Notizie sportive nelle Marche

Il clima politico camerte sembra deliniarsi con una diversa visione della minoranza consigliare.

Se le ultime dichiarazioni di " pace " del consigliere di minoranza Pietro Tapanelli avevano fatto tornare "un'arcobaleno" di pace, il PD camerte, per voce del segretario Andrea Caprodossi, attacca decisamente il primo cittadino e l'accusa questa volta è  Piazza Cavuor e i ritardi sui sopralluoghi.

" Il Sindaco non perde occasione per andare sui giornali e parlare, parlare, parlare, ma, come recitava una canzone “sono solo parole”. Mentre di fatti se ne annoverano ben pochi! "

Inizia così il comunicato stampa che vi alleghiamo per intero.

E’ di pochi giorni fa l’intervista sulla riapertura di piazza Cavour (tra l’altro già annunciata svariate volte). Facciamo presente al Sindaco, qualora non ne avesse notizia, che molti cittadini del centro aspettano ancora il sopralluogo pubblico per sapere se la loro abitazione è agibile o meno, sarà il caso di velocizzare i sopralluoghi?

Volendo si potrebbe organizzare un viaggio-studio per il Sindaco, con tutta la giunta al seguito, nelle città limitrofe a Camerino, non per fare una gara a chi arriva prima (come dice lui), ma per capire come mai si è ultimi in troppe cose! Vogliamo andare a Pievetorina, per vedere una città più colpita della nostra ma con le aree per le SAE pronte e con parte di queste terminate ed assegnate, come pure a Fiastra e Montecavallo. Oppure vogliamo andare a San Severino, dove ci sono stati meno danni, ma la città ha più abitanti, le SAE sono in fase di completamento e le demolizioni sono cominciate da tempo. Un viaggio studio che comprenda anche un ripasso di geografia, in modo da rinfrescare nozioni basilari, tipo che San Severino è nella Regione Marche ed il Sindaco firma ordinanze di demolizioni senza che la Regione glielo impedisca! Come mai Pasqui non può firmarle?

Basta farsi prendere in giro, il Sindaco di Camerino non vuole rischiare nulla, pensa a se stesso e al suo futuro politico, mette in sicurezza anche immobili fatiscenti, come l’immobile dove risiedevano le famiglie dei carabinieri, sperperando migliaia di euro per non rischiare ricorsi e avvisi, tanto lui pensa che tra un anno sarà lontano.

I cittadini hanno il diritto di sapere, ad esempio, a che punto si è con l’iter relativo alla Scuola Betti, o che fine ha fatto il CAS, che sul sito della famigerata Regione risulta pagato fino a luglio mentre a Camerino è fermo a maggio.

Sarà forse colpa dell’atteggiamento che il Sindaco ha verso la Regione, fino a due mesi fa, eravamo di fronte al miglior Presidente di sempre, ora non perde occasione per addossare alla Regione Marche ogni ritardo.

Abbiamo inoltrato come gruppo di opposizione diverse interrogazioni per conoscere lo stato dell’arte di alcuni importanti argomenti, ma le risposte, se e quando ci sono pervenute, sono state parziali.

Noi siamo stati i primi a metterci a disposizione per aiutare la città, abbiamo calorosamente invitato il Sindaco ad usare misure alternative per velocizzare la risoluzione delle problematiche, come la “somma urgenza”. Tale comportamento è stato tenuto dai Sindaci delle cittadine a noi vicine e come tutti possono vedere i risultati sono arrivati.

Dicono che il Sindaco non voglia procedere a questa soluzione, perché teme le denunce dell’opposizione.

Non si capisce perché dovremmo denunciarlo se le attività sono legittime e trasparenti, crediamo invece che questo sia un venticello fatto soffiare ad hoc per allontanare le nuvole dalle varie beghe che aleggiano sopra la sua giunta.

Non è possibile bloccare una città per paura di un eventuale avviso di garanzia, che non si capisce perché dovrebbe arrivare se si lavora con perizia e limpidezza. Ci chiediamo, i Sindaci di San Severino e di Pievetorina sono dei pazzi visto che neanche si pongono un problema del genere?

Un Sindaco deve essere al servizio dei cittadini, prendendo su di sé oneri ed onori che ciò comporta, e non dovrebbe usare il ruolo che ricopre come trampolino di lancio per una futura carriera politica.

