Retorico dire che non dimenticheremo mai la scossa che esattamente tre anni fa ha cambiato la vita di tutto il Centro Italia. Diverso, invece, soffermarsi a pensare che spesso ricordiamo perfettamente cosa stavamo facendo quando abbiamo ricevuto una notizia importante. La stessa sensazione arriva quando si torna indietro con la memoria a quella mattina del 30 ottobre 2016. E’ forse quello infatti, per alcuni, l’ultimo ricordo di ciò che stavano vivendo nella casa che hanno dovuto abbandonare in fretta e furia per la paura che arrivasse un boato più forte. Molte di queste persone sono rientrate nella loro abitazione solo con i vigili del fuoco, per mettere in una borsa gli affetti personali e nel cuore i ricordi di una vita.
Tutto è cambiato da quel giorno di tre anni fa. Le piazze che al calar della sera si erano svuotate come ogni giorno, in attesa che l’indomani la vita avesse ripreso il proprio ritmo abituale, attendono ancora che qualcuno torni a passeggiare tra quelle mura. Non sanno che, forse, molti di loro non torneranno. Perché in questi tre anni di attesa, in una delle regioni più longeve d’Italia e dove la media dell’età degli abitanti è molto alta, c’è anche chi ha lasciato questa terra senza mai mollare la speranza di ritornare nella propria casa. E’ così che il Paese delle belle arti, delle chiese e dei castelli da tre anni è ferito al cuore.

Castelsantangelo Sul Nera
Castelsantangelo Sul Nera

Attraversare lo stivale da Nord fino alla punta è come camminare in un salotto dorato dove in mezzo si inciampa su cristalli rotti e mai raccolti. Tre anni di niente, si potrebbe dire. Dove le uniche iniziative prese sono arrivate dal basso, anzi da dentro. Dal cuore di chi ha raccolto i propri cristalli e ha aperto la propria anima alla resilienza. Quella parola su cui, dopo averne tanto sentito parlare, forse per disperazione, ci si è cullati fino ad oggi e si continuerà a farlo. Tre anni di attese, dove c’è chi ha rimodulato la propria vita, dove c’è chi attende tra le pareti di un container, consapevole che ci vorrà del tempo per tornare a vivere come prima, o forse, anche quando sarà possibile farlo, non ci saranno più le forze. O addirittura, facendo qualche calcolo rispetto al sisma del 1997, quando e se tutto sarà ricostruito, si avrà la paura di sprofondare di nuovo.

Camerino
Camerino

Ma il dubbio che in questi anni si è fatto sempre più prepotente tra la gente forte di queste terre è sapere se chi governa questo Paese, tra una sfilata e l’altra nelle crepe più profonde, ha mai capito veramente cosa significhi cambiare vita, adattarsi a qualcosa che non ci si aspettava, attendere senza avere certezze, veder crollare la propria casa non per colpa del sisma, ma del tempo che scorre, quel tempo in cui non si è riusciti a far partire nemmeno le demolizioni ed i ricordi di una vita aspettano sotto le intemperie e il passare delle stagioni.

Giulia Sancricca

Visso
Visso

ussita
Ussita


Oltre centro studenti delle scuole secondarie provenienti da tutta la regione hanno riempito della loro vitalità  il borgo di Castelsantangelo sul Nera. Una bella carica di positività per uno dei centri dell’entroterra montano tra i più colpiti dal sisma eche ha accolto ieri la cerimonia di premiazione del concorso scolasticoSibillini alla riscossa” promosso dalla start up marchigiana Expirit. Nato con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani alla scoperta del patrimonio culturale, naturalistico e agroalimentare marchigiano e avvicinarli al mondo del lavoro, sviluppando competenze digitali, linguistiche e utilizzando in modo consapevole i social media, il progetto si è concretizzato attraverso vere e proprie esperienze in montagna che hanno fatto da base per la successiva realizzazione di materiale promozionale per le aziende colpite dal sisma.
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Ad aggiudicarsi il 1° Premio  Internazionalizzazione l’IIS Augusto Capriotti di San Benedetto i cui studenti sono stati ospitati presso la Macelleria Petrucci Carni di Arquata del Tronto; Premio Rinascita all’IIS Garibaldi di Macerata con esperienza presso l’Allevamento della pecora sopravissana di Michela Paris ad Ussita; Premio Creatività all’IIS Matteo Ricci di Macerata  con esperienza presso il Bar Sibilla di Visso; Premio Prodotto tipico all’IIS Alfredo Panzini di Senigallia i cui studenti sono stati ospitati all’Agricola Pietrara di Monte San Martino.
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" Siamo stati davvero lusingati e onorati di ospitare tanti ragazzi ha detto il sindaco di Castelsantangelo Mauro Falcucci- Vedere tante facce giovani che sono le future generazioni ci ha donato speranza; abbiamo detto loro di scendere in campo e gestire il loro posto nel futuro, avvicinandosi alla politica. Di fondamenntale importanza quello che hanno visto coi loro occhi, aldilà di apprezzare questo patrimonio naturalistico unico , hanno potuto anche constatare com'eravamo prima e come siamo ora. Una realtà che dunque fa capire come si debba acquisire consapevolezza nel costruire in maniera sicura, rispettando le regole e salvaguardando la montagna affinchè rimanga antropizzata. La presenza dell'uomo mai deve venir meno perchè dissesti e calamità iniziano dalla montagna, scendono dalla collina e arrivano fino al mare".
cc

