Dalle 2 di questa notte i soccorsi hanno lavorato incessamente fino a mezzogiorno a Montegallo di Genga per un incendio molto vasto divampato in un bosco.

Impegnati i Carabinieri forestali delle stazioni di Genga Frasassi e Sassoferrato ed i Vigili del fuoco con le squadre di volontari.

Le fiamme hanno percorso circa 19 ettari di bosco di conifere miste a latifoglie, e nonostante l'azione del canadair il fronte del fuoco è risultato attivo per ore.

I Carabinieri forestali stanno indagando sulle cause che avrebbero scatenato l'incendio e su eventuali responsabilità.

Considerata l'ora di innesco, appunto circa le 2 di notte, e la vicinanza della strada provinciale la prima ipotesi riguardava un incendio doloso. Solo successivamente sono state rinvenute tracce di materiale cartaceo sul punto di innesco: l'incendio potrebbe essere scaturito da alcune lanterne cinesi lanciate nella notte. Se fosse confermata questa ipotesi l'incendio sarebbe colposo.

(Servizio aggiornato)


GS


Riavvio in sicurezza del nuovo anno scolastico a Sassoferrato. Non ci sono problematiche legati agli spazi, sono stati acquistati banchi singoli e si sta provvedendo a capire con garantire i servizi mensa e trasporti. A comunicarlo, il sindaco Maurizio Greci.

“Siamo al lavoro da luglio per garantire che tutte le misure di sicurezza siano pronte per l’avvio del nuovo anno scolastico e, quindi, evitare che possa esserci una nuova fase della pandemia da Covid-19”, evidenzia il primo cittadino sentinate che conferma l’avvenuto acquisto e la consegna già effettuata per quel che riguarda gli arredi scolastici. Sono infatti stati acquistati dei nuovi banchi monoposto da destinare ai tre plessi scolastici. “Tale acquisto, unitamente al positivo esito delle verifiche in ordine alle volumetrie degli ambienti destinati alla didattica e alla refezione scolastica, garantiranno il rispetto delle distanze di sicurezza prescritte dalle normative vigenti e, pertanto, la ripresa delle attività secondo le prescrizioni dettate dalla normativa in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica”.

Si è inoltre provveduto all’acquisto, destinato prevalentemente alla scuola materna “Rodari”, di nuovi arredi per l’allestimento degli spazi esterni al plesso, al fine di garantire quanto più possibile l’utilizzo delle aree destinate alle attività educative all’aperto, in linea con le direttive fornite al riguardo in relazione alla didattica dedicata alla fascia 0-6.

Per quel che concerne il trasporto scolastico, l’Amministrazione comunale è impegnata nei necessari confronti. Lo stesso dicasi per la ripresa del servizio di refezione, ponendo particolare attenzione alle regole introdotte in ordine alle procedure di preparazione e presentazione dei pasti. Sono, infine, in corso valutazioni per la definizione degli ulteriori servizi connessi al riavvio dell’attività scolastica e, segnatamente, l’assistenza a bordo dei mezzi di trasporto e il servizio di accoglienza prescolastica.

f.u.

Primo caso di Coronavirus a Sassoferrato.
A renderlo noto è il primo cittadino, Maurizio Greci che in una nota scrive: "Il Servizio Sanitario Nazionale ha prontamente attivato la necessaria profilassi per garantire il corretto trattamento del caso.

A priori, si invita la cittadinanza a collaborare, senza preventive esternazioni dettate dal panico, né tantomeno con esecrabili gogne mediatiche, non solo inutili bensì dannose in circostanze come questa, dove il senso civico di comunità è l'unico veicolo di buone prassi.
Ricordiamo che le indicazioni date a livello ufficiale, come già ampiamente ricordato e riportato sui canali del Comune, sono da ritenersi le uniche armi preventive valide in questo momento: atteniamoci scrupolosamente ad esse. La prevenzione e l'attenzione alle regole sono da considerarsi importantissime per noi, per chi ci sta attorno e per i soggetti a rischio.
Abbiamo già provveduto ad attivare il Centro Operativo Comunale - prosegue - e la situazione è attualmente sotto controllo. Si invita, quindi, la cittadinanza a rispondere con grande senso di responsabilità".

