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Nel momento forse più difficile della storia di Camerino, con una città "bloccata" nella sua ricostruzione post terremoto, il sindaco Gianluca Pasqui, che di recente è intervenuto anche alla Camera dei Deputati pronunciando un discorso che è stato criticato dall'opposizione, ha inviato una lettera al commissario straordinario alla ricostruzione, Paola De Micheli, attraverso la quale ha richiesto un incontro per confrontarsi sulle varie situazioni in essere, con particolare riferimento al nuovo Carcere cittadino, alla Caserma della Compagnia dei Carabinieri e a criticità emerse con le nuove normative. 

 

La visita del Commissario De Micheli a Camerino

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“Sento la necessità ed il dovere di rappresentarLe personalmente le enormi difficoltà che dopo un anno non sono ancora state mitigate dai pur numerosi interventi messi in atto dal Governo - si legge nella lettera - Ho avuto il piacere di accoglierla a Camerino e di apprezzare la Sua grande volontà di capire le realtà di questo territorio martoriato ed individuare le soluzioni. Grazie al suo intervento, è palpabile la vicinanza del Governo, ma sono certo che è Sua convinzione che ci sia l’urgente necessità di fare ancora, fare di più e meglio. Le assicuro che molti sono i temi da trattare ed in particolare appare necessario affrontare quelle situazioni non considerate dalla normativa speciale e che a Camerino – città di servizi erogati ad un territorio molto più ampio e pari alla metà della Provincia – sono molte e diversificate”. 

I danni provocati all'edificio dell'ex tribunale

 

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Momenti dell'incontro a Camerino tra il sindaco Pasqui e il Commissario De Micheli

 

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Nuovi segnali di crescita verso la riunione della comunità di Pieve Torina. Il sindaco Alessandro Gentilucci, il senatore Mario Morgoni e l'assessore regionale Sciapichetti hanno consegnato le chiavi delle ulteriori 26 casette dell'area La Serra. La prima a riceverle è stata la piccola Eva, la cui famiglia insieme ad altri 25 nuclei,  potrà da oggi far ritorno nel paese d'origine. Gran parte dei destinatari delle soluzioni abitative provvisorie, finora ha vissuto da ospite nelle strutture ricettive della costa. Con la consegna avvenuta stamani, salgono a 135 i nuclei famigliari ricostituiti nel comune che, con il 93 per cento delle inagibilità immobiliari, è uno tra i più colpiti del cratere. Emozionati e felici i pievetorinesi in attesa di entrare in quelle che a tutti gli effeti sono delle vere case.

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Il senatore Morgoni ha voluto complimentarsi con il sindaco di Pieve Torina per la determinazione e la tempestività con cui l'amministrazione, con impegno quotidiano, sta cercando di dare risposte alle difficoltà dei cittadini. " Una situazione- ha detto Morgoni - che dovrà vedere per il futuro delle prospettive diverse, ed è per questo che stiamo lavorando in Parlamento, come è già stato fatto per il Decreto fiscale e come faremo per la Legge di bilancio, per la quale, con il lavoro collegiale di tutti i senatori delle Marche e dell'Umbria, sono stati presentati degli emendamenti.  Abbiamo contezza della difficoltà delle situazioni,  ma è vero che chiunque le semplifichi per ragioni di convenienza elettorale o finalità politica, fa il doppio errore di mettere in atto una cattiva politica e ingannare le persone. Le soluzioni non sono nè facili, nè a poirtata di mano; bisogna lavorarci ogni giorno ed è quello che, nel rapporto con amministratori, cittadini, realtà del mondo imprenditoriale, stiamo facendo per conoscere e cercare di tradurre anche in provvedimenti legislativ,i esigenze o eventuali correzioni per ciò che non funziona. Anche se non siamo fisicamente presenti nel quotidiano- ha aggiunto- siamo sempre al vostro fianco; il nostro è un lavoro che si svolge in Parlamento e nelle Commissioni dove stiamo cercando di portare avanti un lavoro proficuo, con la prospettiva di superare le situazioni ancora aperte di emergenza e guardare ad un futuro dove si riesca a ricostruire, non tanto quello che esisteva ma uno scenario nuovo, di rinascita e rilancio per questi territori. Io credo che ce ne siano le condizioni, in termini di risorse, di idee e, in termini anche di qualità degli amministratori che si sono presi carico di queste zone, in un momento drammatico.  Se lavoriamo insieme, con senso di responsabilità, con serietà, con concretezza, credo che si possa guardare al futuro con maggiore fiducia. E un momento che guarda al futuro è la consegna materiale delle casette che garantisce ai cittadini una sistemazione più adeguata, riportandoli a ritrovare il loro senso di comunità. Vi auguro- ha concluso Morgoni - di guardare al futuro con maggiore fiducia, contando su istituzioni che ogni giorno cercano di essere dalla vostra parte e sempre disposte ad ascoltare e capire i vostri problemi per cercare per quel che è possibile di risolverli". 

