Un giorno importante, atteso da tempo. E' stata una mattinata che rimarrà nella storia e nei cuori di Ussita quella appena trascorsa e che ha visto il viaggio inaugurale della seggiovia Le Saliere di Frontignano, ripristinate dopo i danni del sisma del 2016.
Un taglio del nastro simbolico che non sancisce l'apertura al pubblico degli impianti, perchè per quella bisognerà attendere il nulla osta definitivo, ma che segna la fine dei lavori della specifica seggiovia e al tempo stesso il punto di partenza per la sistemazione delle altre strutture del comprensorio sciistico di Frontignano.

"Basta schiacciare un bottone e quest'inverno si va a sciare" dissero lo scorso anno al commissario prefettizio Giuseppe Fraticelli appena insediato, per dimostrargli l'importanza degli impianti per un paese come Ussita e la necessità che questi tornassero a funzionare.

Quel bottone è stato schiacciato con passione ed entusiasmo e, anche se lo scorso inverno non è stato possibile sciare, l'augurio è che sulle cime di Frontignano si possa tornare per la stagione invernale che sta per cominciare: "Una fortissima emozione - commenta Giuseppe Fraticelli - perchè ho vissuto tutta la situazione da quando sono arrivato. Venni subito a fare un sopralluogo e capii che bisognava fare qualcosa di più che schiacciare un semplice bottone, ma da quel giorno i tecnici si sono seduti al tavolo di lavoro e oggi questo è il risultato. Il Covid non ci ha aiutato perchè la scommessa era di riuscire a godere dell'aria buona di primavera, ma ci auguriamo che per la stagione invernale si possa tornare a vivere queste belle montagne. Quello di questa mattina è stato un viaggio augurale che consegna l'impianto alla gestione futura, una volta espletati i passaggi burocratici. 
Spero di tornare da turista - conclude . e di godere dell'impianto e degli splendidi scorci".

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Il taglio del nastro

E se gli occhi brillano a chi, in un anno, si è buttato a pieno in questo progetto come il commissario, si può solo immaginare lo sguardo emozionato di Patrizia Ortenzi responsabile dell'ufficio tecnico, in Comune da 33 anni: "Era stata una grande tristezza vedere tutto chiuso, essendo abituata al fermento degli anni '80. Vedere che ora si muove qualcosa mi apre il cuore e ci dà la forza per continuare a mettercela tutta. Il commissario ha recepito benissimo il concetto appena arrivato, pur non essendo del posto, ora la prossima amministrazione avrà il lavoro già svolto e dovrà solo rimboccarsi le maniche per andare avanti su tutto il comprensorio sciistico di Frontignano con tutti gli edifici per i quali già siamo in fase di progettazione esecutiva".

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Il vice commissario Cecilia Campolungo insieme al Commissario Giuseppe Fraticelli

Direttore di esercizio dagli anni '80 è Marco Rinaldi che ribadisce l'importanza degli impianti per tutto il territorio montano: "E' stata difficile la marcia di avvicinamento a questo giorno - commenta - dovuta al peso che la burocrazia porta nell'espletamento di queste pratiche. 
Io mi occupo della sicurezza e della tecnica di questi impianti da 40 anni e non posso non notare come, con il tempo, la normativa specifica di settore si sia invecchiata e siamo andati verso una normativa per cui la carta è più importante della sicurezza e di conseguenza il nostro know how viene mortificato dal dover fare inutili carte".


Giulia Sancricca
Mario Staffolani
(di seguito alcune foto)

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sotto Don Nello Tranzocchi nel viaggio inaugurale con il commissario Fraticelli

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Patrizia Ortenzi



discorso Fraticelli

Sopra un momento della benedizione, sotto il commissario Fraticelli, l'ingegnere Rinaldi e Patrizia Ortenzi

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Non si spegne la gioia accesa sabato pomeriggio ad Ussita dalla bontà di Papa francesco, grazie al dono del Centro di Comunità che porta il suo nome.
Dopo la grande emozione del taglio del nastro, infatti, che ha visto anche la lettura, da parte dell'arcivescovo Francesco Massara, di una lettera inviata dal Santo Padre per l'occasione, il Centro di Comunità sarà il protagonista di un collegamento su Rai Uno durante la trasmissione "C'è tempo per" condotta da Anna Falchi e Beppe Convertini.
Inviato speciale il marchigiano Paolo notari che ai microfoni di mario Staffolani per Radio C1...inBlu ha detto: "Domattina alle 10 sarò inviato ad Ussita, sotto casa mia - commenta - . Io spesso provo a segnalare degli eventi che accadono nella mia regione Marche e spesso riesco a portare qualche fatto alla ribalta nazionale.

