Fino a lunedì prossimo sarà possibile partecipare alla Giornata di raccolta del farmaco #GRF21. L’iniziativa, organizzata dal Banco farmaceutico, permetterà di raccogliere medicinali da banco da destinare agli anziani ospiti della Casa di riposo “Lazzarelli”. 

Il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, si è recata personalmente nella farmacia Natali per dare un contributo alla giusta causa donando medicinali per l’Azienda dei servizi alla persona: “Invito i cittadini ad aderire a questa importante campagna - dice - , oggi più che mai visto il difficile momento che stiamo vivendo a causa della pandemia. Si tratta di una iniziativa lodevolissima che vede impegnati anche diversi volontari che mi sento in dovere di ringraziare come sindaco e come cittadino”.

Dal 2000, ogni anno, il secondo sabato di febbraio, migliaia di volontari di Banco Farmaceutico presidiano le farmacie che aderiscono all’iniziativa, invitando i cittadini a donare uno o più farmaci per gli enti, soprattutto caritativi, del territorio. 

Ogni farmacista indirizza il cliente suggerendo le categorie di farmaci di cui c’è maggiore ed effettivo bisogno. Inizialmente la Giornata di raccolta del farmaco, che riguarda i soli farmaci senza obbligo di ricetta medica, si è concentrata sulle categorie più utilizzate: antinfluenzali, antinfiammatori e antipiretici.

In 20 anni la Giornata di Raccolta del Farmaco ha raccolto oltre 5.600.000 farmaci, per un controvalore commerciale di circa 34 milioni di euro. L’ultima edizione, che in occasione dei 20 anni di Banco Farmaceutico è durata una settimana, ha visto il coinvolgimento di 4.944 farmacie e oltre 22.000 volontari; dei 541.075 farmaci raccolti hanno beneficiato oltre 473.000 persone assistite dai 1.859 Enti convenzionati con Banco Farmaceutico.


Sono arrivate da diverse parti le richieste di chiarimenti per il focolaio alla casa di riposo di Tolentino che ha causato, finora, 18 vittime.
Sulla questione è stato aperto anche un fascicolo da parte della procura della Repubblica di Macerata.
Più volte è intervenuto il sindaco, Giuseppe Pezzanesi: "Siamo in un Paese falcidiato dal virus - dice - dove anche regioni esemplari come Lombardia e Veneto hanno dovuto subire, nonostante la loro dinamicità, situazioni drammatiche all'interno di strutture di carattere sociale, pur con tutte le precauzioni. 
Nelle case di riposo ci sono ospiti in stato precario di salute - aggiunge - , in età avanzata e molto delicati sotto l'aspetto fisico e psicologico. Pensavamo di avercela fatta a non fare entrare il virus nella struttura, ma non è così e non abbiamo cambiato alcun atteggiamento o precauzione rispetto a quelle adottate fin dall'inizio.

Tutti hanno ripettato il protocollo - prosegue Pezzanesi nell'intervista - , hanno fatto un lavoro straordinario, più di quello che normalmente, con amore, si fa".
Non accetta quanto viene detto quotidianamente sulla sruttura il sindaco di Tolentino: "Se si aprono fasicoli bisogna aprirli in tutta Italia e in ogni casa di riposo. Credo che le dinamiche si assomiglino, non è colpa di nessuno. Se qualcuno vuole portare al patibolo determinate persone faccia pure, ma ci deve dimostrare la loro colpa, in un contesto dove tutti danno il massimo. Cerchiamo di dare i meriti a questa gente.

Arrivare a chiedere la cratella clininca in una Asp - continua ai microfoni di Radio C1...inBlu - significa non sapere che le case di riposo non possono essere considerate delle cliniche e non hanno natura ospedaliera.
C'è una deviazione della realtà - conclude - creata ad arte da qualcuno che non ama questo Paese e non rispetta chi si impegna per gli altri".

GS
Arriveranno domani e saranno operativi da venerdì i 4 infermieri e il medico militare che presteranno soccorso alla casa di riposo di Tolentino.
Ad annunciarlo è il sindaco, Giuseppe Pezzanesi, nel giorno in cui si piangono le prime due vittime di Covid nella struttura.

"È una situazione emergenziale massima - dice Pezzanesi - in cui tutti stanno facendo il possibile per andare avanti e superarla.
La quasi totalità degli ospiti è positiva, c'è di buono che molti di loro sono asintomatici e resistono bene alla situazione. 

