Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini si prepara alla riapertura della mobilità tra regioni prevista a partire dal prossimo 3 giugno con il ripristino di due punti tappa del Grande Anello dei Sibillini, un percorso di circa 124 Km che abbraccia l’intera catena montuosa ed è particolarmente apprezzato dagli escursionisti perché permette di conoscere, oltre alla varietà di paesaggi e bellezze naturali, anche lo straordinario patrimonio storico culturale che il territorio custodisce. “Ecco perché - sottolinea il direttore dell’Ente, Carlo Bifulco - questi interventi di ripristino dei rifugi danneggiati dal sisma del 2016 assumono una rilevanza strategica fondamentale per il Parco”. Il progetto, avviato nel 2017, è stato finanziato dal Ministero dell'Ambiente e, per la sua natura emergenziale, ha beneficiato anche di un finanziamento da parte della Protezione Civile. Si è proceduto con l’installazione di strutture temporanee ad uso ricettivo denominate RESP (Rifugi Escursionistici Provvisori). Il primo intervento è stato realizzato nel comune di Montegallo, su un’area di proprietà comunale concessa in comodato d'uso gratuito al Parco “e per questo – prosegue Bifulco – ringraziamo il sindaco e l’amministrazione”. Il complesso ricettivo, collaudato il 5 maggio, consentirà di ospitare fino a 14 persone in mini bungalow. È previsto un modulo bagni per diversificare l'accoglienza e dare la possibilità agli escursionisti di pernottare in tenda. Inoltre, è in essere, col Comune di Montegallo, un accordo per la gestione congiunta dell'area plein air.

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Il secondo sito, collaudato il 19 maggio, è quello di Colle Le Cese, nel Comune di Arquata del Tronto. Il complesso ricettivo è stato installato in prossimità del vecchio rifugio inagibile, su proprietà del Parco, e consentirà di ospitare in mini bungalow fino a 14 persone. A breve partirà una manifestazione di interesse per individuare operatori economici interessati alla gestione. Infine, stanno per iniziare i lavori di urbanizzazione per il ripristino dell'ultimo complesso ricettivo previsto dal progetto, quello di Cupi di Visso, che ospiterà fino a 16 persone e che avrà la specificità di essere un RESP – H, ossia una struttura fruibile dalle persone diversamente abili e che prevede l’adozione di accorgimenti tali da consentire agli ospiti con disabilità di godere appieno degli spazi esterni.


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