La notizia verrà approfondita nel prossimo numero de "L'Appennino camerte"
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Molta attesa per la visita del premier Giuseppe Conte che sta per atterrare a Ussita, come da programma, per l'incontro con i sindaci del cratere a Castelsantangelo sul Nera.
Secondo le prime indiscrezioni il premier arriverà intorno alle 16.30 a Castelsantangelo dove si recherà subito nella zona Sae per visitare i terremotati e scattare una foto di rito con il primo cittadino, Mauro Falcucci. Successivamente, senza la presenza della stampa, andrà in visita alla zona rossa insieme al sindaco, approfittando di qualche minuto di colloquio. Dopo il percorso nella zona più colpita, Giuseppe Conte incontrerà 87 sindaci del cratere nella struttura in legno donata al Comune di Castelsantangelo per una riunione dove gli amministratori potranno esporre la situazione al premier. Solo al termine dell'incontro sarà concesso l'incontro con i giornalisti.
Al momento solo la stampa ad attendere Giuseppe Conte, come si può vedere dalle foto. Ancora nessuno dei manifestanti che avevano annunciato una possibile presenza.

Aggiornamento 15.25: Tra coloro che potranno partecipare alla riunione sono i Comitati del coordinamento Terremoto Centro Italia.Sono presenti i rappresentanti di Ussita, Pieve Torina, Caldarola, Camerino e Tolentino. Antonella Gamberoni, in rappresentanza di Camerino dice: "Ci aspettiamo di essere ascoltati, ma forse l'ascolto è l'unica cosa che non è mai mancata. Ci auGuriamo che da questi incontri possa arrivare una risposta concreta. Non si può più attendere. Sono molte le richieste sul tavolo, speriamo di avere buone orecchie e buona testa dall'altra parte". Nel frattempo sono arrivati il presidente della Regione, Luca Ceriscioli e l'Arcivescovo Francesco Massara.

Aggiornamento 15.50: "Il buongiorno si vede dal mattino - dice Luca Ceriscioli al microfono di Radio C1 citando un detto - . Devo dire che questa ripartenza di Conte ha segnato ciò che era un po' mancato negli ultimi mesi. Ricordo la visita del Papa a Camerino con la volontà di accendere un riflettore sul sisma dove non si era presentato nessuno del Governo. Secondo me con quello che è avvenuto dopo, il fatto di inserire nel programma tre punti importanti per la ricostruzione, la seconda visita ufficiale del premier riguarda le Marche, credo che sia stata ritrovata l'attenzione. Un punto di partenza che può produrre i frutti che non ci sono stati fino ad oggi". 

Aggiornamento 15.55: Intervistata dall'inviata di Radio C1 anche il Prefetto, Iolanda Rolli: "Il presidentr Conte - dice - , inserendo questo viaggio nella sua agenda piena di impegni dà un segnale di profonda attenzione al nostro territorio. Un territorio profondamente ferito dal sisma del 2016. Un territorio che ha bisogno dell'attenzione di tutto il Governo per ricominciare a sperare nel futuro".