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Dall'assessore regionale con delega alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, un ringraziamento personale e a nome dell'amministrazione regionale al primo cittadino di Pieve Torina, per la forza di volontà  e la determinazione della sua squadra nell'affrontare le difficoltà, con dignità, coraggio e pazienza esemplari. Soddisfazione è stata espressa al momento della consegna delle chiavi di casa alle famigliè : " Oggi è un altro piccolo passo verso l'obiettivo che tutti noi ci siamo posti: far tornare il prima possibile i cittadini nei comuni e nelle frazioni di residenza. Sappiamo che questo era un territorio già fortemente a rischio spopolazione prima, e il sisma ha aggravato ancora di più il fenomeno Da questa disgrazia  - ha sottolineato Sciapichetti- dobbiamo cogliere l'opportunità per invertire la tendenza riportando persone e creando qui delle occasioni di lavoro, di sviluppo e, soprattutto per i giovani, la possibilità di restarci ed essere occupati. Questa è la sfida per il futuro; adesso l'altro obiettivo da centrare a tutti costi è ultimare la consegna delle Sae che, qui a Pieve Torina, ci auguriamo avvenga per Natale. Altro impegno importante, assolutamente da assolvere tutti insieme, quello di  cercare di semplificare le norme per quel che concerne la ricostruzione leggera, in modo da cominciare a rimettere a posto edifici e far tornare altri cittadini".   

IMG 20171117 123535323 L'assessore Ciuffetti, il senatore Morgoni, l'assessore regionale Sciapichetti e il sindaco Gentilucci

" Ogni consegna delle chiavi di casa ai cittadini è motivo di orgoglio- ha detto Gentilucci- Siamo felici perchè rivediamo quei volti che eravamo soliti incontrare tutti i giorni per il paese e che, da tanto tempo, non avevamo più visto. E' il momento della riunione di una comunità; il paese riprende la sua vita dopo un 'bombardamento'e noi abbiamo la voglia e la forza di ripartire e di ricominciare. Adesso- ha continuato  il sindaco-  sta ad ognuno di voi. Con i due terzi delle casette consegnate, la parte della struttura abitativa emergenziale è ormai in dirittura d'arrivo. Non dobbiamo tuttavia disperdere l'impulso che è stato dato per ricostruire la comunità; adesso è importante la presentazione dei progetti, perchè quella delle Sae è, e deve rimanere una soluzione 'ponte'. La nostra proiezione deve andare in un'ottica di ricostruzione; attraverso le demolizioni e le poche messe in sicurezza, noi ci stiamo prodigando per mettere i cittadini nelle condizioni di ricostruire molto velocemente. Prendiamo lo spunto e la forza di voler andare avanti con ancora più tenacia e di voler rientrare quanto prima nelle nostre abitazioni- ha concluso Gentilucci- Solo allora ricomincierà la vita della nuova Pieve Torina, proiettata  verso il futuro". 

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Conclusione potente e vigorosa per la rassegna Sibillini Live a Camerino. Passionale, travolgente e  viscerale la performance di Teresa De Sio, 'brigantessa' sul palco dell’auditorium Benedetto XIII con i tre eccezionali musicisti Sasà Flauto chitarre, Pasquale Angelini batteria, Vittorio Longobardo basso. Energia solare e calore del sud hanno pervaso la sala dall’inizio alla fine del concerto, entusiasmando e infervorando il numeroso pubblico. A dare il benvenuto in città alla cantautrice e scrittrice  partenopea poco prima del concerto, il rettore di Unicam Claudio Pettinari e i presidenti  di Musicamdo Daniele Massimi e di Arci Marche Massimiliano Bianchini. Nel ringraziare Teresa De Sio per essersi generosamente prestata a partecipare alla rassegna di musica e teatro migrante, il rettore ha voluto farle dono della t-shirt diventata simbolo della comunità universitaria.

