Castelluccio di Norcia si prepara a vivere il consueto boom di visitatori in occasione della celebre fioritura con prevedibili problematiche concernenti la viabilità. Le provincie di Macerata ed Ascoli Piceno, insieme ai sindaci dei rispettivi territori, contestano il "Piano di Azione per la Mobilità Sostenibile" elaborato dalle Autorità Umbre. Tale Piano, per il 2021 e per macro fasi, prevedeva: 1) libero accesso per residenti, dimoranti ed esercenti attività economiche locali; per soggetti non deambulanti, per chi avesse raggiunto Castelluccio a piedi, in bici o in moto e per chi avesse la prenotazione in strutture di ristorazione e ricettive oltre ai bus turistici. 2) Obbligo di prenotazione attraverso la piattaforma “ParchiAperti.it” di federparchi, per accedere ai parcheggi individuati sulla corona dei Piani, nei territori delle tre Province. 3) Istituzione a cura delle Regioni Marche ed Umbria di un servizio di TPL a pagamento in modalità “navette” da tutti i luoghi di parcheggio per raggiungere il Pian Grande ed il Centro abitato di Castelluccio. 4) Installazione di servizi igienici in tutti i parcheggi e sul Pian Grande. 5) Copertura segnale WiFi ai varchi di controllo e nel Pian Grande. 6) Apposizione di segnaletica di riferimento. 7) Istituzione servizio di pronto intervento sanitario sul posto. 8) Presenza del Soccorso Alpino Italiano e dei Volontari di Protezione Civile per le attività di logistica, presidio del territorio e supporto alle forze dell'ordine, e molto altro ancora. Tale Piano lo scorso 4 giugno non ha trovato la condivisione dei territori marchigiani ad ogni iniziativa che non contemplasse il libero transito, senza possibilità di sosta e di fermata, indistintamente per tutti i giorni della settimana.

Preso atto dell'impossibilità di poter procedere diversamente anche per la ristrettezza dei tempi utili, il Tavolo Umbro, dopo ulteriore, approfondita disamina, ascoltati i pareri delle forze dell'ordine, ha disposto di applicare il Piano sopra descritto (evidentemente con alcuni adattamenti) per i week end del 3/4 e 10/11 luglio, stimando che in quei due fine settimana, visto lo stato attuale della fioritura, si dovrebbe registrare il maggior afflusso di persone. Il 3 e 4 luglio ed il 10 e 11 luglio, pertanto, a causa della mancata adesione degli Enti del versante Marchigiano, in auto, non sarà possibile accedere a Castelluccio, né da Castel Sant'Angelo sul Nera, né da Arquata del Tronto-Montegallo. Resterà consentito l'accesso anche da questi varchi ai soggetti autorizzati come sopra descritti.


“Quello che abbiamo chiesto è semplice: il sacrosanto diritto di passare. Quindi, Castelluccio si organizzi per consentire il transito delle automobile vietando la sosta. All’ultima riunione, alla quale non hanno partecipato i comuni come i nostri, si è deciso che perdura questa situazione e probabilmente il prefetto di Perugia chiuderà la strada. Siamo in uno Stato di diritto, per cui eserciteremo i sacrosanti diritti a noi riconosciuti. Qualcuno mi deve spiegare perché devono essere penalizzati i nostri territori”, riferisce il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci. 


Marco Morosini
Promessa mantenuta. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che nei giorni scorsi aveva annunciato una visita nei Comuni del cratere, ha appena reso noto il suo arrivo previsto per domani a Ussita e Castelsantangelo sul Nera.
La decisione che aveva fatto discutere i sindaci dei Comuni più colpiti che, oltre alle visite, chiedono i fatti, è ormai stata confermata. L’augurio di Mauro Falcucci, primo cittadino di Castelsantangelo sul Nera è che “oltre ad onorarci della sua presenza, il premier Conte ci comunichi i tempi entro i quali avremo le risposte alle annose questioni che non vanno e che sono sotto gli occhi di tutti. Al presidente del consiglio vorremmo far vedere due cose: come siamo ridotti e come sono le Sae, che manifestano la volontà della popolazione di rimanere in questi luoghi. Tutti sanno che l’impianto normativo del terremoto è sbagliato e dove intervenire per cambiarlo. Ci dicano subito quando sarà emanato il primo provvedimento”.


