Dietro al bancone del bar senza Green pass, locale chiuso e 700 euro di multa. Succede a Tolentino, dove i carabinieri della stazione di Caldarola hanno sanzionato un esercizio per diverse violazioni alle normative per il contenimento del contagio da Coronavirus.

Nel corso degli ormai consueti controlli nelle attività commerciali del territorio, è emerso che il bar in questione non rispettasse le linee guida nazionali in materia di sicurezza contro il Covid. In particolare, i registri per l’igienizzazione periodica del locale non risultavano essere compilati dal 31 dicembre scorso, così come il registro che annota la temperatura corporea dei dipendenti. Oltre a questo, mancava anche la segnaletica per il distanziamento sociale, tipicamente rappresentata da una linea a terra posta a distanza di sicurezza dal bancone.

Controlli più approfonditi hanno evidenziato che la persona in servizio al momento del controllo fosse sprovvista della certificazione verde, necessaria sul luogo di lavoro. I militari hanno sanzionato l’esercizio con una multa di 700 euro e ne hanno disposto la chiusura per cinque giorni.

l.c.
Riaperture sì, ma solo all'aperto. Da oggi bar e ristoranti tornano al lavoro, ma soltanto quelli che hanno la possibilità di servire al tavolo e fuori dalle proprie strutture. Una situazione che dà respiro ad alcuni, ma che penalizza tutti gli altri, quelli che non dispongono di spazi aperti. Loro dovranno attendere ancora.

Uno scenario strano, in cui chi ha la fortuna di poter lavorare ha una carta in più da giocare rispetto a chi può fare servizio solo al chiuso. È il caso dell'Osteria della Spada a Morro, frazione di Camerino, che, nonostante abbia un giardino, non riuscirà a riaprire. Sia per il maltempo, sia per il fatto che al momento quell'area è inagibile. Il titolare, Roberto Lupidi, ci ha raccontato la sua esperienza: "Noi non abbiamo uno spazio esterno utilizzabile al momento. C'è il giardino, ma non abbiamo coperture ed è ancora troppo freddo per pensare di poter servire i clienti all'esterno. Avremmo anche una piccola piazza a disposizione, ma è transennata e inagibile. Parlassimo di luglio o agosto il discorso sarebbe di certo diverso, allestiremmo il giardino, ma oggi c'è una sostanziale disparità di trattamento tra chi può e chi non può lavorare all'esterno, la situazione non è equa e per noi è un danno: queste concessioni non rappresentano alcun vantaggio per noi rispetto alla zona arancione o rossa. Ipotizziamo inoltre una giornata come quella di oggi: piove e non potremmo di certo, anche volendo, servire un pasto all'aperto". 

Tra chi riapre oggi invece, e ha già registrato il pieno a pranzo, c'è l'Osteria dell'Arte di Paolo Turchetti. Proprio durante la preparazione del pranzo per i suoi ospiti, ha raccontato come le condizioni del suo locale gli permettano, con le dovute precauzioni, di tornare in servizio: "Abbiamo un dehors di fronte al locale e, aprendolo su tre lati, con il giusto ricambio d'aria, possiamo finalmente lavorare. Pochi tavoli, ma già da oggi a pranzo siamo pieni. Quello che mi lascia perplesso è che a cena resti il coprifuoco: di sicuro per ora non faremo servizio al tavolo in orario serale, continueremo piuttosto con l'asporto. Massima solidarietà per chi non ha la fortuna di poter riaprire da oggi: non ci deve essere campanilismo o discordia e dispiace che alcuni siano meno tutelati di altri. Chiaramente chi non ha la possibilità di aprire fuori è fortemente penalizzato. Spero che andando avanti, con l'arrivo dell'estate, la situazione migliori. Le misure e i provvedimenti cambiano continuamente ed è un po' fuoriviante: speriamo bene".
l.c.
Allestisce un'area da ballo e i clienti non rispettano il distanziamento.
Dovrà chiudere l'attività per sette giorni un bar di Camerino che non ha rispettato le normative anticovid imposte dal governo.

Il titolare del locale è finito nel mirino degli agenti della Polizia locale il 28 agosto scorso, quando aveva organizzato una serata di ballo e divertimento, nonostante i divieti. I clienti si erano quindi intrattenuti senza rispettare il distanziamento e, privi di mascherina di protezione.
Al titolare dell’esercizio è stata elevata la sanzione prevista dall’ordinanza del Ministero della salute con la sanzione accessoria che questa mattina è stata imposta dalla Prefettura.

Continuano i controlli della Polizia locale alle attività commerciali per il rispetto delle misure emergenziali. 

"Dal 16 marzo - spiega il comandante Andrea Isidori - sono stati effettuati 1832 controlli su strada e sono 2691 gli accessi effettuati all’interno degli esercizi commerciali presenti sul territorio del comune di Camerino.  29 sono state le violazioni accertate ed una persona è stata denunciata ai sensi dell’articolo 650 del codice penale (in ottemperanza al DPCM 8 e 9 marzo 20).

