L'attacco del capogruppo dem, Anna Quercetti, sulla delibera di giunta che chiede la revisione del progetto del Campus scolastico ha chiamato in causa anche gli assessori Silvia Luconi e Giovanni Gabrielli, accusandoli di essere stati "assenti e silenti alla votazione della delibera - scrive il Pd - destinata ad incidere negativamente sulla ricostruzione e di conseguenza sulla città".

Ma il vicesindaco non ci sta e risponde con una nota al vetriolo: "Prima di tutto la invito - esordisce riferendosi alla Quercetti - ad andarsi a vedere la mia presenza alle giunte comunali per fare un rapido calcolo delle mie presenze che raggiungono percentuali altissime, poi la invito a non fare affermazioni affrettate o a millantare chissà cosa, perché le assenze tattiche alle giunte non mi appartengono e non le pratico, a differenza di qualcuno che nel corso degli anni si è seduto su quelle sedie.

Non avrei calcolato le sue affermazioni perché prive di concretezza e soprattutto di lungimiranza amministrativa e politica, ma visto che oltre a giudicare la mia assenza, tenta di fare processi alle intenzioni anche su presunte mancate prese di posizione, le dico ciò che penso molto chiaramente per fugare ogni dubbio.

Ho l’onore e la responsabilità di amministrare questa città da nove anni e mi è stato insegnato come prima cosa ad informarmi sempre e a prepararmi prima di affrontare qualsiasi argomento; mi sono state insegnate, talvolta anche bruscamente, ma giustamente, l’umiltà e la dignità da praticare ogni giorno senza dimenticare mai da dove vengo e cosa faccio.

Ho affrontato e affronto il mandato con costanza e caparbietà, ogni giorno e tutti i giorni, lasciando indietro famiglia e affetti perché quando si decide di fare politica, la città e i suoi cittadini (elettori e non) diventano la tua “casa” e i tuoi “familiari”.
Lo diventano però dal primo momento in cui si è eletti e fino alla fine - ecco l'affondo - , non solo a ridosso delle consultazioni elettorali, quando si vuole strappare per forza un articolo in più sul giornale, una “comparsata” in qualche evento pubblico dove prima di allora non ci si era mai fatti vedere, un intervento in più in consiglio comunale dove si è stati poco più che silenti fino questo momento o fino all’arrivo di qualche consigliere più vivace e con qualche iniziativa e dote dialettica in più".

Quindi arriva alla sua posizione in merito al Campus: "In quell’occasione ero assente per gravi cause di forza maggiore su cui la Quercetti non ha il diritto di sindacare; in ogni caso mi sono espressa anche pubblicamente sull’argomento e non avrei mai accettato un cambio di rotta dopo che il cammino era già stato tracciato e definito insieme al corpo docente e soprattutto ai ragazzi di allora, che oggi sono all’università, e alle rispettive famiglie.

La politica perde credibilità perché esistono rappresentanti come lei che, pur di dare un contentino, rinnegano se stessi e si dimenticano quello che hanno detto precedentemente e che hanno promesso. Come possiamo pretendere un rinnovamento della classe dirigente e un appassionarsi dei giovani alla cosa pubblica - si chiede la Luconi - se proprio chi siede in consiglio comunale preferisce amministrare con i “contentini” piuttosto che con progetti lungimiranti che fanno sviluppare il luogo dove cresceranno i propri figli e i figli di tutta la comunità?".

Poi la risposta sulla richiesta di revisione del progetto: "Rimango io basita (per usare un suo termine) quando leggo che non si spiega per quale motivo la giunta rispedisca al mittente il progetto; rimango basita perché lei si appella alla “condivisione”, ma forse all’atto pratico non sa cosa sia e se non lo sa, mi permetto di suggerirle che un esempio di condivisione è proprio quello di aver sognato e studiato il polo scolastico insieme ai cittadini e di consegnare loro quello che hanno chiesto, senza tradirli".