Aggiornamento 16.05: In attesa dell'arrivo del premier il primo cittadino di Castelsantangelo, Mauro Falcucci, accoglie i suoi colleghi del cratere e i rappresentanti intervenuti. "Ascoltiamo con attenzione e auspichiamo che il premier ci dica cosa farà domani per il terremoto - dice - , allora partiamo col piede giusto. Noi possiamo solo ricordare e integrare se c'è qualcosa che magari è sfuggito, peò aspettiamo una risposta pratica, i fatti. La teoria la sappiamo tutti, abbiamo 84 ordinanze che evidenziano quello che non ha funzionato. Bisogna correggere il tiro. Chiederò di fare una legge affinchè ci sia un futuro non solo per la ricostruzione, ma anche per chi rimarrà, per avere prospettive per i giovani. Se vogliamo che i giovani scelgano la montagna per vivere ci devono essere delle agevolazioni. L'Europa non può non accogliere questa istanza. Sappiamo cosa chiedere, aspettiamo risposte concrete".

Aggiornamento 17.20: Alle 17.15 circa, il premier Conte è arrivato a Castelsantangelo e si è recato all'interno di un bar per prendere un caffè insieme ad alcuni cittadini. Subito dopo il momento di accoglienza da parte del sindaco Mauro Falcucci, il capo dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, il commissario straordinario Piero Farabollini. Insieme sono entrati nella zona rossa per un sopralluogo. A momenti ci sarà l'appuntamento con 66 degli 87 sindaci del cratere che erano attesi e che sono già in pronti per il confronto all'interno della struttura polivalente.

Aggiornamento 17.30: Si è fatta strada tra la gente per mostrare al premier Conte lo striscione portato da Ussita, il suo paese colpito dal sisma. "Conte, contiamo su di te" ha scritto Noemi Orazi che ai microfoni di Radio C1 ha dichiarato: "Voglio dire di andare avanti, non mettere più ostacoli ma facilitare la ricostruzione. Da Ussita la gente non se ne andrà, è un posto troppo bello. Noi abbiamo una pista del ghiaccio olimpionica, gli impianti sciistici. Strutture che davano lavoro alle famiglie e vogliamo continuare a dare un futuro ai nostri figli. Possiamo tornare a quello che c'era prima e anche migliorarlo. Io ho fiducia, io ci credo!".

Aggiornamento 17.45. Il presidente del Consiglio ha fatto il suo ingresso all'interno della sala polivalente dopo aver compiuto un giro veloce all'interno dell'area sae ed essersi intrattenuto qualche minuto con gli abitanti. All'interno della "casa degli amici del Trentino" oltre ai sindaci anche rappresentanze dell'Anci e del Coordinamento Terremoto Centro Italia.

Aggiornamento 19.40.  Dopo circa due ore di colloquio e ascolto seguito dal suo intervento finale avvenuto a porte chiuse, il Premier Conte si è diretto verso i giornalisti.
"Non sono venuto qui a vender fumo nè a prospettare mirabilia- ha detto- Sono venuto per fare il punto della situazione e aggiornarmi sulle criticità. La ricostruzione di questi territori martoriati che dai terremoti hanno derivato una grande ferita, èuna priorità del governo e l'ho detto anche chiedendo la fiducia al parlamento: questo è ilgrande impegno che ho preso per queste comunità locali a nome di tutto il governo. Oggi come le altre volte sono venuto a ragionare su questioni concrete e problemi critici, su come ad esempio risolvere il problema delle pratiche della ricostruzione privata che non vanno avanti, sul problema della ricostruzione pubblica. Ho preso pagine e pagine di aggiornamenti sulle questioni critiche e, da domani siamo al lavoro per risolverle; iniziamo da una legge e da un testo unico sulla ricostruzione che sicuramente va adottato e ordinato e ci stiamo già lavorando- ha continuato Conte- Dobbiamoassolutamente accelerare lo smaltimento delle pratiche per la ricostruzione privata e ho già fatto su questo un appello pubblico: non consentiremo più proroghe per quel che riguarda la presentazione delle domande per i danni lievi percui, il 31dicembre 2019 è la scadenza ultima: si affretti chi vuolela ricostruzione. Dobbiamo avere un progetto di ricostruzione finalmente definito". Conte ha dunque evidenziato la volontà di varare una volta per tutte un progetto normativo ad hoc per la ricostruzione  " Dobbiamo assumerci la volontà politica, e questo governo può farlo, per adottare un testo normativo che valga per tutte le ricostruzioni future". Ha poi anticipato che un sottosegretario alla presidenza ( Mario Turchi) sarà dedicato agli investimenti e alla programmazione economica e di una taskforce appena costituita che funge da cabina di regia per gli investimenti. ascolto dei sindaci durante la riunione nonchè dei delegati dei cittadini alcuni dei quali già sentiti durante le consultazioni nella fase di formazione del governo. " Un decisore politico non può fare promesse e passerelle. Viene qui umilmente, prende appunti, si confronta, studia e poi torna a Roma dove si decide. In questo momento dobbiamo ragionare per la soluzione di problemi concreti".