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Di lì a poco si è materializzato in tutta la sua forza contagiosa, l’undicesimo appuntamento di Sibillini Live i cui spettacoli dal vivo, hanno attraversato 11 diversi paesi, coinvolgendo ovunque le comunità locali e le tante persone che volontariamente hanno contribuito al progetto, la cui idea di fondo, è stata quella di restituire momenti di aggregazione, grazie alla sentita partecipazione degli artisti

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Un invito ad andare oltre le difficoltà dagli stessi organizzatori, felici di aver trovato tanti amici, venuti col cuore in mano a portare la loro solidarietà e un forte senso di unione.

Il resto lo ha fatto il messaggio della musica e il sorprendente mix di energia solare e calore mediterraneo che la cantautrice napoletana e il suo eccezionale Power Trio, sono riusciti a trasmettere per tutto lo spettacolo. Una gioiosa successione di brani folk, pulsioni rock, ritmi incalzanti ma anche dolci melodie, hanno lasciato un bellissimo segno. Dolcezza, forza, energia vitale, da leggere in ogni corda di quell'artista strepitosa che è Teresa De Sio, legata alla sua terra madre con autentica passione. Serata davvero da incorniciare, ricca di sentimento e di stimolanti messaggi.

Carla Campetella     

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Con un colpo di pennello racconta la tua città, scartenando la tua fantasia: è' l'invito di  Paint Red Zone, evento proposto dall'associazione IoNonCrollo, è un'estemporanea di pittura per raccontare con i colori la città di Camerino. I pannelli verranno dipinti nella geostruttura del City Park il 17 e il 18 novembre nel pomeriggio e poi verranno affissi negli ingressi chiusi della città per dare un tocco di colore e personalità alla nostra zona rossa. L'evento è rivolto in particolare alle scuole, per tenere vicini i giovani alla città e per renderli protagonisti anche della città del futuro. Sono invitate anche le associazioni e tutti i cittadini che vogliono partecipare come singoli o come gruppo. Sono 5 le location scelte per l'affissione dei pannelli: Santa Maria in Via, San Venanzio, Pincetto, Via Roma, Tempo dell'Annunziata. E' una bella iniziativa di RESILIENZA, trasformare la zona rossa in opportunità per esprimere la vicinanza alla città e per rendere tutti partecipi del suo abbellimento, e verranno premiate le più belle realizzazioni delle due categorie, scuola e associaioni/cittadini.
 

 

Mi collego sul sito della Rai e vado alla ricerca del canale dedicato alle trasmissioni parlamentari. Trovo il video che fa al caso mio e mi metto comodo, aspettando con una certa trepidazione, e con sano ottimismo, l’intervento del mio sindaco Gianluca Pasqui all’incontro, Le città del futuro, tenutosi presso l’emiciclo di Montecitorio. Una sorta di rendez-vous annuale, tra circa seicento sindaci, in cui si mettono sul tavolo istituzionale della Presidenza della Camera dei Deputati le migliori best practice che i comuni italiani cercano di portare avanti. Attendevo, come dicevo, con positiva agitazione la relazione del sindaco di Camerino perché auspicavo, probabilmente con una ingenuità che non dovrebbe più appartenermi dopo anni di politica, una seria denuncia delle inefficienze politiche ed amministrative che caratterizzano l’attuale cratere sismico, accompagnata da una circostanziata proposta di rilancio del territorio.

Invece, da consigliere comunale di Camerino, mi sono travato costretto a constatare che non è stato affrontato nessuno dei due punti essenziali citati. Non solo il passaggio sulla burocrazia asfissiante è stato indolore, quasi di contorno, ma, cosa ben più grave, non è stata spesa neanche mezza parola sul territorio maceratese devastato dal terremoto. Forse, come sindaco di Camerino, la sua attenzione è rimasta focalizzata sulla sola città ducale. Sicuramente è una strategia che consentirà all’amico Gianluca di governare Camerino per altri cinque o sei lustri e, glielo auguro sinceramente, di fare anche un salto di qualità politico verso cariche più blasonate. Altrettanto certamente, però, questa politica di quartiere porterà alla definitiva débâcle di tutto un territorio montano che non può più tollerare egocentrismi politici ed isolamenti campanilistici. Mors tua vita mea, oggi, si sta trasformando in un Titanic dove nessuno riuscirà a trovare riparo sulle poche scialuppe alla deriva.