Il vicesindaco conclude con un excursus personale sulle strutture scolastice della città: "Ho studiato in questa città e nelle sue scuole dalla materna e fino al liceo.
Ho affrontato corsi di ginnastica senza palestra e visto cadere calcinacci durante il sisma del 1997 all’interno delle strutture che frequentavo.
Ho visto genitori (e anche i miei) arrabbiarsi per la miopia dei provvedimenti e per lo scarsa attenzione che c’era al fine di dare luoghi adeguati a studenti che sarebbero stati il futuro e la crescita di Tolentino.
Il sindaco Pezzanesi tutto questo lo ha combattuto, anche a rischio di essere criticato per i ritardi, e ci insegna tutti i giorni il coraggio vero, non quello funzionale ai consensi.
Se la Quercetti voleva sapere la mia opinione - conclude - penso che abbia capito da quale parte sto, e decisamente non è la sua e quella dei suoi compagni di viaggio".

GS










Nuovo Campus scolastico a Tolentino. La Giunta Pezzanesi, con propria delibera, chiede la revisione e l’adeguamento del piano di dettaglio dell’opera, rinviando di fatto il progetto alla provincia per la suddetta revisione prima di procedere all’approvazione definitiva.

Una delibera che suscita la reazione dei consiglieri del Partito democratico che “insorgono” per bocca della capogruppo Anna Quercetti.

“Potrebbe essere una commedia dell'assurdo se non fosse in discussione il futuro dei nostri giovani e con loro il futuro di tutta la nostra comunità – esordisce Anna Quercetti - In una Tolentino che, a dispetto del contributo di 20 milioni di euro già a disposizione, aspetta che sia posta la prima pietra del Campus (mentre negli altri comuni si susseguono inaugurazioni e tagli di nastri) la Giunta rispedisce al mittente il Piano di dettaglio del Campus chiedendo la modifica sulla base a delle riscontrate criticità che, di fatto, sono solo delle differenze rispetto al progetto preliminare a firma dell'Arch. Severini”.

Stando, dunque, al parere del consiglieri dem si tratterebbe soltanto di una questione di natura estetico – architettonica e non sostanziale, a fronte di un’attesa lunga ormai 5 anni per studenti, famiglie e insegnanti.

“Ciò che lascia veramente basiti è che l'Amministrazione cerca di giustificare la delibera su un gradimento manifestato dai cittadini al momento della presentazione – prosegue la capogruppo - Ma in verità l'unica promessa che doveva fare il Sindaco e la sua Giunta era quella di dare ad insegnanti, famiglie e studenti un'opera in tempi certi e celeri. Invece oggi si impone, volontariamente e colposamente, un altro motivo di stop e di ritardo. Ciò non è ammissibile ed accettabile. La verità, purtroppo, sarà che il mandato Pezzanesi finirà senza che il campus abbia visto la luce”.

f.u.

"Ecco a cosa è servito il fondo Covid arrivato al Comune d Tolentino".
Lo spiega l'assessore al Bilancio, Silvia Luconi, rispondendo all'interrogazione del Partito Democratico che ha chiesto all'amministrazione di prevedere la sospensione o l'azzeramento delle tasse alle microimprese e di erogare loro un aiuto una tantum.

"Tolentino non può negare, come Comune, di aver ricevuto liquidità per il Covid - dice - . I contributi sono stati erogati dallo Stato in base al numero degli abitanti e abbiamo ricevuto 800mila euro. Tolentino, però, a differenza di altre città costiere, come Civitanova, ha la differenza dell'emergenza sisma, con molti cantieri che hanno impattato sul bilancio, anche in termini di Covid.
Quando lo Stato, lo scorso anno, ha previsto per il Comune un contributo una tantum di 800mila euro, ci ha concesso di spenderli come meglio ritenessimo.
Per l'IMU sono entrati 130mila euro in meno, per l'imposta comunale sulla pubblicità 93mila euro in meno, per la tassa di occupazione del suolo pubblico 23 mila euro in meno.
Per la Tari - specifica Silvia Luconi - abbiamo stanziato a bilancio 20mila euro in meno a copertura dell'ultima rata delle attività che sono state chiuse nel corso del 2020 e per i quali, come anche per le altre tasse, non abbiamo avuto alcun tipo di copertura".