“Ho letto la ‘reazione scomposta‘ di Gentilucci che, dopo non aver mai preso la parola nelle oltre tre ore di Assemblea dell’Aato, finalmente esterna parzialmente il suo pensiero. Perché non ci spiega come mai la candidatura di Fiuminata è nata nelle segrete stanze tanto che né il Sindaco di Camerino e Muccia (due dei cinque Comuni dell’Unione Montana di Camerino), né i colleghi di Valfornace, Monte Cavallo, Tolentino, Cingoli e molti altri, nulla sapevano del presunto accordo di una parte della montagna?”. È il sindaco di Castelsantangelo Mauro Falcucci che torna sulla questione della nomina del nuovo direttivo dell’Aato3. Lui era candidato per la vicepresidenza ma alla Fine l’assemblea ha trovato la convergenza su Paolo Stella, assessore di Fiuminata, nome che è stato condiviso anche dallo stesso Gentilucci dopo alcune riunioni con gli altri presidenti delle Unioni Montane di cui molti sindaci non erano a conoscenza. 
“Gentilucci dimentica - afferma Falcucci - o forse preferisce omettere o meglio non far sapere, che la mozione a cui si riferisce è stata unanimemente condivisa nelle precedenti riunioni del Comitato ristretto e che il sottoscritto è intervenuto in assemblea raccontando come sono andate le “trattative” senza che nessuno, tantomeno lui, avesse preso la parola per correggere o sconfessare le mie affermazioni. Ci spieghi come mai della candidatura di Fiuminata non sapevano nulla né il Sindaco di Camerino e Muccia (due dei cinque Comuni dell’Unione Montana di Camerino), né i colleghi di Valfornace, Monte Cavallo, Tolentino, Cingoli e molti altri?”.
Gentilucci aveva accusato Falcucci di essere anche un esempio di “vecchia politica” legata alle poltrone ma il sindaco non ci sta: “nella realtà ciò che è successo è frutto di accordi nascosti riconducibili alla vecchia politica ma soprattutto dettati spesso da personale ambizione. Personalmente le mie le ho raggiunte, anche significative, attraverso la mia vita lavorativa e professionale e non tramite la politica”. Gentilucci aveva anche affermato che “non può un sindaco della costa indicare il rappresentante della montagna perché questo significherebbe che sotto c’è qualcos’altro” e la replica di Falcucci è molto dura: “Gentilucci sia più chiaro assumendosene la responsabilità, o a chiedere scusa per lo scivolone che ha commesso e che evidenzia tutto il suo disagio sulla mia persona. Molto probabilmente tale inqualificabile dichiarazione rientra in un modo di fare che gli appartiene e che conosce bene”. Secondo Falcucci dopo il territorio, se Gentilucci avesse avuto a cuore il territorio avrebbe invitato i sei Comuni usciti dall‘Unione Montana a rientrare ma questo non è avvenuto: “ci dica come mai da oltre 7 mesi non risponde inspiegabilmente alle nostre richieste di adesione dimenticando che il rapporto tra Istituzioni deve essere sempre mantenuto indipendentemente se ciò che viene richiesto è gradito o meno. Rispondere è un obbligo Istituzionale”.
Gaia Gennaretti 

Comitato dei sindaci del cratere operativo. Nei prossimi giorni se ne deciderà il rappresentante. Intanto si lavora ad un documento che riassuma problematiche e possibili soluzioni da presentare al Primo Ministro Giuseppe Conte. Proprio a lui poi, i sindaci che hanno costituito il comitato, una 70ina circa, chiederanno un incontro allargato ai 138 sindaci del cratere. Qualora questo non venisse concesso o non fossero soddisfacenti le risposte del governo, i primi cittadini si dicono pronti a scendere in piazza insieme ai cittadini.  Tutto questo è stato stabilito stamattina al Crowne Plaza Rome Hotel.

“A distanza di 30 mesi - ha esordito Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino - siamo ancora alle prese con procedure emergenziali come i puntellamenti sulla pubblica via. Siamo lontani anni luce dalle vere esigenze e proprio non capisco quei sindaci che oggi non sono qui. Ne sarebbe valsa la pena, anche solo per un unico cittadino in difficoltà perché il nostro obiettivo è questo, rappresentare chi ha bisogno di noi. L’intenzione non è di certo fare distinzioni tra terremotati - ha ribadito - fa ribrezzo anche solo pensarlo”. 