Avrei voluto sentire: “Sono il sindaco di Camerino, ma anche di Pieve Torina, di Visso, di Castelraimondo e di tutti comuni che oggi, qui, non possono parlare. Certo, non tutti i comuni hanno gli stessi danni e, quindi, gli stessi problemi, ma il nostro territorio è un territorio unito che necessità di aiuto. Il terremoto non ha fatto altro che acuire, velocizzandoli, i mali, e i relativi processi di spopolamento e di spoliazione di servizi, che da anni attanagliano i nostri comuni. Mi sono confrontato con i colleghi sindaci terremotati e oggi, in questa sede, vorrei chiedere investimenti seri sul terziario avanzato, sul turismo, sulla cultura e sulle tecnologie dell’innovazione. Abbiamo l’Università di Camerino, non del Comune di Camerino, che da anni lavora in questa direzione e anche noi, con il vostro aiuto, vogliamo seguirla. Camerino da solo non ce la farà e per questo, oggi, indosso la fascia di sindaco dell’entroterra maceratese. Ill.mo Presidente, mi permetto di proporre una correzione al titolo di questa bellissima iniziativa: non più Le città del futuro ma I territori del futuro”. Applausi a scena aperta. Politicamente inattaccabile. Con ovvia necessità, poi, di perseguire quella linea anche a livello regionale e nazionale.

 

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Invece ho assistito al solito piagnisteo avente ad oggetto, tra le altre cose, il carcere, il centro storico più grande del cratere e Camerino come centro di riferimento (come sempre, per grazia ricevuta). La declamazione, ormai proverbiale, della litania della sindrome di Calimero che dovrebbe far risorgere Camerino come capitale amministrativa di un territorio che, all'opposto, seguirà inevitabilmente logiche policentriche e di territorio. La nostra realtà dell’entroterra non dovrebbe avere più confini amministrativi, mentre invece, costantemente, si scontra con politiche da condomino che tentano pietosamente di far leva sui vecchi fasti di una nobiltà decaduta. Politiche pericolose e dannose, fatte sicuramente in buona fede, ma che devono essere stigmatizzate per il bene delle prossime generazioni.

Mi dispiace, perché per il futuro riecheggia nella mia mente solo ‘A livella di Antonio de Curtis. Sono anni che i comuni vicini ci dicono: “Ma chi te cride d’essere, nu ddio? Cca dinto, ‘o vvuò capì ca simmo eguale? Muorto si’ tu e muorto so’ pur’io, ognuno comme a n’ato è tale e qquale. ‘A morte ‘o ssaje ched’è? E’ ‘na livella.”

Il fatto che il paziente sia stabilizzato, come ha detto in aula il Sindaco, non corrisponde al vero e, se continuiamo così, ‘A livella di Totò sarà l’inevitabile profezia per il nostro territorio.

Pietro Tapanelli – consigliere comunale di Camerino  

Sala gremita per l’assemblea generale di Confindustria Macerata all’auditorium Benedetto XIII di Camerino, con la presenza del Presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia.

Strategie, progetti, programmi di sviluppo del territorio maceratese colpito dal sisma” al centro dell’incontro con l’obiettivo di guardare avanti con un’ottica di prospettiva e di rilancio economico. Un momento di confronto tra mondo dell’imprenditoria, delle istituzioni, sindacale, accademico, voluto da Confindustria Macerata a Camerino. In apertura i saluti del sindaco Pasqui: “ Da più di un anno la nostra è una quotidianità di trincea. Una situazione che richiede l’impegno di tutti, per cercare di restituire ai nostri figli quello che i padri ci hanno donato. E’ necessario fare squadra ma, centrare anche tutte le problematiche che oggi impediscono di fare un percorso che possa restituire dignità alle persone. E’ ormai necessario un tavolo di lavoro che consenta di migliorare il migliorabile. La realtà è ancora quella della fase emergenziale e, per ottenere obiettivi, il sistema va rivisto, lavorando nei tavoli istituzionali”.