Aggiornamento 20.15. La giornata del Presidente del consiglio si conclude con un panino al ciauscolo consumato prima di ripartire nei locali della norcineria, invitando a fare la spesa nei negozi che hanno riaperto dalla piazzetta del paese. Prima di affrontare il viaggio di ritorno nella capitale, si è intrattenuto ancora con gli abitanti di Castelsantangelo, scambiando con loro qualche parola d'incoraggiamento a non mollare. 

Approfondmento della giornata sul prossimo numero di Appennino Camerte.

Terminata la riunione il Premier esce dalla sala polivalente 
il premier esce dalla sala polivalente


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il sindaco Mauro Falcucci di Castelsantangelo sul Nera e il presidente Luca Ceriscioli

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l'arrivo dell'Arcivescovo Francesco Massara 

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Il Presidente della Provincia Pettinari e il Presidente della Regione Luca Ceriscioli

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l'arrivo del premier Conte e l'Arcivescovo Massara

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Noemi Orazi con uno striscione per Conte

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Promessa mantenuta. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che nei giorni scorsi aveva annunciato una visita nei Comuni del cratere, ha appena reso noto il suo arrivo previsto per domani a Ussita e Castelsantangelo sul Nera.
La decisione che aveva fatto discutere i sindaci dei Comuni più colpiti che, oltre alle visite, chiedono i fatti, è ormai stata confermata. L’augurio di Mauro Falcucci, primo cittadino di Castelsantangelo sul Nera è che “oltre ad onorarci della sua presenza, il premier Conte ci comunichi i tempi entro i quali avremo le risposte alle annose questioni che non vanno e che sono sotto gli occhi di tutti. Al presidente del consiglio vorremmo far vedere due cose: come siamo ridotti e come sono le Sae, che manifestano la volontà della popolazione di rimanere in questi luoghi. Tutti sanno che l’impianto normativo del terremoto è sbagliato e dove intervenire per cambiarlo. Ci dicano subito quando sarà emanato il primo provvedimento”.


