L’esito dell’ultima tornata elettorale regionale e il bisogno di un’attenta analisi del risultato ottenuto ha portato diversi membri del Partito Democratico delle Marche alla convocazione di un’assemblea.

Uno dei firmatari è l’ex sindaco della città di Macerata e ora consigliere regionale Romano Carancini, che ai microfoni di Radio C1 inBlu ha parlato di un incontro e un confronto non più rimandabile: “La richiesta arrivata da alcuni componenti è quella di incontrarsi e discutere dell’esito del voto regionale. Il Segretario Regionale Gostoli aveva congelato questa discussione, ma ora credo che non ci sia più motivo di posticiparla: non si deve avere paura di discutere della sconfitta e di ripartire. La motivazione più importante è che questa è una richiesta dei nostri iscritti, dei nostri votanti, dei nostri simpatizzanti, anche quelli delusi e che magari non hanno votato per noi per mancanza di fiducia. Oggi ci sono gli strumenti per avviare un confronto e i tempi sono maturi. È l’unico modo per ripartire, lasciando da parte divergenze e nemici che abbiamo anche in noi, facendo partecipare le persone che ci sostengono, riavvicinandoci al nostro elettorato”.

Red.
I risultati dell’ultima tornata elettorale hanno richiamato venti di cambiamento in casa Partito Democratico. Le disfatte alle regionali e alle amministrative maceratesi, a cui ha fatto eco il ballottaggio perdente di Senigallia, daranno il via a una stagione rivoluzionaria destinata a coinvolgere tutta la geografia interna del partito a livello regionale. Cambiamento che dovrà passare attraverso una proposta “politica, sociale, ma anche interna, di partito” dice ai microfoni di Radio C1 inBlu la responsabile del Dipartimento nazionale degli affari regionali del partito Irene Manzi.

“Lo scossone dovrà avviare e credo abbia già attivato una profonda riflessione a livello di partito – prosegue la Responsabile - L’obiettivo deve essere, non solo come dirigenti del partito, ma come iscritti, a livello regionale, provinciale e cittadino, quello di una severa autocritica e di un taglio netto ai personalismi che spesso hanno guidato le dinamiche di partito”.

Una stagione rivoluzionaria su tutti i livelli.

“Non sarà solo una questione di organigramma. La sconfitta di Mangialardi deve avviare una riflessione, ma basterebbe guardare i dati elettorali le percentuali per capire le tendenze degli ultimi cinque anni. È l’ora di una seria autocritica interna su quello che non ha funzionato. Un segnale forte che dovrà avviare la ricostruzione deve venire anche dalle dimissioni del quadro dirigente del partito, ma non è solo una questione di nomi e figure”.

Ma anche di cambio di rotta.

“Sarebbe in primo luogo una questione di cambio di mentalità, di analisi seria del come non si è interpretato il malessere sociale, dalla crisi, dal sisma e dai successivi balbettamenti sulla ricostruzione. Il PD è andato male a Macerata e provincia, ma anche in altri centri, quindi non può essere soltanto una questione legata alla ricostruzione, bisogna scavare e vanno trovate le motivazioni”.

La disfatta è un riflesso della posizione del partito a livello nazionale o è stato un voto puramente locale?

“Principalmente credo che sia un voto locale. Il partito è andato bene in altre realtà, come Toscana e Puglia. Le linee del governo hanno avviato un lavoro importante anche in sede di ricostruzione. Io credo che il risultato si spieghi a livello regionale e neanche tanto come giudizio sull’amministrazione uscente, quanto più sulle proposte che sono state avanzate all’elettorato, che evidentemente non sono state convincenti. Dovremo essere capaci di aprirci a un confronto verso le persone che, anche da non iscritte, hanno dato fiducia al partito. Sarà fondamentale non fare finta di nulla: servirà serietà, concretezza e buon senso per avviare un lungo lavoro di ristrutturazione”.

Red.
Sono giorni di trattativa per la composizione della giunta regionale: il presidente Francesco Acquaroli, insieme ai partiti, sta lavorando per trovare la quadra e non dovrebbero essere rimasti tanti giorni per conoscere la strada intrapresa.
Si fanno sempre più forti le indiscrezioni che vedrebbero Forza Italia spingere affinchè l'assessorato venga affidato al consigliere che in tutta la regione ha ottenuto il risultato più evidente.
Sono due, infatti, i seggi complessivi che spettano in consiglio a Forza Italia e pare che tra Jessica Marcozzi per Fermo e Gianluca Pasqui per Macerata l'indicazione del partito stia ricadendo sull'ex sindaco di Camerino.
Non conferma e non smentisce il neo eletto consigliere che dice: "Nei giorni scorsi ho avuto un incontro a Roma con il presidente Antonio Tajani e con il commissario Francesco Battistoni. Ad entrambi ho dato la mia disponibilità ad essere, ovviamente, presente per qualunque incarico e ruolo che il partito possa individuare nella mia persona. Allo stesso tempo però ho dato la mia disponibilità a non prendere posizioni contrarie ad eventuali indirizzi che servano a chiudere un cerchio di coalizione. Io reputo che non sia importante l'interesse della singola poltrona - dice - ma che nasca, da questo gruppo di eletti, un percorso significativo e diverso rispetto al passato. Non posso non sottolineare il successo che ho avuto - aggiunge - . La mia provincia per Forza Italia è stata il miglior risultato della regione Marche e questo lo voglio rimarcare con forza perchè è segno di onore per tutto il territorio".