Stiamo facendo il massimo, nonostante le carenze di personale, per evitare a questi ospiti di essere ospedalizzati quando non ce n'è bisogno. Abbiamo chiesto l'intervento militare perchè 18 tra Oss e infermieri sono risultati positivi. Questa situazione non ha giovato. Ecco perchè noi abbiamo fatto appelli accorati dicendo che la situazione andava affrontata, ma non ci possiamo lamentare perchè quel poco che hanno potuto dare, le istituzioni lo hanno dato. Non c'è personale da reclutare ed è per questo che abbiamo richiesto l'intervento miliatre. Ci aspettavamo - ammette - che questo arrivasse prima, ma purtroppo così non è stato. Da venerdì saranno una grossa risorsa per la situazione che stiamo vivendo". 

Infine un appello alle famiglie: "Si sta facendo il possibile - dice - , purtroppo il Covid non arriva per appuntamento. Per un lungo periodo abbiamo tenuto indenni gli ospiti da qualsiasi rischio. Poi purtroppo qualcosa ha fatto in modo che il virus  si infiltrasse, ma nessuno si è sottratto alle sue responsabilità o ha fatto qualcosa in maniera distratta, perchè sono state sempre alzate le massime barriere. Avrei preferito che questa situazione non si fosse mai manifestata - conclude - ma ora che c'è bisogna avere comprensione e sostegno reciproco".

GS
Al termine di un Natale intimo, come è stato anche a San Severino, arrivano le prime buone notizie dalla casa di riposo.
"Nei prossimi giorni - annuncia il sindaco, Rosa Piermattei - , possiamo dire molto presto, gli ospiti che erano stati trasferiti all'hospice dell'ospedale per via dei contagi da Covid potranno rientrare nella sede della casa di riposo. 
Questo dimostra che accanto all'attenzione che dobbiamo sempre avere per evitare i contagi, dobbiamo essere ottimisti perchè prima o poi le buone notizie arrivano".

Intanto il primo cittadino approfitta per fare il punto della situazione contagi, richiamando sempre all'attenzione: "Ad oggi abbiamo 30 positivi - prosegue - , quindi siamo leggermente risaliti, e abbiamo 25 cittadini in isolamento fiduciario. Chiedo di fare massima attenzione perchè il problema più grande è che questo virus oggi lo prendiamo all'interno delle nostre famiglie. Presto avremo anche noi i tamponi rapidi, nella speranza che poi si inizi con i vaccini, come ci è stato annunciato.
Dopo il personale medico e le Rsa toccherà alla popolazione. Lo stiamo aspettando con molta ansia - ammette - perchè credo che sia l'unico modo per poterne uscire, altrimenti ci ritroveremo a vivere questa situazione per mesi e mesi. Siamo paurosi - dice - , iniziamo ad avere paura di un nemico che non riusciamo a controllare, ma l'ottimiso ci deve essere sempre - conclude - dopo questo Natale che ci ha ricordato il valore della libertà e della salute". 

GS
Nuovi casi di positività al Covid tra gli ospiti della casa di riposo di Sarnano: nello specifico sono risultati positivi 9 ospiti e 3 operatori, per un totale di 15 ospiti e 4 operatori positivi.

"La situazione è complessa - dice il sindaco, Luca Piergentili - stiamo lavorando di concerto con Asur, Usca e Pars, la cooperativa che gestisce la casa di riposo ed è impegnata h24 in questa situazione. Sappiamo bene che quando il virus entra nelle case di riposo tende a propagarsi.
Dopo i primi 6 positivi abbiamo messo in quarantena altri ospiti. Logicamente immaginavamo che i numeri sarebbero aumentati. Abbiamo fatto i tamponi nei tempi regolari, a distanza di 5 giorni per non avere risultati falsati. Dopo questi esami altri pazienti sono risultati positivi e sono stati messi in isolamento.
Ora - annuncia il sindaco - stiamo valutando la possibilità di trasferire almeno una parte dei pazienti positivi in altre strutture perchè con la crescita dei numeri rischiamo di non avere abbastanza spazio per tenerli in isolamento rispetto ai pazienti sani.
La situazione è sotto controllo dal punto di vista sanitario - tranquillizza Piergentili - .
Grazie all'Asur abbiamo ottenuto da oggi la presneza per 12 ore al giorno dei medici dell'Usca: un monitoraggio ulteriore per la struttura a cui si aggiungerà l'arrivo dei medici e infermieri militari, a cui stiamo lavorando, che darebbero supporto alla casa di riposo che lavora con meno personale per via dei contagi".

GS
Da oggi accanto ai nostri anziani alla Casa di riposo 'Lazzarelli' ci saranno anche i medici e gli infermieri delle forze armate. Questo ci fa stare un po’ più tranquilli, anche se la guerra al Covid non sembra essere finita”.