Le sfide da affrontare in un mercato in continua evoluzione, approfondite dal presidente di Confindustria Macerata Pesarini, che ha delineato possibili linee strategiche per tornare ad essere competitivi. “Anni difficili anche prima del sisma, ciò nonostante non ci siamo persi d’animo e con dinamismo e attaccamento al territorio, ne siamo usciti più forti, più innovativi e competitivi. E’ da queste valutazioni che dobbiamo partire per proseguire nel futuro prossimo, su traiettorie di crescita, di sviluppo e di progresso economico, ripartendo dalla centralità del manifatturiero sostenibile, quale settore strategico e motore pulsante dell’economia provinciale”.

 “Ricostruire com’era dov’era’ o ‘come sarà’, al centro dell’intervento di Aldo Bonomi di Aaster, secondo il quale il successo dell’esperienza post sisma del Friuli, è dipeso dalla capacità di tenere assieme il ragionare sulla ricostruzione e l’avere un’idea di modello di sviluppo in avanti.  “L’interrogativo per noi, è capire se a fronte del trauma del sisma, basti avere in mente di riprodurre il meccanismo precedente del capitalismo dolce marchigiano (che tiene assieme dimensione del territorio agricolo in evoluzione, e, industrializzazione) o, se invece non sia meglio andare verso un ragionamento che imposti una sfida della ricostruzione che vada di pari passo con un cambiamento di modello di sviluppo“.

Citando il filosofo Benjamin, il presidente di Istao Marcolini ha rilevato che “quando il sapere storico più profondo si incrocia con le prospettive del futuro, il passato potrebbe unirsi in maniera fulminante con l’adesso, e, dare origine a un’ immagine ricca di futuro”. Necessaria una visione, un patto per lo sviluppo economico sociale, in grado di definire gerarchia degli impegni e concentrazione degli sforzi” ,e, “di fronte ad una emergenza così grande, approntare un piano di Area Vasta e un coordinamento degli interventi”.

Nella tavola rotonda successiva il presidente Ceriscioli è tornato ad assicurare risorse abbondanti, in grado di rappresentare una leva straordinaria in termini di opportunità e di sviluppo. “Per ricostruire un sistema in grado di mettere in moto occupazione, la parte più difficile della partita, è ricollocare questi elementi in una visione strategica altro fattore che merita profonda riflessione, quello dei tempi che, per quanto ci si sforzi di cercare semplificazioni, gioca sempre a nostro sfavore. Riuscire a vincere anche la partita dei tempi, vorrà dire che quello sforzo importante fatto d’idee, riflessioni e risorse, potrà appieno dare risposte e trasformarsi in lavoro e sviluppo, in qualità della vita, per restituire al popolo straordinario dei marchigiani, tutta la serenità di cui c’è desiderio e necessità”.

Di disponibilità di risorse copiose ma non facilmente spendibili ha parlato il rettore di Unicam Pettinari: “Si corre spesso il rischio di non accettare un finanziamento perché è difficile da rendicontare, o, non si riesce a realizzare un intervento perché non si sta nei tempi o non è adeguato.Il problema principale è il lavoro. Per riportare persone nel territorio, si doveva, si deve e si dovrà pensare a portare lavoro”.

Dalla sua esperienza di sindacalista, il segretario di CGIL Taddei ha ricordato come, seppur con difficoltà personali, i lavoratori si siano avvicinati alle imprese, lottando per mantenere la produzione in tutte le maniere. “La forte tenacia che caratterizza la popolazione marchigiana, si rivela tuttavia insufficiente. I ritardi sono numerosi e ciò che sta rendendo difficile la situazione di lavoratori, cittadini, anziani e bambini, è il fatto che parliamo di ricostruzione in una fase d’emergenza e non abbiamo la possibilità di immaginare un futuro. Credo che l’Italia debba assolutamente dotarsi di una normativa per lo stato di calamità, perché non è possibile rapportarsi a situazioni d’emergenza con procedure ordinarie. Chiediamo una ‘governance’e la possibilità di immaginare un futuro per il nostro territorio, per riportare imprese e lavoro, e ricominciare a sognare”. 