GS
"Sono stata presa in giro, i miei cittadini sono stati presi in giro. Ho confidato nella politica, e l’amarezza più grande è stato scoprire questo tradimento di nascosto, alle 23:40 del 31 dicembre 2019. Siamo arrivati ad aiutarci tra sindaci perché oggi è capitato a San Severino, ma domani potrà succedere anche agli altri. Non ci fermeremo fino al ritiro della determina 742 e finché non sarà ridata dignità ad un territorio già provato dal sisma e dalle tante difficoltà che lo caratterizzano". Con queste parole del sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, si potrebbe sintetizzare quanto emerso ieri sera al consiglio comunale urgente che si è svolto al Cinema Teatro Italia. Presenti tantissimi primi cittadini della provincia ma non solo, della montagna ma anche della costa. E fra questi, qualcuno lo ha detto: "Finalmente". Finalmente i sindaci hanno capito che è l'unione a fare la forza, che da soli non si va da nessuna parte perché in politica sono i numeri che contano specie in questo delicato momento in cui si avvicinano le elezioni regionali. La sanità è materia regionale, anche se l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, a cui sono stati riservati fischi e parole di malumore, ha affermato che "ci sono norme nazionali che dobbiamo rispettare altrimenti ci tagliano le risorse e ci commissariano. Non si può dare colpa alla Regione". Però esistono degli emendamenti alle norme nazionali e delle peculiarità per le zone montane in cui i parametri nazionali e le leggi fanno delle eccezioni. Sta di fatto che tutti i primi cittadini presenti (ma moltissimi altri non hanno potuto partecipare alla serata pur aderendo alla 'protesta' democratica messa in atto dalla Piermattei) hanno fortemente e fermamente criticato non solo la determina 742 che colpisce l'ospedale di San Severino, ma anche il piano sanitario regionale che passerà in consiglio regionale il 4 febbraio, definito "vuoto, inconsistente" e soprattutto, come ha ricordato il vicesindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, "privo dell'approvazione della Conferenza dei Sindaci che sarebbe prevista per legge"
Anche il direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, è stato fortemente criticato, in special modo dall'ex sindaco Manlio Rossi (tanto che il presidente del consiglio Sandro Granata ha dovuto richiedere l'intervento degli agenti della polizia locale per placare gli animi). Ha elencato tutti gli investimenti fatti fin ora a San Severino e non solo, i servizi attivati e affermato che "nulla cambia se una unità è definita semplice dipartimentale o solo semplice. Il modello organizzativo non ha nulla a che fare con i servizi e le prestazioni. La qualità la fa il medico, non il “grado” e su San Severino abbiamo investito circa 3milioni e 517mila euro". Però si è detta del tutto insoddisfatta il sindaco Piermattei che, in conclusione, ha ribattutto: "Non siamo mica stupidi, conosciamo la differenza fra unità semplice dipartimentale e unità semplice. Ci dovete dire qual è il futuro del nostro ospedale senza prenderci in giro, siamo stati colpiti dal sisma quindi vogliamo i servizi per un territorio già martoriato e soprattutto non mi fermerò finché la 742 non sarà annullata". 
I Comuni che hanno aderito all'iniziativa del sindaco Piermattei sono: Apiro, Belforte, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo, Castelraimondo, Castelsantangelo Sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Civitanova, Esanatoglia, Fiuminata, Fiastra, Gagliole, Matelica, Montecavallo, Muccia, Pieve Torina, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Sefro, Sarnano, Serrapetrona, Serravalle del Chienti, Tolentino, Treia, Ussita, Valfornace, Visso, Fabriano, Arcevia, Genga, Frontone, Mergo, Sassoferrato, Serra San Quirico, Cupramontana, Pergola, Cagli.

(Sul prossimo numero di Appennino Camerte, in edicola giovedì, è previsto un servizio di approfondimento)

g.g. 


 




