esenzioni fiscali per le aziende fino al 2033. Sarebbe, infatti, decisivo adottare delle disposizioni straordinarie per tutto il tempo necessario alle province  colpite dai terremoti di ripartire. Le misure messe in campo sino ad oggi non sono sufficienti.

L’auspicio, però, è che rappresentino solo le prime tappe di un lungo percorso che porterà anorme ben più strutturali e risolutive”.

“Ora bisognerà impegnarsi, ha aggiunto Dario Conti ex sindaco di Camerino e membro del CN del Psi, a completare la ZFU e a prevedere la ZES per tutte quelle imprese, attività commerciali e partite IVA, non solo per quelle già esistenti prima del terremoto, ma anche per quelle che si insedieranno entro un anno dall’entrata in vigore dell’ istituzione della ZFU e ZES, l’esenzione dei tributi (IRES, IRAP, IMU, TARI), l’alleggerimento dei costi per nuove assunzioni e abbattimento dell’IVA. E’ un impegno che dovrebbero prendere i governanti e i politici in rispetto a quanto sostenuto nelle loro visite di sostegno e di solidarietà nei confrontidelle popolazioni terremotate”.

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"Faremo presto", e così è stato. Il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, ha mantenuto le promesse ed ha pubblicato l’ordinanza 19 ( che porta la sua firma ) che definisce parametri, modalità, tempi di intervento e di esecuzione della “ricostruzione privata”.  La parola mantenuta ora deve essere recepita, a vario livello, degli enti locali e dai " funzionari " dello stato.

 Il provvedimento stabilisce l’ambito di applicazione ed i soggetti beneficiari e disciplina il contributo per “gli interventi di ripristino con miglioramento sismico o la ricostruzione degli edifici distrutti”.

Nei 140 Comuni del cratere il contributo è pari al 100% del costo ammissibile e interessa gli interventi finanziabili per gli immobili con locali inagibili che ospitavano imprese e attività produttive..

Per gli immobili all’esterno del cratere, qualora sia dimostrato “un nesso di causalità diretto tra i danni e gli eventi sismici”, il contributo  è ugualmente del 100% sia per le prime case che per le seconde abitazioni se “ ubicate nei centri storici”.

All’esterno dei centri storici per le seconde abitazioni scende al 50% (mentre rimane del 100% per le prime case).

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Le domande devono essere presentate agli Uffici speciali regionali per la ricostruzione  (Usr)  entro il 31 dicembre 2017 mediante procedura informatica, ovvero attraverso Pec. “Entro 20 giorni, l’Usr procede all’accertamento dei requisiti per la fruizione del contributo”. In caso di esito positivo, nei successivi 60 giorni l’Usr verifica la conformità dell’intervento alla normativa urbanistica , richiede il controllo a campione sul progetto strutturale, acquisisce il parere della conferenza regionale, propone il rilascio del titolo edilizio, verifica l’ammissibilità al finanziamento dell’intervento, indica il contributo ammissibile”.

casa terremotata

Il contributo comprende i costi sostenuti per le opere di pronto intervento e di messa in sicurezza per le indagini e le prove di laboratorio, per le opere di miglioramento sismico o di ricostruzione e per quelle relative alle finiture interne ed esterne connesse agli interventi sulle strutture  e sulle parti comuni”. “Le opere ammesse a contributo riguardano le parti comuni dell’edificio, le unità immobiliari che le compongono e le relative pertinenze ricomprese. Sono ammesse a contributo anche le pertinenze danneggiate…esterne all’immobile, quali cantine, autorimesse, magazzini o immobili funzionali all’abitazione o all’’unità produttiva”.

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Il contributo viene erogato dall’istituto di credito prescelto dal richiedente, tra quelli aderenti alla convenzione Cdp-Abi, direttamente  all’impresa esecutrice dei lavori ed ai professionisti responsabili della progettazione e direzione dei lavori, in funzione dello stato di avanzamento dei lavori. 

di seguito il LINK con tutti i dettagli dell'ordinanza

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Si rinnova anche questo giovedì 6 aprile, ore 18.30, il "Filo diretto con il sindaco Pasqui". Un'ora di diretta sulle frequenze di Radio C1inblu (90.6 e 103.00) e in streaming sul sito internet www.radioc1inblu.it con il primo cittadino di Camerino che risponde a domande, curiosità, richieste dei cittadini sulle questioni riguardanti l'emergenza terremoto e, soprattutto, sugli intenti dell'amministrazione comunale di Camerino in merito alla ricostruzione post sisma. Possibilità per tutti coloro che lo desiderano di intervenire chiamando il numero 3667879480 per parlare in diretta con il sindaco Gianluca Pasqui. Da questa puntata, inoltre, sarà possibile seguire la trasmissione in video anche attraverso la diretta facebook.

