Notizie di cronaca nelle Marche

16 marzo 2018, una data particolare per l'arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro che al compimento del 75° anno di età, secondo quanto previsto dalle norme canoniche, ha presentato al papa la propria rinuncia alla guida della diocesi di Camerino – San Severino Marche in merito alla quale l'ultima parola spetta al sommo pontefice. Da quel giorno è stato un rincorrersi di voci circa la possibilità che mons. Brugnaro ricevesse la proroga del suo incarico, ma nessuna notizia ufficiale al riguardo è giunta dalla Santa Sede. Negli ultimi giorni, e in particolare nelle ultime ore, sembra esserci fibrillazione in diocesi e alcuni segnali, in modo particolare il rientro anticipato dell'arcivescovo Francesco Giovanni dal suo periodo di riposo, sembrerebbero indicare come imminente la nomina di un nuovo pastore per la diocesi camerte- settempedana, forse prevista addirittura per il prossimo fine settimana. Ovviamente il più stretto riserbo da parte dello stesso arcivescovo Brugnaro, che, ai microfoni di Radio C1inblu, in merito al suo rientro anticipato parla di "possibili novità che rientrano nella natura delle cose" e sulle voci della nomina di un nuovo arcivescovo si limita a dire di "non sapere da dove possano provenire tali notizie visto che la discrezione degli organi competenti della Santa Sede, compresa la Nunziatura, sono più forti di quello che normalmente si dice". In attesa di notizie ufficiali il dato ormai certo è che la diocesi di Camerino – San Severino Marche non sarà smembrata nè verrà unita alle diocesi di Macerata o Fabriano, ma continuerà ad esistere nella prosecuzione della sua storia e nel segno della continuità.

 ( sotto nella foto il vescovo Francesco Giovanni con i giovani )

cottini e vescovo brugnaro

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Riaperta e di nuovo transitabile la strada provinciale 94 Piampalente che da Canepina conduce a Le Calvie. Il tratto finale, da Camerino in direzione Canepina subito dopo gli impianti sportivi del Cus, lo scorso giovedì era rimasto interdetto alla circolazione  per consentire i lavori di asfaltatura del  ponte sul fiume Palente che è stato ampliato e pavimentato. Percorsa quotidianamente da un elevato numero di mezzi,  punto di nevralgico raccordo con la città ducale e utilizzata per raggiungere l’ospedale o lo svincolo con la superstrada di Serravalle, la strada provinciale è tornata pienamente fruibile; l’attraversamento del ponte sul fiume è ora fruibile  in entrambi i sensi di marcia. L’arteria è strategica anche per il collegamento con gli impianti sportivi della Loc. Le Calvie. Esprime soddisfazione per il completamento dei lavori il presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari: “ La strettoia sul ponte creava pericolo e disagi per i numerosi utenti che percorrono la 94; è stato necessario risolvere diverse problematiche e, nonostante le ristrettezze economiche in cui versano le province, finalmente siamo riusciti a trovare le risorse necessarie per finanziare il progetto che è stato appaltato e, dalla fine dello scorso anno ad oggi, siamo riusciti ad eseguire i lavori. Pensavo e speravo in una maggiore velocità di esecuzione- aggiunge Pettinari- ma in ogni caso, finalmente ci siamo riusciti. Il risultato dell'allargamento e potenziamento della sede stradale e della sua pavimentazione, insieme all'ammodernamento del ponte, sono una realtà. Ogni problematica è stata risolta; quello che rimane da fare è il necessario e ulteriore ampliamento e ammodernamento della strada che, essendo ancora più significativo dal punto di vista finanziario, sarà uno degli impegni per i prossimi anni”.

Ponte su provinciale piampalente

Tra le altre piccole arterie provinciali dell’entroterra montano di cui il presidente Pettinari annuncia l’avvio di lavori, c’è la strada 51 “Forcella” importante per il suo collegamento con la 209 Valnerina. La provinciale di Forcella percorre infatti in senso longitudinale la catena appenninica da Colfiorito a Visso, innestandosi a nord sulla superstrada 77 e a sud sulla provinciale 209.