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Insieme a Pasqui, ad aprire l’incontro il sindaco di Amatrice Filippo Palombini: “Questo comitato doveva nascere e mettersi subito al lavoro, oggi siamo qui per questo. Noi diciamo tutti le stesse cose, perché tutti abbiamo bisogno delle stesse cose. Il Governo deve consentirci di sedere ad un tavolo per la stesura di nuove norme che possano permettere una ricostruzione rapida e certa". Presenti diversi sindaci da tutte le Regioni colpite, che insieme faranno fronte comune. Mauro Falcucci ha espresso l’urgenza di una posizione politica chiara sul destino della montagna: “Siamo come dei malati con tante patologie diverse. La cura non può essere sempre la stessa per tutti, servono terapie diverse”.

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"Guardo i miei cittadini - ha affermato il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci – e non so più cosa rispondere a gente che non sa cosa succederà, che vede che non è partito neanche un cantiere e che, probabilmente, non avrà, per età, il tempo di aspettare ancora. Il tempo dell'ascolto era finito, questo comitato deve avere il carattere dell'azione, era una necessità e ora dobbiamo subito metterci al lavoro".

G.G.

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A pochi giorni dalla sua apertura la Supestrada 77 Valdichienti sta indubbiamente incontrando il favore dei tanti che ne usufruiscono. Addirittura traffico da bollino rosso nel primo fine settimana successivo all'inaugurazione per i moltissimi vacanzieri che dall'Umbria hanno raggiunto il litorale di Civitanova Marche. Non è mancato, però, neppure chi ha mosso le prime critiche, peraltro giustificate, per quanto riguarda mancanze relative alla segnaletica. E' il caso del sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci, che ha inviato la seguente nota.

"Percorrevo la SS77 appena inaugurata e, finalmente, con soddisfazione proseguivo verso Muccia.

Arrivato all’uscita di Muccia leggevo il cartello delle indicazioni e non vedevo: Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Pieve Torina, Monte Cavallo, Castelsantangelo sul Nera, Valnerina e forse altro …..

Mi dicono, però, che le indicazioni per la Valnerina sono riportate all’uscita per Colfiorito!

La Valnerina è la valle del Fiume Nera, che nasce a Castelsantangelo sul Nera, attraversa la zona montuosa dell’Umbria per poi raggiungere Terni e sfociare nel Tevere presso Orte.

Sicuramente chi ha predisposto la cartellonistica della toponomastica e chi ha approvato la stessa, era sicuro che noi, seppur piccolo comune montano, fossimo molto lontani o in Umbria o in Abruzzo! Valuteremo seriamente se sarà il caso di chiedere di ritornare in Umbria come prima dell’unità d’Italia!

Ho già telefonato al dott. Perosino, presidente della Quadrilatero, rappresentando disappunto e sconcerto per il disservizio e chiedendo un’immediata integrazione anche perché tale disguido procura un danno economico alle nostre attività produttive, al turismo, agli amanti della Natura e a tutti coloro che vogliono visitare il cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Dispiace molto altresì constatare che la Provincia e suoi organi tecnici, che hanno avuto il privilegio di percorrere in anteprima più volte la citata arteria, come dichiarato sulla stampa locale, non si siano accorti che tale disservizio contribuisce a penalizzare l’intero territorio montano".

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha inviato a tutti i Comuni del Parco, alle Regioni Marche e Umbria, alle province di Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e Perugia, alle Unioni Montane e ai Comuni contigui, le misure di conservazione dei siti Natura 2000 per il deposito, presso i rispettivi Municipi, della documentazione indicata in oggetto al fine raccogliere le eventuali osservazioni nei tempi previsti.

Dalle lettura della copiosa documentazione, estremamente importante specialmente per i Comuni che hanno l’intero territorio nel perimento del Parco, si legge che tutti gli elaborati (Introduzione inclusa), regolamenti e norme prescrittive, richiamano sempre le misure che verranno indicate e/o previste nel PIANO DEL PARCO.

E’ a tutti noto che lo strumento essenziale, primario e vitale quale il PIANO DEL PARCO e le relative norme attuative, NON sono state ancora approvate.

Il Consiglio Direttivo, con Delibera n.59 del 18/11/2002, ha solo ADOTTATO il predetto strumento e le molteplici osservazioni che all’epoca pervennero non risultano che siano state né accolte, né respinte, e l’Ente opera da ben 14 anni con un Regolamento provvisorio.

