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Obiettivo raggiunto, 103 casette consegnate. Oggi, a partire dalle 13, si è svolta l’ultima cerimonia di consegna delle soluzioni abitative emergenziali di San Severino. Ora il villaggio Campagnano, nel rione San Michele, è completo. Erano rimasti 22 famiglie a dover prendere possesso della loro casetta. Presenti, fra gli altri, anche l’assessore regionale Angelo Sciapichetti.

Abbiamo completato la consegna delle 103 casette a San Severino e questa mi sembra proprio una bella notizia – ha commentato il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei –. Mi sento solo in dovere di dire grazie a tutte le persone che hanno lavorato a questo importante cantiere che restituisce una speranza e una dignità a tante famiglie colpite dal dramma del sisma. Qualcuno ha vissuto per quattordici mesi in un camper, qualcuno in un capannone. In questo momento di festa ho davanti però anche la realizzazione della nostra scuola provvisoria il cui finanziamento ci è stato riconosciuto da oltre un anno ma che, a causa delle procedure, non ha visto ancora partire i lavori. Era una scuola provvisoria che andava realizzata in emergenza e non con le procedure ordinarie. Anche per la ricostruzione dell’Itts “Divini”, che è di proprietà della Provincia, non possiamo più attendere oltre”.

Un obiettivo raggiunto, secondo Sciapichetti, grazie al solido rapporto di collaborazione tra amministrazione e regione: “Un altro tassello va nel posto giusto in questa lunga e faticosa rincorsa per la consegna delle Sae. Voglio ringraziare il sindaco e l’Amministrazione perché qui più che altrove si è favorito il rapporto amministrativo e umano tra le persone. Grazie a questo spirito di collaborazione qui si è riusciti a consegnare le casette prima che altrove. E’ vero - ha aggiunto - che la situazione dell’urbanizzazione era un po’ diversa anche rispetto ad altri comuni ma si è privilegiato anzitutto il fare rispetto che al dire e alle polemiche. Grazie anche ai cittadini che hanno aspettato questo momento e sopportato con dignità questa situazione drammatica e difficile perché il non avere una casa non è una cosa facile da sopportare. Le strutture - ha concluso - non sono come le vostre abitazioni ma sono una sistemazione dignitosa. Adesso deve partire la ricostruzione, soprattutto quella leggera, che se portata avanti con determinazione potrebbe far rientrare nelle abitazioni migliaia di persone”. 

 

g.g.

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Il bracccio meccanico della gru dell'impresa esecutrice dei lavori, aggancia con la pinza grondaie, ringhiere. Polvere e prime macerie che rotolano gù dal palazzo di via Seneca davanti agli occhi curiosi e al rumore dei pensieri di numerosi abitanti del quartiere Le Conce.  Anche  il primo cittadino Gianluca Pasqui  è arrivato in zona per seguire le prime opere di demolizione del palazzo di via Seneca n.36. E i segnali di passi in avanti per l'amministrazione si mescolano alla forte partecipazione emotiva e agli occhi lucidi dei presenti.

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" Arrivando qui e considerato il lungo iter che ha portato ai lavori di demolizione- commenta il sindaco Pasqui- pensavo che comunque le sensazioni sarebbero state positive; in verità guardare i lavori in corso è qualcosa che non può emozionare e commuovere. E' un pezzo di storia della nostra città, un pezzo di vissuto delle famiglie e della vita di tutti i cittadini che se ne va e, da uomo, i sentimenti che provo sono fortiSono cresciuto qui e tutto questo mi tocca personalmenteDa sindaco tuttavia- prosegue Pasqui-, esprimo soddisfazione perchè, si è giunti al risultato, dopo un lungo percorso e dopo una serie di vicende che meriterebbero  approfondimentiE  la luce che si apre è quella della ricostruzione.  Alla demolizione seguirà la riapertura di una strada, il rilancio della città, un altro percorso che sfocierà nella costruzione da nuovo, di un edificio pienamente rispondente alle normative antisismicheAl dilà della sofferenza che noi tutti proviamo davanti a questa scena- sottolinea il sindaco- il segnale è che la città non si ferma; sono sicuro e convinto di aver fatto assolutamente  il massimo con gli strumenti a mia disposizioneBisognerebbe forse intervenire sugli strumenti affinchè nella nostra splendida penisola, le cose possano procedere ancora in maniera più  veloce. Ad oggi- conclude - ritengo realmente di aver contribuito a portare a casa un  risultato straordinario per una struttura che inizialmente, per una serie di circostanze  circoscritte corredate da documenti, avrebbero condotto a percorsi diversi che invece siamo riusciti a portare a termne diversamente con una demolizione". 