GS

Punizione esemplare per un bar di Macerata, nel centro storico, che somministrava alcolici ai minori. Il questore Antonio Pignataro ha emesso l'ordinanza di chiusura per cinque giorni. L'operazione è stata presentata oggi in una conferenza stampa congiunta a cui hanno preso parte, oltre al questore, anche il comandante provinciale dei Carabinieri, Michele Roberti, e il comandante della polizia locale Danilo Doria. Alla task force hanno collaborato anche i militari della guardia di finanza.
"Non è repressione ma prevenzione - ha puntualizzato Pignataro - ed è anche una collaborazione con le attività commerciali che facciano il loro lavoro con serietà e nel rispetto della legalità. Sono sempre a difesa delle giovani generazioni e devo dire che in molte città si sono verificati fatti gravi e con questo provvedimento adottato abbiamo evitato questi fatti. La collaborazione della comunità è massima e noi siamo a disposizione h24 per tutte le attività e in perfetta sintonia con tutti i cittadini di Macerata". Il provvedimento è stato adottato non solo a tutela dei giovani ma anche dei residenti nei pressi del locale costrette a subire schiamazzi spesso fino a tarda notte. I controlli ai locali del centro storico, erano stati peraltro anticipati ai titolari dei locali che erano stati invitati più volte a rispettare le norme nella gestione dei rispettivi esercizi commerciali, evitando soprattutto di somministrare alcool a ragazzi minorenni. 
Durante il controllo del 18 giugno nei confronti del locale, è stata invece riscontrata la somministrazione di bevande alcoliche a ragazzini minorenni ai quali, come appurato da agenti in borghese, non veniva chiesto né il documento di identità, né veniva semplicemente richiesta da parte del personale la loro età. 

Tale comportamento da parte del gestore del locale e del personale sono stati considerati di particolare gravità, per l'oggettivo pericolo che costituiscono per l’ordine e la sicurezza pubblica e per l'allarme sociale che generano in quanto si inseriscono nell’ambito di una condizione di degrado della sicurezza e della tranquillità nell’area del centro storico maceratese. 
La sospensione della licenza per 5 giorni, ha pertanto l’obiettivo di impedire il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale e, nel contempo, di prevenire il reiterarsi di tali situazioni pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica segnalate piu’ volte al Comando di Polizia Municipale di Macerata da parte dei residenti in ordine: "Questo è stato un caso di eccesso ma nell'ultimo weekend sono stati osservati comportamenti - ha affermato il comandante Doria - nel rispetto delle normative. Abbiamo ricevuto il ringraziamento dai clienti e da chi vive il centro e questo è molto gratificante. L'apparato che abbiamo messo in piedi dà sicurezza e credo che la città ne possa essere orgogliosa". 
I controlli saranno ripetuti per tutto il periodo estivo, visto che, come ha sottolineato il colonnello Roberti, divertirsi è lecito ma vanno rispettati i limiti: "Il divertimento è lecito soprattutto per i ragazzi ma con intelligenza e buonsenso. Sicuramente somministrare alcolici ai minori è al di fuori di ogni regola di buon senso e di intelligenza. Non possiamo consentire che inizino a fare uso di alcolici così giovani e soprattutto non può permetterlo un esercizio commerciale. Anche perché purtroppo l'alcol determina danni irreversibili talvolta, oltre a rappresentare un pericolo qualora si mettano in strada con i motorini o con mezzi di amici. Possono superare il limite, lo vediamo spesso quindi non possiamo consentire questi comportamenti".

Gaia Gennaretti
Anche a Belforte del Chienti si rialzano le saracinesche delle attività commerciali che erano rimaste chiuse per il lockdown.
Quasi con la stessa emozione del primo giorno di lavoro, muniti di tutti i dispositivi di protezione necessari per contrastare il contagio, bar, ristoranti, parrucchieri ed estetiste hanno di nuovo aperto i battenti.
Ad attenderli, come era stato anche per i negozi dei generi di prima necessità che non avevano mai chiuso, le mascherine donate dal Comune.
"Abbiamo deciso di dare un piccolo contributo sotto questo aspetto - dice il sindaco, Alessio Vita - . Ci tengo a sottolineare che queste mascherine donate ai commercianti,
in realtà ci sono state regalate da un donatore anonimo. Questo dimostra che ci sono davvero tante persone che fanno beneficenza con il cuore, senza cercare visibilità".
Nota di colore: questa mattina il sindaco di Belforte è stato doppiamente 'primo cittadino' dal momento che è stato il primo cliente del barbiere Michele Sandri nel giorno della riapertura: "Sono stato doppiamente primo cittadino - commenta - , innanzitutto perchè ne avevo necessità, un po' come tutti, e monitoravo con attenzione le riaperture proprio per prenotare il prima possibile. Posso dire di essere stato fortunato ad aver trovato l'appuntamento alla riapertura".

GS

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