Le strade provinciali si differenziano anche per l'importanza che rivestono relativamente ai collegamenti che realizzano- dichiara Pettinari-; è evidente che collegare due comprensori molto popolosi non è la stessa cosa che collegare frazioni di montagna, eppure, i diritti dei cittadini sono gli stessi sia che si parli di un grande centro come di un piccolissimo paese. Certamente- spiega il presidente - quando le risorse sono poche, le priorità purtroppo sono anche legate al numero degli utenti, perché la sicurezza si coniuga anche con il numero degli automobilisti che transitano su una strada piuttosto che un’altra. Sulla provinciale 209 tuttavia gli interventi erano necessari, anzi indispensabili, ormai da tantissimi anni. Una strada panoramica molto bella, sicuramente poco conosciuta, tuttavia finalmente anche gli abitanti di quelle frazioni martoriate dal terremoto avranno una strada sicura e credo che questo sia anche un bel segno di futuro e di speranza”.

Carla Campetella

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E’ da pochissimi giorni uscito, con il consueto inspiegabile ritardo, il calendario delle manifestazioni estive che l’amministrazione comunale ha predisposto per i pochi turisti che si spera trascorrano a Sarnano le proprie vacanze e, ovviamente, per i cittadini sarnanesi. Il programma non è altro che una sintesi delle lodevoli iniziative messe in campo dalla diverse Associazioni culturali, sportive e ricreative che operano attivamente nella nostra città. L’organizzazione “diretta” da parte dell'amministrazione comunale si limita a rarissime iniziative quali i festeggiamenti in onore dell’Assunta e Borgo in Gioco nel secondo week end di settembre. Poi l’amministrazione supporta alcune lodevoli iniziative poste in essere, per amore del paese, da tanti volenterosi sarnanesi nell’organizzazione del “Trofeo Scarfiotti”, del Palio del Serafino e di “Castrum Sarnani – Il Medioevo..che ritorna”, proposto dalla efficientissima Associazione Tamburini del Serafino. Il tutto concentrato in un breve periodo estivo; per il resto Sarnano è deserto assoluto con presenze turistiche crollate paurosamente. Non diamo la colpa al sisma in quanto altri paesi ridotti molto peggio di noi stanno utilizzando la solidarietà di tanti cittadini per cercare di risorgere dal disastro che tutti conosciamo. Basta pensare a Norcia o paesi anche a noi vicini come Amandola che organizzano eventi ogni 15 giorni nei fine settimana. Quattro – cinque eventi all’anno sembrano sicuramente pochi per un’economia, come quella sarnanese, che conta decine di operatori. Torniamo all’oggi. Finalmente il comune, dopo la infelice esperienza dello spettacolo di Insinna dello scorso anno proposto con eccessivo ottimismo, ha inserito in calendario lo show di Teo Teocoli per il giorno di Ferragosto che, in teoria, dovrebbe richiamare a Sarnano un folto pubblico. Qui la sorpresa. “Tutto Teo” - lo spettacolo della sera del 15 agosto – non si terrà come di consueto e come “logico” in Piazza della Libertà, ma presso il Parco Giochi di Via Benedetto Costa, dove in questi giorni si sta lavorando sodo per una sua imminente riapertura. Le bancarelle resteranno in Piazza della Libertà o verranno dirottate in Via Costa? Non è dato saperlo! La decisione assunta dai vertici comunali con la scusante delle misure per la sicurezza non convince nessuno; quindi è per alcuni versi inspiegabile, ed andrà di certo a penalizzare pesantemente tutte le attività commerciali di Piazza della Libertà e di Borgo Garibaldi, che, come si può immaginare, stanno già lavorando a “scartamento ridotto” vuoi per la crisi, vuoi per gli effetti del sisma e vuoi perché sono venute a mancare, durante i week-end di Aprile, Maggio e Giugno, quelle iniziative volte a portare a Sarnano turisti e visitatori. Inaccettabile la scelta dell’amministrazione. Di conseguenza, a nome dei tanti operatori economici e dei cittadini sarnanesi, chiediamo al sindaco ed alla sua maggioranza di ritornare su quella decisione e riportare gli spettacoli ferragostani nella giusta e scontata location storica di Piazza della Libertà.

Le Opposizioni Consiliari

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Lunedì, 23 Luglio 2018 13:34

Festa della Montagna a S.Maria Maddalena

Come da tradizione , domenica 22  una gran massa di gente si è ritrovata nella chiesetta di Santa Maria Maddalena, sopra Caldarola ma in territorio di Pievebovigliana (oggi Valfornace) per la tradizionale festa della montagna.