Per la riapertura al transito di viale Seneca, bisognerà attendere circa un mese; intanto operai e mezzi continueranno a lavorare all'abbattimento del palazzo. Per consentire l'esecuzione dei lavori in sicurezza e facilitare il transito dei veicoli inpiegati nele opere e nella rimozione macerie, il mercato settimanale del sabato è stato trasferito a Vallicelle nello spazio adibito alle attività commerciali dell'area "Vallicenter" dove, dal 13 gennaio, troveranno posto le bancarelle 

     

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Giovedì, 11 Gennaio 2018 10:14

Scuole Luzio e Divini, un silenzio assordante

Cantiere fermo per i moduli scolastici della Luzio e silenzio assordante anche in quello dell’Itts Divini. L’associazione 108-Una scuola per la vita chiede risposte circostanziate e tempi certi all’amministrazione comunale, alla Provincia e alla Regione.

Lo scorso 25 novembre l’associazione - ricordano in una nota - ha partecipato all'evento benefico ‘Ricostruiamo il futuro' nell'auditorium di Vimodrone, dove si è svolta la consegna di una raccolta fondi promossa da 20 comuni della Martesana e destinata alla realizzazione della nuova scuola provvisoria a San Severino.

"Gli oltre 77mila euro raccolti dai comuni della Martesana - sottolinea Cristina Carboni, presidente dell'associazione settempedana - sono stati destinati alla realizzazione della nostra scuola provvisoria grazie ai nostri amici di Cassano d'Adda (uno dei 20 coinvolti). La combattiva Chiara Manzoni e il disponibilissimo sindaco Roberto Maviglia hanno supportato le nostre iniziative per promuovere il territorio marchigiano e per esporre le problematiche legate alle scuole cittadine ed ovviamente siamo molto soddisfatti di questo epilogo, frutto di mesi di incessante lavoro.

Purtroppo - sottolinea - in concreto, nulla ancora si muove. Dobbiamo guardare in faccia alla realtà. Abbiamo atteso con responsabilità e pazienza che i moduli ad uso scolastico che sostituissero il plesso Luzio fossero installati, che la ricostruzione dell'Itts Divini prendesse quantomeno avvio, che si presentasse il progetto esecutivo del nuovo polo scolastico, ma invano”. È per questa ragione che l’associazione chiede risposte circostanziate e tempi certi, “anche per onorare tutti i donatori che da ogni parte d'Italia stanno cercando di aiutare la nostra comunità.

Proprio per chiedere conto e ragione dei ritardi che sembrerebbero sempre legati alle lungaggini burocratiche insite nella normativa post sisma, ma che ormai sembrano, a molti, scandalosi e inaccettabili, l'Associazione 108, nelle ultime settimane, sta tempestando di missive le amministrazioni comunali, provinciali e regionali.

L’amministrazione comunale, da parte sua, lo scorso 20 dicembre ha firmato il contratto con il Miur per la realizzazione dei moduli scolastici della Luzio nei giardini del rione di Contro. Da allora sono stati già fatti gli interventi, come il taglio dei cespugli e delle piante, per predisporre il cantiere ma i lavori veri e propri non sono ancora partiti.

g.g.

