L’accordo stipulato tra l’Arma dei Carabinieri e Poste Italiane risale a ieri. Si tratta di una convenzione a livello nazionale grazie alla quale tutti i cittadini over 75 che ricevono le pensioni negli uffici postali e le ritirano in contanti, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro a casa loro, delegando al ritiro i Carabinieri.
Il servizio non potrà essere reso a coloro che abbiano già delegato altri soggetti alla riscossione; abbiano un libretto o un conto postale; a quelli che vivano con familiari o comunque questi siano dimoranti nelle vicinanze della loro abitazione.
Questo accordo va nella direzione di limitare spostamenti fisici e assembramenti specie per i soggetti più a rischio come gli anziani. Inoltre, l’iniziativa permette anche di tutelare i soggetti beneficiari da reati a loro danno quali truffe, rapine e scippi.

Come funziona? I Carabinieri si recheranno presso gli sportelli degli Uffici Postali per riscuotere le indennità pensionistiche per poi consegnarle al domicilio dei beneficiari che ne abbiano fatto richiesta a Poste Italiane rilasciando un’apposita delega scritta. 
Gli interessati potranno contattare il numero verde 800 55 66 70 messo a disposizione da Poste oppure chiamare la più vicina Stazione dei Carabinieri per richiedere maggiori informazioni. 

“La collaborazione - si legge in una nota - è frutto della consapevolezza di entrambi i sottoscrittori di ricoprire un ruolo strategico a sostegno del Paese e conferma la loro vocazione alla prossimità verso i territori e le categorie più fragili. Il risultato è scaturito dalla capacità dei Carabinieri e degli operatori di Poste Italiane di intercettare i fabbisogni della popolazione e riuscire, grazie alla presenza capillare sia dei Comandi Stazione Carabinieri sia degli Uffici Postali sull’intero territorio nazionale, a fornire un servizio efficace e solidale. L’Arma e Poste Italiane continueranno ad assicurare il servizio di erogazione e consegna al domicilio delle pensioni agli ultra settantacinquenni per l’intera durata dell’emergenza Covid-19”. 

G.G.
Apprensione, intorno alle 14, in una piccola frazione di Fiastra, dove un bambino di sette anni si è allontanato dalla propria abitazione e il padre, allarmato, ne ha comunicato la scomparsa alle forze dell'ordine. Fortunatamente, grazie al pronto intervento dei carabinieri della Compagnia di Camerino, e della stazione di Fiastra, il bambino è stato ritrovato.
Leggermente infreddolito, il bambino era arrivato al fiume, che alimenta il lago di Fiastra, attraversando, con grande pericolo, anche un ruscello in questo momento in piena.
Tanto spavento e preoccupazione per i giovani genitori. Una notizia a lieto fine in un periodo di paura ed incertezza.

GS
Ricetta falsa e detenzione di stupefacenti. E' stato denunciato dai carabinieri della Compagnia di Camerino un giovane di 21 anni residente nella capitale che ieri pomeriggio, nel corso dei controlli dei militari dell'Arma in merito alle restrizioni per il contagio, è stato fermato dai carabinieri.
Il giovane è stato trovato in possesso di un medicinale il cui principio attivo è ascritto alla tabella delle sostanze psicotrope e di una ricetta medica che è poi risultata essere falsa.
Il medicinale, infatti, era stato acquistato poco prima in una farmacia di Matelica, esibendo proprio la ricetta medica falsa.
Il 21enne è stato denunicato per contraffazione ed uso di atto falso e detenzione di sostanze stupefacenti.
Già il 15 marzo scorso, il giovane, sempre a Matelica, aveva tentato di rubare una bicicletta ma, una volta scoperto dalla proprietaria, si era dato alla fuga, dopo aver mostrato le parti intime alla donna.
Anche per quel fatto era stato denunciato.

GS

Proseguono i controlli dei carabinieri su chi non rispetta il decreto Covid-19.
Solo ieri, infatti, i militari della Compagnia di Civitanova hanno denunciato altre 10 persone.

Due uomini originari del fermano sono stati rintracciati nella zona industriale della città rivierasca mentre giravano senza plausibile e giustificato motivo, una donna è stata invece rintracciata con la sua macchina a Recanati e, quando è stata fermata per i controlli, ha riferito di essere andata a trovare il suo fidanzato con il quale aveva un appuntamento.

Un uomo di nazionalità cinese residente a Montegranaro, aveva deciso di andare a trovare degli amici a Montecosaro, così come un quarantacinquenne recanatese, sebbene non avesse reale necessità ed urgenza, ha deciso di uscire di casa ed andare a fare un giro con la sua macchina a Potenza Picena.

Nel centro di Porto Potenza Picena, invece, è stata denunciata una coppia di coniugi cinesi, titolari di un negozio di abbigliamento e bazar, poiché erano rimasti aperti al pubblico nonostante l’attività commerciale doveva rimanere chiusa.

Altre persone sono state invece fermate e controllate in zone diverse della giurisdizione ed, anche per loro, è scattata la denuncia all’autorità giudiziaria poiché si trovavano in un comune diverso da quello di residenza o di domicilio senza reali e giustificati motivi.

Oggi decorrono le nuove prescrizioni imposte dal Ministro della Salute e dal Presidente della Regione Marche che prevedono una ulteriore stretta sulla mobilità, pertanto saranno intensificati i controlli in strada, dove soltanto ieri dalla Compagnia di Civitanova, sono state identificate 156 persone e verificate oltre 40 attività commerciali. 

GS

Di nuovo la necessità di applicare il Codice Rosso. Si tratta di quella serie di provvedimenti volti a tutelare una donna e/o i propri figli vittime di violenze. 
Dopo un episodio di poco più di un mese fa, i Carabinieri della Compagnia di Civitanova ieri hanno dato corso a due distinti provvedimenti cautelari personali nei confronti di due uomini residenti nella provincia di Macerata. Uno è ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia, l’altro di atti persecutori, così come emerge dalle dettagliate querele presentate a più riprese dalle loro vittime. In provincia peraltro va ricordato che il procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio ha emanato delle specifiche linee guida per casi simili, attestando una ancor maggior attenzione verso le vittime di questi reati e proprio queste, oltre alla solerzia che la legge Codice Rosso impone, hanno convinto il Giudice per le Indagini Preliminari di Macerata ad emettere, intanto, il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie ed i figli  nei confronti di un ultrasessantenne che da tempo, stante alla dettagliata querela proposta, reiterava in casa comportamenti minacciosi e violenti. 

Analoga sorte è toccata ad un suo coetaneo originario della vicina provincia anconetana ma residente nel maceratese, responsabile di minacce, molestie, persecuzioni, assumendo un comportamento connotato da soffocante sequela di appostamenti, numerosissimi messaggi di ogni tipo, provocazioni, danneggiamenti, tali da cagionare nella sua vittima una oggettiva situazione di ansia costante e preoccupazione per la sua incolumità, soltanto perché la donna aveva deciso di non frequentarlo più.  

A tutti e due è stato applicato il braccialetto elettronico, in modo da evitare che possano avvicinarsi alle parti offese, oltre al divieto di potersi accostare alle loro abitazioni e l’obbligo di mantenere una distanza minima stabilita rispetto ai luoghi abitualmente frequentati dalle donne ed i loro familiari.

Il Codice Rosso è una legge che determina una sorta di corsia preferenziale per i casi di violenza domestica o di genere. Impone che la polizia giudiziaria e il PM si attivino immediatamente per ascoltare la vittima entro tre giorni dalla denuncia al fine di tutelarla da ulteriori atti di violenza. Inoltre, le donne avranno anche più tempo per denunciare una violenza subita. Se normalmente si può denunciare un fatto entro i sei mesi, per i casi di violenza possono trascorrere anche 12 mesi. Questo perché non sempre le donne sono psicologicamente pronte e hanno interiorizzato l'accaduto per affrontarlo. MagFiore severità anche per chi e responsabile di stalking: questo tipo di persecuzione nei confronti del partner prevede da uno a sei anni di carcere e l'applicazione del braccialetto elettronico per assicurare che il soggetto mantenga le distanze dalla vittima.