E quando parla di territorio Gianluca Pasqui parla di Camerino e dell'entroterra che lo ha sostenuto, con un occhio all'intera provincia: "Di sicuro - dice - sono quell'eletto che viene dalla terra più martoriata, anche dal sisma, e questo non posso non sottolinearlo. Nel mettermi a disposizione - aggiunge - farò sicuramente un percorso leale di amministratore attento per queste zone, al di là di quello che sarà il mio ruolo. Non so come condurrà la trattativa il mio partito - confida - , so soltanto che, comunque vada questo percorso,  ci sarò e sarò un amministratore attento, puntuale, che si è messo da anni a disposizione di un terra, non solo per l'entroterra, ma per la provincia di Macerata tutta compresa, la costa".

GS
Dal primo cittadino di Camerino arrivano i rallegramenti del sindaco Sandro Sborgia per l'elezione di Ginaluca Pasqui in consiglio comunale.
Di seguito la nota integrale:

Il sindaco di Camerino Sandro Sborgia esprimei più vivi e sentiti rallegramenti per l’elezione al seggio di consigliere regionale del concittadino Gianluca Pasqui. Nel formulare gli auguri di buon lavoro per il bene di tutto il territorio regionale e della città di Camerino, lo invita ad assolvere alle alte funzioni pubbliche cui è stato chiamato liberandosi, finalmente, da quei sentimenti di rancore che, purtroppo, lascia trapelare in ogni sua dichiarazione pubblica a causa della sconfitta elettorale subita alle ultime elezioni amministrative. Rammenta che ogni tentativo di sottrarsi alle gravi responsabilità attribuendo sempre ad altri la causa delle proprie contingenti sventure, non solo pregiudica la propria credibilità, ma offende l’intelligenza stessa degli elettori il cui giudizio, contrariamente a quanto si possa pensare, è ogni volta inappellabile e insindacabile.

Nel rinnovare al consigliere regionale Gianluca Pasqui le felicitazioni per l’ottimo risultato conseguito nel territorio provinciale, rinnova la massima disponibilità alla collaborazione nel superiore interesse della cittadinanza locale e regionale per la risoluzione delle gravi problematiche, che nel delicato momento storico, affliggono la città di Camerino e l’intero territorio dell’entroterra marchigiano.

Nonostante la sconfitta del candidato governatore Maurizio Mangialardi il Partito Democratico si conferma primo partito delle Marche con il 25.11% dei consensi. Un dato che, però, preoccupa i dirigenti del Pd è quello della circoscrizione di Macerata, dove la percentuale dei voti scende al 18.28%, con il sorpasso di Lega e Fratelli d'Italia, e la non preventivata sconfitta al primo turno del candidato sindaco di Macerata Narciso Ricotta, nettamente battuto da Sandro Parcaroli.

Ad analizzare la situazione il segretario provinciale del Pd maceratese Francesco Vitali, che inizia dall'esito delle elezioni regionali.

"E' innegabile come il dato di Macerata sia il più basso delle 5 province - la sua analisi - Una delle motivazioni potrebbe essere quella che nella provincia di Macerata avevamo 4 candidati alla carica di Governatore, fatto che potrebbe aver inciso sull'esito del voto. Vero anche che ci sono stati alcuni comuni, come ad esempio Macerata, dove il dato del nostro partito è in linea con quello regionale".

A Macerata, però, il Pd incassa la pesante sconfitta nell'elezione del sindaco.

"La sconfitta al primo turno di Ricotta - continua il segretario - è stato un colpo duro e inaspettato. Anche questo risultato a mio avviso, come quello delle regionali, va inserito in un quadro di cambiamento che doveva avvenire a prescindere. A nulla è valso nè la scelta delle persone nè i programmi perchè forse gli elettori avevano deciso che bisognava cambiare a prescindere. Sicuramente a Macerata non era sbagliato il candidato, che era il più preparato di tutti, ma il confronto con chi ora è il sindaco è stato sempre impari, a testimonianza di quanto detto prima".

Per il partito si impone ora una profonda riflessione per poter ripartire.

