E’ online da nemmeno due giorni e già ha un alto numero di visualizzazioni il video “E’ il 2036: come immagini Ussita tra vent’anni?” realizzato dai componenti di C.A.S.A. – Cosa Accade Se Abitiamo, un’associazione di promozione sociale ma soprattutto uno spazio abitato e attraversato da più anime a Frontignano di Ussita, un luogo nato in seguito ai terremoti, in cui alcune persone, residenti e non, cercano di interrogarsi sul futuro dei luoghi e di creare progetti. “Siamo stati invitati dal Forum Disuguaglianze Diversità a svolgere una riflessione sul territorio che abitiamo e su come vogliamo e possiamo immaginare Ussita e i paesi limitrofi tra vent'anni. Da desideri condivisi, suggestioni da altrove e semi già piantati è nato un testo, frutto di una scrittura corale a cura dei ragazzi e delle ragazze di C.A.S.A.”. Il Forum Disuguaglianze e Diversità è guidato da un Gruppo di Coordinamento, presieduto da Fabrizio Barca e si avvale di uno staff operativo. Attraverso l’incontro e la collaborazione tra il mondo della ricerca e quello della cittadinanza attiva, intende disegnare proposte generali per l’azione collettiva e pubblica, tese a ridurre le disuguaglianze. Il Forum è stato una maratona virtuale, svolta fino a metà dicembre, con molti ospiti che insieme hanno costruito una sorta di agenda di giustizia sociale a partire dal Piano di Ripresa e Resilienza. E quando si parla di resilienza, termine fin troppo abusato per lo meno nel centro Italia sconquassato dai terremoti, i residenti e gli amanti delle zone dell’alto maceratese, sanno fin troppo bene cosa si intende. Negli ultimi mesi poi con la pandemia in atto, le due emergenze, quella della ripresa post sisma e post covid-19, si legano insieme e purtroppo stanno rendendo la vita degli abitanti ancora più difficile. Ma i ragazzi di C.A.S.A. sono propositivi e ottimisti e tentano, a loro modo, di gettare un contributo per rinnovare la speranza. Dopo aver stilato il testo condiviso a distanza, gli otto rappresentanti dell’associazione, hanno voluto inserire delle immagini girate da Mauro Pennacchietti per un video realizzato per "Il paese di Adesso", una call lanciata dal poeta Franco Arminio. Alla fine il prodotto nato tratta diversi temi: dalla scuola di montagna alla medicina di prossimità, dal turismo alle possibilità di utilizzare gli spazi dove ora ci sono le Sae (soluzioni abitative di emergenza), alle idee per un futuro possibile da vivere in questi luoghi. Un punto di partenza aperto al contributo di tutti, come nello stile degli “abitanti” di C.A.S.A. Nel video ovviamente si dà per scontato che la ricostruzione ci sia già stata e che quindi Ussita sia stata ricostruita.

I ragazzi di C.A.S.A. sono: Chiara Caporicci, Roberto Rettura, Patrizia Vita, Mauro Pennacchietti, Christian Tedde, Federica Nardi, Enrico Mariani, Marta Zarelli. 

Qui sotto il link al video

https://youtu.be/V4X6QZ56G6o

Barbara Olmai
Cittadini e amministrazione uniti nella gestione e nella cura dei beni pubblici.
È il regolamento adottato dal Comune di Ussita con il Commissario straordinario Giuseppe Fraticelli, per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani che permetterà di attivare i Patti di collaborazione.

Lo strumento, attivo già in 200 comuni italiani, - gli altri tre comuni marchigiani che lo hanno adottato sono: Montelabbate, Fano e Macerata - permette di avviare percorsi di co-progettazione per la gestione condivisa di beni comuni, pubblici o privati, per attività di interesse generale, basati sul principio di sussidiarietà e Enti locali, associazioni del territorio e cittadini.

Una iniziativa in linea con quanto iniziato dall'associazione C.A.S.A. - Cosa Accade Se Abitiamo - di Frontignano che aveva iniziato un percorso di ascolto e confronto con i cittadini con l’obiettivo di far adottare dall’amministrazione comunale di Ussita questo regolamento e poter procedere così con la fase di co-progettazione di singoli patti. Fase che è stata interrotta dall’emergenza covid19 e che le tre associazioni intendono riprendere in mano prima possibile.

“Siamo molto felici per questa notizia e ringraziamo in primis il commissario Fraticelli per aver compreso fin da subito lo spirito di questo percorso - ha dichiarato Chiara Caporicci, presidente di C.A.S.A. - . L’incontro e il supporto di ActionAid e la collaborazione di Labsus è stato fondamentale per avviare il tema sul territorio, per conoscere una possibilità già proficua e utilizzata in altre zone d’Italia e poter condividere le giuste informazioni con la popolazione, acquisendole anche noi come associazione. L’esigenza di capire come poter fare qualcosa per tutti era emersa nei primi incontri della guida nonturismo di Ussita, in cui in tanti ci avevano manifestato il desiderio di prendersi cura del territorio, come pulire un sentiero o sistemare un’area comune, o come mettere il proprio tempo libero a disposizione per i bisogni della comunità. Sono disponibilità spesso invisibili, distanti dai social e spesso anche dalle discussioni pubbliche. Ma mancava uno strumento, una metodologia e soprattutto la conoscenza di buone pratiche già esistenti per trasformare questa frustrazione in qualcosa di più concreto e possibile da realizzare ad Ussita, sostituendo la lamentela con la responsabilità e la difficoltà con le istituzioni in una collaborazione utile".