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Domani, Beppe Convertini e Anna Falchi si collegheranno con me ad Ussita perchè il tema della puntata sarà 'I buoni e i cattivi' e noi parleremo del più buono del mondo: Papa Francesco.
Proprio lui, infatti, ha donato questo Centro di comunità che porta proprio il suo nome. Il Santo Padre ha dedicato una sua lettera agli abitanti di Ussita ed il vescovo Massara, a cui sono legato per amicizia e stima, mi ha segnalato questa bella notizia di cui ci è sembrato giusto parlare".
Notari intervisterà proprio l'arcivescovo insieme ad alcuni abitanti del centro colpito dal sisma.

GS

papa vescovo


Rischiava di precipitare da 1.900 metri di quota, ma i vigili del fuoco l’hanno rimossa. La grossa croce metallica che si ergeva sulla cima settentrionale del monte Bove non è più lì dove fu posta 38 anni fa.

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Rimasta appoggiata all’estremità di uno sperone roccioso, dopo aver perso l’ancoraggio al terreno a causa delle intemperie e dei terremoti che si sono susseguiti nel corso degli anni, era diventata un pericolo per gli abitanti di Ussita. Raggiunta in volo a bordo del Drago VF 114 del nucleo elicotteri di Pescara, con a bordo il personale SAF (Speleo Alpino Fluviale) del reparto volo e Macerata, la squadra ha sezionato l’imponente struttura in ferro, dal peso di oltre 800 chili per 8 metri di altezza, e l’ha portata a valle.

f.u.


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Sarà inaugurato sabato 25 luglio alle ore 18:00 il nuovo Centro di Comunità di Ussita, donato da Papa Francesco, a cui sarà intitolata la nuova struttura.
Ricorderanno tutti l’emozione dell’arcivescovo Francesco Massara nell’annunciare, il 16 giugno 2019, giorno della visita di Papa Francesco a Camerino, la volontà del Santo Padre di donare questa struttura ad uno dei paesi del Maceratese più colpiti dal sisma, ed oggi quella promessa è divenuta realtà.
Un gesto che rappresenta sicuramente un segnale di speranza per una popolazione duramente provata e che, all’interno della comunità,svolgerà la doppia funzione di luogo d’incontro e di celebrazioni liturgiche.
Realizzata in località Fiuminata, vicino al parco Ruggeri, la struttura che porta il segno di Papa Francesco è stata resa possibile grazie ai cospicui contributi dell’arcidiocesi di Bologna, attraverso i proventi della ditta FAAC Spa, della Fondazione Saint-Gobain Initiatives ed Evolvere Spa Società Benefit.

Il progetto di quella che sarà una “casa di comunità” è stata affidata all'ing. Ernesto Minnucci e all'Arch. Daniele Piccirillo della Minnucci Associati srl, mentre la direzione dei lavori è stata seguita dall'ing. Carlo Morosi, al contempo responsabile della sicurezza. La realizzazione del manufatto di circa 120 metri quadrati è stata eseguita dalla ditta M.I.C. srl del Gruppo Gravina.
Papa Francesco aveva certamente intuito l’importanza di un Centro di Comunità come strumento per superare insieme le difficoltà di chi ha perso tutto; e se la ricostruzione della comunità sembrava già una priorità l’anno scorso, oggi dopo il Covid è diventata fondamentale e la consegna di questo dono ad Ussita avviene proprio nel momento in cui, probabilmente, se ne sente maggiormente il bisogno.

“La ricostruzione materiale non può prescindere dalla ricostruzione dei cuori delle persone – sottolinea Monsignor Francesco Massara nel ringraziare per il nobile gesto Sua Santità e tutti i benefattori che hanno contribuito alla sua realizzazione - . Credo che l’inaugurazione di questo spazio rappresenti un’occasione di gioia e di rinascita per l’intera popolazione. E’ un atto di generosità che accende una luce su un tessuto sociale profondamente ferito, con l’obiettivo di rinsaldare le relazioni umane e consolidare lo spirito di comunità. Una struttura che diventa strumento per favorire il ritrovarsi delle persone, affinché dall’incontro possano nascere momenti di serenità, di gioia, di preghiera”.