Per anni  i Comuni di Cessapalombo ,Caldarola ,Fiastra , Fiordimonte e Pievebovigliana , si sono incontrati in questa chiesetta per ricordare come i nostri avi venivano con i buoi in questo poggio e per giorni rimanevano a dormire accanto agli animali mangiando qualche pagnotta con un buon bicchiere di vino, magari cotto, per avere piu’ robustezza nel lavoro.

Da un paio d’anni, complice qualche multa di troppo da parte della Forestale a gruppi di giovani locali, rei di aver piazzato la tenda sui prati protetti  ma anche dall’avvento del terremoto , la festa stava iniziando a perdere  il suo afflato per scomparire.

I Comuni purtroppo impegnati in mille problemi dal sisma non riuscivano a concentrare  gli sforzi per coordinare le risorse affinchè le varie proloco avessero potuto garantire una buona riuscita con l’offerta di una pagnotta per tutti o un caldo piatto di tagliatelle e fresco vino.

Finalmente quest’anno c’è stata una buona ripartenza. Infatti , i Comuni hanno delegato l'unione Montana dei Monti Azzurri di San Ginesio, concedendo un piccolo contributo pro-quota e tutto è ripartito. Tanta gente si è ritrovata accanto a Don Eraldo Pittori e Don Sandro Corradini per la processione e la benedizione dei pani e delle messi per poi assistere alla santa messa e rifocillarsi con pane,vino, lonza e ciauscolo dell’azienda Maggi Yuri di Borgiano (Serrapetrona) che a sorpresa ha sporzionato  varie teglie di fumanti vinvisgrassi  caserecci. Fuori orario è arrivato anche un furgoncino del pesce fritto che nonostante l’ora ha pressoché esaurito anch’esso le sue scorte.

Ora si prosegue e l’anno prossimo sarà occasione per guarnire la festa con altri servizi per far divertire i bambini e mettere a proprio agio le persone anziane.

Un Passo alla volta con la resilienza che serve!

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Domenica, 22 Luglio 2018 09:46

Parolito: due querce cadono nella notte

Due querce cadono e ostruiscono la strada. È successo ieri intorno alla mezzanotte nella frazione settempedana di Parolito. Un abitante della zona ha udito un grosso boato proveniente dalla strada. Nel cercare di capire cosa fosse successo, ha notato due querce riverse sulla carreggiata. Così ha telefonato ai Vigili del Fuoco che sono intervenuti da Tolentino e si sono trovati di fronte un muro di diversi metri creato proprio dai due alberi caduti a terra. 

Per liberare la strada i pompieri hanno impiegato diverse ore senza sosta per tagliare le parti che ostruivano la strada e accatastarle ai lati.

Per gestire il traffico sono intervenuti i carabinieri della radiomobile di Tolentino, sul posto anche il geometra comunale. Gli uffici stanno cercando di identificare il proprietario del terreno per la rimozione completa delle piante.
g.g.

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A Camerino si aggiungono da oggi altre 27 ‘casette’ a quelle già consegnate in precedenza nelle aree di Morro, Vallicelle, Cortine. Il sindaco Gianluca Pasqui ha provveduto alla consegna delle chiavi ad altrettanti nuclei familiari, nella porzione centrale di Cortine Est che si affaccia sulla vallata. Bellissimo il panorama che si ammira da tutta la zona, aperta sui monti fino a scorgere l’abitato di Castelraimondo. Cerimonia breve e informale, alla presenza dell’assessore ai servizi sociali Antonella Nalli, dei funzionari e tecnici comunali, insieme a maestranze e volontari di protezione civile.