Il vicesindaco spiega quindi i motivi per cui non è stato possibile sostenere le attività rimaste chiuse: oltre ai mancati introiti relativi alle tasse, infatti, ci sono state delle spese specifiche dovute alla pandemia: "Alla voce relativa alle mense scolastiche troviamo una perdita di 211mila euro. Rispetto a un altro Comune, Tolentino ha scelto di utilizzare per le mense personale dipendente e derrate alimentari a km zero.
Se questa è una scelta di cui andiamo fieri, in momenti in cui ci sono le chiusure ci portano ad avere costi fissi che sono sempre attivi: uno su tutti il personale che non ha lavorato per diversi mesi e che il Comune non ha potuto mettere in cassa integrazione, nonostante la mancanza delle quote dei buoni pasto. Restando sul tema scolastico, anche per gli asili nido abbiamo registrato una perdita di 26mila euro, considerando che anche in questo caso abbiamo personale nostro e utilizziamo le cooperative solo per situazioni di emergenza".

Il Covid ha inciso anche sull'acquisto dei dpi e igienizzanti, non solo per le strutture pubbliche, ma anche per i cantieri comunali: "Abbiamo speso oltre 97mila euro per i dispositivi anticontagio; è stato a carico nostro anche lo screening effettuato ad inizio 2021 per gli studenti. Altri 40mila euro sono stati spesi per la gestione delle quarantene. In merito ai cantieri attivi sul territorio che ha dovuto sopportare il costo del contenimento del contagio, ogni cantiere, come viale matteotti o campi da tennis, ma benchè le ditte siano state preparate un attivi nel periodo di emergenza: per quello di viale Matteotti sono serviti oltre 50mila euro in più per le normative anticovid e 30mila per quello dei campi da tennis. Stesso discorso per il cantiere di Borgo Rancia, costato in termini di ritardo e precauzioni".

Il compito di una amministrazione, secondo il vicesindaco, è piuttosto quello di porsi da intermediario con gli organi sovracomunali, rispetto agli aiuti economici: "Abbiamo chiesto un aiuto serio alla Regione - dice - che ha risposto con oltre 15milioni di euro stanziati per le imprese colpite dall'emergenza. Questo è l'aiuto che ci si aspetta da un organo centrale, non aiuti a spot che, non condanno, ma per i quali bisogna capire l'atteggiamento scelto dall'amministrazione".

GS


Misure a sostegno delle microimprese. Questo il tema al centro dell’interrogazione presentata dal Partito Democratico di Tolentino, tramite i consiglieri Anna Quercetti, Luca Cesini e Fulvio Riccio, in vista del prossimo consiglio comunale che si terrà a maggio.

“L’obiettivo dell’interrogazione - spiega Fulvio Riccio - è quello di verificare che vengano introdotte misure concrete a sostegno del commercio e dell’artigianato tolentinate. Recentemente l’amministrazione ha mostrato vicinanza alle chiusure obbligatorie delle attività commerciali, dettate dal Dpcm, il Pd ha sostenuto questa dimostrazione, condividendone i principi, ma resterebbe una mera azione demagogica se, accanto a queste parole, non si introducessero misure concrete che possano dare sollievo a queste micro imprese tolentinati che sono la base della vita commerciale della città”.

I dem chiedono dunque una “riduzione della tassazione, come ad esempio l’azzeramento della TARI dal momento che, vista la chiusura, non possono aver prodotto immondizia; ma anche la riduzione o l’azzeramento dell’IMU e del CUP. 

