Cantieri della provincia sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine. I controlli effettuati dai carabinieri in materia di sicurezza sul lavoro fanno il paio con l’accordo di collaborazione istituzionale, sottoscritto al Ministero dell’Interno, per implementare i controlli antimafia nei cantieri della ricostruzione.

Settimana intensa, dunque sotto il profilo della vigilanza. Su tutto il territorio provinciale, i carabinieri del Comando di Macerata, in collaborazione con il Gruppo carabinieri tutela lavoro di Venezia, il Nucleo carabinieri ispettorato lavoro di Macerata e le Compagnie di Civitanova Marche, Tolentino e Camerino hanno ispezionato 15 cantieri. Sanzioni complessive che ammontano a più di 30mila euro distribuiti tra diversi cantieri a Civitanova Marche, Tolentino e Belforte del Chienti. Segnalazioni anche per alcuni professionisti attivi a Ussita.

I militari fanno sapere che nelle prossime settimane i controlli nei cantieri «saranno intensificati per garantire la salvaguardia della sicurezza dei luoghi di lavoro, e quindi della salute dei lavoratori. La sicurezza sul lavoro – prosegue la nota dei carabinieri – è uno dei settori in cui l’arma dei carabinieri opera costantemente, grazie alla collaborazione dei militari del Nucleo ispettorato lavoro e l’ispettorato territoriale del lavoro, al fine di cercare di limitare il numero degli infortuni».

Grande attenzione però, anche sulle eventuali infiltrazioni mafiose. Il protocollo, promosso dal Ministero dell’Interno, è stato sottoscritto dalle maggiori istituzioni provinciali, dalle sigle sindacali e dalle associazioni degli edili, dai rettori degli atenei di Camerino e Macerata e dal Commissario Legnini. Prevede una più stretta collaborazione istituzionale volta a rafforzare i presidi di legalità e sicurezza a tutela di tutti i lavoratori impegnati nei cantieri. Nel dettaglio, l’accordo prevede diverse misure per efficientare il controllo sugli aspetti antimafia e anticorruzione, sui flussi finanziari e sulle movimentazioni di manodopera. Lo scopo è quello di creare sistemi di prevenzione, di controllo e di contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa, oltre che permettere una verifica puntuale sotto il profilo della sicurezza e della regolarità dei cantieri di lavoro.
Finito il lockdown si torna a lavoro e a Valfornace ripartono i cantieri.

"Il 30 maggio scorso - scrive il Comune in una nota - la Stazione Unica Appaltante della Provincia di Macerata ha comunicato la lettera di invito per la presentazione delle offerte relative ai lavori del primo stralcio dell’intervento delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico dei torrenti “La Valle” e “Fornace”, un’opera importante volta alla messa in sicurezza di un territorio tra i più popolati dal rischio esondazione dei due corsi fluviali.

Oltretutto - aggiungono - la realizzazione di questo intervento consentirà di stralciare l’area contigua dai divieti imposti dal Piano di Assetto Idrogeologico, consentendo anche all’opera di ricostruzione dal sisma di proseguire senza ulteriori vincoli.

Un altro intervento che sta per vedere la luce è il Centro Polifunzionale che si realizzerà grazie alla donazione della Croce Rossa Italiana e che avrà la duplice funzione di presidio sanitario territoriale e centro di aggregazione sociale per associazioni e ragazzi del territorio: un’opera quanto mai necessaria in un contesto in cui la carenza di servizi rischia di diventare particolarmente evidente a discapito delle fasce più sensibili".

Anche sul versante della ricostruzione privata il Comune annuncia la prosecuzione dei: "dopo lo stop precauzionale - spiegano - , ripartirà anche la ricostruzione pesante, con la demolizione e la ricostruzione di un condominio con esito “E”, gravemente danneggiato dagli eventi sismici del 2016.

Tra i primi nel suo genere, questo intervento autorizzato dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione rappresenta un pò il simbolo di una ripresa che, al netto dell’epidemia, attende da troppo tempo di manifestarsi a pieno".

GS


Dopo il lockdown di circa 3 mesi, uno dei cantieri più importanti della città riprende la sua attività. Si tratta dei lavori della circonvallazione.
"La rinnovata circonvallazione di Amandola - spiega il primo cittadino, Adolfo Marinangeli - rappresenta il più grande intervento viario degli ultimi anni nell’Alto Fermano. Un investimento di oltre 5 milioni, finanziato dalla Provincia con i fondi ex anas, che permetterà di ridurre il traffico nel centro storico della città; i mezzi pesanti percorreranno la nuova circonvallazione così da alleggerire le Vie abitate. Nel progetto di appalto è anche prevista la realizzazione di una nuova bretella sul tracciato dell’ex ferrovia: una strada locale che colleghi la sp 239 ex ss 210 Fermana Faleriense e la variante alla sp 196 Callugo per migliorare la transitabilità a doppio senso di marcia".