E' prevista domani 20 gennaio a Fabriano la prima riunione dei sindaci di Camerino, Fabriano, Fiuminata, Frontone, Genga, Matelica, Sassoferrato, Serra San Quirico, Serra Sant'Abbondio, in preparazione degli Stati generali dell'entroterra. Su convocazione del primo cittadino di Fabriano Gabriele Santarelli,l'appuntamento si propone di tornare ad approfondire numerosi dei temi trasversali ai territori del Pesarese, Anconetano e Maceratese, problematiche legate alla sanità alle infrastrutture, ai servizi, che travalicano i confini comunali, provinciali e di Area Vasta coinvolgendo alla stessa maniera tanti centri dell'entroterra con comuni esigenze di rilanciare lo sviluppo e contrastare lo spopolamento. Finalità della riunione, mettere insieme una serie di stimoli  propedeutici agli Stati Generali dell'entroterra con l'obiettivo di arrivare alla stesura di un documento programmatico unitario da sottoscrivere e da sottoporre ai prossimi candidati alle elezioni regionali del 2020.
Già dal primo incontro, i sindaci hanno trovato condivisione su tanti aspetti, pienamente convinti della necesità di unirsi per fare massa critica e far sentire con forza la voce di una parte di Regione che si sente inascoltata e che chiede attenzione. 
" A mio parere- osserva il primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia- tutto questo è molto importante. Per la prima volta, i sindaci dell'entroterra cominciano a riunirsi, a parlare di questioni comuni e, oltre il post sisma che è sicuramente una delle problematiche di primissimo piano, iniziano a dialogare con visione unitaria su numerosie delle tematiche che  riguardano i cittadini. Io stesso- continua Sborgia- sono stato tra i promotori dei primi incontri ed è già stabilito che dopo Fabriano ci riuniremo anche a Camerino. E' un'occasione da non perdere, anzi, è un'occasione da curare in quanto, ogni qual volta da amministratori affrontiamo i problemi della gente, diamo motivazione al nostro mandato. E' importante che a questi incontri seguano i fatti: le questioni sono tante e interessano dallla ricostruzione al lavoro, dallo sviluppo alla sanità, dalle infrastrutture  al diritto alla salute. Temi grandi che non solo debbono essere approfonditi ma che vanno affrontati ora e subito: i cittadini non possono più aspettare e noi sindaci siamo investiti della responsabilità di far sì che le comunità dei nostri territori, continuino a sceglierli e a decidere di rimanerci". 
C.C.
Brillante operazione portata a termine dai Carabinieri forestali di Sassoferrato che hanno le abiazioni di due persone residenti a Sassoferrato e Cupramontana.
Le attività di perquisizione sono scaturite dopo il ritrovamento di alcune trappole costituite da cavi metallici a nodo scorsoio posizionati nella zona del Monte Castellaro, vicino all’abitato di Monterosso nel comune di Sassoferrato.
Le indagini condotte con appostamenti hanno consentito di individuare i due soggetti che nei pressi delle trappole posizionavano del cibo per attirare gli ungulati, e hanno fatto scattare le attività di perquisizione.
Nel corso delle perquisizioni i militari hanno trovato e sequestrato oltre a “lacci” e catene metallici posizionati nel bosco per la cattura di cinghiali ed altri animali selvatici, diversi esemplari imbalsamati di specie tutelate: tra gli uccelli un picchio (particolarmente protetto), un chiurlo, una nitticora ed un’upupa, tra i mammiferi uno scoiattolo ed un daino. All’interno di congelatori industriali i bracconieri detenevano 18 confezioni di carne di capriolo e di daino.
Ora gli indagati rischiano pene che vanno dal pagamento di sanzioni fino alla reclusione, per le condotte di bracconaggio e detenzione di specie particolarmente protette. Inoltre sono stati riscontrati i reati di detenzione abusiva di munizioni non denunciate e arma clandestina per quiesto motivo sono stati sequestrati 10 fucili da caccia, 261 munizioni a palla ed una pistola senza matricola.
Infine sono state ritirate loro le licenze di caccia e rischiano la sospensione da parte dell’Autorità di Pubblica Sicurezza.

GS

I Carabinieri Forestali delle Stazioni di Sassoferrato e Fabriano hanno sequestrato oltre 10  metri cubi di rifiuti speciali e pericolosi, tra cui anche rifiuti tossici, abbandonati presumibilmente la scorsa notte lungo una strada sterrata utilizzata anche da mountain bike, in località Doglio, sulle pendici del Monte Rotondo nel territorio comunale di SassoferratoVernici, solventi vari e freon frammisti ad altri rifiuti inerti, come quelli prodotti da recenti interventi edilizi, erano stati ammassati  lungo il famoso percorso  “Doglio bike park”.utilizzato dagli appassionati di mountain bike. A innescare i controlli dei militari sfociati nel sequestro, sono state le informazioni pervenute attraverso un noto social network. In attesa che la Procura della Repubblica di Ancona acquisisca la direzione delle indagini e decida se convalidare il sequestro, i militari stanno raccogliendo testimonianze edi informazioni al fine di ricostruire la vicenda e identificare i responsabili del reato. L'Arpam provvederà a classificare la natura dei rifiuti illecitamente abbandonati. 

 C.C.

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