 

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Mercoledì, 10 Gennaio 2018 17:47

Camerino: Al via la demolizione di palazzo Toffee

Al via le operazioni per la demolizione di palazzo Toffee nel quartiere Le Conce a Camerino. A darne notizia l'ufficio tecnico comunale. I lavori dovrebbero terminare entro un mese dopodichè sarà possibile la riapertura al traffico di viale Seneca, interdetto da oltre un anno ai pedoni e alla circolazione delle auto proprio in corrispondenza del palazzo, con l'impossibilità di utilizzare la via per raggiungere velocemente viale Giacomo Leopardi o via Et Poi si more.

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 Sul posto sono già in fase di allestimento bracci meccanici, gru e altri mezzi necessari per il corretto eseguimento di tutte le operazioni. Messi in sicurezza gli edifici vicini, ora l'impresa Papa Nicola di Macerata potrà dar via all'abbattimento del palazzo di viale Seneca n.36. Costo delle opere 173mila euro.

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Ormai in fase di ultimazione nelle immediate vicinanze di piazza Neghelli, la messa in sicurezza della chiesa di Sant'Anna 

C.C.

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Accusa un malore mentre è alla guida della sua auto ed esce dalla sede stradale. L'incidente è avvenuto alle 15.30 circa in località Cesi/ San Martino di Serravalle del Chienti. L'anziano, un 87enne di Visso, si è sentito male mentre percorreva la strada in direzione Cesi alla guida di una Fiat Punto; il mezzo, fuori controllo è uscito di strada ribaltandosi. Sul posto è subito intervenuto il personale del 118; i sanitari purtroppo non hanno potuto che constatare il decesso dell'anziano, probabilmente avvenuto per infarto, prima dell'uscita di strada.Sul luogo dell'incidente, per i rilievi di rito, sono intervenuti i Carabinieri del comando stazione di Serravalle del Chienti e per la rimozione del mezzo i Vigili del fuoco di Camerino. 

 

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Mercoledì, 10 Gennaio 2018 10:01

Rifiuti, i sindaci dicono no al piano Oikos

Che bruciare Css fosse conveniente per gli impianti che ne hanno la possibilità, e per chi lo produce, è un dato di fatto. Ma che addirittura giovasse all’ambiente ha davvero dell’incredibile. E questo è quanto è emerso dalla relazione di Fausto Brevi rappresentante di Oikos Progetti (una società che si occupa di progetti ambientali), nel corso dell’illustrazione del piano d’ambito per la gestione dei rifiuti nella sede della provincia di Macerata.

Il Css è il combustibile che viene ricavato dalla lavorazione dei rifiuti indifferenziati, e può essere “valorizzato energeticamente”, cioè trasformato in energia, bruciandolo come combustibile in impianti quali cementifici o altre strutture industriali che possiedono forni.

Ai sindaci della provincia, o loro rappresentanti, è stato presentato un documento che ha già messo in allarme non solo gli attivisti del Movimento 5 Stelle, ma anche il Comitato Salva Salute di Castelraimondo.

La relazione è iniziata con una disamina dei punti di forza del sistema di gestione rifiuti in provincia, descritto come perfettamente autonomo. Come già noto, la provincia è un esempio di virtuosità per quanto riguarda la raccolta differenziata, che supera il 74%. Per questo “andrà rafforzato l’impegno verso la prevenzione dei rifiuti, proseguendo nel percorso già avviato. Sarà inoltre posta la massima attenzione ad orientare il sistema organizzativo dei servizi verso il riconoscimento dell’impegno degli utenti” con tariffe su misura. Ma dato che si può sempre migliorare, il dottor Brevi ha illustrato anche diversi scenari: “L’opzione Css/Materia prevede che al Cosmari venga ripristinato l’impianto andato distrutto dopo l’incendio con l’adeguamento per la produzione di Css, da smaltire poi in impianti già esistenti che oggi usano combustibili tradizionali (cementifici o altro)”. Che il Cosmari non tornerà a bruciare Css, è stato più volte ripetuto ed è un concetto assodato. Ma riappare a questo punto lo spettro del cementificio di Castelraimondo.