Anche la questione strade è stata affrontata dal presidente dell Provincia, Antonio Pettinari, durante la visita del Commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini.
La questione della viabilità nelle terre maggiormente colpite dal sisma era ed è uno dei punti cruciali della ricostruzione.
La prima buona notizia è arrivata per la strada del Pian Perduto che collega Castelsantangelo sul Nera a Castelluccio e che, come annunciato già la scorsa settimana dal presidente Pettinari, da fine mese sarà aperta tutti i giorni con soli 250 metri finali gestiti da un semaforo per il senso unico alternato. Si attende quindi di conoscere la data precisa della riapertura.
Ma l'incontro con Legnini è servito anche per annunciare la prosecuzione dei lavori della strada Ussita-Casali e della San Placido che da Frontignano conduce a Castelsantangelo.
"Dal sisma erano state chiuse tante strade - dice Pettinari - , la cosa peggiore è stata la Valnerina, per cui c'è voluto tanto tempo.
Siamo nell'epicentro del sisma ed è chiaro che molte strade erano intransitabili.
Proseguono i lavori per la Ussita-Casali, per la quale stiamo chiedendo la riapertura nel fine settimana, come avevamo fatto lo scorso anno per la Pian Perduto.
Buone notizie anche per quanto riguarda la San Placido per la quale vorremmo anche in quel caso prendere provvedimenti per far transitare i visitatori".

GS


Era della scorsa settimana la polemica di alcuni turisti che avevano approfittato delle prime giornate di bel tempo per recarsi nell'entroterra e approfittare della bellezza di Castelluccio ma, una volta arrivati a 5 km da Norcia, avevano trovato la strada chiusa per i lavori.
Per loro, ma soprattutto per le zone montane che attendono di risollevarsi con il turismo, arriva dalla Provincia la notizia che dalla fine di giugno, o al massimo dai primi giorni di luglio, la strada del Pian Perduto che collega Castelsantangelo sul Nera a Castelluccio sarà riaperta.
"Abbiamo fatto un sopralluogo la settimana scorsa - dice il presidente Antonio Pettinari - e una riunione a cui hanno partecipato i sindaci di Visso e  Castelsantangelo e il commissario di Ussita; vi hanno preso parte anche l'ingegner Soccodato, come soggetto attuatore, e i tecnici dell'Anas. Insieme abbiamo voluto mantenere la promessa che avevamo fatto nell'autunno scorso e cioè che a fine giugno avremmo riaperto la strada. Avremmo voluto riaprirla alla fine dei lavori, ma il Covid ha ritardato di un paio di mesi. Entro questo mese - annuncia - , non sono ancora in grado di dare il giorno preciso, riapriremo la strada che stiamo mettendo in sicurezza e asfaltando. Resta solo un tratto di circa 250 metri da completare con la palificazione che sarà fatta in autunno e che nella riapertura sarà gestito a senso unico alternato da un semaforo".
Una novità, quindi, rispetto alla scorsa estate quando la strada del Pian Perduto era stata aperta solo nel fine settimana. Quest'anno invece sarà aperta nei mesi di luglio e agosto per tutti i giorni.
"Valuteremo, poi, cosa fare nel mese di settembre - conclude Pettinari - per completare l'ultimo tratto. Di certo per i turisti sarà molto più facile rispetto allo scorso anno in cui il semaforo presupponeva una attesa di almeno 10 minuti tra un senso di marcia e l'altro".

Giulia Sancricca
Continua il problema della consegna dei giornali nell'entroterra ed il problema che prima riguardava solo Visso, Castelsantangelo sul Nera ed Ussita ora è diventato reale anche a Serrapetrona. Una questione che l'azienda di distribuzione dei giornali aveva annunciato lo scorso inverno e che si è acuito con l'emergenza sanitaria.
Da oltre un mese, infatti, il bar - edicola Ferranti non riceve più i giornali, ma se per le zone montane la mancata distribuzione dei quotidiani era dovuta alle poche vendite, Caccamo è da sempre zona di passaggio e le vendite non mancano di certo.
Per risolvere questa situazione sta intervenedo in maniera decisa il primo cittadino, Silvia Pinzi, che si è unita insieme agli altri sindaci del territorio scrivendo al Presidente della Repubblica, al Sottosegretario all'Editoria, alla Prefettura e alla Regione. 

"Sembra una problematica difficile e da risolvere - esordisce il primo cittadino al microfono di Mario Staffolani - perchè riguarda una grande fetta dell'Alto Maceratese. Abbiamo dovuto fare i conti con i grandi servizi che rischiavamo di perdere negli ultimi anni - dice - ma che con grande impegno siamo riusciti a salvare".
Silvia Pinzi fa riferimento all'ufficio postale, all'istituto bancario, al distributore di benzina e alla farmacia. Tutti servizi che con fatica sono stati ripristinati.