La sindaca di San Severino Rosa Piermattei ha commentato così l’arrivo del personale sanitario delle forze armate alla casa di riposo “Lazzarelli”, che ha visto finalmente accolta la richiesta di aiuto inviata più volte negli ultimi giorni. Un supporto importante nel tentativo di risolvere la grave emergenza scattata all’interno dell’Azienda settempedana per i servizi alla persona nella quale, al momento, si registrano ancora 61 degenti positivi e altri 15 contagi tra gli addetti.

Accompagnati dal coordinatore regionale della Difesa, il capitano di vascello Cosimo Nesca, medico della Marina Militare Italiana, ufficialmente hanno già preso servizio in struttura un medico militare, il capitano Daniele Lecce, e due infermieri, il primo luogotenente Carlo Monteforte e il maresciallo di seconda classe Francesco Smaldore, tutti appartenenti all’Aeronautica Militare Italiana.

Il personale medico delle forze armate sarà impegnato – ha proseguito la sindaca Piermattei – insieme a quello della struttura e a quello dell’Usca e dell’Asur. Per rallentare il contagio dall’accendersi del focolaio Covid all’interno della nostra Casa di riposo, abbiamo provveduto a trasferire anche altri 5 positivi in strutture Covid all’interno del territorio regionale e 15 degenti, che erano rimasti sempre negativi, all’interno dell’Hospice presso l’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio” che momentaneamente risulta ancora vuoto visto che il Coronavirus è arrivato anche in corsia e ha interessato pure i sanitari di questa struttura”.

La sindaca conclude: “Secondo i medici, la fase acuta nella struttura dovrebbe essere superata: i primi pazienti si starebbero negativizzando, ma la pandemia continua ad essere molto forte ed aggressiva su persone, come i nostri anziani ospiti, già sofferenti per una serie di patologie pregresse. L’invio del personale medico delle forze armate, comunque, consentirà di risolvere una problematica ulteriore e fondamentale quale quella della carenza di personale medico e infermieristico”.

Red.
Scatta il piano per salvare i degenti della Casa di riposo "Lazzarelli" di San Severino Marche risparmiati dal Covid: sedici ospiti, risultati negativi al tampone, sono stati trasferiti e accolti all’interno dell’Hospice presso l’ospedale civile "Bartolomeo Eustachio".

"Una vera e propria corsa contro il tempo" ha commentato la sindaca Rosa Piermattei, che ha seguito le operazioni in qualità di primo responsabile della salute pubblica sul territorio. 

Il focolaio, scoppiato all’interno della casa di riposo nei giorni scorsi, aveva fatto registrare 2 decessi di anziani già vittime di patologie pregresse.

red.

È una situazione drammatica quella della casa di riposo Lazzarelli di San Severino Marche: 34 anziani, ospiti della struttura, sono positivi al Covid 19. Alla gravità di questi numeri si aggiunge la positività al virus di 9 OSS e 4 infermiere che operano nella struttura.

La sindaca Rosa Piermattei non nasconde la preoccupazione, e lancia l’appello: “La nostra Casa di riposo è in emergenza e senza personale è impossibile gestirla. Per questo ancora una volta richiedo l’immediato intervento di personale dell’Esercito”.

Il personale della nostra Casa di riposo – prosegue la sindaca – oggi risulta praticamente dimezzato a causa dell’epidemia da Covid19. L’emergenza scattata all’interno della struttura ci toglie il sonno. I numeri sono in crescita: abbiamo 34 anziani ospiti positivi. A questi si devono aggiungere 9 operatrici socio sanitarie e 4 infermiere. Le condizioni degli anziani ospiti variano giornalmente, per qualche degente si è reso necessario il trasferito in strutture Covid per non pesare soprattutto sull’organizzazione della struttura che deve fare i conti anche con l’allestimento dei percorsi sporco pulito. Praticamente per gestire al meglio la situazione si dovrebbe avere il doppio del personale rispetto alla normalità e invece, a causa dei contagi in struttura, oggi il personale è esattamente dimezzato. Al momento – conclude la Piermattei – il servizio Usca dell’Asur ha messo a disposizione un dottore e un infermiere per effettuare tutti i controlli mentre la cooperativa che gestisce il servizio assistenziale si sta adoperando per sostituire il personale risultato positivo ai tamponi”.

