Taglio del nastro oggi per l’Orto sul Colle dell’Infinito. Stamattina a presenziare è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Ministro della Cultura Dario Franceschini. Oggi pomeriggio il taglio del nastro ufficiale con il primo cittadino Antonio Bravi, il vice presidente esecutivo del Fai Marco Magnifico, l’assessore alla cultura Rita Soccio e l’assessore regionale Moreno Pieroni, Barbara Gabrielli, vicepresidente dell’omonimo gruppo, Fabio Corvatta, presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e il presidente del Fai Andrea Carandini.
L’Orto è il primo bene Fai nelle Marche. Proprio in concomitanza con il bicentenario della stesura dell’Infinito, i lavori di restauro dell’antico orto-giardino dell’ex convento di Santo Stefano in cui l’idillio è ambientato si sono conclusi: è stato un importante progetto di valorizzazione culturale unico, la sfida più inconsueta e affascinante che il Fai abbia affrontato. Riaperti al pubblico quindi non solo l’Orto ma anche il Centro Nazionale Studi Leopardiani. “Esisterebbe l’Italia senza Dante, Petrarca, Leopardi e altri geni? Leopardi ha fatto un miracolo, ha unito gli italiani - ha detto il presidente del Fai Carandini -. L’Infinito per la prima volta viene resa perfettamente comprensibile grazie a questo luogo che diventa epicentro straordinario di cultura. Recanati è un lembo di patria infatti anche grazie ai recanatesi stessi, è merito loro se oggi possiamo rendere alla città questo straordinario luogo”.
Fra alberi da frutto, cipressi, ortaggi, fiori, Leopardi 200 anni fa aveva pensato L’Infinito e oggi sarà di nuovo usufruibile grazie a un progetto Donato al Fai dall’architetto Paolo Pejrone, realizzato insieme al Comune di Recanati. L’Orto aggiunge all’ itinerario Leopardiano di Recanati un altro luogo fondamentale che va a integrare e completare la conoscenza dell’autore restituendo la complessità del suo pensiero, la sensibilità della sua anima e il conflitto della sua giovane vita trascorsa tra la biblioteca paterna e l’Orto vicino casa.
G.G.
Il conte Leopardi
L’Orto è il primo bene Fai nelle Marche. Proprio in concomitanza con il bicentenario della stesura dell’Infinito, i lavori di restauro dell’antico orto-giardino dell’ex convento di Santo Stefano in cui l’idillio è ambientato si sono conclusi: è stato un importante progetto di valorizzazione culturale unico, la sfida più inconsueta e affascinante che il Fai abbia affrontato. Riaperti al pubblico quindi non solo l’Orto ma anche il Centro Nazionale Studi Leopardiani. “Esisterebbe l’Italia senza Dante, Petrarca, Leopardi e altri geni? Leopardi ha fatto un miracolo, ha unito gli italiani - ha detto il presidente del Fai Carandini -. L’Infinito per la prima volta viene resa perfettamente comprensibile grazie a questo luogo che diventa epicentro straordinario di cultura. Recanati è un lembo di patria infatti anche grazie ai recanatesi stessi, è merito loro se oggi possiamo rendere alla città questo straordinario luogo”.
Fra alberi da frutto, cipressi, ortaggi, fiori, Leopardi 200 anni fa aveva pensato L’Infinito e oggi sarà di nuovo usufruibile grazie a un progetto Donato al Fai dall’architetto Paolo Pejrone, realizzato insieme al Comune di Recanati. L’Orto aggiunge all’ itinerario Leopardiano di Recanati un altro luogo fondamentale che va a integrare e completare la conoscenza dell’autore restituendo la complessità del suo pensiero, la sensibilità della sua anima e il conflitto della sua giovane vita trascorsa tra la biblioteca paterna e l’Orto vicino casa.
G.G.
Il conte Leopardi