Un vero e proprio shopping e un comodo e indisturbato mercatino dell'usato quello che viene segnalato da alcuni cittadini di Camerino con riferimento ad una serie di furti perpetrati in diverse abitazioni inagibili all'interno della zona rossa della città ducale.

In realtà niente di valore è stato trafugato, dal momento che quasi tutti gli appartamenti sono stati da tempo "vuotati" della merce pregiata dai rispettivi proprietari, ma continuano ad essere segnalati danneggiamenti di portoni, furti di sedie, set di posate, mobilio di scarso pregio.

E se è vero che non può tecnicamente parlarsi di refurtiva, è altrettanto vero che per i proprietari delle suddette abitazioni, oltre al danno materiale provocato dal sisma e a quello morale di aver perso la propria casa, anche le beffa di sapere che ignoti continuano le proprie "ispezioni" in zona rossa, quasi, come scritto sulle pagine de L'Appennino camerte, impegnati a completare l'arredamento della casa con i pochi averi rimasti ai terremotati.

A seguito delle numerose segnalazioni il sindaco Sandro Sborgia ha interessato della problematica il comando dei carabinieri e della polizia municipale, chiedendo anche alla Prefettura la possibilità dell'impiego di ulteriori unità dell'esercito a presidio della zona rossa. “Sono situazioni che creano davvero un enorme dispiacere - le parole del primo cittadino -  Da questa mattina sono in continuo contatto con i Carabinieri. Saranno intensificati i servizi di controllo lungo le arterie che conducono alla città e sarà innalzato ulteriormente il livello di vigilanza sia delle abitazioni del centro che di quelle delle frazioni più esposte al rischio di attività predatorie”.

f.u.

Interviene sulla asserita "lentezza" delle messe in sicurezza nel centro storico di Camerino il sindaco Gianluca Pasqui:  "Non faccio polemiche e non rispondo a polemiche, ma voglio solo riportare due numeri: 5 persone per 248000 metri cubi di zona rossa. Praticamente 50000 metri cubi a testa e in una normativa incompleta, fumosa e spesso paralizzante.

Il Comune di Camerino, grazie al lavoro delle cinque persone in forza all’Ufficio tecnico- continua il sindaco- ha effettuato ad oggi 92 interventi di messa in sicurezza. Sono tutti interventi fatti partire in deroga alla legge ordinaria, così come consentito dalla Protezione Civile. Ma se da un lato è vero che i lavori si possono far partire in deroga, dall’altro non si può non ricordare che tutta la parte amministrativa di controllo e di rendicontazione segue le procedure ordinarie. Richiedendo, quindi, tempo, impegno e risorse. Anche perché, non completare la parte amministrativa, significa non pagare le ditte che effettuano i lavori e, soprattutto, significa non rispettare i tempi prescritti, oltre a paralizzare definitivamente una macchina che non andrà velocissima, ma procede.

Non capisco, quindi, quando si afferma che “a Camerino si va piano” soprattutto perché non ci sono riferimenti adeguati per stabilire quale dovrebbe essere la fantomatica “velocità giusta”. Almeno in questo quadro normativo dentro cui ci troviamo a muoverci. Se a questo aggiungiamo che dopo il 10 aprile in molti casi si è dovuto ricominciare tutto da capo perché le nuove scosse avevano provocato nuovi e ulteriori danni, come sindaco di Camerino sento solo di poter dire “bravi” e “grazie” a quei dipendenti che tutti i giorni, anche ben oltre quanto richiesto dai loro contratti, si rimboccano le maniche per fare quello che si riesce a fare.

Il mio invito a chi sostiene che a Camerino si deve andare più veloci e che l’eventuale lentezza è determinata da incapacità politica o inadeguatezza locale- conclude Pasqui-  è quello di passare qualche giorno a fianco ai nostri tecnici, dentro il nostro ufficio tecnico. Sono convinto che i 92 interventi effettuati e i 20 in via di completamente non sarebbero affatto considerati lentezza".

Proseguono i lavori nel centro storico di Camerino al fine di ridurre la cd.”zona rossa”. Riaperto da pochi giorni anche un tratto di via Ugo Betti, accessibile da Porta Caterina Cybo.

“ Stiamo portando avanti un lavoro in maniera molto importante- spiega il sindaco Pasqui  – La “zona rossa” di Camerino è talmente vasta e lesionata che meritava un tempo di lavoro di un certo peso, ciò nonostante, stiamo riacquistando giorno per giorno pezzi di città. Da qui a qualche giorno avrò un quadro completo che deriverà dalle autorizzazioni che la Regione deve darci e, sulle quali, dobbiamo onestamente ragionare, dal momento che alcune di esse  andranno a consentire un’apertura significativa del percorso. Ritengo che da qui a una decina di giorni, saremo in grado di fornire anche delle date- aggiunge Pasqui- Riapriremo piazza Cavour e parti importanti del centro, con le vie principali che verranno riconsegnate ai cittadini. La valenza di questo discorso è davvero considerevole, perché significa che si chiude la prima parentesi delle messe in sicurezza e si apre l’altra parentesi altrettanto importante della ricostruzione e, per alcuni cittadini, anche il rientro nelle loro abitazioni, in quanto non lesionate. Direi dunque di darci una decina di giorni per iniziare con una mappatura reale e cartografica della situazione della città. Quel che è certo è che si sta camminando ad un ritmo molto spedito e, se si considera la grandezza della città, non solo senza aver perso un’ora di tempo, ma con dei risultati rilevanti. Non essendo visibile agli occhi dei più quello che all’interno della città si sta facendo, non potendo vedere  quanto è stato definito e deciso su carta, capisco la preoccupazione dei cittadini,  tuttavia,  assicuro che da qui ad un numero di giorni nemmeno troppo lontano, il lavoro potrà essere percepito concretamente. Mi meraviglio solo del paragone con comuni più piccoli  -chiude il sindaco- Credo e intendo sottolineare che ogni comune sta facendo il massimo per quello che è, e, per le situazioni che ha; invito a non fare paragoni con altre realtà, semplicemente nel rispetto delle nostre situazioni”.

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