Gaia Gennaretti 

Tragedia scampata questa mattina, a Tolentino, lungo la superstrada 77, all'uscita Zona industriale in direzione monti.
Una Fiat 500, condotta da un padre 37enne, è andata a sbattere contro il guard rail spartitraffico dell'uscita della superstrada. Le cause dell'incidente sono in corso di studio da parte del personale dell'Aliquota Radiomobile che è intervenuta sul posto, con l'ausilio dei militari della Stazione di Belforte del Chienti che hanno provveduto alla viabilità lungo la superstrada. A bordo del mezzo altre all'autista, anche suo figlio di due anni. Entrambe le vittime dell'incidente sono state trasportate all'ospedale di Macerata per gli accertamenti del caso ma non sembra che siano in cattive condizioni di salute. La macchina, al contrario, si è letteralmente distrutta all'impatto con il guard-rail. Elemento fondamentale per la salvezza del bambino è stata la presenza del seggiolino ed il fatto che il bambino sia stato regolarmente agganciato al sistema di ritenuta.
Un buon seggiolino, infatti, riesce a proteggere i bambini anche in caso di urti violenti come questo. Nel caso in cui il seggiolino fosse mancato o, in presenza del seggiolino, senza che il bambino vi fosse stato agganciato, l'esito sarebbe stato tremendo.

GS

050420

2
Tre condanne per reati a vario titolo, tra i quali figurano precedenti in materia di stupefacenti.
Sono questi i motivi per cui i carabinieri della Compagnia di Camerino, ieri pomeriggio, hanno arresto un giovane ventunenne, nato a San Severino e residente a Matelica. J.Z. le sue iniziali.
L'arresto è scattato a seguito di specifici servizi organizzati ad hoc dai militari dell'Arma per trovare il giovane, su cui pendeva l'ordine di esecuzione per la carcerazione, a seguito di più pene.
Al termine della formalità di rito, il giovane è stato portato nella casa circondariale di Fermo dove dovrà scontare il residuo di pena di 4 anni e 9 mesi.

GS
Ben 36 furti scoperti, commessi tra Marche, Abruzzo ed Emilia Romagna. Dopo aver individuato i responsabili, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Macerata, comandata dal maggiore Roberto De Paoli, in sinergia con il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, comandato dal tenente colonnello Walter Fava, stanno in queste ore arrestando quattro soggetti. A supportare l’attività anche i militari di Cerignola. A coordinare le indagini la Procura di Macerata in seguito alle quali è stato possibile acclarare che i 4 malviventi si sono resi responsabili, in modo continuativo da aprile a settembre scorso, di numerosi furti di autovetture di grossa cilindrata, in numerose località nelle vicinanze del tratto autostradale dell’A14 che collega il foggiano all’Emilia Romagna. 36 i colpi messi a segno tra Giulianova, Grottammare, la provincia di Macerata, quella di Pesaro, Rimini e Cesena. I dettagli saranno illustrati stamattina in una conferenza stampa a cui prenderà parte il Procuratore della Repubblica di Macerata, Giovanni Giorgio, in programma alle 12 al Comando Provinciale Carabinieri di Macerata.

g.g.
“Non esistono super donne o super eroi ma persone che si impegnano per gli altri”.

Con queste parole il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Michele Roberti, ha ringraziato i comandanti di stazione e i militari della provincia in occasione dei saluti di Natale al teatro La Filarmonica.

"Un’istituzione funziona indipendentemente da chi la dirige - ha affermato - e anche quest’anno, come quello precedente, abbiamo ottenuto ottimi risultati grazie all’impegno di tutti. Grazie al Prefetto e al Procuratore per la vicinanza e le istruzioni”.

Il bilancio è estremamente positivo rispetto a quello del 2018, annata di certo non semplice. A partecipare anche il Prefetto, Iolanda Rolli e il Procuratore Giovanni Giorgio. 

