"Ancora ritardi nella consegna degli appartamenti e mancanza di regole e risposte su assegnazione e contratti d'affitto".
Torna a denunciare la questione che ruota attorno alle case al posto delle Sae, la presidente del Comitato 30 ottobre Tolentino, Flavia Giombetti.
Un fiume in piena che parte dai ritardi della seconda parte di appartamenti di Borgo Rancia che avrebbero dovuto consegnare tra marzo ed aprile, per poi arrivare alla gestione delle assegnazioni: "Purtroppo la consegna degli appartamenti è stata rimandata per l'ennesima volta - dice - . Dovevano essere consegnati ad agosto 2019, poi a fine 2019, infine a primavera 2020 ed ultimamente a fine marzo. Ora l'ultimo termine pare sia il 15 maggio.
Una grossa ed ulteriore presa in giro verso i cittadini - denuncia - che riceveranno una sistemazione a 5 anni dal sisma".

Ma al di là dei tempi, la critica è rivolta anche alla gestione del condominio di Borgo Rancia: "Le problematiche sono tante - dice - soprattutto per quanto riguarda il condominio: alle famiglie assegnatarie viene richiesto di pagare spese condominiali pesanti che comprendono addirittura la manutenzione del verde che ad oggi non è stato installato".

La presidente del Comitato 30 ottobre vuole vederci chiaro anche sulle indicazioni che il Comune dovrebbe dare agli assegnatari degli appartamenti, a seguito dell'ordinanza 614: "Molte delle famiglie di Borgo Rancia, per via di questa ordinanza, non hanno più i requisiti per richiedere il Cas o l'appartamento e dovranno pagare un affitto pari al canone delle case popolari decurtato del 30%, ma questo non gli è stato detto".

Flavia Giombetti punta poi il dito sui criteri di assegnazione delle case: "È stato assegnato un appartamento di 47 mq ad una famiglia con cinque persone - denuncia - . Solo successivamente il Comune li ha tranquillizzati spiegando che glielo avrebbero cambiato, ma allora significa che nemmeno questa graduatoria è definitiva e vede al suo interno appartamenti in avanzo. Vuol dire che con i soldi del terremoto, Tolentino ha guadagnato milioni di euro in patrimonio Erap".

Le fa eco la consigliera del Movimento 5 Stelle, Martina Cicconetti, che interviene anche sui tempi di consegna degli altri appartamenti, dislocati in altre zone della città: "Gli unici che stanno per essere completati - spiega - sono quelli della nuova costruzione a Paterno, con 8 appartamenti.
Il 15 maggio saranno consegnati quelli di Borgo Rancia, ma per il resto non ci sono date precise di consegna. Per Ospedaletto bisognerà attendere fine maggio; per quelli di piazzale Battaglia forse luglio per il primo lotto e la fine dell'anno per il secondo lotto; hanno chiesto una proroga anche per quelli di via 8 marzo; infine i lotti di contrada Pace tra settembre ed ottobre.
Siamo stati accusati di essere dei millantatori - dice Martina Cicconetti - quando preannunciavamo al sindaco che gli appartamenti sarebbero stati consegnati dopo cinque anni da sisma. questi tempi, invece, ci dicono che purtroppo avevamo ragione".

GS
"Fate presto" titolava Il Mattino di Napoli tre giorni dopo il 23 novembre 1980, data in cui Campania e Basilicata tremarono per un terremoto con epicentro in Irpinia.
Un lungo e drammatico minuto e mezzo che rase al suolo interi paesi provocando migliaia di morti e feriti.
Oggi, quell'anniversario e quel titolo risvegliano i ricordi in tutta Italia, ma con un tono più forte nelle terre colpite dal sisma del 2016.
Quel "Fate presto" rimasto inascoltato 40 anni fa ha lo stesso valore del "Non vi lasceremo soli" di quattro anni fa, come sottolinea Flavia Giombetti del Comitato 30 ottobre Tolentino che negli ultimi quattro anni si è impegnata per rappresentare i terremotati davanti alle istituzioni: "Suona davvero strano quel titolo - dice - . A noi hanno detto 'Non vi lasceremo soli'. Sembra che ogni terremoto abbia una sua promessa. Leggendo e ascoltando di questo terribile anniversario - prosegue - non è difficile fare l'esempio con noi, anzi siamo costretti a farci delle domande: faremo la stessa fine? Sono passati 4 anni e nel 2020, anno in cui le cose dovrebbero essere cambiate rispetto al 1980, pesano ancora di più. La ricostruzione non è partita: dovevamo essere il cantiere più grande d'Europa, ma sembra che si siano dimenticati di queste zone.
Causa di questa situazione statica sicuramente la grandissima confusione che c'è sempre stata sulla ricostruzione. Se ci fossimo fermati tutti a riflettere, come avevamo anche consigliato alle istituzioni dopo il primo anno dal sisma, forse sarebbe stato diverso. Alcuni parlamentri risposero che sarebbe stato deleterio, altri previdero che ci saremmo fermati ugualmente e questo è accaduto. Purtroppo non sono stati ascoltati i territori colpiti - denuncia Flavia Giombetti - . Abbiamo detto dall'inizio che si stava sbagliando nel seguire le ordinanze che ci comparavano ai territori dell'Emilia. Avevamo capito subito che quelle ordinanze potevano essere applicate alle nostre case. Non hanno ascoltato la gente di queste terre, i terremotati e nemmeno i tecnici. Ecco il motivo per cui oggi ci ritroviamo così".

GS

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo