Sono partiti dal Comune di Tolentino i solleciti per il trasferimento delle famiglie terremotate negli appartamenti di Borgo Rancia di cui sono state consegnate le chiavi.

A due settimane dalla consegna delle abitazioni relizzate in sostituzione delle SAE, infatti, l'amministrazione sottolinea il mancato trasferimento da parte di alcuni cittadini: "Stiamo sollecitando alcuni nuclei familiari ad entrare nelle proprie case - dice il sindaco Giuseppe Pezzanesi - perchè hanno le chiavi, hanno fatto gli allacci delle utenze e, se dovessero avere bisogno degli arredi abbiamo più volte ribadito che siamo a disposizione per sostenerli almeno fino a 4 mila euro".

Poi non si lascia sfuggire la soddisfazione di togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di chi ha condannato la scelta della maggioranza di realizzare appartamenti al posto delle SAE e di ospitare alcune famiglie nei container di via Colombo: "Il fatto che non proseguano nel loro trasferimento e restino nei container che qualcuno ha descritto come un lager - dice - significa che in quel posto non si sta poi così tanto male. Se così fosse dovrebbero correre via a gambe levate, invece abbiamo dovuto sollecitarli.
Questo significa - conclude - che la situazione è ben diversa da quello che qualcuno ha voluto far credere fino ad oggi".

GS

E' stato il programma di Canale 5 "Striscia la Notizia" a riaccendere, ieri sera, i riflettori sui territori del sisma e sui terremotati in attesa della ricostruzione.
Un servizio che è nato dall'hashtag #iorestoacasa, tanto che l'inviata si chiede, appunto, come possano vivere i terremotati, "decine di migliaia di persone sfollate - ha detto - che oggi dopo quattro anni continuano a vivere in alloggi di emergenza. Alloggi che dovevano essere per un breve periodo ma che a distanza di quasi quattro anni non sono ancora cambiati. Si va da Tolentino a Castelluccio, da Arquata a Muccia. Tutti in attesa di una casa vera".
Oltre alle soluzioni abitative di emergenza, infatti, il servizio ha portato all'attenzione dei telespettatori i tanto contestati container di Tolentino: "250 persone - ha detto l'inviata - tra cui molti anziani e famiglie numerose, vivono in stanze di 12 mq con bagni, docce e mense in comune.
Una città in container, dove si condivide tutto. Come potete immaginare, qui, mantenere la fondamentale distanza di sicurezza è praticamente impossibile".
Un problema che aveva ribadito anche il Comitato 30 ottobre e per il quale il primo cittadino, Giuseppe Pezzanesi, aveva ribadito l'assoluta attenzione.
Anche nel videomessaggio che il sindaco ha pubblicato sulla sua pagina Facebook, il 18 aprile scorso, illustrando la situazione del Covid 19 in città ha detto: "Abbiamo la situazione sotto controllo ai conteiner, che non sono un lager - ha ribadito - ma un luogo di comunità dove una grossa parte delle famiglie hanno già espresso la volontà di restare in quella struttura. Ho tutte le firme di chi ha rifiutato il contributo di autonoma sistemazione per restare lì. Decisioni dovute a motivi di lavoro, ma anche alla comodità economica, in attesa dei famosi appartamenti che dobbiamo finire di costruire o iniziare a costruire".
E proprio sulla costruzione degli appartamenti per i terremotati, Pezzanesi ha lanciato un appello al Governo: "Il Presidente Conte ha riaperto qualche attività - ha detto - ma, nonostante le richieste inviate attraverso le strutture deputate, a noi vicine, come la Protezione civile nazionale, il Commissario Giovanni Legnini e il governatore Luca Ceriscioli, l'edilizia emergenziale non è stata fatta ripartire.
Crediamo che, essendo i cantieri all'aperto, ci siano le condizioni per poter tornare a lavorare con la distanza di sicurezza ed i prsidi anitari. La ricostruzione era appena iniziata e sono trascorsi tre anni e mezzo, bisogna riaprire i cantieri per far portare un po' di serenità almeno nelle zone terremotate".


GS
Ferma la risposta del sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, sulla richiesta del Comitato 30 ottobre che "vengano presi dei provvedimenti per il villaggio container di via Colombo in questo momento di emergenza sanitaria".

Attacca il Comitato, il primo cittadino, ribadendo come "Un Comitato spontaneo, non eletto da nessunoo ci dica che ai container ci possano essere problemi. Lo ringraziamo, ma lo sappiamo già. Non abbiamo bisogno di chi lancia l'allarme e poi non fa nulla per darci una mano. Fare sciacallaggio sulle situazioni di pericolo lo facciamo fare a chi è specilizzato".