GS
A tu per tu, intorno al camino, con Andrea Spaterna, il nuovo presidente del Parco nazionale dei Monti Sibillini.
E' questo l’invito dell’associazione Cosa accade se abitiamo (C.A.S.A.) per sabato prossimo alle 16.
L’appuntamento è nella sede dell’associazione a Frontignano di Ussita. "L’obiettivo - si legge in una nota dell'associazione - è quello di conoscere una delle figure chiave del territorio e avere la possibilità di poter condividere con il presidente le problematiche post sisma e le esigenze della popolazione, sviluppando in un dialogo informale sia le criticità che le opportunità di far parte di un territorio protetto. 
L’invito alla popolazione di Ussita è quello di portare le proprie domande e considerazioni sul territorio”.
Ancora una volta, il "porto di montagna" (così viene spesso definitita la C.A.S.A di Ussita), accende i riflettori su una realtà che rappresenta una spinta importante di rinascita e turismo per il territorio montano.

GS
Arriva lontano il progetto CASA, acronimo di Cosa Accade Se Abitiamo, che è tra i finalisti del Premio Luisa Minazzi a Casale Monferrato.
Il progetto nato a Frontignano di Ussita, una frazione a 1.350 metri nel cuore del Parco dei Monti Sibillini prende vita in uno spazio che ospita residenze creative per affiancare alla ricostruzione materiale una immateriale, identitaria, culturale. Ad animare lo spazio è un’associazione fondata da alcuni ragazzi che proprio tre anni fa su questo territorio si sono incontrati e ritrovati (Chiara, Patrizia, Roberto, Christian, Marta, Federica e Mauro). L’obiettivo? Creare un punto di vicinanza, supporto e condivisione di quotidianità con la popolazione residente ma anche per coloro che vogliano contribuire alla ripresa di un Appennino ferito ma presente, tramite progetti di sviluppo, condivisione di conoscenze e produzioni artistiche. Un centro culturale, insomma, all’insegna anche del turismo responsabile e della sostenibilità ambientale, finanziato sia dagli organizzatori, sia grazie a libere donazioni di chi lo attraversa. 

Etica, rispetto e tutela dei diritti, solidarietà: sono soltanto alcuni dei valori su cui si fonda l'impegno civile e che da domenica 1 a venerdì 6 dicembre troveranno spazio a Casale Monferrato (AL) durante la terza edizione del Festival della Virtù Civica, che avrà il suo momento conclusivo nell’ormai tradizionale cerimonia di consegna del Premio “Luisa Minazzi - Ambientalista dell’anno”.
Il Festival nasce infatti nel 2017 per valorizzare la presenza a Casale Monferrato degli otto candidati al Premio, chiamandoli a condividere le loro storie ed esperienze unitamente a quelle di altri significativi esempi di impegno civile.

Gli otto finalisti che il Comitato organizzatore ha selezionato per l'edizione 2019, sulla base delle segnalazioni inviate dalla Giuria preliminare, raccontano l'Italia migliore, quella che non ha paura di cambiare e di impegnarsi, perché sa che la posta in palio è la più importante: il futuro.
I candidati 2019 al Premio – le cui votazioni si sono concluse nella giornata del 24 novembre – sono Margherita Eufemi, docente presso il Dipartimento di Scienze Biochimiche della Sapienza di Roma, che ha studiato con il suo gruppo di ricerca i rischi di neoplasie nella valle del Sacco, in Ciociaria, collegati al Lindano, un insetticida da anni bandito; lo spazio C.a.s.a., che a Frontignano di Ussita, zona terremotata nel cuore del Parco dei Monti Sibillini, ha dato vita ad una residenza creativa che punta a ricostruire le radici identitarie;
Agitu Ideo Gudeta, che dalla natia Etiopia, dove ha affrontato una battaglia contro il land grabbing rischiando l'arresto, è giunta in Trentino e ha fondato una azienda agricola dove alleva, nonostante le difficoltà, splendide capre Mochena altrimenti destinate all'estinzione; Gerlando Iorio, che come incaricato del Ministro dell’Interno sta operando per contrastare i roghi dei rifiuti in Campania; Stefano Liberti, giornalista d'inchiesta e documentarista che con i suoi lavori lotta per risvegliare la consapevolezza dei cittadini; Franco Lorenzoni,
pedagogista ed insegnante che con la Casa laboratorio di Cenci, da lui fondata, ha creato un modello educativo centrato sul dialogo fra le generazioni; i soci della Cartiera Pirinoli di Roccavione, nel Cuneese, che da lavoratori licenziati a seguito di un fallimento, si sono riuniti in una cooperativa orientandola verso l’economia circolare; Paola Francesca Rivaro, “la signora dei ghiacci”, che combatte in difesa del clima grazie anche alla ricerca compiuta in otto diverse spedizioni in Antartide, nel Mare di Ross.

GS

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