Anche perché, ha spiegato poi Brevi, non ci sono tante possibilità secondo lo studio Oikos: “O si opta per l’opzione ‘zero’, vale a dire lasciare la situazione com’è allo stato attuale, senza raggiungere obiettivi ancora più virtuosi, o produrre Css da vendere ad impianti che lo valorizzerebbero energeticamente. L’alternativa è adeguarsi al decreto Salva Italia, realizzando un inceneritore da 130mila tonnellate”. Dopo la presentazione di Brevi, la parola è stata lasciata ai sindaci o loro rappresentanti ed è stato a questo punto che Franco Frapiccini di Recanati e Fausto Moccechini vicesindaco di Montelupone hanno chiesto che vengano valutate ulteriori possibilità e tecnologie meno impattanti per l’ambiente: “Conosco la tecnologia Flameless - ha precisato Moccechini - che consiste nell’ossidazione in pressione, senza camini, ed è adatta per rifiuti di qualsiasi tipo. Ne risulterebbero ceneri vetrificate, completamente inerti e a impatto zero per l’ambiente”.

È per rispondere a queste osservazioni che Brevi ha precisato che “valorizzare energicamente il Css non è impattante per l’ambiente, anzi. Il Combustibile Solido Secondario è un’alternativa ai combustibili tradizioni”.

Assolutamente contrari anche il sindaco di Belforte Roberto Paoloni e l’assessore al Bilancio di San Severino Tarcisio Antognozzi.

Quello che Oikos ci ha presentato - ha esordito Paoloni - cozza un po’ con quanto l’assemblea dei sindaci decise nel 2013. I rifiuti usati come combustibile sono una questione che abbiamo superato nel 2013. Allora non ero sindaco ma condivisi la scelta fatta, il nostro territorio - ha sottolineato - ha fatto una scelta ben precisa e non ha alcun senso tornarci sopra chiamando le cose con un falso nome. Ci sono altri scenari che possiamo percorrere perchè non sempre le scelte che il governo fa sono giuste per il territorio. È una questione di coerenza con le scelte compiute”.

Sì al biogas, dice Paoloni, e sì alla riduzione dei rifiuti ma la sopravvivenza della discarica di Cingoli per due ulteriori anni non giustifica l’incenerimento: “guardiamo avanti - è tornato a dire - piuttosto concentriamoci sulla tariffazione puntuale. I cittadini che non fanno la differenziata devono pagare di più e chiedo anche l’immediato stanziamento di fondi per la demolizione del camino del Cosmari”.

Un applauso del pubblico presente ha chiuso l’intervento di Paoloni dopo il quale ha preso la parola il sindaco di Treia Franco Capponi: “Io non credo alle favole, il rifiuto zero non esiste. Il modello migliore è quello in cui il cittadino realizza una differenziazione virtuosa. Per questo punterei sulla tariffazione puntuale. Per quanto riguarda l'aspetto strategico - ha aggiunto - dobbiamo perseguire l'obiettivo di essere un punto di riferimento per il centro-sud della regione. Macerata deve essere capofila per il trattamento del verde e dell'umido tramite il biometano, e dell'indifferenziato con la produzione di Css. Al nord Europa cercano materiali di questo tipo. Dico sì alla messa a punto del sistema Css qualora trovassimo un mercato sicuro. Siamo virtuosi - ha concluso - ma non lo trasformiamo in tornaconto”.

Non per forza quello che è legale deve essere giusto, e non è detto che ciò che conviene sia giusto. A dirlo è stato Tarcisio Antognozzi di San Severino: “La continua ricerca di eccellenza ci ha permesso di raggiungere ottimi risultati. Dopo la presentazione trasparente di Oikos è il momento che ciascuno di noi dica da che parte vuol stare. Bisogna studiare anche altri scenari perché il Css fa male a noi - ha detto - fa male se lo portiamo altrove in Italia, e fa male anche se lo esportiamo all’estero. Abbiamo la capacità culturale per trovare altre soluzioni perché il Css lo abbiamo abbandonato nel 2013”.  