Futuro legato alla necessità di fare squadra con creatività e responsabilità, anche nelle conclusioni del  presidente di Confindustria Boccia. “Camerino in questo, diventa un simbolo, non solo della questione post terremoto ma,soprattutto, nel collegamento giovani, università e futuro. Credo che il messaggio sia che sta a noi in questo presente, ricostruire il futuro con sensibilità nella questione temporale, sentendoci parte di una comunità e cittadini europei di nazionalità italiana, ritornando a quello spirito del dopoguerra, che significa passare dagli interessi, alle esigenze del Paese per una ricostruzione economica e fisica. Abbiamo voluto un protocollo con l’università di Camerino- ha ricordato - con l’intenzione di dare un messaggio di fiducia, che è una categoria della ragione. Dobbiamo avere fiducia perché ragioniamo e dunque, il filo rosso della giornata, è la necessità di collaborare. Quella che si pone è un’idea di metodo diverso; fare insieme, significa collaborare nell’interesse del Paese, sentirsi parte di una comunità in un percorso in cui non c’è da esaltarsi nelle vittorie, né abbattersi nelle sconfitte, c’è solo da guardare avanti e dare una visione al Paese. L’economia globale è fatta di mercati di nicchia che sono quelli italiani, e, in quello spirito del dopoguerra dove c’erano solo macerie, i nostri nonni hanno fatto grande il Paese. A differenza di oggi, c’era certezza del futuro, c’era una visione. Non possiamo fare solo tattiche, dobbiamo iniziare a fare strategie, condividere la visione comune di dare certezza al futuro. La sintesi efficace è venuta da una citazione: “ Se nella vita vuoi compiere grandi passi, non devi solo sognare ma anche pianificare; non solo agire ma, innanzitutto, credere”. 

Un confronto sulle sfide del presente e quelle del futuro tra i sindaci delle regioni italiane, nel corso dell’incontro a Montecitorio “Le città del futuro”, cui hanno preso parte circa 600 sindaci, ospiti della Camera dei Deputati e della presidente Laura Boldrini.  Guidata dal presidente dell’Anci Antonio Decaro, sfilata di fasce tricolori sugli scranni, a ridosso della legge di bilancio. Ricca la delegazione marchigiana guidata dal Presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi e dal direttore Marcello Bedeschi. In apertura la presidente della Camera Boldrini ha definito i sindaci avamposto delle istituzioni sul territorio, sottolineando la necessità di sviluppare sul Paese una maggiore coesione sociale per vincere le sfide ed uscire dalla crisi; da parte dei tanti amministratori è partito poi uno scambio di esperienze e di progetti, alcuni già in itinere, altri in via di realizzazione, per una più efficiente amministrazione e per la salute ed il benessere dei cittadini. Certezza delle risorse nell’offrire garanzie ai cittadini nelle richieste sottolineate dai vari interventi che si sono succeduti.

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Rigenerazione” al centro della relazione del sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, intervenuto nella qualità di coordinatore della cabina di regia Anci per la ricostruzione post sisma. A Montecitorio, il primo cittadino ha inteso farsi portavoce dei sindaci del cratere sismico, portando l’attenzione sugli ostacoli della burocrazia, contro i quali gli amministratori si sono dovuti scontrare quotidianamente. “ Vogliamo vivere- ha detto Pasqui-  e per questo occorre  un’operazione assolutamente più ampia che possa trasformare una tragedia, in possibilità di liberare opportunità. Rigenerare significa innanzitutto parlare di futuro come valore, per evitare quel piccolo cabotaggio di lungo costa che spesso rappresenta la via più semplice. Noi non chiediamo di sopravvivere. Noi chiediamo di essere messi nelle condizioni di poter ri-vivere ed è in questa direzione che abbiamo lavorato per tutto l’anno, anche grazie alle istituzioni che comunque ci sono sempre state vicine”. Sfollati, case distrutte, attività economiche in difficoltà, associazioni senza sede: il sindaco ha elencato i tristi numeri di una guerra che a Camerino ha significato anche perdere il carcere.