"Probabilmente ci saranno anche dei cambiamenti - conclude Vitali - ma in questa prima fase dovremo fare delle riflessioni interne per poter dare nuovo slancio o perlomeno per cercared i ripartire con quell'entusiasmo che oggi inevitabilmente si è spento". 

Continuerà a fare il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, nonostante sia appena uscito dall'ultima tornata elettorale con 2057 preferenze ottenute nella lista Civitas Civici a sostegno del neo governatore Francesco Acquaroli.
La legge elettorale prevede infatti che l'unico seggio assegnato alla sua lista vada al pesarese Giacomo Rossi, nonostante il primo cittadino tolentinate sia stato il più votato di quel gruppo.
Esclusione a parte, Pezzanesi vuole però sottolineare il risultato raggiunto con una lista civica, confermando la teoria che da tempo ribadiva: "sono le persone a fare i partiti e non viceversa".

"Ancora una volta abbiamo vinto la nostra partita - dice il sindaco ai microfoni di Radio C1...inBlu - . Abbiamo chiuso la tornata elettorale come primo movimento, partendo da zero e con un simbolo sconosciuto. Se avessimo avuto il supporto di Tolentino nel cuore (Lista con cui è stato eletto due mandati consecutivi a guida della città ndr) sarebbe stato più facile. Abbiamo cominciato da zero, ma è stata premiata l'esperienza, quella che a Tolentino ha dato risultati straordinari e che sta convincendo anche fuori dalla mia città grazie ad una politica diversa, fatta di persone che sanno fare e che si mettono insieme sotto il profilo umano e professionale, non dietro la capanna rassicurante di un partito. I partiti, infatti, molte volte purtroppo, lanciano nell'orbita politica gente che ha entusiasmo ma che nell'inesperienza fà pagare dazio alla collettività. Il nostro risultato è la conseguenza di questa convinzione - afferma - . Il fatto che io continui a guidare Tolentino piuttosto che sedere in consiglio regionale - confida -  credo sia stato accolto con gioia dai miei collaboratori e dalle realtà con cui mi confronto ogni giorno. Che da qui io possa collaborare e dare il mio contributo alla ricostruzione e a tanti temi caldi di questa nostra realtà di vita è scontato".

Poi una riflessione su Francesco Acquaroli e sulla squadra che lavorerà al suo fianco: "Sono sicuro che il nuovo governatore possa avere attenzione e sensibilità necessarie per comprendere, fuori da chi è stato eletto in consiglio, chi possa accompagnarlo realmente e dargli un grande supporto in questa avventura. Un percorso, quello intrapreso dal nuovo consiglio, che ha bisogno di risposte, concretezza e mantenimento della parola perchè diversamente saremmo peggiori di chi ci ha preceduto. Sulle sue spalle c'è una grande responsabilità: il mantenimento delle promesse che abbiamo fatto e lui sa benissimo che per raggiungerle avrà bisogno di uomini e donne molto preparati al fianco".

GS
Pensava di farla franca e di passare inosservato il sarnanese di 45 anni che questo pomeriggio, poco prima della chiusura del seggio elettorale, si è presentato a votare con l'intenzione di fotografare la scheda.

Erano circa le 14.45 quando il 45enne è entrato all'interno della cabina con il cellulare e ha scattato una foto al voto che aveva appena espresso, peccato però che si fosse dimenticato di silenziare il cellulare ed il presidente di seggio, insieme ai suoi collaboratori, ha sentito il suono dello scatto.
Immediatamente sono stati avvertiti i militari deell'Arma presenti che hanno denunciato il sarnanese in stato di libertà. Il colpevole, nel frattempo, aveva già cancellato la foto appena scattata.

Il fatto non ha comunque rallentato o impedito le regolari operazioni voto.

GS
In attesa di conoscere quale presidente avranno scelto i marchigiani a guida della Regione per i prossimi 5 anni, e quali saranno i nomi dei 30 candidati che andranno a comporre il consiglio comunale, la diretta di RadioC1...inBlu è stata l'occasione per conoscere le possibilità di composizione del consiglio.

È stato Francesco Massi Gentiloni Silveri, ex consigliere regionale e segretario comunale, quindi preparato in Diritto amministrativo, a spiegare le diverse ipotesi: "Il presidente che vincerà sarà automaticamente eletto - spiega - . In merito ai 30 componenti del consiglio regionale, la divisione tra maggioranza e minoranza può variare rispetto alla percentuale ottenuta dal candidato eletto.
Se, infatti, il presidente vince con una percentuale maggiore del 43 per cento, la maggioranza avrà 19 seggi e la minoranza 11; se viene eletto con il 41 per cento i consiglieri di maggioranza saranno invece 18 contro i 12 della minoranza. 
Nei prossimi giorni - aggiunge - il presidente dovrà presentare la giunta composta da 6 assessori che, per l'obbligatorietà della parità di genere, dovrà essere composta da 3 uomini e 3 donne. Chiaro poi, come è sempre accaduto e come rientra nel gioco della politica, che i partiti che prendono più voti rivendicheranno più posti in giunta".