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"Tavolo tecnico operativo per ricostruzione post terremoto"

Garantita massima collaborazione tra la Regione e le parti sociali del settore edile delle Marche nell’incontro che si è tenuto sul tema ricostruzione post terremoto e  ripartenza dei territori colpititi dal sisma. A partire dalla costituzione di un tavolo tecnico permanente di confronto come richiesto dalle organizzazioni. “Un incontro molto costruttivo – ha detto il presidente della Giunta regionale, Luca Ceriscioli - l’idea è, attraverso tutto quello che servirà nelle Marche  per uscire dal terremoto e ricostruire quella che è la parte pubblica e privata, di convogliare dentro la ricostruzione l’impegno delle tante imprese del settore dell’edilizia della regione con una collaborazione forte tra le associazioni di categoria che seguono gli imprenditori e il sindacato attento al tema del lavoro e alla sicurezza sul lavoro per avere una ricostruzione pulita, senza infiltrazioni, potendo quindi farne una grande occasione in termini di sviluppo e di crescita.

Tavolo2

La collaborazione visto che condividiamo gli obiettivi sarà massima – ha aggiunto Ceriscioli - la riunione si è conclusa con l’obiettivo di istituire un tavolo tecnico che vada ad approfondire tutti  quegli aspetti normativi che ci permettano di traguardare risultati: avere appalti fatti nella massima sicurezza, coinvolgere al massimo le imprese del territorio e poterlo fare con tutte le attenzioni che insieme a questi importanti rappresentanti di categoria abbiamo condiviso. Speriamo di mettere in moto quella grande macchina che dia una risposta a imprese e marchigiani che attendono la ricostruzione e poterlo fare in un modo che sia di rilancio dell’economia e fatto in maniera pulita, attenta, preservando il territorio dalle infiltrazioni mafiose che dietro l’angolo sono un rischio in queste situazioni”.

tavolo 4

“Un incontro utile e costruttivo nato dalle sollecitazioni pervenute delle parti sociali del settore edile presenti  – ha affermato il presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo – sulla linea della massima collaborazione per garantire una ricostruzione trasparente che sostenga il rilancio dell’occupazione e la sicurezza dei lavoratori, la ripresa economica e produttiva dei territori colpiti dal sisma”. 

Tavolo 3

Da parte delle organizzazioni, la richiesta della costituzione di un tavolo tecnico permanente di confronto coordinato dal Direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione a cui partecipino le organizzazioni imprenditoriali e sindacali dell’edilizia, i rappresentanti delle Casse edili, delle Scuole edili e dei Comitati paritetici territoriali per la prevenzione e la sicurezza nei cantieri. Obiettivo garantire trasparenza, efficacia ed efficienza nell’azione amministrativa, con particolare attenzione al ruolo delle imprese locali. Andrebbero quindi previsti meccanismi di premialità per le imprese del territorio, per chi assume manodopera locale e per chi ha partecipato a corsi  specifici di formazione negli enti accreditati dalla Regione. Per la gestione delle gare per l’affidamento degli appalti pubblici l’utilizzo della Stazione unica appaltante (Suam) sotto la supervisione di Invitalia.  