"Purtroppo - prosegue - questa volta la mancata distribuzione dei giornali, cominciata da Visso, è piombata anche su di noi. Con gli altri sindaci ci siamo coalizzati, anche in tempi non sospetti, quando l'azienda di distribuzione ci aveva inviato una missiva per avvisarci del problema imminente.
Noi, benchè non avessimo ancora questo problema, ci siamo coalizzati, e in effetti questa sensibilità ci ha dato ragione perchè dopo il Covid anche nel nostro territorio è arrivata la mancanza di distribuzione".
E' fermo e deciso l'intervento del sindaco di Serrapetrona sulla questione che coinvolge la Regione Marche: "L'azienda di distribuzione dei giornali - dice - ha dato motivi pretestuosi perchè ricordo che nel consegnare i giornali a Caldarola e Belforte passa anche davanti all'edicola di Caccamo.
Questo - denuncia Silvia Pinzi - nasconde una protesta che il distributore ha verso la Regione, chiedendo un contributo per andare avanti, ma queste difficoltà non devono ricadere sul territorio. Spesso siamo noi della montagna a risolvere beghe che non ci riguardano. Comprendiamo le problematiche che una azienda privata può avere, ma non possiamo essere sempre noi a pagarne le spese".

Giulia Sancricca
Aumentano i casi di positività al Coronavirus nei centri dell’entroterra colpiti dal sisma. Crescita minima, ma che nei piccoli comuni già colpiti dal sisma e con una popolazione costituita in prevalenza da persone anziane, pur rispettandosi tutte le prescrizioni, fagocita l'apprensione sulle possibilità di contagio.
Non passi in secondo piano che il restare a casa di queste piccole realtà di montagna equivale a rimanere nelle Sae, il che nella maggior parte dei casi, significa muoversi in spazi limitati. Tre i tamponi positivi registrati nelle ultime ore a Ussita, due dei quali riguardanti persone domiciliate nel piccolo centro sotto il Monte Bove. Otto invece i residenti in isolamento domiciliare, sette dei quali in paese. La comunicazione è venuta dal commissario straordinario Giuseppe Fraticelli il quale ha assicurato che “tutte le persone positive al Covid-19  sono seguite nel più rigoroso rispetto dei protocolli emanati dalle Autorità Sanitarie competenti”. Nel raccomandare a tutti di rispettare rigorosamente le disposizioni governative impartite in materia di mobilità, il commissario ribadisce la necessità di adempiere all’obbligo di “Restare a casa” eccetto che per i pochissimi casi consentiti, osservando al tempo stesso, anche le misure stabilite in materia di rispetto delle distanze, lavaggio delle mani e divieto di assembramento. Sacrifici che richiedono una modifica radicale di abitudini consolidate, ma unico modo per evitare la diffusione del contagio. Per rifuggire da inutili allarmismi, Fraticelli chiede anche di utilizzare come unico canale d’informazione le fonti ufficiali, limitando l’uso dei social al solo scopo ricreativo.
Aumentati a tre i casi di positività registrati a Visso e comunicati ieri dal sindaco Spiganti Maurizi che, proprio per scongiurare il rischio di un aumento dei casi di contagio, fa appello al senso di responsabilità degli abitanti “ Ora dipende solo da noi- scrive- Se cerchiamo di fare attenzione, di restare in casa e non andare tutti i giorni a fare la spesa, forse riusciamo a fermarlo”. Sin dall’emergere dei primi contagi, diversamente dalle grandi città dove si guarda ai numeri, dai piccoli comuni dove tutti ci si conosce in molti hanno evidenziato l’opportunità che, oltre ad avvertire chi di dovere, chi presenti sintomi esca allo scoperto in maniera tale da informare tutte le persone incontrate di recente.
Su questa linea ricognitiva di richiamo al rispetto sociale si è pronunciato anche il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci:
“Solo stando attenti, proattivi e rispettosi l'uno dell'altro potremmo riuscire a contenere il virus. Visto che siamo pochi e che siamo comunque già in difficoltà, potremmo aiutarci a non farlo arrivare da noi. Bisogna che tutti comprendano che se si viene colpiti dal virus, non è una colpa. Rendiamolo noto perchè poi a sua volta ognuno possa stare attento".
C.C.
"Garantiremo la presenza dell'istituzione in un territorio martoriato": Questo il messaggio del commissario Giuseppe Fraticelli agli abitanti di Ussita ai quali ha inviato una missiva, pubblicata anche sul sito del Comune, in cui annuncia di garantire i servizi comunali senza far spostare i cittadini.
Di seguito la lettera che pubblichiamo integralmente:


Cari Ussitani,

noi tutti stiamo vivendo un’esperienza nuova, unica e difficile che ci fa preoccupare per la nostra salute, quella dei nostri affetti e per il nostro futuro.