Le elezioni politiche ci saranno forse a primavera 2018, vogliamo tenere in stallo la situazione di Camerino fino ad allora?

In ultimo vorremmo comunicarvi una buona notizia, ovvero che ci siamo recati in Regione per avere notizie sullo stato di avanzamento dei lavori inerenti agli stabili per le attività commerciali camerti, ci è stato riferito che il piccolo lotto di prefabbricati che verranno collocati nel quartiere vallicelle, la cui procedura è stata gestita direttamente dalla Regione verranno completati alla fine del mese p. v.

Partito Democratico

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Sabato, 02 Settembre 2017 05:42

Il Jazz italiano per Camerino

“ La musica non ricostruirà i muri di una casa ma serve a ricostruire una comunità” E’un bel messaggio di speranza quello lanciato dai numerosi musicisti alternatisi sulla scena per la tappa di Camerino, unica nelle Marche, de “ Il  Jazz italiano per le terre del sisma”. Nove concerti nell’arco di un intenso pomeriggio- sera per la kermesse di solidarietà partita da Scheggino in Umbria il 31 agosto per approdare dopo la città ducale ad Amatrice e infine a L’aquila. Una grande manifestazione culturale, voluta dal Ministro Franceschini . Un gesto di solidarietà e vicinanza dal mondo dello spettacolo con l’intento di offrire alle comunità colpite dal sisma, un interessante intreccio artistico dal forte spirito socializzante.  La pioggia del mattino ha costretto ad un veloce cambio di location, ma il risultato è stato quello di una grande festa della musica apprezzato da tutto il pubblico intervenuto, piacevolmente ed emotivamente coinvolto nelle diverse performances.  Partita nel primo pomeriggio dall’auditorium Benedetto XIII, la maratona della solidarietà del jazz italiano ha avuto una conclusione esplosiva, salutata con applausi scroscianti e autentiche ovazioni.

Giuseppe Vitale Trio, Lorenzo Vitolo Solo, Massimo Moranti e Stefano Paolini, Giovanni Ceccarelli Solo, Napolioni- Petracci- Manzi- Anna Laura Alvear Calderon, Federico Milone e Na. Sa. Unity Band, Alfredo Laviano e Peppe Consolmagno, Connie Valentini e Camillo Pace e il loro tributo a Bob Marley, per concludere con  Quintorigo e Roberto Gatto e il loro “ Trilogy”, hanno dimostrato che non esistono barriere che la musica non possa scavalcare, regalando emozioni, bellezza e armonia, come stimolo a guardare oltre la sofferenza  e le difficoltà.

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il trombettista Paolo Fresu, direttore artistico della maratona di jazz

“ Ci auguriamo di aver contribuito a diffondere un bel messaggio- ha detto il celebre trombettista jazz Paolo Fresu,  direttore artistico del comitato organizzatore- Il jazz italiano si è mobilitato dal 2015. Eravamo partiti da L’Aquila, lo scorso anno ci siamo sparpagliati in 25 città italiane per costruire un teatro ad Amatrice che tra un po’ diventerà realtà. Proprio questo sabato poseremo la prima pietra del Centro polifunzionale e terremo un piccolo concerto. Un teatro che sarà donato dal mondo del jazz e della cultura con il coinvolgimento di cinema, teatro e della Croce Rossa Italiana. Essendo cambiata la geografia del sisma, non poteva non cambiare la geografia della società- ha continuato il musicista -, sarebbe stato delittuoso essere presenti soltanto a L’Aquila, quando c’era il bisogno di porre l’attenzione su tanti centri che vivono grandi difficoltà, forse anche un po’ dimenticati  e dei quali si parla poco come Camerino. Ho potuto visitare la zona rossa e toccare con mano la situazione di questa città e sono anche più contento di trasmettere idealmente un abbraccio , attraverso questi 4 giorni di concerti nelle 4 regioni. E’ l’idea del jazz italiano di farsi portavoce e anche carico di una ferita importante che è quella di questi luoghi e che non possiamo sicuramente risolvere con la musica che non è capace di ricostruire le case e i centri storici, ma può aiutare la ricostruzione, suggerire un percorso, alleviare in qualche modo il dolore delle famiglie. Crediamo che la musica possa essere utile per vedere le cose da un altro punto di vista e in modo un po’ più semplice. Siamo orgogliosi e felici di questi bellissimi risultati che stanno proseguendo: oggi ad Amatrice e poi la maratona conclusiva a L’Aquila dove, dalle 5 del mattino fino a notte fonda, invaderemo pacificamente la città.  E’ insomma il nostro modo di essere vicini alle popolazioni- conclude Fresu- e dare un piccolissimo contributo che per noi è grande.  Il grazie va a tutto il jazz italiano, alle amministrazioni comunali, alle organizzazioni locali e alle associazioni che operano già nei territori con la musica jazz e che in questo momento si trovano a vivere delle evidenti difficoltà in quanto i teatri sono chiusi, i luoghi dove produrre cultura sono inattivi. Il fatto che loro si siano in qualche modo  proposti per dirigere questi eventi è significativo e direi che ci sono tutte le buone ragioni per esserci, per essere contenti e magari per proseguire anche in futuro, nella speranza che i terremoti possano concludersi e che la ricostruzione possa essere vera e definitiva”.