L’attività preventiva e repressiva ha portato i suoi frutti: rispetto al 2018 c’è stata una importante flessione del numero totale di reati in provincia diminuiti del 15 per cento (da 8.590 nel 2018 a 7.304 nel 2019). L’Arma ha proceduto per 6.912 reati (il 90 per cento di quelli avvenuti in provincia) e dalle analisi emerge un calo evidente per i reati predatori che segnano un meno 17 per cento per quelli in abitazione (passati da 721 a 601), meno 22 per cento quelli con destrezza (da 253 a 198), 26 per cento quelli ai danni di esercizi commerciali (da 251 a 186), 33 per cento quelli su auto in sosta (465 a 311) e 34 per cento i furti di macchine  (da 149 a 99). 

Sono 130 le persone arrestate e 1.954 quelle denunciate.

Nel 2019 l’Arma, fra le altre cose, si è concentrata nell’incrementare l’attività di prevenzione e controllo del territorio da parte delle Stazioni con complessivamente 15.630 servizi. 

cc 2019

Ciò che desta maggior preoccupazione è sicuramente lo spaccio, specie tra i giovani. In provincia, l’Arma ha proceduto al sequestro di oltre 5 kg di cocaina, mezzo chilo di eroina, 4 kg di hashish e 10 kg di marijuana. Tra le attività antidroga più significative (58 sono state le persone arrestate e 106 quelle denunciate) si citano l’arresto a Norimberga dopo un’indagine del Reparto Operativo, comandato dal tenente colonnello Walter Fava, di un nigeriano latitante resosi autore di 1.250 cessioni tra eroina e marijuana a Macerata a cavallo tra il 2017 e il 2018, oggi in carcere a Rebibbia (http://www.appenninocamerte.info/notizie-cronaca/item/7960-nigeriano-arrestato-in-germania-per-attivita-di-spaccio-a-macerata-estradato-in-italia?fbclid=IwAR0ZHJVL2_oSHEO9GiBgD-u-08i23K4L9TfessMoGQcs5iX5p0_yS_b9rME); l’arresto di un 33enne tolentinate trovato in possesso di 720 grammi di cocaina, suddivisi in dosi e 1.500 euro in contanti, effettuato dal Reparto Operativo; l’arresto, da parte della Compagnia di Tolentino, di una coppia trovata in possesso di 560 grammi di hashish e numeroso altro stupefacente tra LSD, ecstasy, anfetamina, oppio e chetamina, oltre a 2.680 euro quale provento dello spaccio; l’arresto di 4 persone indagate dai Carabinieri di Cingoli e della Compagnia di Macerata, per aver effettuato oltre 500 cessioni di stupefacenti, per complessivi 300 grammi di cocaina, 1,5 chili di hashish e 1,5 chili di marijuana; l’arresto a Cingoli, da parte della locale Stazione unitamente a quella di Appignano, di due 20enni (uno del posto e l’altro di origini marocchine), per aver ceduto, in concorso tra loro, a più riprese, da novembre 2018 ad aprile 2019, hashish e marijuana per complessivi 1,7 chili con un volume di affari di circa 13mila euro (http://www.appenninocamerte.info/notizie-cronaca/item/8653-spaccio-vicino-alle-scuole-e-ai-giardini-in-manette-due-20enni); l’arresto, a Serravalle del Chienti, da parte dei militari della Compagnia di Camerino, di due persone per spaccio di stupefacenti, trovati in possesso di 200 grammi di marijuana suddivisa in dosi oltre a 7 grammi di ketamina e MDMA. Nella circostanza sono anche stati denunciati altri tre giovani trovati in possesso di circa 90 grammi di marijuana e 40 grammi di hashish e segnalati al Prefetto di Macerata 25 giovani quali assuntori; l’arresto, a Macerata, da parte del NORM della Compagnia di Tolentino di due marocchini pregiudicati, per aver ceduto, dal 2013, 10,3 chili di marijuana, 2,5 chili di hashish e 10 grammi di cocaina, per un valore di circa 80mila euro. Nel contesto venivano segnalati alla Prefettura di Macerata 12 clienti abituali, di cui 3 minorenni, per uso personale di stupefacenti; l’arresto alla stazione di Civitanova di un cittadino pakistano, richiedente asilo, per spaccio di stupefacenti, trovato in possesso di 300 grammi di eroina.