“ Non perda tempo a fare visite ma faccia i provvedimenti” Così il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci in risposta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha dichiarato quale suo primo impegno pubblico, la visita nelle zone terremotate.
Le visite non servono– continua Falcucci- Sanno già tutto e qualora ci fosse bisogno di ulteriori dettagli, siamo pronti a fornirli. Nulla è cambiato dall’ultima visita del Presidente Conte nelle zone colpite, anche se in verità ha toccato altri luoghi e qui da noi non è mai venuto”.Stanchezza ed esasperazione, prendono il sopravvento nelle parole di quello che è stato uno dei primi cittadini più battaglieri, pronto a tenere alta la voce sul rischio dell’abbandono, sulle enormi difficoltà di un paese devastato già dalle scosse dell’agosto 2016. 
“ Se, come dichiarato, ci sarà davvero la volontà di dare priorità alla ricostruzione, dico solo che si vuol darle un significato diverso, aspettiamo solo i fatti. Fino all’infinito abbiamo ripetuto che conoscono tutto, compresi i punti deboli. Di immagini ce ne sono quante se ne vuole, quello che manca sono le norme che servono per ricostruire e per dare futuro e, almeno per quel che riguarda la nostra terra, norme per la montagna e per darle una prospettiva. All’infinito abbiamo ripetuto che è necessario mettere in pratica la Legge sulla montagna, pensare ad una zona fiscale, alla creazione di una Livigno da calare sull'Appennino e in misura ottimale, affinché poi possa attuarsi un vero mantenimento del territorio montano. Se vogliamo salvare questi territori, è necessaria una misura mirata, che non sia erga omnes, ma contenga magari possibili accorgimenti anche per chi è vicino, altrimenti la strada è irrimediabilmente segnata. Adesso staremo a vedere questa ennesima prova: è il quarto presidente del consiglio che passiamo e che già abbiamo avuto modo di conoscere, c’è un Ministro delle infrastrutture che è già stato Commissario per la ricostruzione. Credo che nulla si possa aggiungere di più se non finalmente i fatti. Niente visite e nessuna passerella: solo norme, fatti, celerità e, certezze, se ce le vogliono dare. Non più promesse e illusorie attenzioni per cortesia”.
Di questioni lasciate isolate e troppo a lungo mollate da parte, parla anche il sindaco di Fiastra Sauro Scaficchia che a questo punto, interpretando un pensiero comune a tutti i colleghi impegnati a fronteggiare il disastro, si augura un effettivo cambio di passo.
"E’ tempo di riaccendere i riflettori sui veri problemi di un territorio flagellato dove, ormai da tre anni,  la luce è fioca molto lontana e appena appena accennata. Mi auguro che alle parole del Presidente segua una luce accesa  che davvero  ci faccia vedere la fine del tunnel perché la gente è sfinita. L' augurio di tutti, è che le parole della priorità si realizzino in concreto; che il premier venga a vedere quello che è stato e cosa stanno subendo le popolazioni. Personalmente nutro speranza ma attendo che alla mia speranza seguano fatti che garantiscano ricostruzione e sviluppo attraverso misure adeguate che possano favorirlo. Anche su questo siamo stanchi di ripeterlo: non erano passati che pochi mesi dal sisma quando con il compianto Dario Conti andammo a Roma per chiedere un qualcosa di diverso per superare il disastro dei territori, e nulla si è visto". E il riferimento è anche alla più volte richiamata e mai attuata distinzione del cratere per fasce di danno. "  Il cratere va diversificato e, anche su questo punto fondamentale, mi auguro un’attenzione maggiore e concreta dal nuovo governo . Non ci si può lasciare relegati, solo ed esclusivamente, a dei provvedimenti che vengono inseriti all'interno di altri disastri come Genova, Ischia o Catania. Questo non è possibile. Noi siamo un territorio fortemente colpito e che fermo dagli ultimi anni, sta conoscendo un sempre più frequente abbandono. Non ce lo possiamo permettere!" 
E' dello stesso avviso, Gianluigi Spiganti Maurizi, titubante ad esternare commenti prima di una qualche proposta concreta che faccia seguito alle dichiarazioni del premier.
  “ Nell’arco di tre anni- afferma il sindaco di Visso- i segnali non sono mancati, quello che però non si è visto è la base di tutto il resto: la ricostruzione, la semplificazione e rivisitazione di tutta la burocrazia che ne impedisce i movimenti, la cernita del Cratere, distinguendo i comuni gravemente terremotati da quelli solo lievemente colpiti in modo da distribuire equamente le risorse. Quante e quante volte lo si è detto, eppure nessuno che abbia mai considerato questo aspetto basilare; magari le visite potrebbero servire a questo e poi- conclude Spiganti Maurizi- sul fatto che non si sia mai voluto dedicarci giusta attenzione, ho una mia personale convinzione. Noi siamo La Perla dei Sibillini vicina a tanti altri comuni carichi di bellezza e di storia da Castelsantangelo ad Ussita e,con parte dell'ascolano. Il problema è che siamo comuni di alta montagna scarsamente popolati. Credo che questo influisca molto su quello che è il dato negativo della ricostruzione. Contiamo poco perché pochi siamo e, alla fine, quella crocetta sulle schede elettorali è irrisoria e ininfluente a darci potere".
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Vicina alla formazione e ufficializzazione, la nuova giunta comunale di Castelsantangelo sul Nera, alla cui guida è stato riconfermato il primo cittadino uscente Mauro Falcucci. Programmata per domani la riunione tra tutti gli eletti e non eletti della lista “Impegno civico” che ha ottenuto il 66,86 per cento delle preferenze.
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“ La riunione avverrà tra tutti quelli che fanno parte della squadra formata da tanti giovani - dichiara Mauro Falcucci- ; per quel che ci riguarda, non è una questione di chi è stato eletto o meno,  poiché l’ accordo è che tutti dobbiamo lavorare. Per il resto continuiamo –prosegue Falcucci -; è una conferma della linea che abbiamo intrapreso sulla quale c’è stata una condivisione. Avere altre due liste concorrenti ci ha stimolato e alla fine è stato un successo della democrazia. Aldilà dell’aspetto partitico e politico credo che il segnale sia sul lavoro svolto e questo è quello che gratifica chi inizia. Stimolo dunque e, rinnovata energia, nel cercare di passare qualche esperienza, nel cercare di far fare meno errori e nel contempo nel cercare di non commetterne altri, perché qui, compreso il sottoscritto, nessuno può esimersi dal dire di non averne fatti . Credo che lo spirito sia quello della sinergia di un territorio e spero che, anche come Unione Montana, dalla quale insieme agli altri due comuni che vi hanno aderito non abbiamo ancora avuto risposta, vi sia un nuovo e positivo stimolo, non tanto per ricoprire incarichi o cariche, bensì per dare il segnale di un territorio che vuole e pretende rispetto. Fino ad oggi – sottolinea il sindaco di Castelsantangelo- , nostro malgrado e nonostante non vi lasceremo soli, il segnale è venuto meno e, abbiamo purtroppo la sensazione che lo stallo perdurerà. Ci preoccupa ma non ci deve far mollare: è un nostro sacrosanto diritto che dovremmo perseguire in tutte le sedi, con forza e determinazione e aldilà di qualsiasi governo che governi. Il governo che ci aiuta- conclude Falcucci - è il nostro governo
”.
C.C.



Pronte le squadre anche a Castelsantangelo sul Nera.  Da un lato il sindaco uscente Mauro Falcucci deciso a ricandidarsi e a garantire continuità schierando diversi nuovi nomi nella sua lista " Impegno civico";  con lui in lizza sono Batassa Azzurra, Bertocchi Emanuele, Ceccarelli Angela, Falcucci Alfonso, Marzoli Capocci Stefano, Pazzaglini Paolo, Remigi Simone, Riccioni Sandro, Tuccini Giovanbattista, Valentini Ovidio.

 

In campo, sostenuta dalla Lega, candidata a sindaco è anche Loredana Remigi con la lista "Rinascita delle Torri" . Della sua squadra fanno parte: Alfani Davide; Bencivenga Maurizio; Bonanni Barbara; Capocci Giuseppe; D'Innocenzo Lucia; Lelli Roberto; Ridolfi Franco; Ridolfi Maurizio; Strappolini Enza; Troiano Primiano

 

Sorpresa finale il terzo nome: Valentina Remigi; poco più che quarantenne è il candidato sindaco della lista civica “PER CASTELLO”!. Valentina riunisce attorno a sè un gruppo di persone con diverse esperienze lavorative e sociali, fortemente motivate e determinate a riqualificare e a far rinascere il comune di Castello. Della sua squadra fanno parte:Ceccarelli Felice ; Cianconi Anna;  Di Gió Pietro Claudio; Marinelli Valentina; Perugini Patrizia;Polidori Augusto;Tarragoni Anna

Comitato dei sindaci del cratere operativo. Nei prossimi giorni se ne deciderà il rappresentante. Intanto si lavora ad un documento che riassuma problematiche e possibili soluzioni da presentare al Primo Ministro Giuseppe Conte. Proprio a lui poi, i sindaci che hanno costituito il comitato, una 70ina circa, chiederanno un incontro allargato ai 138 sindaci del cratere. Qualora questo non venisse concesso o non fossero soddisfacenti le risposte del governo, i primi cittadini si dicono pronti a scendere in piazza insieme ai cittadini.  Tutto questo è stato stabilito stamattina al Crowne Plaza Rome Hotel.

“A distanza di 30 mesi - ha esordito Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino - siamo ancora alle prese con procedure emergenziali come i puntellamenti sulla pubblica via. Siamo lontani anni luce dalle vere esigenze e proprio non capisco quei sindaci che oggi non sono qui. Ne sarebbe valsa la pena, anche solo per un unico cittadino in difficoltà perché il nostro obiettivo è questo, rappresentare chi ha bisogno di noi. L’intenzione non è di certo fare distinzioni tra terremotati - ha ribadito - fa ribrezzo anche solo pensarlo”. 

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Insieme a Pasqui, ad aprire l’incontro il sindaco di Amatrice Filippo Palombini: “Questo comitato doveva nascere e mettersi subito al lavoro, oggi siamo qui per questo. Noi diciamo tutti le stesse cose, perché tutti abbiamo bisogno delle stesse cose. Il Governo deve consentirci di sedere ad un tavolo per la stesura di nuove norme che possano permettere una ricostruzione rapida e certa". Presenti diversi sindaci da tutte le Regioni colpite, che insieme faranno fronte comune. Mauro Falcucci ha espresso l’urgenza di una posizione politica chiara sul destino della montagna: “Siamo come dei malati con tante patologie diverse. La cura non può essere sempre la stessa per tutti, servono terapie diverse”.