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“ Nessuna festa ma sicuramente un momento di grande gioia pe l’intera comunità –Così il sindaco nell’accogliere il rientro a casa dei cittadini. “ Ormai sono trascorsi quasi due anni dall’evento sismico ed è altrettanto vero che viviamo un periodo significativo nel quale le scelte prese e portate avanti dall’amministrazione lo sono state altrettanto . Sento di chiedere scusa a quanti non hanno condiviso un percorso, comunque dettato dalla volontà di tenere la comunità il più vicino possibile alla città. La nostra Camerino è lassù e lì dobbiamo rientrare ; chi pensa che non c’è un occhio attento per la città che era, che è e che sarà, probabilmente ha un’idea che non corrisponde alla realtà. Tutto si fa per fasi- ha continuato Pasqui- alla fase dell’emergenza che purtroppo stiamo ancora vivendo, seguirà la fase della ricostruzione, ed è inutile parlare di una fase successiva quando ancora dobbiamo chiudere con la precedente. Come sindaco e con l’amministrazione comunale- ha sottolineato- ho voluto con forza che queste terre prossime alla comunità centrale, fossero le terre per ospitare le ‘casette’ e la nostra gente. Ho voluto che le frazioni non fossero abbandonate ed è per questo che anche in quel caso si sono approntate delle aree SAE. L’intraprendere questa strada ha allungato i tempi, ma ritengo che attendere un po’ di tempo in più a fronte degli anni che ci aspettano, possa far capire il valore e la portata di una scelta; se non avessimo previsto delle casette in alcune frazioni dove ci sono case da ricostruire, avremmo pregiudicato l’esistenza delle stesse frazioni negli anni futuri. Questa è stata dunque la volontà dell’amministrazione- ha concluso- e a chi mi dice che sto frazionando le consegne per avvantaggiarmene per una campagna elettorale, rispondo che l’unica cosa a cui non penso è la campagna elettorale che è argomento di chi ha tempo per occuparsene , cosa chei n questo momento io non ho. Lascio che ci pensi chi non ha nulla da fare, non si è mai visto e continua a non farsi vedere. Da parte mia ho un unico interesse: quello di riabbracciare la mia comunità”.

Dopo aver ringraziato i funzionari del comune, Pasqui ha provveduto alla consegna delle chiavi. Tra coloro che rientrano a casa, dopo quasi due anni trascorsi in strutture ricettive o in sistemazioni provvisorie autonome, insieme a numerosi cittadini di ogni età, anche il giornalista Angelo Ubaldi, il geometra comunale Gianfranco Carimini, l'abile pizzaiolo Tonino Mantini. 

Altre consegne SAE a Camerino alla fine della prossima settimana a Vallicelle e nella frazione di Mergnano.

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Lutto a Tolentino per la morte di uno storico personaggio della città. Il farmacista Antonio Marcelletti, è scomparso la notte scorsa a 91 anni.

Padre di Adriano, Andrea e Roberta, oltre che per la sua professione aveva una grande passione per la pittura e per il suo paese.

I funerali sono previsti per domani mattina, alle 9, nella chiesa dello Spirito Santo a Tolentino.

La camera ardente è stata allestita nella sala del commiato Terra Coeli.

 

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Sabato, 21 Luglio 2018 10:40

Successo per Belforte in passerella

BELFORTE DEL CHIENTI – Grande successo per “Belforte in passerella” che ieri sera ha visto piazza Umberto I a Belforte del Chienti gremita di spettatori.
Peculiarità della manifestazione, organizzata da Catia Cappellacci e Simonetta Carfagna, il fatto che a sfilare non sono stati modelli professionisti, ma gente del posto che ogni anno si offre per partecipare alla sfilata e sentirsi modelli per una notte.
Tante le attività che hanno mostrato le loro proposte, non solo di Tolentino e di Belforte: quest’anno hanno partecipato anche due negozi di Caldarola che, dopo il sisma, sono stati chiusi per più di un anno e ora sono riusciti a riaprire in un centro commerciale alle porte del paese.
Belforte ha dimostrato così di aver messo da parte la storica rivalità che vede protagonisti i due piccoli centri ed ha aperto le porte ad un paese in difficoltà.
Ad aprire la manifestazione, la simpatica esibizione di Nicole Marzaroli, seconda classificata alla sessantesima edizione dello Zecchino D’Oro.
Oltre alla moda, poi, in passerella anche le attività sportive del territorio come la Giovanile Nicolò Ceselli di Caldarola, la Belfortese e gli Arcieri del Mediochienti premiati dal sindaco Roberto Paoloni.
I momenti di ballo, invece, sono stati affidati alla scuola di danza Asd Alchemy Dance Studio di Tolentino.
Tanto è cresciuta la manifestazione che, oltre ad avere il patrocinio del Comune e della Pro Belforte, quest’anno ha avuto il sostegno della Nuova Simonelli e delle Terme Santa Lucia.
Proprio il momento dedicato alle Terme è stato tra i più emozionanti: il body painting di Simonetta Scafa è stato sfoggiato da una ballerina che ha rappresentato la bellezza e il benessere.
Con l’evento di ieri sera Belforte ha dato ufficialmente inizio alla stagione estiva 2018. 

