Ancora un'esperienza di comunità "virtuale" in attesa di poter ritornare alle normali celebrazioni con la presenza dei fedeli per "le quali - continua don Luca - sta crescendo il desiderio in molti fedeli che, come noi sacerdoti, attendono con grande vivacità un'apertura. Certamente stiamo vivendo un momento di prova, ma siamo anche consapevoli che questa chiusura ha dato la possibilità di generare in noi anche una maggiore consapevolezza di quello che è il grande dono dell'Eucaristia".
f.u.
Un progetto da 4milioni di euro per il centro don Orione di San Severino. Dopo un "tavolo storico", così lo ha definito il parroco don Luca Ferro, riunitosi sabato mattina, l'arcidiocesi di Camerino-San Severino ha raggiunto un accordo con la congregazione degli orionini, per la ricostruzione dell'importante centro reso inagibile dal terremoto del 2016. "Sarà il biglietto da visita per la città".
Il progetto è in fase embrionale e a occuparsene saranno i tecnici degli orionini insieme all'architetto Giampiero Calcaterra. Alla riunione, sabato mattina, erano presenti l’arcivescovo Francesco Massara, il cardinale Edoardo Menichelli, il parroco don Luca Ferro e il vicario don Aldo Romagnoli, l’architetto Giampiero Calcaterra, l’assessore Tarcisio Antognozzi e il responsabile dell’ufficio sisma comunale Marco Barcaioni, insieme ad alcuni tecnici e rappresentanti della congregazione proprietaria dell'edificio.
“Si tratta di una progettazione lungimirante per il futuro - afferma Ferro con soddisfazione - dopo l’accordo raggiunto fra diocesi e congregazione. Si è instaurato un clima di fraternità con il quale si aiuterà la situazione pastorale preservando al tempo stesso le volontà della congregazione”.
Al dramma del terremoto che ha reso inagibile il complesso del don Orione, si era ovviato in via emergenziale con una tensostruttura per accogliere le celebrazioni eucaristiche, ma la nevicata che ha preceduto le festività natalizie l'aveva distrutta la tenda-casa parrocchiale.
Il progetto di demolizione e ricostruzione del don Orione rappresenta quindi una speranza per l’intera comunità. Don Luca è convinto della partecipazione e solidarietà di tante persone a questa causa: “L’edificio sarà rivisto in chiave contemporanea e sarà il nuovo biglietto da visita di San Severino. Una parte sarà dedicata alle attività pastorali e alle esigenze della parrocchia, e un'altra sarà riservata alle volontà della congregazione che desidera una struttura destinata all'accoglienza per persone in situazione di difficoltà”.
g.g.
Un’amara sorpresa, lunedì mattina, per la parrocchia di San Severino Vescovo. La coltre bianca che nella notte, e buona parte del giorno, era scesa anche sulla città per la gioia dei più piccini, ha causato diversi danni e disagi. Fra le altre cose, ha provocato il crollo della tensostruttura utilizzata come chiesa del don Orione, una delle comunità più numerose e vive di San Severino.
“Una brutta sorpresa - racconta il parroco padovano, don Luca Ferro - dopo tutta la fatica della notte che abbiamo fatto con alcuni fedeli per tentare di sciogliere la neve accedendo i termoconvettori, al mattino abbiamo trovato questa situazione che ha allibito tutti quanti”.
Attualmente si sta provvedendo alla demolizione definitiva della tensostruttura con un braccio meccanico e tutto quello che vi era all’interno è stato trasferito in un altro tendone a fianco, più piccolo, che non sarà sufficiente ad accogliere tutti i parrocchiani della domenica: “Non ci siamo scoraggiati nonostante lunedì mattina abbia visto i volti della mia gente con le lacrime, stravolti. Gli ho fatto coraggio e abbiamo inventato l’unità di crisi parrocchiale. Ci siamo dati da fare - aggiunge - io sono entrato e, cercando di stare attenti, abbiamo cercato di salvare le cose più importanti: il tabernacolo, l’altare, la pianola, tutte le cose che avevamo ricevuto come donazione”.
Di sicuro non ha inciso solo il peso della neve, ma anche lo stress termico a cui la tensostruttura, negli ultimi due anni, è stata sottoposta e che ha provocato un’usura dei teli: “Certamente l’epoca della tenda per me è terminata lunedì. Non si può più andare avanti con questo sistema. Io vengo da Padova - sottolinea - e le tende noi le utilizziamo per fare le sagre 15 giorni all’anno. È chiaro che due anni di fila, gli choc termici, e quant’altro hanno provocato tutto questo. È un’attesa sfibrante, c’è una profonda stanchezza e sono convinta che vada avviata un’epoca del legno. La nostra parrocchia, che è anche la più grande della diocesi, ha bisogno di qualcosa di più sicuro e stabile”.
(don Luca Ferro)
G.G.
Non ha resistito al peso della neve ed è crollato. Era il tendone donato dalla Caritas cremonese alla parrocchia di San Severino Vescovo e installato dietro alla struttura inagibile del don Orione. Era utilizzato per le funzioni religiose. Stanotte è crollato e non sarà recuperabile in alcun modo. Ora il parroco padovano don Luca Ferro è a lavoro per recuperare l'impianto di riscaldamento del valore di 20mila euro che era stato acquistato grazie alle donazioni pervenute alla parrocchia. Sul posto Carabinieri e Vigili del Fuoco.
g.g.