Una nuova sfida che, di fronte ad un nemico invisibile e così pericoloso, ci ha imposto di cambiare il nostro modo di vivere.

Nonostante ciò, insieme all’intera struttura comunale – e approfitto per ringraziare il sub Commissario, il Segretario comunale, i Responsabili e, non ultimi, tutti i Dipendenti – siamo determinati a continuare a garantire la presenza dell’istituzione, pur nel rispetto delle vigenti disposizioni governative, su questo territorio già così tanto martoriato dal sisma ed ancor più dall’incomprensibile, apparente senso di indifferenza che ci fa sentire, sempre più forte, uno sgradevole senso di abbandono.

Per questo motivo, per garantire a tutti voi una qualità del servizio e, al contempo, tutelare la vostra salute, unitamente a quella di collaboratori e dipendenti comunali, abbiamo riorganizzato le nostre attività facendo in modo che evitiate di dovervi recare negli uffici comunali, se non strettamente necessario.

Certo, il percorso da compiere è ancora lungo e nessuno è in grado di poter dire quanto ed in che modo questo dramma epocale durerà ed evolverà.

Una cosa, però, è sicura; sappiamo molto bene cosa, tutti noi, dobbiamo fare e quale è l’unica difesa che, in questo momento, possiamo mettere in campo contro questo nemico così abbietto: restare a casa evitando di esporre sé stessi ed ancor più il nostro prossimo ed i nostri cari, al rischio – contagio che, insidioso, ci attende fuori di casa.

Dobbiamo resistere e dobbiamo farlo nel modo più sereno possibile, senza intemperanze e senza nervosismi ma, anzi, vivendo questi periodi nella ricerca di antichi valori, fatti di rapporti umani, anche se spesso a distanza, del calore di una voce, anche se solo al telefono.

In famiglia cerchiamo di riappropriarci di quei sani valori di cui, in gran parte, abbiamo perso il ricordo, a causa del tran tran quotidiano, dei media e dei social che incombono costantemente.

Come ha detto Papa Francesco “ … ci siamo resi conto di trovarci tutti sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati ma allo stesso tempo importanti e necessari. Tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda …”.

Perciò, riappropriamoci di quella necessaria e sana solidarietà verso tutti, soprattutto verso coloro i quali, ingiustificabilmente, non proviamo un vero e proprio senso di fratellanza.

Insieme possiamo farcela e … ce la faremo!
La differenza di avere i contagi in un piccolo paese o in una grande città sta soprattutto nel fatto che i cittadini dei piccoli centri si conoscono tutti e, per molti, poter sapere di chi si tratta, significa avere maggiore attenzione alla diffusione del virus.
Un tema che nell'ultimo periodo ha infuocato soprattutto il dibattito sui social network, ancora di più dopo i contagi emersi a Belforte del Chienti e Camporotondo di Fiastrone, paesi che non contano certo gli abitanti di una grande città e che sono molto legati a Caldarola, Serrapetrona e Cessapalombo, tanto da diventare insieme I Cinque Comuni.
Un unico territorio, dunque, dove il sospetto e la "caccia all'untore" si sono fatti più insistenti e che davvero pongono l'opinione pubblica davanti ad un quesito: "Perchè non uscire allo scoperto e proclamarsi contagiato?".
Un tema che tocca da vicino anche Visso, con il primo contagio, ed insieme Ussita e Castelsantangelo sul Nera, dove, anche se ancora non sono stati registrati i contagi, la preoccupazione è comunque molta.
A ribadirla è il sindaco Mauro Falcucci: "Siamo un'unica raltà - dice - , le poche attività commerciali che esistono sono integrate: per la farmacia o la frutta bisogna arrivare a Visso, così come per il pane. Ussita, Visso e Castelsantangelo sono da sempre un'unica realtà. Ognuno di noi, laddove vedesse oggi di avere una linea di febbre o un colpo di tosse, oltre ad avvertire chi di dovere, dovrebbe essere veloce nel dirlo a tutte le persone che recentemente ha incontrato. Fare una ricognizione. Solo così, stando attenti, proattivi e rispettosi l'uno dell'altro potremmo riuscire a contenere il virus.
Visto che siamo pochi e che siamo comunque già in difficoltà, potremmo aiutarci a non farlo arrivare da noi.
Bisogna che tutti comprendano che se si viene colpiti dal virus non è una colpa. Rendiamolo noto perchè poi a sua volta ognuno possa stare attento".

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