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Pasqui e Fresu

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Soddisfatto il presidente dell’Associazione Musicamdo Daniele Massimi :

“ Grande successo per un concerto che ha riunito appassionati e artisti venuti a Camerino da ogni parte d’Italia- ha detto- Un evento di solidarietà di musicisti esibitisi a titolo gratuito per portare alla popolazione un supporto morale. Sicuramente non riusciremo a ricostruire le case con questa manifestazione ma vogliamo ricostruire una comunità a partire dalle persone. E’ lo spirito che muove tutta la kermesse a testimoniare la solidarietà corale del jazz italiano. Grandi nomi e apprezzamento del pubblico per una maratona entusiasmante”.

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L'intervento del sindaco sul palco

Ringraziamenti da parte del sindaco Gianluca Pasqui ai musicisti e al governo nazionale che hanno voluto fare di Camerino un centro del jazz, anche se per un solo giorno “ Fa parte della ricostruzione che noi stiamo inseguendo – ha detto il primo cittadino- perché ricostruire un territorio non significa solo rimettere in piedi le case, ma ricostruire una socialità, la propria storia, la cultura e la quotidianità.  Eventi come quello che abbiamo vissuto oggi, incoraggiano ad andare avanti con un credo sempre crescente. Pur essendo ottimista per natura- ha aggiunto- non nascondo  di aver avuto  dei momenti di timore, eppure, una serie di circostanze favorevoli che stiamo vivendo e l’iniziare a vedere che la tanta fatica messa su carta, inizia a concretizzarsi,  mi sta già  facendo guardare in proiezione e prospettiva futura con un ritrovato ottimismo. E’ quello che intendo iniziare a trasmettere alla mia gente e che serva da  guida per centrare risultati significativi. Non si riesce a ricostruire un territorio perché c’è un sindaco più o meno bravo, la riuscita dipende da una comunità che vuole farlo e noi, tutti insieme, stiamo dimostrando di voler restituire ai nostri figli quello che i nostri padri ci hanno regalato. L’orchestra sta ritrovando la sua musica e la cosa eccezionale è che accanto ai suonatori ci sono tanti direttori d’orchestra  che conoscono bene lo spartito e le note che vi sono riportate. Questa è una terra fantastica come lo sono i nostri cittadini”.  

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La mostra fotografica " Camerino Contrasti" a cura del Circolo Progetto Immagine

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Gente a cena nell'Area Food all'esterno dell'auditorium Unicam

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Inaugurato a Camerino il nuovo Centro ambulatoriale Santo Stefano Riabilitazione.

 Un “nuovo inizio” per la struttura la cui precedente sede, danneggiata dal terremoto, ha dovuto essere chiusa per inagibilità. Un momento di festa che gli operatori di Camerino hanno voluto condividere con tutta la cittadinanza.

Dotata di ascensore, la struttura si trova al secondo piano del Centro commerciale “Superconti” di via A. D’Accorso

.“Siamo orgogliosi di rafforzare la nostra presenza nell’entroterra maceratese, ove abbiamo una consolidata tradizione di servizio e di qualità – ha detto l’AD Santo Stefano Riabilitazione – Kos Care, Enrico Brizioli -. Felici di farlo in un momento così significativo per la rinascita della città e di questo splendido territorio”.