Si prende altresì atto che il Ministero dell’Ambiente, inspiegabilmente, ad oggi non ha esercitato il potere sostitutivo previsto all’art. 12 (Piano del Parco), commi 3 e 5 delle Legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge quadro sulle aree protette) e aggiornata con la Legge 9 dicembre 1998, n. 426 e ss.mm.ii..

Il direttore Generale del Ministero ha chiarito con propria nota del 26/02/2016, dopo una specifica richiesta di questa Amministrazione, che la composizione della Commissione nulla osta del Parco deve essere composta da funzionari diversi tra coloro che trattano l’istruttoria della pratica e chi è chiamato ad esprimere il parere in Commissione; circostanza, invece, che era sempre in capo agli stessi funzionari. Oggi finalmente è stata modificata.

A tal proposito si sottolinea che il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è stato istituito con D.P.R. 06/08/1993, quindi da quasi 23 anni l’Ente è senza alcun documento oggettivo di pianificazione e senza un piano pluriennale economico e sociale per la promozione delle attività compatibili (Art. 12, Legge 394/91 - modificato dall'art. 2, comma 31, della legge 9 dicembre 1998, n. 426).

Istituire e normare, con divieti e sanzioni, misure di conservazione dei siti Natura 2000 su un territorio che ancora viene “governato” con un “regolamento provvisorio” in assenza di uno dispositivo fondamentale quale il predetto PIANO, per il quale la Norma di cui sopra assegnava perentoriamente 18 mesi dalla costituzione degli Organi di un Ente Parco, equivale non solo a disattendere la Legge, ma ad evitare quell’indispensabile confronto con gli Enti locali che hanno il

dovere di rappresentare le legittime aspettative di sviluppo delle comunità che insistono nell’area protetta.

Per tali ragioni abbiamo rappresentato l’impossibilità di avanzare osservazioni sugli elaborati in parola in quanto tutti fanno riferimento e/o demandano al PIANO DEL PARCO che è inesistente e che deve essere necessariamente propedeutico a qualsiasi ulteriore vincolo in aree del Parco a tutela integrale o parziale non ancora né definite, né regolamentate chiedendo una sospensione dell’iter amministrativo.

Uno esempio per tutti, vietare e sanzionare fino a 1.000 euro, come riportato nel Documento “C” relativo alle misure di conservazione generali e regolamentari (Cfr. art.14 citato documento) “l’accesso e la circolazione con biciclette o qualsiasi altro mezzo con ruote non a motore, è consentito esclusivamente nelle Zone B, C e D del Piano per il Parco lungo le strade, le piste e i sentieri esistenti e, in Zona A esclusivamente lungo le strade con carreggiata di ampiezza uguale a 2 metri.”

Conseguentemente, si vieta nelle zone A un transito al di fuori di percorsi che abbiano una larghezza inferiore ai 2 metri; ciò significa che nemmeno nei sentieri tracciati si può andare in bicicletta!

Si richiamano continuamente Zone A, B, C e D individuate nel Piano del Parco che NON ESISTE!

La vessazione nei confronti delle popolazioni residenti, degli appassionanti della natura e delle mountain bike continua, si richiamano articoli di Legge ma, nel contempo se ne eludendone altri, che vengono totalmente disattesi da chi ne chiede, invece, l’applicazione solo di alcuni.

Siamo perfettamente d’accordo nel regolamentare tutte le attività produttive, culturali, tradizionali e ludiche, ma ciò deve avvenire previo confronto con i rappresentanti locali delle popolazioni attraverso, come già detto, un percorso che deve tradursi in un documento oggettivo di riferimento per tutti che ha un solo nome: PIANO DEL PARCO.

L’unico auspicio è che questa volta l’impegno preso dal Presidente del Parco Prof. Oliviero Olivieri durante un’assemblea pubblica tenutasi in occasione dell’iniziativa “Incontri…” sul tema “22 anni nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini” tenutosi presso questo Comune il 22 agosto 2015, si concretizzi.

Infatti, in quella sede affermò che entro il 31 maggio 2016 avremmo avuto approvato il Piano del Parco. Non abbiamo dubbi sulla parole del Presidente, ma ad oggi non risulta che siano state ancora valutate le osservazioni che pervennero nel lontano 2002!

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