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"Guardo i miei cittadini - ha affermato il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci – e non so più cosa rispondere a gente che non sa cosa succederà, che vede che non è partito neanche un cantiere e che, probabilmente, non avrà, per età, il tempo di aspettare ancora. Il tempo dell'ascolto era finito, questo comitato deve avere il carattere dell'azione, era una necessità e ora dobbiamo subito metterci al lavoro".

G.G.

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Si avvicina la costituzione ufficiale per il  comitato bipartisan dei sindaci del cratere che, eletto dagli stessi primi cittadini,  rappresenti le istanze dei territori al Governo. La proposta era già emersa nel corso dell’assemblea tenutasi a Camerino con la presenza di 40 amministratori provenienti da tutte le regioni colpite dal sisma ( Marche- Umbria- Lazio Abruzzo). Secondo quanto riferito dal sindaco di Camerino  Gianluca Pasqui, circa 70 sarebbero finora le adesioni, rappresentativedei 138 comuni del cratere sismico  che puntano alla redazione di un documento programmatico da sottoporre all’attenzione dell’esecutivo nazionale. Uniti tra colleghi dei centri terremotati più colpiti,  per affrontare i problemi di una ricostruzione che, seppur con delle differenze tra i vari territori, a due anni dal sisma ancora stenta a partire.Il 26 febbraio è prevista una riunione decisiva e il giorno dopo a Roma si assisterà alla costituzione  ufficiale del comitato.  

“ Credo che la costituzione del comitato rappresenti una fase abbastanza delicata che ci porterà a fare delle richieste puntuali al Governo -afferma il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci –.  Se qualcuno pensa che, in assenza di qualsiasi tipo di decisione, possa essere mantenuta la situazione che stiamo vivendo, pensa male. Quello che personalmente non voglio nella maniera più assoluta  e che purtroppo rappresenta un rischio reale- continua Falcucci- è il rendermi correo di una situazione di stasi. Dopo circa tre anni, uno non vorrebbe arrivare a delle soluzioni drastiche di restituzione della fascia; sarebbe l’epilogo infausto che nessuno vuole, tuttavia, penso che, o si danno le risposte che servono, o si fanno le scelte politiche per cambiare qualcosa, altrimenti basta. Abbiamo passato tre presidenti del Consiglio dei Ministri, quattro vicepresidenti, tre Commissari, due Capi dipartimento di Protezione Civile, e noi siamo sempre gli stessi- sottolinea Falcucci-; credo che le popolazioni abbiano il sacrosanto diritto di conoscere, il diritto di sapere e, dall’altra parte, chi governa ha l’obbligo di dare le risposte politiche sulle “scelte”. E le scelte sono: si vogliono salvare o non si vogliono salvare queste zone? Lo abbiamo detto in tutte le lettere e, se c’è la volontà di preservare questi territori, allora si debbono fare le norme; per vedere una ricostruzione ci vorranno lustri e per mantenere le persone attaccate e dare speranza c’è la necessità di  norme, anzitutto sotto  il profilo di agevolazione di carattere fiscale. Più volte- rimarca Falcucci-  abbiamo detto che Livigno non è un’eresia; parliamo di un’area per le zone più colpite dal sisma, dove non si paghi  l’Iva e dove i benefici fiscali sian protratti nel tempo; a noi servono almeno30-50 anni  ma, vogliamo dare un contributo per rimanere? Vogliamo attivare le cosiddette strutture telematiche per consentire il tele-lavoro? Se così fosse - prosegue il sindaco -credo che potrebbero tornare tante persone e tanti cervelli; ormai sono quasi sfinito a forza di ripeterlo ma è di queste norme vere che ha bisogno la nostra speranza, e così  che venga rivista e applicata la benedetta Legge sulla Montagna. Diversamente non c’è speranza, c’è solo un fatto biologico che ci porta all’epilogo naturale. La popolazione dei centri piccoli e catastroficamente colpiti come quello incastonato tra le montagne che io rappresento- conclude Falcucci-, perde il contatto con la propria terra. Uno rimane attaccato nella misura in cui con una certa frequenza, porta nelle sue zone i familiari e gli amici e instaura nuove amicizie e con questo, consolida la sua relazione profonda col territorio. Quando viene meno questo fatto oggettivo, tutto si perde e si potrà dire soltanto: quella era la terra di nonno”.