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Una cerimonia particolarmente sentita dagli abitanti, presenti numerosi al taglio del nastro insieme alle autorità cittadine. Un traguardo significativo che in segno di unione hanno voluto salutare con la loro presenza anche i sindaci di Montecavallo Secoli, di muccia Baroni e la vicesindaco di Castelraimondo Gregori

“L’inaugurazione di oggi- ha detto il Sindaco di Camerino Gianluca Pasqui- racchiude un forte messaggio. Avremmo dovuto farla, prima del terremoto nell’ex ospedale interamente ristrutturato, uno degli edifici più belli del centro storico della città e di cui l’evento sismico ci ha privati. Il sisma ha solo rimandato quel sogno. Sento di ringraziare l’istituzione Santo Stefano per aver onorato la parola data di voler rimanere su questo territorio, e, l’aver mantenuto l’impegno preso, in questo momento è sinonimo della grande voglia di lanciare il volano della rinascita a grande velocità.Il Centro ambulatoriale Santo Stefano- ha aggiunto- è una eccellenza, che nonostante tutto, ha scelto di restare a Camerino e di investire su Camerino: questo per noi è il messaggio più importante. Con il taglio del nastro di oggi ci ritroviamo a festeggiare una città e un intero territorio che non si sono mai fermati, mantenendo tutte le sue istituzioni. Una città e un territorio che stanno vivendo un presente in proiezione futura, per riabbracciare quell’arcobaleno che illumina il cielo dopo la tempesta e che noi rivedremo tutti insieme. Come amministrazione comunale ci sentiamo di ringraziare con il cuore l'intera struttura Santo Stefano, rinnovando  il nostro impegno a collaborare per rendere ancora più forte e vivace questo sodalizio”. Con il sindaco Pasqui hanno presenziato anche il vicesindaco Roberto Lucarelli, e le assessore  Antonella Nalli ed Erica Cervelli

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Cervelli e Nalli

Tra le autorità intervenute  il Magnifico Rettore Unicam Flavio Corradini e il Rettore eletto Claudio Pettinari.

“Un segnale di ripartenza molto importante- ha sottolineato Corradini- che manifesta  la vivacità di tutto un territorio, anche nell’affrontare situazioni di forte  imbarazzo come quelle dell’ultimo periodo. Una struttura che impiega oltre venti professionisti, con la quale l’Università di Camerino ha dei rapporti di collaborazione molto intensi nel campo della Farmacia e dei prodotti e della Salute. Con il Santo Stefano- ha aggiunto- formalizzeremo un accordo che ormai è quasi pronto nei nostri uffici legali per ribadire con forza e determinazione la volontà di stare insieme e di tornare in questi luoghi che meritano grande attenzione”.

.”E’ un nuovo inizio e un segnale di speranza – ha detto Antonio Bortone, direttore dei Centri ambulatoriali del Santo Stefano – e noi facciamo festa perché, aldilà della vita professionale, rappresenta la ripresa della vita sociale che riparte, non a caso, con la riabilitazione, momento fondamentale per una persona malata che cerca di recuperare la funzione. Qui vediamo un territorio che è stato fortemente colpito e, la riapertura di questa sede è un grande auspicio:  è come se idealmente questo territorio  recuperasse la funzione sociale. Abbiamo sentito forte l’impulso a non mollare, a non abbandonare Camerino, contribuendo, con la nostra presenza, alla “riabilitazione” di queste bellissime zone, ricche di storia, di cultura e di grande partecipazione sociale”.Un segnale di fiducia per il futuro e di grande speranza, perché è con la speranza che si costruiscono grandi sfide e risultati, auspicando il bene per tutta la popolazione.” 