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La nuova scuola pronta per il mese di settembre. Questo l'obiettivo dichiarato da Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina, dove sono già iniziate le opere di demolizione dell'edifico scolastico fortemente lesionato del sisma. "Ci siamo dati un cronoprogramma di lavori – così il primo cittadino – iniziato con la demolizione della vecchia scuola, che stiamo realizzando grazie all'apporto fattivo dei vigili del fuoco e che contiamo di completare entro breve tempo. E' di tutta evidenza come con la demolizione dell'edificio se ne va un pezzo di storia di Pieve Torina, una scuola inaugurata nel 1962, tutta ad un piano, che ha subito danni irreparabili. Da lì in poi contiamo di realizzare la nuova scuola in due step, il primo dei quali consiste nel riportare all'interno di una struttura degna di questo nome i ragazzi che, attualmente, stanno nella tensostruttura, situata nel campo di calcetto, dove sono stati realizzati alcuni divisori per ospitare le 8 classi presenti. Ovviamente in queste condizioni è difficile far didattica, ma i nostri ragazzi sono profondamente attaccati alle loro radici e questo non può che far bene al nostro territorio e darci la spinta per procedere il più velocemente possibile. Quindi vogliamo inaugurare il nuovo edificio il prossimo 12 settembre con l'inizio del nuovo anno scolastico". Una scuola, questa, che non rientra nel novero dei 12 edifici scolastici previsti per la provincia di Macerata dal Commissario straordinario alla Ricostruzione Vasco Errani e che, dunque, l'amministrazione comunale di Pieve Torina sta realizzando autonomamente con le proprie forze. "Purtroppo non siamo rientrati nelle scuole previste all'inizio, ma non ci siamo persi d'animo – ribadisce Gentilucci – e con l'inventiva tipica dei marchigiani e tanta buona volontà abbiamo deciso di provarci. Si tratta di una scommessa che parte dal basso. A mio avviso la politica di questi territori deve basarsi sulla ripartenza degli istituti scolastici e possiamo tranquillamente dire che ce la stiamo mettendo tutta e probabilmente riusciremo ad avere una scuola degna di questo nome". Pieve Torina, come molti altri centri dell'alto maceratese, si trova a vivere una situazione drammatica da cui cerca disperatamente di risollevarsi. "Stiamo davvero cercando di gettare il cuore oltre l'ostacolo – continua il sindaco – Come presidente dell'Unione Montana, in accordo con il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, ho fatto sentire forte la voce per garantire una sistemazione ai nostri concittadini che si trovano ospiti lungo la costa, sollecitando il Prefetto ad assumere le iniziative più opportune. A Pieve Torina le SAE, le cosiddette casette, saranno pronte entro il prossimo 21 agosto, probabilmente con consegna anticipata di un mese, quindi entro il 21 luglio, nelle frazioni. Per quanto, invece, riguarda le messe in sicurezza tutte le ordinanze sono state emesse e siamo in attesa del completamento delle opere. Ci sono sicuramente aspetti che non funzionano, primo fra tutti l'eccessiva burocrazia del sistema con la previsione di troppi passaggi prima di arrivare ad un provvedimento. La conseguenza, in questi territori generalmente lenti per vocazione, è che si hanno troppi rallentamenti che ora non ci possiamo più permettere pena la morte delle nostre realtà. Mentre i responsabili ai più alti livelli sono alla ricerca della procedura perfetta il nostro territorio muore. E questo è inaccettabile". Si conferma, dunque, sindaco del fare Alessandro Gentilucci, anche se lo stesso primo cittadino si schermisce. "Non credo di aver fatto nulla di diverso dagli altri sindaci – le sue parole – Ovviamente vivendo in queste zone non posso accettare di vedere un sistema che porta lentamente alla sua desertificazione. A questo massacro del mio territorio non ci sto ed è questa la ragione per cui combatto insieme ai miei colleghi sindaci".       

 

alessandro gentilucci intervistato da tv centro marche

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Sono 162 le proposte arrivate finora all’Erap Marche per rispondere all’avviso pubblico di manifestazione di interesse per l’acquisto di unità immobiliari invendute da utilizzare per l’emergenza abitativa legata al sisma. Le Marche sono l’unica Regione che, per il momento, ha attivato questo percorso virtuoso che consentirà, a molti cittadini, di cominciare a recuperare una condizione di normalità, riavvicinandosi ai propri territori di provenienza. Le offerte - avanzate da persone fisiche, imprese di costruzione o cooperative - vedono una settantina di Comuni coinvolti e, ancora in queste ore, si attendono altre offerte inviate per posta. Ogni proposta può contenere più di un alloggio. Nell’ipotesi che ogni proposta preveda l’offerta di 7 o 8 unità immobiliari, si stimano un migliaio di alloggi da mettere a disposizione. Entro questa settimana l’Erap costituirà la commissione e già dalla prossima settimana, una volta arrivate le proposte, si potrà cominciare ad analizzarle. “È un ulteriore tassello - spiega il presidente della Regione Luca Ceriscioli - che, insieme con altri provvedimenti, ci consente di agevolare il processo di rientro nei territori delle persone le cui abitazioni hanno subito danni gravi dal sisma, in attesa della ricostruzione pesante. Una procedura attivata molto velocemente, dopo l’approvazione del decreto lo scorso 9 febbraio”.  Si ricorda che il bando si riferiva ai Comuni in cui sono previste le soluzioni abitative di emergenza (Sae), le cosiddette casette: l’acquisto  di questi alloggi evita le Sae, prevedendo l’uso di immobili già costruiti e nuovi e, quindi, per i cittadini, vere e proprie case. Edifici che, poi, una volta finita l’emergenza, resteranno utilizzabili dai singoli Comuni come edilizia residenziale pubblica, sempre in favore della popolazione.

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