C.C.

Per la prima volta dopo il sisma ho avvertito che ad Amatrice sta per spegnersi la speranza”. Così il sindaco di Amatrice Filippo Palombini in una intervista rilasciata a Il Giornale seguita da un passaggio sul Gr nazionale per dire che la ricostruzione è ferma e che, se non arriveranno risposte, tutti i sindaci del cratere marceranno presto uniti e rimetteranno il loro mandato. Le leggi ci sono ma il problema più grande è il vuoto normativo dei decreti che ne blocca l’operatività. Come noto, Palombini ha stilato una pseudo bozza di documento da inviare al governo e condivisa da numerosi sindaci del cratere . In questi giorni se ne sta definendo il contenuto di sintesi che fa riferimento alle specifiche istanze di ognuno e che non possono più attendere. Una linea concertata dunque quella tra il primo cittadino di Amatrice e i colleghi delle quattro regioni colpite dal sisma, di recente visitate dal Commissario Straordinario Farabollini e dal Sottosegretario Vito Crimi con delega per la ricostruzione. Criticità, lentezza infinita e una mole di ostacoli insormontabili, ormai da oltre due anni stanno mettendo a dura prova le popolazioni del Centro Italia e le stesse amministrazioni, impegnate in una lotta alla sopravvivenza, tra i meandri di complesse procedure. Nel frattempo le luci di una vera ripartenza sembrano allontanarsi sempre di più.” Dopo due anni e mezzo bisogna dire che siamo immobili, questa è la verità”. E’ tornato a gridarlo ormai con un filo di voce Mauro Falcucci , sindaco di Castelsantangelo sul Nera , paese fantasma su cui pesa una distruzione del 99 per cento e la cui devastazione risale già al 24 agosto 2016. “ La linea del sindaco di Amatrice è stata concertata – ha detto al Gr1 Rai Falcucci, ricordando l’azione unitaria dei sindaci del cratere- La verità è che ci troviamo di fronte ad un grande blocco; stiamo predisponendo un documento per condividerlo tra colleghi e che invieremo al governo per poter avere in risposta degli atti formali. Non è più il tempo delle attese. Non è questo il modo di andare avanti- ha rimarcato il sindaco Falcucci-. Ci vogliono i fatti e le risposte. Ci sono dei decreti e delle ordinanze che o vi si dà corso o si modificano. Siamo fermi per una serie di ragioni che noi abbiamo evidenziato più volte e, per quel che ci riguarda, lo siamo per lo più da quando è stato nominato il Commissario. Finora le promesse sono rimaste tali: questa è la grande verità che noi abbiamo potuto appurare; c’è stato detto non vi lasceremo soli eppure noi non riusciamo a fare un passo avanti. Siamo bloccati perché non vengono stornate le risorse per dare corso alle perimetrazioni e far partire i piani attuativi. Ne consegue che non possiamo fare l’atto amministrativo che richiederà altro tempo. La delicatezza del nostro territorio è tale da richiedere approfondimenti di carattere idrogeologico e per studiarlo noi abbiamo fatto quello che c’è stato indicato dal Commissario per la Ricostruzione; ci siamo incontrati col Commissario Farabollini addirittura il 12 novembre 2018 a Rieti e per avere una risposta che è doverosa, abbiamo scritto di nuovo al Commissario il 5 dicembre e ancora il 17 gennaio scorso ma ancora non sappiamo il perché non ci vengono stornate le risorse. A Rieti ci fu detto che si trattava di questione tecnica che sarebbe stata risolta nel giro di pochi giorni e invece, ancora attendiamo dal 12 novembre. Sappiamo che l’Appennino Centrale già di per sé era area disagiata e che la desertificazione era già iniziata da anni: E allora non c’è più tempo: o invertiamo con delle certezze future creando un’area esentasse , una piccola Livigno dove non si debba pagare l’IVA per 20-30 anni o diamo reale applicazione alla norma completamente disattesa della Legge sulla Montagna, altrimenti è la fine del territorio e di ogni speranza”.

C.C.

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