 

g.g.

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La cultura classica si prepara a far festa. Dall’iniziativa ideata e promossa da Rocco Schembra, docente di Latino e Greco al Liceo Classico Gulli e Pennisi di Acireale,con il patrocinio del Miur,oltre 400 scuole hanno scelto quest’anno la data del 12 gennaio per presentarsi al pubblico con iniziative di vario genere ne” La Notte Nazionale del Liceo Classico” inno festoso alla cultura umanistica, giunto alla sua quarta edizione..

Sei ore di apertura straordinaria di tutti i licei classici d’Italia, durante le quali gli studenti saranno protagonisti, accogliendo e coinvolgendo  la cittadinanza nelle loro performance.

Anche per il 2018, i Licei di Camerino aderiscono all’iniziativa che si propone di mettere nella giusta luce l’attualità del Liceo Classico e di promuovere la cultura umanistica, quale elemento fondante per la costruzione di una società autenticamente libera, pluralistica e democratica..

Le aule del nuovo Polo Scolastico Provinciale, struttura che ospita gli alunni dei 5 indirizzi liceali dell’Istituto, si trasformeranno venerdì 12 gennaio, dalle ore 18 alle 24, in sale d’incontro e di spettacolo, aventi come filo conduttore la “legge”.

" La Notte del Liceo Classico- spiega il dirigente Francesco Rosati- vuole essere innanzitutto la presentazione del Piano di studi, del profilo culturale di un meraviglioso indirizzo che vuole ribadire quanto sia importante nel nostro sistema educativo, di istruzione e formazione. la cultura umanistica e, legandoci al tema della legge, in qualche modo presenteremo le varie discipline ".

Tra i momenti preparati dagli alunni del Liceo Classico di Camerino in collaborazione con gli insegnanti sono infatti previsti: la rappresentazione di un frammento di “Antigone”, la tragedia di Sofocle inserita quest’anno nel progetto teatro; una scena da “I Promessi Sposi”, quella dell’Azzeccagarbugli; scene tratte dall’Inferno dantesco centrate su Farinata e Pier delle Vigne; una serie di esperimenti scientifici sulle leggi fondamentali della chimica; un processo simulato, punto di forza delle precedenti edizioni della Notte, allestito grazie all’opzione giuridica, un progetto del Liceo Classico “Alfonso Varano” di Camerino molto apprezzato da studenti e famiglie.

L’augurio di tutte le scuole aderenti alla Notte Nazionale è che si possa riaccendere l'interesse verso l’indirizzo classico, che continua comunque a mantenere un certo fascino, grazie anche alla volontà dei protagonisti (dirigenti scolastici e docenti) di presentare un’offerta fedele alla tradizione, ma allo stesso tempo attenta alle esigenze culturali del momento. Nelle aule dei licei classici troviamo sempre più dispositivi, attrezzature e infrastrutture multimediali indispensabili per l’implementazione di una didattica innovativa in grado di favorire, proprio attraverso l’utilizzo delle I.C.T. (Information and Communications Technology), la formazione di un pensiero critico, da sempre una delle caratteristiche peculiari degli studi classici.

 

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Sono terminati da pochi i giorni i lavori di ristrutturazione della stazione ferroviaria cittadina, gravemente danneggiata dal sisma del 2016. Le lesioni avevano interessato sia i locali a piano terra sia quelli al primo piano, ma non era stata compromessa la funzionalità dell'edificio, che per tutti questi mesi ha continuato ad accogliere passeggeri in partenza e in arrivo.