Nonostante tutto, non siamo stati fermi e spesso con le nostre sole forze ci siamo garantiti il presente, perchè è il presupposto fondamentale per costruire il futuro. Abbiamo stabilizzato il paziente e cercato di garantirgli parametri vitali, mantenendo pressoché tutto, ad eccezione del carcere che cercheremo di riavere con tutte le nostre forze. Oggi però questo paziente deve tornare a vivere e non a sopravvivere, figuriamoci ad essere tenuto in vita. E c’è bisogno di misure che garantiscano chiarezza e velocità; una su tutte, la riduzione del cratere o almeno la suddivisione per fasce, in base ai livelli di danno oggettivi”.  Il sindaco ha anche riproposto la candidatura a fare di Camerino il caso di scuola per la ricostruzione confermando l’incarico affidato all’architetto Mario Cucinella, “ proprio per progettare una rigenerazione che non sia semplice ricostruzione. Ripropongo qui la candidatura ad essere città territorio sperimentale, dove provare materialmente, e, come dovranno essere in futuro i tanti meravigliosi centri storici che caratterizzano l’Italia e il tutto, perseguendo i due obiettivi della qualità, intesa come sicurezza e, della bellezza, tenendo sempre a mente i due criteri imprescindibili della tempestività e della trasparenza. Vogliamo e pretendiamo che la città e il territorio escano dalla ricostruzione con la consapevolezza che, qualunque cosa avverrà, la nostra comunità e le nostre strutture sapranno resistere. In una sola parola, rigenerazione”.

Pieve Torina torna a vivere. Grande la gioia degli abitanti, unita a quella delle istituzioni locali, regionali e nazionali, per la consegna di ben 69 casette nel territorio comunale.  Le prime ad essere state consegnate sono state le 14 Sae di Appennino, seguite poco dopo da altre 17 casette nella frazione di Casavecchia e dalle 38 dell’area Le Piane del capoluogo.

Con le ulteriori 26 Sae dell’area La serra del 15 novembre, nel giro di pochi giorni il comune raggiunge la consegna di ulteriori 95 soluzioni abitative emergenziali, arrivando a coprire i due terzi del fabbisogno. Risultati tangibili per un paese che, con il 93 per cento degli immobili inutilizzabili etra i più colpiti dal sisma, sta rispondendo con forte energia ai bisogni della gente. Lo ha inteso sottolineare lo stesso presidente della Regione Luca Ceriscioli intervenuto alla consegna, insieme al Capo della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli, all’assessore Sciapichetti, al presidente del consorzio stabile Arcale, Giorgio Gervasi.

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Nella frazione di Appennino, la prima a ricevere le chiavi di casa dalle mani del presidente della regione, è stata la più anziana del paese, l’ottantaquattrenne Maddalena Laurenti. Gioia e momenti di forte commozione tra la popolazione tutta, nel rivedere dopo tanto tempo le amate montagne e i luoghi delle proprie radici.

 In tanti, chi nelle strutture ricettive della costa, chi ospiti di amici o parenti, hanno vissuto per un anno lontani da casa e dai loro ricordi.

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      ( Nella foto il Capo Protezione civile Borrelli e la signora Maddalena nella  casetta)

 “ Anche se non sono più giovane e difficilmente rivedrò la mia casa ricostruita- ha dichiarato una delle signore assegnatarie - ritornare è un po’ rinascere”.

“Oggi si torna ed è una bella giornata sotto molti punti di vista – ha detto Ceriscioli- Lo scenario naturale che ci circonda, conferma la bellezza del nostro territorio e l’importanza della possibilità di farvi ritorno. Realizzare dei nuclei di vere e proprie case nei posti abitati da prima, è stata una scelta difficile ma molto appagante, e, ce ne rendiamo conto ogni qual volta arriviamo a restituire abitabilità alle persone, alle quali va riconosciuto l’attaccamento e l’amore per il loro territorio. Stiamo lavorando per poter riuscire quanto prima a ridare a tutti questa possibilità - ha continuato il governatore –. Spero che per voi si apra da questa giornata un’altra fase, che non abbia più il sapore dell’emergenza, ma del ritorno alla normalità. Ci sarà successivamente il tempo di rimettere a posto il paese, occupandoci degli aspetti più semplici come le perimetrazioni, o di quelli più complessi. Oggi però si torna e si riparte con una fase nuova. Pochi giorni fa, per la prima volta un presidente della Repubblica si è fermato in queste zone; ha guardato con occhi attenti la costruzione di una nuova scuola che è un altro pezzo di comunità che si ricostituisce. Noi crediamo in questo progetto: restituire alle famiglie, la vita nei luoghi che le hanno sempre accolte. Consideriamo preziosissimo il territorio delle aree interne, nei confronti del quale vorremo sviluppare tutte le iniziative possibili, non solo per tornarci, ma anche per poterci vivere al meglio. Ci sono tante risorse che possono essere spese utilmente e lo faremo insieme ai sindaci, affinché il rientro possa essere accompagnato anche da occasioni di lavoro e d’occupazione”. Consegnando le chiavi delle casette il presidente ha voluto ringraziare la popolazione per la pazienza che ha avuto : “ Capisco cosa significhi star lontani dai luoghi che si amano; oggi però voglio essere felice insieme a voi di una giornata così bella e così speciale che abbraccia tutti, dai più piccini,agli adulti, ai più anziani.  Auguro a voi tutti, una buona permanenza, per poi rivederci come istituzione nei successivi passaggi, sempre presenti, sempre vicini e sempre collaborativi”.