paoloni con simonetta

 

paoloni con arcieri

 

piazza

 

piazza piena

Per scoprire le altre foto scattate da Luca Mengoni vi rimandiamo alla prossima edizione de L'Appennino Camerte

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Cosa cambia con l’appeovazione del decreto sul terremoto. Lo ha spiegato in una conferenza stampa il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi.

“L’emergenza sisma è stata prorogata fino al prossimo 31 dicembre 2018 - spiega - . Ne consegue il fatto che i Cas saranno erogati agli aventi diritto fino a quella data  così come potranno restare nelle strutture alberghiere tutti coloro che vi hanno trovato ospitalità sinora.  Altra buona notizia è che si superano tutti quei piccoli abusi che rischiavano di tenere ferma la ricostruzione e che tra i vari casi, consentono a chi ha realizzato piccole strutture di appoggio, magari costruendo una casetta di legno, di rimanervi fino alla sistemazione della propria abitazione. 

Da quanto è dato sapere, buone notizie anche per coloro che dovranno lasciare temporaneamente la propria casa per svolgere i lavori di sistemazione (scheda B) che potranno richiedere il Cas mentre non sono stati accordati fondi per le aziende e le attività che vi operano per la delocalizzazione. Nessun pronunciamento anche per la regolarizzazione di tutti quei dipendenti che stanno lavorando all’interno degli uffici pubblici. Innalzato invece il limite soa alle aziende edili locali a 258 mila euro, favorendo l’apertura di cantieri con le piccole imprese locali. Il quadro generale – ha precisato ancora il sindaco – è molto complesso e va affrontato con molta attenzione, cercando di dare futuro a Tolentino e ai suoi cittadini. 

Per quanto possibile - chiede il primo cittadino - vorremmo essere maggiormente coinvolti, come sindaci e amministratori locali, nelle scelte fatte a livello nazionale, per far davvero comprendere le istanze dei territori e per far anche capire l’importanza di prevedere aiuti concreti alle imprese artigiane, commerciali e industriali, le quali si trovano ad operare in situazioni di grande difficoltà, sia strutturali che economiche“.

L’argomento sarà approfondito nella prossima edizione de “L’Appennino camerte”

Giulia Sancricca

 

 

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Stava urinando nei pressi della chiesa all’interno delle mura di Pitino. Un giovane e volenteroso settempedano lo ha cacciato. È successo mercoledì pomeriggio, Giorgio Soverchia, di San Severino, era arrivato al castello di Pitino per una passeggiata quando si è imbattuto in un fatto spiacevole: “Mi sono imbattuto in una persona che stava urinando all’interno della chiesa. Erano in due, stranieri e non li avevo mai visti prima. Una volta cacciati, sono rimasto lì dentro, ho preso un sacco che avevo con me, indossato i miei guanti e raccolto tutta la spazzatura. Poi - racconta - ho chiuso la porta, riposizionato la rete di sicurezza e le grate che coprono le buche”. I resti del castello di Pitino sono fra i più belli e magici del territorio settempedano, una delle 12 fortezze più importanti e meglio conservate.

“Quando vedo le condizioni del sito - dice - con la mancanza di attenzione alla sicurezza e all’incuria in cui si trova, penso alle amministrazioni comunali. Sono anni che avrebbe bisogno di un recupero in memoria della sua storia e in onore della sua bellezza. E altrettanto vale per altri siti medievali della città come Aliforni, Carpignano e Isola”. 

L’argomento cade a pennello visto che si parla di rilanciare i territori del cratere anche a partire dal turismo. Il castello di Carpignano, ad esempio, è anche l’unico ad aver subito danni dal sisma ed è in atto un’opera di messa in sicurezza.

“C'è un gran bisogno di progetti di restauro e riqualificazione - riflette il giovane settempedano - e anche di un progetto per rilanciarci a livello turistico. Abbiamo dei monumenti dolcemente sparsi per il territorio eppure tanto umiliati. Evitiamo che vengano scambiati per bagni pubblici”.
g.g.

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