Dall’altra parte chiediamo anche che ci siano incentivi concreti, magari una contribuzione “una tantum” per permettere ai commercianti di respirare. Ci rendiamo conto - ammettono - che queste proposte non risolvono il problema, ma riteniamo che siano aiuti concreti verso un settore che è forse quello più colpito dall’emergenza sanitaria”.

L’interrogazione del Pd arriva anche sulla scia di quanto fatto da molte amministrazioni comunali italiane che “in queste settimane - concludono - hanno approvato delibere di sostegno alle microimprese, definendo azioni di intervento similari a quelle riportate nel paragrafo precedente".

GS
"Serve un piano di intervento in favore degli istituti superiori che vivono in forte affanno, evitando di affidarsi alla speranza nella celerità dei lavori per la realizzazione del Campus, ma al contrario mettendo in campo una serie di strumenti volti ad incentivare le nuove iscrizioni, oltre a realizzare specifici servizi volti a ridurre i disagi della popolazione scolastica e del personale docente".

Sono le necessità espresse dal Partito Democratico di Tolentino che per il prossimo consiglio comunale ha presentato una interrogazione a firma di Anna Quercetti, Luca Cesini e Fulvio Riccio. Una interrogazione che vede però anche la collaborazione dell'associazione Città in Comune il cui simbolo compare a fianco di quello dei dem nella missiva e che "ha fornito il proprio contributo e la propria collaborazione - scrivono i dem - all'ideazione e alla stesura della presente interrogazione

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Barbara Salcocci e Nicola Serrani

Ancora il Campus, dunque, al centro del dibattito politico in cui questa volta viene chiesto: "la tempistica reale per l’avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo Campus scolastico, indicando la fase dell’attuale iter progettuale ed i realistici tempi per la conclusione dei lavori; quali strumenti si intendono adottare affinché venga garantito pienamente il diritto allo studio, ovvero quali eventuali ulteriori strutture possano essere individuate per poter distribuire le classi di studenti in spazi più idonei, dopo i quasi 5 anni trascorsi presso la ex sede della Quadrilatero; quali strumenti si intendono adottare per evitare il rischio legato al calo degli iscritti, con l’evidente pericolo della perdita dell’autonomia scolastica e conseguente accorpamento ad istituti delle città limitrofe; l'indice di vulnerabilità dell'ex sede dei Licei Scientifico, Classico e Coreutico".

Un tema su cui le minoranze hanno più volte insistito, ma che in questa interrogazione vede l'unione di una forza consiliare con una associazione cittadina. Ad un anno dalle prossime elezioni amministrative, la collaborazione potrebbe sembrare la prova per un possibile coalizione di centrosinistra. All'ultima tornata elettorale Città in Comune fu una lista a sé, rappresentata dalla candidata Marina Benadduci. Dopo la trasformazione del gruppo in una associazione non è detto che i componenti, oggi rappresentati da Barbara Salcocci e Nicola Serrani, non possano decidere di fare fronte comune per fronteggiare il centrodestra alle urne.

GS
"Non dobbiamo bloccare niente perchè niente è stato fatto".
Il indaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, risponde così sul rigetto della mozione presentata da Pd e 5 Stelle che chiedeva di sospendere l'iter per la realizzazione del forno crematorio in attesa che la Regione regolamenti questo sistema.

"Usare frasi a sproposito - denuncia il sindaco - , metodi arcaici di contrasto politico per qualche voto in proiezione futura, è solo strumentale. Dopo che nell'ultimo consiglio eravamo stati chiari sulla nostra posizione, sono tornati un mese dopo a chiedere di bloccare qualcosa che non è partito".