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La responsabile Roberta Ferranti

Dieci mesi difficili per gli operatori del Santo Stefano di Camerino costretti dal sisma ad un trasferimento forzato a Matelica “Ripartiamo da dove ci siamo lasciati -  ha detto la responsabile del Centro Roberta Ferranti-  In questi mesi, nonostante la distanza,  abbiamo cercato di essere presenti in tutti i modi a Camerino, partecipando a tutte le manifestazioni locali che nel frattempo si sono presentate e, con molto piacere abbiamo trovato sempre le porte spalancate. Abbiamo collaborato a “ Cortili in fiore” “ Corsa alla Spada” agli screening per le scuole, ricevendo forti segni di solidarietà. Il fatto che le persone siano così contente del nostro ritorno è un incoraggiamento a fare sempre meglio. Oggi, siamo davvero felici perché il Santo Stefano ci ha messo a disposizione la sede che avremmo voluto anche se non ci fosse stato il terremoto. E’ una sede stabile e definitiva che rappresenta un segno di speranza per il futuro”.

 Locali molto accoglienti, attrezzature e arredi nuovissimi per la nuova sede del Santo Stefano di Camerino, dotata di ascensore e di un’ ampia hall; due le palestre attrezzate, cinque le stanze di fisioterapia, due quelle dedicate alla logopedia e una alla psicomotricità. Corredano gli ambienti, oltre ad altri locali, l’ambulatorio medico, l’ufficio della responsabile.

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“ E’ quello che desideravamo da sempre per lavorare con entusiasmo e anche in qualità”- così si sono espresse le operatrici del Centro nell’accompagnare la visita nelle stanze.

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Palestra

 

“ Ambienti davvero meravigliosi e di grande qualità- ha commentato il rettore eletto Pettinari- Qui sarà possibile fare un lavoro importante per la comunità E’ un grande segnale per una struttura per lungo tempo lontana da noi a causa del sisma e l’inaugurazione testimonia che c’è la speranza di venir fuori da questo dramma nella maniera migliore. Oggi vedo persone felici animate dalla voglia di lavorare, tanta gente vicina alle istituzioni. Un plauso all’amministrazione comunale e a tutti gli artefici di questo nuovo inizio”.  

IMG 20170901 173942452 800x600  Fra' Gianni ha officiato la benedizione

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Ferranti e Brizioli al taglio della torta

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Lo staff del santo Stefano di Camerino

 

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Med Store al Festival del Cinema di Venezia, tra innovazione e solidarietà

E' iniziata con il red carpet la serata inaugurale della 74ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si svolgerà fino a sabato 9 settembre, giorno della proclamazione dei vincitori.

Il Gruppo Med, leader da 35 anni nel settore dell’innovazione con Apple Premium Reseller in tutta Italia, sale sul palco del Festival come partner ufficiale della gift room di una delle iniziative culturali più prestigiose al mondo.

“Con il sostegno a questa importante iniziativa, Med Store vuole confermare il proprio impegno a supporto e diffusione della cultura come fattore di crescita e sviluppo per l’individuo e la collettività, sostenendola in tutte le sue molteplici forme, tra cui quella del cinema - dice Stefano Parcaroli, direttore generale Med Group.

Med Store, protagonista d’eccezione anche con un nuova linea di accessori che verrà svelata in anteprima assoluta per il grande pubblico di Venezia al Sina Centurion Hotel.

( Nella foto la famiglia Parcaroli Sandro e Stefano con le rispettive consorti )

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“Il Festival è da sempre un momento di attrattiva non solo per il mondo del cinema, della moda e del giornalismo ma anche per le aziende nazionali ed internazionali che qui si incontrano per creare nuove sinergie e progetti insieme - prosegue Parcaroli - Non potevano mancare come partner tecnico mettendo a disposizione la nostra professionalità ed esperienza nell’offrire le migliori soluzioni Apple. Con l’occasione, lanceremo “Tunit”, un nuovo brand del Gruppo, dedicato al mondo degli accessori di alta qualità per la tecnologia. Una linea giovane, fresca e colorata, studiata ad hoc dai nostri designer per essere sempre al passo con le ultime tendenze”. 
L’attenzione dell’azienda passa anche per la comunicazione, mettendo le proprie soluzioni al servizio dei giornalisti con l’allestimento delle aree hospitality a loro dedicate. 

 

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“Per noi Venezia non è solamente cinema, moda, business, - conclude Parcaroli - ma l’occasione per riportare all’attenzione di tutti, i momenti difficili che abbiamo vissuto lo scorso anno con il terremoto che ha profondamente colpito il Centro Italia. Per questo abbiamo ideato un progetto ambizioso, grazie alla collaborazione di Briciola Communication e Marco Rapanelli Consulting, che presenteremo nei prossimi giorni del Festival con cui raccoglieremo fondi per ricostruire uno spazio che darà speranza e futuro ai nostri figli e nipoti”.