Red.
Buone notizie quelle che oggi sono arrivate dalla Casa di Riposo di Pioraco. L’Azienda Sanitaria ha ufficializzato che tutti i tamponi effettuati agli ospiti ed ai dipendenti sono risultati negativi.
“Ringrazio la direttrice Antonella Finelli - ha detto Matteo Cicconi, primo cittadino del paese della carta - e il presidente della cooperativa, Franco De Felice perchè sono stati, sin dal primo momento, scrupolosi, premurosi e particolarmente attenti.
L’invito che rivolgo loro è quello di continuare a mantenere alta l’attenzione perchè in queste strutture dove la fragilità è elevata, essa dovrà essere mantenuta ancora per molto tempo visto che come sappiamo l’emergenza non è finita”.
L'elogio per il personale arriva anche dalla Casa Albergo che in una nota scrive: "Si coglie l'occasione per elogiare pubblicamente - si legge nella nota - tutto il personale che con spirito di abnegazione ha seguito tutte le direttive impartite già a partire dal 25 febbraio (prima dei divieti notificati dall'Asur) osservando diligentemente tutte le procedure.
Un ringraziamento particolare va all'AssCoop, la quale ha sempre garantito nella persona del suo Presidente Franco de Felice un alto livello di protezione della salute dei suoi assistiti contribuendo ad assicurare una elevata qualità dei servizi erogati mettendo a disposizione del personale tutti gli strumenti utili ad assicurare tutto ciò.
Un enorme riconoscimento va al sindaco del comune di Pioraco che con la sua lungimiranza si prodiga quotidianamente per l'unico scopo da tutti condiviso: la serenità e la salute degli anziani.
La Casa di Riposo di Pioraco nonostante i risultati ottenuti continuerà a mettere in atto tutte le Misure di Prevenzione legate al Covid-19 fornendo ai dipendenti i dispositivi di protezione individuale per consentire il corretto svolgimento delle attività della struttura oltre a continuare a rilevare la temperatura corporea sia al personale che agli ospiti due volte al giorno”.

Lisa Grelloni


“Senza la Marina Militare non saremmo stati in grado di affrontare e risolvere la grave condizione che si è venuta a creare all'interno della Casa di riposo di Cingoli. Ora ho chiesto alla Protezione Civile nazionale un altro medico militare per garantire il cambio dei turni e anche questa richiesta è stata soddisfatta”. Dopo giorni di difficoltà, il sindaco Michele Vittori, di Cingoli, può iniziare a respirare. Sì, perché il focolaio di Coronavirus che si è creato all’interno della casa di riposo ha tenuto la comunità e non solo col fiato sospeso. Il timore era che i contagi si propagassero anche all’esterno della struttura con conseguenze catastrofiche. Tra l’altro la città ha pianto anche la scomparsa di uno dei medici di medicina generale, il dottor Foltrani, proprio a causa della malattia e quindi il sindaco si è trovato costretto a chiedere l’intervento dei medici militari. Questi ultimi, in totale due, sono stati inviati dalla Marina Militare. A dare man forte al dottor Ippoliti anche due infermieri. “Abbiamo anche chiesto un altro medico militare alla Protezione Civile - fa sapere Vittori - per garantire il cambio dei turni di servizio al primo Ufficiale medico arrivato nella scorsa settimana e al medico di medicina generale dottor. Ippoliti. E la notizia positiva è che anche questa richiesta è stata soddisfatta. In questo modo la Casa di riposo di Cingoli che si è trasformata in una vera e propria corsia di un Ospedale per acuti da Covid-19 potrà godere dell'assistenza di 2 ufficiali medici con 4 infermieri che si aggiungono a 1 medico di famiglia e a 1 altra infermiera della ditta appaltatrice del servizio”. Ma c’è un ‘però’. Mancano ancora dispositivi di protezione individuale, un problema comune a molte strutture: “Siamo ancora alla disperata ricerca di materiale per la protezione (mascherine, camici, calzari e altro) in quanto né l'Asur né la Protezione civile sono stati in grado di fornirlo. Fino ad oggi siamo stati in grado di provvedere da soli - aggiunge - ma siamo agli sgoccioli delle dotazioni recuperate da donazioni private, e quindi chiediamo al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alla Protezione civile nazionale e Regionale e al Presidente della regione, Luca Ceriscioli di volerceli inviare al più presto”. Vittori ringrazia dal profondo del cuore la Marina Militare che ha permesso ai propri ufficiali di intervenire, elogiando il forte senso di responsabilità e di difesa della Nazione: “I nostri militari che tanto lustro forniscono all'Italia nelle missioni di Pace e nella NATO, anche in questo caso, hanno dimostrato un attaccamento alla difesa dei valori della Patria non comuni perché con i nostri ospiti, tutti infettati dal Corona virus, il rischio di contrarre la malattia è piuttosto incombente. Non solo per questo - ha concluso - sento forte il dovere di ringraziare il capitano di vascello Nesca, medico capo del Comando della Marina Militare di Ancona, per i consigli e la preziosa vicinanza che ha dimostrato a tutta la nostra comunità”.

g.g.

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