Ne fa una questione politica il primo cittadino, tanto che ricorda quanto accaduto in Regione durante il governo Ceriscioli: "Nel 2018 - dice - il centrodestra chiedeva di normare i forni crematori e, all'epoca, gli amministratori di centrosinistra dissero che era necessario un piano ma che intanto potevano essere costruiti. La sotanza è che la politica, indipendentemente dal colore, deve assumersi la sua responsabilità. Attualmente la Regione, con l'assessore Filippo Saltamartini, ha detto chiaramente che sarà realizzata una normativa in merito".

Poi l'esempio della Toscana e di altri governi di centrosinistra: "Visto che spesso la Toscana viene presa da esempio, anche sotto il profilo turistico, vorrei ricordare che conta 14 tempi crematori.
Se fossero stati dannosi per la salute, come sostiene chi sta organizzando raccolta firme e mozioni, le amministrazioni regionale e locali della Toscana non avrebbero a cuore la salute dei cittadini".

Il primo cittadino di Tolentino sottolinea l'impegno dell'amministrazione sotto il profilo ambientale: "Nella nostra città siamo votati a difendere la salute dei cittadini. A tutti diciamo, come scritto nella nostra delibera di giunta, che siamo il Comune con più attenzione alla salute, perchè abbiamo sempre scelto di stare dalla parte dell'ambiente: lo abbiamo dimostrato quando abbiamo spento l'inecenritore del Cosmari e continuiamo a farlo ribadendo l'importanza della raccolta differenziata dei rifiuti. 

Parlare di utopia e incutere terrore ai cittadini - aggiunge - , non rispondono ad un criterio di serietà, ma di politica fine a se stessa".

GS



Rigettata dall'amministrazione di Tolentino la mozione presentata congiuntamente da Pd e Movimento 5 Stelle sul forno crematorio.
La minoranza chiedeva di attendere che la Regione stabilisse una normativa regionale, attualmente assente, per regolamentare la realizzazione dei forni crematori sul territorio marchigiano: "Chiedevamo - dice il consigliere dem Fulvio Riccio - di sospendere le attività per la relizzazione del forno cremtorio dopo che l'assessore regionale Filippo Saltamartini aveva annunciato di prendere provvedimenti per sopperire alla mancanza normativa regionale".

L'assenza del regolamento, ad oggi, permetterebbe infatti ad ogni Comune di realizzare un forno creamtorio nel proprio territorio.

"Una mozione - dice Riccio - che la maggioranza ha preferito rigettare definendola pretestuosa e polemica. In realtà così non era: prevedeva di attendere e verificare l'iter regionale e, solo dopo, prendere le opportune decisioni. Dunque è chiara la volontà di voler realizzare il forno crematorio.
Ovviamente la battaglia non si ferma qui: sia come minoranza che con tutti i movimenti che sono nati, troveremo le opportune strade per esprimere contrarietà a quanto deciso dall'amministrazione comunale".

GS





"Per il bacino di utenza ed il collegamento stradale Tolentino poteva essere inserito tra le città per le vaccinazioni".

Il Partito Democratico di Tolentino presenterà una interrogazione in consiglio comunale per chiedere all'amministrazione "come mai la città non sia stata inserita tra i quattro punti della provincia e se ci sarà la possibilità che venga aggiunta quando le vaccinazioni si allargheranno ad altre fasce della popolazione".

Dal 12 febbraio scorso, infatti, la Regione Marche ha avviato la campagna di vaccinazione che coinvolgerà, per primi, gli ultraotantenni. Per la provincia di Macerata i quattro punti scelti sono: Camerino, Civitanova, Macerata e San Severino.

"Vorremo sapere - dice il consigliere dem, Anna Quercetti - come mai, tra questi, non è previsto il Comune di Tolentino.

La nostra città è tra i Comuni più popolosi dell'entroterra e tra quelli meglio collegati grazie alle quattro uscite della superstrada. Prevedere un punto anche a Tolentino avrebbe evitato un disagio agli anziani e agevolato, sia oggi ma anche in futuro, che le persone dovessero spostarsi per la vaccinazione, andando anche incontro ad una possibilità maggiore di contagio.