cc 2019 2

Tante le attività delle tipologie più diverse tra cui, senz’altro è da menzionare l’attività investigativa condotta dal Reparto Operativo che ha portato, lo scorso 29 maggio, alla condanna di Innocent Oseghale all’ergastolo (http://www.ansa.it/marche/notizie/2019/05/29/pamela-ergastolo-per-oseghale_64825ec4-411a-4ecf-bf0b-4acaeab6060a.html) perché ritenuto colpevole dell’omicidio di Pamela Mastropietro, nonché di violenza sessuale, vilipendio, occultamento e soppressione di cadavere. Per ultimo, è della scorsa settimana la sentenza di condanna all’ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi a carico del cittadino pakistano Riaz Mouhammad (http://www.ansa.it/marche/notizie/2019/12/04/ragazza-pakistana-ergastolo-a-padre_daaa32d8-1a8e-48a7-a4a8-50937103aafc.html), resosi responsabile dell’omicidio volontario della figlia 20enne, maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale su minori. In questo caso, le indagini sono state seguite dai Carabinieri della Stazione di Recanati con il Reparto Operativo. Un’attenzione particolare è stata indirizzata a tutela delle fasce deboli, sempre più spesso vittime di violenze di genere e al contrasto al Caporalato. 

“Non possiamo negare - è tornato a dire Roberti - che la provincia sia sicura.  E se noi creiamo sicurezza, la stampa contribuisce alla percezione della sicurezza. Ai carabinieri che a Natale saranno per strada rivolgo l’invito a bussare alle porte di chi è più solo perché il compito dell’Arma è anche portare consolazione”.

In ultimo il colonnello ha fatto riferimento alla situazione post sisma: il comando provinciale conta 10 stazioni e un comando compagnia inagibili in tutta la provincia e di cui ancora non sono partiti i cantieri per la ricostruzione: “Per la caserma di Camerino, a breve dovremmo firmare un protocollo d’intesa. Considero eroi quei carabinieri che da tre anni lavorano e vivono nei container, come le popolazioni. Rispetto all’anno scorso almeno sappiamo chi ricostruirà le caserme e dove e mi auguro che entro fine 2020 si possa vedere qualche cantiere”.

Di seguito alcuni link relativi alla Caserma di Camerino

http://www.appenninocamerte.info/notizie-politica/item/9480-caserma-dell-arma-sborgia-esige-risposte-chiare-e-veloci
http://www.appenninocamerte.info/notizie-politica/item/9485-caserma-gentilucci-meno-toni-perentori-piu-atti-concreti
http://www.appenninocamerte.info/notizie-politica/item/9492-caso-caserma-e-da-gentilucci-che-attendiamo-concretezza
http://www.appenninocamerte.info/notizie-cronaca/item/9697-carabinieri

cc 2019 3

Gaia Gennaretti
Il parroco celebra la messa e i ladri gli entrano in casa.
E' accaduto ieri sera, a Chiesanuova di Treia, tra le 19 e le 19.30.
Mentre don Igino, nuovo parroco presente da appena un mese nella parrocchia di San Vito e Patrizio, celebrava la messa, i ladri si sono intrufolati nel suo appartamento.
Approfittando della calma di quell'ora, dal momento che ieri sera il Chiesanuova calcio non aveva gli allenamenti nel campo sportivo vicino alla chiesa, sono saliti su una tettoia e hanno forzato una persiana.
Una volta entrati nell'abitazione hanno portato via un computer, tre telefoni cellulari, denaro contante e le offerte dei fedeli.
Sul posto per le indagini i carabinieri di Appignano.

GS

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Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

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