Poi la risposta sui provvedimenti presi per le strutture dove si trovano le famiglie terremotate con mensa e spazi in comune: "Da ieri abbiamo disposoto l'aumento di turni di sicurezza e sopralluoghi con carabinieri e vigili urbani - dice Pezzanesi - . Abbiamo sanificato come le norme sanitarie prevedono e predisposto la turnazione nei momenti della consumazione dei pasti e della fruizione degli spazi, per evitare assembramenti. Ci sono ferrei controlli per chi esce per andare a lavorare e abbiamo per questo disposto anche una recizione diversa per fare un solo ingresso e controllare le persone in entrata".

Il primo cittadino di Tolentino attacca anche sulla gestione nazionale dell'emergenza: "Noi abbiamo attivato subito il COC come facciamo nelle situazioni più difficili. Non abbiamo mai avuto bisogno di essere pungolati sotto questo aspetto perchè siamo sempre pronti a intervenire. Abbiamo messo in atto tutto quello che necessita. Lo stesso Governo ha avuto delle smagliature, al di là dell'opportunismo di chi è sempre pronto a dire cosa avrebbe fatto. Siamo consapevoli che è difficile gestire una emergenza come questa, ma dobbiamo ammettre che noi sindaci, generalmente, siamo l'ultima ruota del carro, non veniamo coinvolti abbastanza. Siamo abituati a fare da soli, ma non possiamo fare da soli quando c'è bisogno di fondi. Bisognerebbe sentire chi vive il territorio prima di prendere provvedimenti". 

GS




Paura questo pomeriggio, nell'area container di via Colombo.
Erano circa le 14:30 quandoè scoppiata una violenta lite tra un 58enne nativo di Caldarola, S.F. le sue iniziali, e un tolentinate classe 1957, entrambi incensurati.
Motivo del diverbio la compagna contesa.
Ad un certo punto il 58enne avrebbe afferrato un coltello dal cucina con una lama di 14 cm, tentando più volte di colpire la vittima. Uno dei colpi è arrivato al torace del tolentinate, fermandosi su una costola. 
Sul posto è intervenuto il 118 che ha trasporato la vittima all'ospedale di Macerata.
Non sarebbe in pericolo vita e, salvo complicazioni, dovrebbe guarire in 10 giorni.
L'uomo che ha sferrato la coltellata, invece, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa del giudizio in direttissima. L'arma è stata sequestrata.

GS


I Carabinieri della Compagnia di Camerino, guidati dal Capitano Vincenzo Orlando, hanno effettuato un rapido blitz presso alcuni container per gli sfollati, realizzati nell’area di Vallicelle a seguito del sisma di ottobre, occupati da parte di molti studenti universitari. Oltre venti militari sono intervenuti simultaneamente bloccando le entrare e tenendo d’occhio le finestre per evitare che qualcuno potesse disfarsi di qualcosa. Diverse le stanze che sottoposte a perquisizione ed una quindicina gli studenti raggiunti dall’operazione. Nel corso delle perquisizioni, i militari dell’Arma, coadiuvati dall’unità cinofila del Nucleo di Pesaro con il cane Anita, nascosta nelle stanzette, spesso in barattoli di vetro, hanno rinvenuto circa 20 grammi di smarijuana, un bilancino di precisione, diversi trita erba e grinder, alcuni semi ed altro materiale per il confezionamento delle dosi, il tutto sottoposto a sequestro e messo a disposizione della Procura della Repubblica di Macerata. Al termine delle operazioni, cinque giovani, tre donne e due uomini di età compresa tra i 20 e i 30 anni e di diversa provenienza geografica, stati denunciati per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti ed altrettanti sono stati segnalati al Prefetto quali assuntori.

La Regione Marche, con una lettera a firma del servizio Urbanistica e paesaggio, ha inviato a tutti i sindaci una nota ufficiale in cui si segnala come le iniziative di localizzazione temporanea di container o casette in aree di proprietà privata, anche se a carattere transitorio, non sono conformi alle disposizioni del decreto legge 205/2016 e alle ordinanze del capo del Dipartimento della Protezione civile che disciplinano gli interventi post sisma. Tali provvedimenti qualora venissero presi dai Comuni sono illegittimi perché in contrasto con la normativa urbanistico-edilizia e di tutela paesaggistica e ambientale.

I Comuni interessati dagli eventi sismici sono stati pertanto invitati ad attenersi alla normativa statale, in base alla quale i sindaci interessati forniscono al Dipartimento della protezione civile le indicazioni relative alle aree da destinare agli insediamenti di container, immediatamente rimuovibili al venir meno dell'esigenza, assicurando la preferenza per quelle pubbliche rispetto a quelle private. La comunicazione specifica inoltre che le Province hanno poteri di sospensione o demolizione di opere difformi dal piano regolatore generale e di annullamento di concessioni e autorizzazioni comunali e che l’esecuzione di opere edilizie in assenza del titolo abilitativo previsto per legge configura il reato di costruzione abusiva.

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