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                               la consegna delle chiavi nell'area di Casavecchia

“ Una giornata speciale per voi ma anche per noi – ha detto il Capo della protezione civile nazionale Borrelli – Ci tenevo ad essere presente e ho raccolto con piacere l’invito del sindaco.

 La vostra- ha aggiunto- è una comunità che, pur duramente colpita dal terremoto, non si è piegata agli eventi emergenziali, dimostrandosi costantemente operosa. Oggi siamo qui per celebrare il vostro rientro in strutture provvisorie che a tutti gli effetti sono delle vere case. Speriamo di riuscire a completare in tutti i comuni e, nel più breve tempo possibile ogni attività connessa con le soluzioni abitative di emergenza, e, di farvi  anche tornare alla normalità con la ricostruzione”. 

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“ I cittadini della montagna,  sono persone dignitose nell’aver perso tutto - ha dichiarato nel suo intervento il sindaco Alessandro Gentilucci- Le persone che hanno voglia di ritornare, rappresentano le radici e il futuro di queste piccole comunità. Nell’individuare le aree per le Sae - ha continuato –abbiamo tenuto in considerazione i vari nuclei che sono, a tutti gli effetti, presidi fondamentali per la sopravvivenza di un territorio. Abbiamo cercato di favorire il decentramento e la possibilità di avere gente che rimanga a gestire e governare le terre. Arrivare a consegnare delle case è un risultato che ci fa sentire orgogliosi degli sforzi fatti, che ripaga delle difficoltà e dei momenti drammatici vissuti insieme”.

Rallegrandosi per i nuovi passi raggiunti, il primo cittadino di Pieve Torina ha voluto evidenziare l’importanza della presenza delle istituzioni e dell’impegno propulsivo che verrà dispiegato a favore del territorio montano, in un’ottica di maggiore valorizzazione e sviluppo.

Carla Campetella

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       Consegna delle Sae nell'area Le Piane a Pieve Torina

E' di una donna, di carnagione chiara e di giovane età, il corpo rinvenuto ieri in un corso d'acqua in località Pianarucci di Tolentino (Macerata) in avanzato stato di decomposizione. L'area è stata transennata e piantonata tutta la notte dai carabinieri per preservare i luoghi in vista dei rilievi tecnici, e questa mattina intorno alle sette la salma è stata recuperata dai vigili del fuoco. La morte, secondo i primi accertamenti, dovrebbe risalire a circa due mesi fa. Tuttavia, fino a questo momento, non si ha notizia, almeno per quanto riguarda il territorio di Tolentino, di denunce di persone scomparse. Il cadavere, che giaceva in una zona isolata, era stato scoperto ieri verso le 17,30 da un passante e solo oggi si è appreso che si trattava di una donna.  Coordina le indagini dei carabinieri la Procura della Repubblica di Macerata.

Fonte Ansa 

Allarme a Portore

Allarme a Portorecanati per un incendio che ha riguardato una cabina elettrica da 20mila volts, costituita da un edificio dislocato su due livelli in muratura.

Il pronto intervento delle squadre dei vigili del fuoco intervenuti dalla sede di Civitanova Marche è valso a risolvere il problema dovuto anche alla colonna di fumo

che si è alzata dalla cabina stessa.

I pompieri sono, infatti, saliti al secondo piano del locale attraverso la scala italiana, posizionando il motoventilatore in dotazione per ripristinare la vivibilità del locale.

Fortunatamente tutto si è risolto soltanto con un grande spavento.

 

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