San Lorenzo fulcro del bike tourism. È questa l’idea del Comune di Treia che, grazie ad un bando di ANCI per i piccoli Comuni italiani, è riuscito a intercettare un finanziamento di 60mila euro. Una cifra che andrà a sommarsi a ulteriori 60mila euro, provenienti dal bilancio comunale, da investire per implementare i servizi legati alla mobilità sostenibile nella frazione.

Il vicesindaco David Buschittari ha spiegato come la vittoria del bando e i conseguenti finanziamenti si inseriscano perfettamente “negli investimenti per la valorizzazione turistica del nostro territorio. San Lorenzo è già meta molto gettonata dagli amanti della bici, soprattutto per quanto riguarda le discipline della mountain bike e del downhill – ha commentato Buschittari – . Grazie a queste nuove risorse, abbiamo in mente di aprire diversi servizi, tra cui la stazione cicloturistica con i servizi per il ciclista, l’open bike

workshop – con la ciclo officina e il noleggio bici – , oltre a servizi per il ciclista come il Bike Lounge, sala multifunzionale workshop, pump-track per la mobilità attiva, il progetto “Strade bianche Treia”, l’implementazione del bike park e la creazione della start up “Bike Pollination”, che sarà gestita da alcuni giovani del territorio. Il nostro impegno – ha concluso Buschittari – continua nella direzione della valorizzazione delle nostre aree, della mobilità sostenibile e della creazione di nuovi indotti economici”.

l.c.
Favorire l’insediamento di nuove attività commerciali e riqualificare il patrimonio edilizio del centro storico. È con questi obiettivi che il l’amministrazione comunale di Treia ha emanato due bandi che, come spiegato dal vicesindaco David Buschittari, “puntano a sostenere sia lo sviluppo e la riqualificazione commerciale, sia quella edilizia. I due bandi – illustra Buschittari – offrono contributi economici che potranno abbattere i costi dei canoni di affitto che gravano sulle imprese del centro, incentivando così i giovani imprenditori a ripopolare il borgo”.

Gli interventi interessano il rilancio e la rivitalizzazione del centro, tentando di favorire l’acquisto e le ristrutturazioni del patrimonio edilizio abitativo da un lato e l’apertura o l’ampliamento delle attività legate al commercio dall’altro.

“Una prima iniziativa – prosegue il vicesindaco – , per la ristrutturazione di edifici destinati all’abitazione o ad attività produttive, prevede la concessione di agevolazioni per la contrazione di mutui o prestiti stipulati entro l’anno solare in corso, erogando un contributo pari al tasso d’interesse applicato al mutuo nella misura massima del 2% annuo, per un massimo di 10 anni. Per interventi particolari e minimali di riqualificazione delle facciate dei fabbricati, della sostituzione degli infissi, delle grondaie e delle parti visibili da via pubblica (anche condominiali), di riqualificazione e di ampliamento di negozi o attività produttive in genere (per rinnovo locali, nuovi mobili, lavori edili di qualsiasi natura),  di importo inferiore a 25mila euro, può essere riconosciuto un contributo in conto capitale pari al 20% degli investimenti effettuati fino a un valore massimo di 5mila euro. La seconda iniziativa riguarda invece la previsione di un contributo pari al 50% del canone annuo corrisposto per la locazione di immobili in centro storico per tre annualità dalla data di emissione del beneficio. Tali provvidenze sono assegnate anche in caso di sub ingresso in attività già avviate in precedenza e anche in caso di delocalizzazione di attività esistenti”.

“Tali provvidenze – ha fatto eco il sindaco, Franco Capponi – sono estremamente agevolative dato che, per la realizzazione di questa tipologia di intervento, i privati possono godere anche delle agevolazioni statali quali il bonus 110%, il bonus facciate, l’ecobonus e, per le attività produttive, i benefici dell’area cratere quali quelli denominati “resto al Sud” e, infine, per le nuove attività, i vantaggi della Zona Franca Urbana”.

l.c.
"Sembra che da noi i giovani e le famiglie non manchino: è un buon segno per il futuro, è giusto investire in questa direzione". Il sindaco di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti ha commentato così la presentazione dell'esecutivo per un nuovo asilo nido in paese. La giunta comunale caldarolese ha infatti approvato il progetto per la realizzazione di un nuovo immobile destinato a diventare il "nido" della città. Passi avanti importanti, dunque, sul tema della ricostruzione e dell'edilizia scolastica.

A tal proposito il sindaco Giuseppetti ha commentato: "Sarà un punto di riferimento importante per il nostro sistema istruzione, ma anche per le nostre famiglie e le loro esigenze. Tramite un bando abbiamo trovato la possibilità di lavorare per costruire un asilo nido a Caldarola. Abbiamo aderito con entusiasmo, presentando il progetto. Ora cercheremo di capire quali potranno essere gli sviluppi: speriamo che il tutto possa andare a buon fine. È davvero qualcosa di rilevante per Caldarola – prosegue Giuseppetti – , anche se ci sono diversi asili nido nei Comuni vicini, come per esempio a Belforte del Chienti. In tal senso vedremo poi come gestire il nostro nido: ovviamente secondo le esigenze del nostro Comune – conclude il sindaco – , ma anche inserendolo in maniera congrua con le strutture che sono già presenti qua vicino".  

l.c.
Scuola materna ed ex mattatoio hanno bisogno di un finanziamento. Per questo la giunta comunale, giudata dal sindaco Alessio Vita, ha presentato due progetti e li ha sottoposti al Miur. L'obiettivo è quello di partecipare a due bandi che potranno permettere da un lato la ricostruzione della materna, dall'altro la ristrutturazione dell'ex mattatoio e la sua conversione in una struttura dedicata all'aggregazione per famiglie. Le opere vanno a caccia di fondi per un totale di circa 3 milioni di euro.

Il primo cittadino ha spiegato i dettagli delle opere, che spera possano ricevere parere positivo e dunque essere finanziate: “Queste opportunità di finanziamento sono di grande importanza per Belforte – ha spiegato Alessio Vita –. Per quanto riguarda la scuola materna, le opere prevedrebbero la demolizione e la successiva ricostruzione dello stabile, ovviamente ammodernandole e allineandole agli standard attuali in materia di sicurezza e di efficientamento energetico. Lavori che costerebbero circa 1 milione di euro. Sull’ex mattatoio invece parliamo di un’opera da 1 milione e 800mila euro, per poterlo ristrutturare e convertire a centro di aggregazione per famiglie. Non ci resta che incrociare le dita – conclude Vita – e sperare che incontrino un parere positivo per poi poter procedere”.

l.c.

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