I lavori, iniziati a settembre 2018, in questi mesi erano stati sospesi, per circa 3 mesi, dal blocco della pandemia, ma nelle scorse settimane, con il miglioramento della situazione generale, hanno ripreso a procedere spediti.
Il termine del “by pass di Amandola” è previsto per aprile 2021 ed al momento la sua realizzazione è a buon punto: "Sono stati terminati i “muri di monte” e le paratie - spiega l'ingegnere Spinaci - e si è a circa metà dell’intervento generale. La parte più impegnativa rimasta è quella dello svincolo, ma tutto sta proseguendo secondo i piani e non ci dovrebbero essere problemi.
Dopo questi interventi, toccherà alla società CIIP operare presso il depuratore, che darà, inoltre, il via per una nuova linea idrica di adduzione per tutta la città di Amandola.
Vi è in programma - prosegue Spinaci -  la riapertura parziale  in accordo con l'amministrazione comunale, della strada di via Bora nei prossimi mesi; attraverso l’utilizzo di un asfalto provvisorio, in parte il traffico potrà riprendere, così il tratto potrà assestarsi e sarà possibile vedere come reagirà al transito, una sorta di primo collaudo operativo".

Si tratta di un progetto molto importante, che vede la collaborazione tra Provincia e Comune: “Al momento sono molti i cantieri attivi ad Amandola, sintomo di quanto questa amministrazione voglia far crescere la città ed offrire sempre servizi migliori alla popolazione – osserva il Sindaco Marinangeli - La nuova circonvallazione è una tra le opere di maggior rilievo che ha ripreso il via e di questo voglio ringraziare la Presidente della Provincia Moira Canigola e tutto il suo prezioso staff tecnico" . 

GS

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Ladri in azione a Valfornace. Nemmeno la pandemia ha fermato i malviventi che hanno pensato di rubare due tiranti necessari alla messa in sicurezza della chiesa di San Mauro in Villarella di Valfornace.
A dare l'allarme è Carlo Morosi, responsabile dell'ufficio ricostruzione ed edilizia della Diocesi di Camerino - San severino Marche che ha denunciato il fatto ai carabinieri.
"Lo abbiamo scoperto ieri - spiega Morosi - durante uno dei sopralluoghi che facciamo periodicamente nelle chiese danneggiate dal sisma per controllare le messe in sicurezza.
Ho visto che la messa in sicurezza della chiesa di Valfornace, che comprendeva, oltre a delle travi in legno, alcune tirantature in acciaio, era stata modificata.
Due di questi tiranti, infatti, i più bassi, sono stati rimossi, mettendo a repentaglio la sicurezza della chiesa".
L'ingegnere accende così i riflettori su un problema che potrebbe aumentare in vista dell'inizio di nuovi cantieri e lancia un appello ai cittadini: "Questo è un problema che riguarderà, purtroppo, gli immobili sacri che sono posti in località piuttosto isolate e difficilmente controllabili costantemente sia da noi che dalle forze dell'ordine - prosegue Morosi - . L'appello è ai cittadini affinchè controllino periodicamente l'avvicendarsi di auto o persone che potrebbero aggirarsi furtivamente intorno a questi immobili e di avvisarci quanto prima per scongiurare, insieme alle forze dell'ordine, che queste messe in sicurezza possano essere rimosse per essere riutilizzate da imprese poco affidabili nei loro cantieri".

GS

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Il Commissario Straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini ha disposto oggi il trasferimento delle risorse agli Uffici Speciali regionali per il pagamento delle anticipazioni ai professionisti ed approvato i relativi moduli per richiederle.

L’anticipo del 50% dei compensi per i progetti di ricostruzione delle abitazioni e degli impianti produttivi danneggiati con il contributo pubblico è previsto dall’Ordinanza 94 firmata sabato scorso dal Commissario, immediatamente esecutiva e da oggi pienamente operativa.

Agli Uffici Speciali della Ricostruzione di Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria sono stati trasferiti 50 milioni di euro per avviare il pagamento delle anticipazioni ai tecnici, con un fondo rotativo che sarà reintegrato nel tempo.

I professionisti possono fin da ora presentare la richiesta dell’anticipo del compenso anche per le pratiche già presentate, che sono circa 7000, utilizzando i moduli approvati e pubblicati sul sito internet istituzionale del Commissario.

Nei giorni scorsi Legnini aveva dato indicazioni agli Uffici Speciali di procedere il più rapidamente possibile al pagamento alle imprese delle fatture arretrate e sta valutando nuove misure per favorire l’immissione di ulteriore liquidità, soprattutto in considerazione del blocco forzato della maggior parte dei cantieri della ricostruzione a causa del Coronavirus.
Gaia Gennaretti 

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