L'intervento, effettuato dalle Ferrovie dello Stato, proprietaria dell'immobile, è iniziato lo scorso inverno e ha interessato tutta la struttura, cosi da rendere i locali accoglienti e funzionali come prima. E' tornato a pieno regime anche l'ufficio Informagiovani del Comune di Tolentino, che trova ospitalità proprio in uno degli spazi a piano terra della stazione. A conti fatti, è uno dei pochi lavori della ricostruzione post-sisma che è stato portato a termine a Tolentino. E' pochino, ma chi ben comincia...

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Grave incidente sul lavoro nelle campagne di Pontelatrave. Travolto da una pianta mentre era intento a tagliarla, un uomo di 70 anni di origini peruviane, da tempo residente in zona .  Subito si sono attivati i soccorsi e sul posto sono giunti gli operatori del 118 e i vigili del fuoco. Data la gravità delle ferite riportate nell'incidente, i sanitari hanno richiesto l'intervento dell' eliambulanza per il trasporto dell'uomo all'ospedale regionale di Torrette. 

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Piano rifiuti. Oggi in provincia se ne discuterà a partire dalle 16:30 e il Movimento 5 Stelle e il Comitato Salva Salute di Castelraimondo gridano all’allarme Css.

I sindaci della provincia oggi si riuniranno per discutere il piano d’ambito per la gestione dei rifiuti che, come ricorda il Movimento 5 Stelle, “propone di di trasformare gli attuali impianti della Cosmari finalizzandoli alla produzione di CSS (combustibile solido secondario, derivante dalla spazzatura indifferenziata). Si chiede agli amministratori locali senso di responsabilità e rispetto dei cittadini, quindi di rifiutare un piano dambito che preveda la produzione di CSS nel nostro territorio”.

Le opzioni previste nel piano descrivono due scenari: l’opzione “zero”, che corrisponde a mantenere la situazione attuale con il trattamento dei rifiuti al Cosmari e il conferimento in discarica; c’è poi l’opzione “Css/materia”, che si propone di adeguare il Cosmari con impianti per la produzione del combustibile che poi verrà recuperato energeticamente “presso impianti autorizzato come cementifici o altri utilizzatori industriali. Non solo, il bacino degli utenti potrebbe limitarsi alla provincia, ma anche essere esteso alle province di Ascoli Piceno e Fermo.

A preoccupare è anche la possibilità che venga individuato il cementificio di Castelraimondo come impianto per lo smaltimento del Css che ha già, peraltro, l’autorizzazione ambientale per farlo.

In tal caso, il Comune di Castelraimondo beneficerebbe di eco-indennizzi per 300mila euro circa all’anno.

Dopo la lunga serie dincendi che hanno funestato il comparto della valorizzazione dei rifiuti - si legge in una nota del Movimento 5 Stelle - se il Cosmari non potenzierà la raccolta differenziata, accetta le ‘passate minacce', e contribuirà al progetto che culmina con la dispersione dei rifiuti nelle case degli italiani attraverso un cemento ‘potenzialmente’ tossico.

Questo scenario, che desta profonde preoccupazioni, avrà come protagonista il cementificio di Castelraimondo, uno degli impianti più vecchi ed inquinanti dEuropa, che già in 40 anni di attività indisturbata, ha contribuito a rendere i comuni limitrofi quelli con il più alto tasso di tumori legati allincenerimento (dati Istituto Superiore di Sanità). Non è una ipotesi utopica - sottolineano - in quanto esiste appunto, una richiesta di utilizzo del Css proprio in quellimpianto”. Il timore del Movimento è che nel territorio, già provato dal sisma, possano confluire i rifiuti non solo della Regione ma anche quelli provenienti da tutta Italia, poiché il Css è un prodotto e in quanto tale “libero di circolare indisturbato. La nostra aria - concludono - la nostra terra e noi cittadini verremo caricati di moltissimo inquinamento e malattie che non ci meritiamo essendo la provincia di Macerata, in Regione, quella che raggiunge il più alto tasso di raccolta differenziata”.
g.g.

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