PARCAROLI SANDRO E SIGNORA

PARCAROLI STEFANO E SIGNORA

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Venerdì, 01 Settembre 2017 17:06

Scuola: Il grido di protesta dei bidelli.

A pochi giorni dall'inizio della scuola e della prima campanella, il grido di protesta arriva dal personale Ata ( i così detti bidelli ) che denunciano nelle Marche una grave carenza di personale.Con un comunicato congiunto i sindacati -  Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal, hanno fatto sentire la loro voce e hanno chiamato in causa  i parlamentari marchigiani Alessia Morani e Camilla FabbriNei prossimi giorni sono previsti incontri con altri parlamentari del territorio.  

Le Marche sono la regione che ha ottenuto meno personale ATA per le proprie scuole in tutta Italia.

Appena 42 posti in più rispetto a un organico di diritto di 5.949 che è stato progressivamente limato nel corso degli anni.

Nell'anno scolastico 2015/2016 erano 6.139 le unità necessarie per far funzionare la scuola delle Marche. Ora, a parità di condizioni, appare davvero improbo il compito di far funzionare tutto il sistema, rispetto anche all'aumento di complessità di compiti amministrativi e gestionali, l'aumentato utilizzo di spazi fisici (aule multimediali, spazi disabilità), palestre, nuove tecnologie, laboratori e officine virtuali.

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Senza contare il blocco inserito nella Finanziaria 2015 che ha reso impossibile sostituire il personale tecnico e amministrativo anche in caso di assenza prolungata per malattia.

Di certo non servirebbero i numeri della Campania (+1298) ma secondo secondo Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confasal, la situazione attuale rischia di mettere in crisi tutto il sistema.

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Questi in estrema sintesi i motivi che hanno portato le segretarie regionali del comparto, Leonilde Gargamelli (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal) a sollecitare i parlamentare eletti nelle Marche chiedendo loro un intervento. Il 31 agosto, con una delegazione di lavoratori, hanno incontrato a Pesaro, nella sede della Provincia, le parlamentari Alessia Morani e Camilla Fabbri. È stato consegnato un documento che riepiloga sia la situazione nazionale che quella marchigiana.

«Per far “funzionare” una scuola è necessaria – dicono le sindacaliste - la partecipazione attiva di tutto il personale, anche l'Ata. Tale assunto sembra essere completamente ignorato dalla legge 107 che non prende mai in considerazione il personale Ata, quasi fosse inesistente. È invece fondamentale per il buon funzionamento di ogni scuola riconoscere le specificità delle funzioni ATA nel loro pieno esercizio. Nelle segreterie, nei laboratori, negli spazi della scuola a contatto con gli alunni, in collaborazione con la docenza e la dirigenza scolastica.

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Chi fa le leggi non può dimenticare che nelle istituzioni scolastiche esistono ruoli, oltre che a quelli prettamente didattici, che concorrono al raggiungimento degli obiettivi fissati, figure che devono essere valorizzate e che non possono essere trascurate o sottovalutate come tuttora avviene».

Saranno organizzati altri incontri con i parlamentari marchigiani: fra una decina di giorni, c'è già appuntamento a Civitanova. Intanto Fabbri e Morani hanno riconosciuto che nella cosiddetta "Buona Scuola" il personale Ata non è stato considerato e convenuto sul fatto che si dovranno investire risorse economiche e professionali.

 «Chiediamo – concludono le segretarie regionali – la revisione della norma sulle supplenze Ata, un organico funzionale al Piano di offerta formativa consolidando i posti tagliati nel 2015, un riequilibrio tra le regione, aumentando adeguatamente l'organico della Regione Marche, tra scuola primaria e secondaria, criteri di assegnazione che tengano conto del numero di alunni, plessi, alunni disabili, assistenti informatici in tutte le istituzioni, formazione, un bando di concorso riservato a direttori dei servizi generali amministrativi e retribuzioni adeguate visto il ruolo svolto all'interno della scuola. Speriamo di riuscire a sensibilizzare i nostri rappresentanti in Parlamento perché è inutile investire risorse se poi l'apparato amministrativo non è messo in condizioni di funzionare».


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