Ipotesi che, restringendo il campo alla sola provincia di Macerata, vedrebbero così composti i seggi: "Per la nostra provincia - prosegue Massi - i consiglieri saranno in totale 6, tra maggioranza e minoranza, ma sono frutto di un calcolo piuttosto complesso.
La coalizione che vince, in linea di massima, porta a casa 4 seggi su 6, anche se nel 2015 la coalizione che ha vinto ne ha portati con sè 3 e altrettanti 3 sono andati all’opposizione. Il risultato di questo calcolo potrebbe comunque portare partiti più piccoli ad avere il seggio e partiti più grandi a restare senza. È chiaro che, qualora fosse confermata la vittoria di Acquaroli, i 2 seggi riservati alla minoranza potrebbero essere ripartiti tra centro sinistra e Movimento 5 Stelle".

GS


I dati e le curiosità che riguardano gli elettori chiamati alle urne domenica e lunedì prossimi arrivano dal Comune di Tolentino che, per ogni tornata elettorale, stila il punto della situazione non solo sul numero dei tolentinati che hanno diritto al voto, ma anche quali sono i più giovani e i più anziani.

Una nota di colore quest'anno arriva proprio dai diciottenni: l'elettrice più giovane, infatti, è Giada Colizzi ed è nata proprio il 20 settembre 2002 quindi potrà esprimere il proprio voto nello stesso giorno del raggiungimento della maggiore età. L'elettore più giovane è, invece, Paolo Vagni nato il 12 settembre 2002.

L'elettore più anziano, con 101 primavere, è Ezio Paolucci nato l’8 febbraio 1919, mentre l'elettrice più anziana è Pierina Salvucci nata il 21 febbraio del 1914 e che con i suoi 106 anni è la “Nonnina” della città di Tolentino.

Secondo i dati diffusi dall'ufficio elettorale del Comune di Tolentino sono 14.525 gli aventi diritto al voto per il referendum sul taglio dei parlamentari, (6.944 maschi e 7.581 femmine) mentre 17.738 coloro che possono votare per le elezioni regionali (8.540 maschi e 9.198 femmine).

GS
È oggi l'ultimo giorno di campagna elettorale. La chiusura di un periodo strano che, a tratti, era cominciato prima del Covid e che poi ha accelerato nel periodo estivo in vista dell'appuntamento elettorale in programma per il prossimo fine settimana che consegnerà alla Regione Marche il governo dei prossimi cinque anni.
Una campagna dai toni pacati in cui tutti si sono focalizzati sui temi della ricostruzione, delle infrastrutture, dell'entroterra e della sanità, intesi come prioritari per rilanciare la regione.
Una giornata di fuoco per gli otto candidati che hanno organizzato in maniera diversa la chiusura della campagna elettorale: per la coalizione di centro sinistra arriva Nicola Zingaretti in piazza Vittorio Veneto a Macerata che alle 21 parlerà agli elettori delle elezioni regionali e amministrative con Maurizio Mangialardi e Narciso Ricotta.
Il candidato del centro destra, Francesco Acquaroli, chiude invece nella sua Potenza Picena in piazza Stazione alle 21; anche il candidato governatore pentastellato, Gian Mario Mercorelli ha voluto sottolineare l'assenza di rappresentanti nazionali del Movimento nella sua chiusura in piazza Maurizi a Tolentino alle 21.
Il candidato di Dipende da noi, Roberto Mancini, ha chiuso invece ieri sera a Macerata, alla Terrazza dei Popoli; Fabio Pasquinelli, di Lista Comunista, dopo gli incontri di ieri a Fabriano e Jesi chiuderà stasera a Castelfidardo, alle 18 a Porta Marina.
La candidata del Movimento 3V, Anna Rita Iannetti ha invitato gli elettori a Civitanova, in via san Michele, alle 17.30, mentre Alessandra Contigiani di Riconquistare l'italia ha chiuso gli appuntamenti durante il confronto televisivo sul Tg Rai regionale questa mattina.
nessun appuntamento pubblicizzato finora dalla candidata Sabrina Banzato di Vox Italia in vista della chiusura di campagna elettorale.
Una giornata ricca di appuntamenti anche nell'entretorra per gli ultimi comizi organizzati dai candidati in consiglio regionale.

Lo spoglio elettorale sarà seguiito in diretta radiofonica sulle frequenze di Radio C1...inBlu lunedì 21 settembre dalle 16.30.

GS

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