Sappiamo che non è stato il Comune a scegliere - precisa - ma l'Asur Marche che si sarà comunque confrontata con le amministrazioni. Vorremmo sapere come mai Tolentino non sia stata ritenuta città idonea e se nel futuro, quando la vaccinazione sarà rivolta ad un numero di soggetti molto più esteso, ci sarà la possibilità concreta che venga presa in considerazione".

GS
Aiutare i lavoratori autonomi in tempi di covid. È questo l'obiettivo della mozione che i consiglieri del Partito Democratico di Tolentino Anna Quercetti, Fulvio Riccio e Luca Cesini hanno presentat in vista del prossimo consiglio comunale che si riunirà domani.
"Si tratta di una mozione - dice Anna Quercetti - volta a prevedere una forma di contributo per i lavoratori autonomi colpiti dl Covid che non hanno quelle garanzie e indennità tipiche dei lavoratori dipendenti. Ma le modalità con cui dovrebbe essere erogata sarebbero a sostegno anche delle attività che invece sono rimaste aperte ma hanno lavorato di meno a causa delle restrizioni nazionali".
L'idea dei dem, infatti, si basa sul principio della solidarietà e del sostegno all'economia che in città e nelle zone del cratere era già debole a causa del sisma.

"I liberi professionisti contagiati - prosegue Anna Quercetti - si troverebbero a sospendere la loro attività senza alcuna possibilità di ristoro. Per questo abbiamo pensato, sulla scia di azioni portate avanti anche in altri Comuni e in base alle indicazioni dell'Anci, di prevedere una forma di ristoro per questi lavoratori. Non un ristoro classico però - precisa - ma consegnato, a fronte della presentazione della documentazione accertante il contagio, tramite dei buoni da spendere nelle attività commerciali della città.
In questo modo - conclude - la boccata d'ossigeno non sarebbe concessa solo al lavoratore che nel periodo della malattia ha dovuto tenere abbassata la saracinesca, ma anche ai negozianti che continuano a lavorare ma in maniera ridotta per via della crisi e del lockdown".

GS


Sono tre i temi su cui i dem di Tolentino concentreranno l'attenzione del prossimo consiglio comunale in programma il prossimo 29 ottobre.
Emergenza sanitaria, discarica e pedane in via della pce.
Tre temi che, hanno voluto specificare, "non accendono polemiche ma solo proposte".
Così i consiglieri Anna Quercetti, Luca Cesini e l'ultimo entrato Fulvio Riccio, al posto di Gianni Corvatta, hanno definito le due mozioni e l'interrogazione che hanno presentato.
"La prima riguarda la necessità di avere una costante informazione sul fronte dell'emergenza sanitaria - spiega Fulvio Riccio - , chiedendo al Comune di istituire una sezione ad hoc nel sito istituzionale dell'ente, nel quale vengono comunicati quotidianamente il numero dei nuovi contagi, dei ricoveri e delle quarantene.
Sono informazioni che riteniamo essenziali in questo momento delicato, ma che sono difficili da reperire. Il Comune ha il dovere di dare queste informazioni in modo aggiornato.
La seconda mozione riguarda la potenziale istituzione di una discarica nel Comune di Pollenza, ma molto vicino al Comune di Tolentino. Chiediamo al sindaco di rappresentare la forte contrarietà a questa potenziale istituzione alle porte della città.
L'ultima è una interrogazione - spiega - sulle nuove pedane istituite in via della Pace per le quali cui chiediamo se il Comune ha tutta la documentazione comprovante la possibilità di passaggio per i mezzi di soccorso. Chiediamo però chiarimenti anche sulla tempistica perchè riteniamo che fare una pedana movibile, prettamente utile d'estate, ad ottobre non è una grande idea".
I consiglieri annunciano quindi l'apertura di "Un nuovo corso costruttivo, propositivo, con idee che facciano bene ai cittadini tolentinati".

GS

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