Il vice presidente del Consiglio regionale delle Marche, GIanluca Pasqui, è il nuovo commissario provinciale di Macerata di Forza Italia.

La nomina è arrivata nella giornata di venerdì dai vertici nazionali del partito.

“Ho accettato con entusiasmo - ha commentato Pasqui - l’incarico che mi è stato proposto. Per chi, come me, è in Forza Italia dal 1994, avere oggi la possibilità di ricoprire un ruolo tanto importante quanto delicato, è motivo di grande orgoglio.
Ringrazio il presidente Berlusconi, il presidente Tajani e il senatore Battistoni per la fiducia che hanno voluto accordarmi. In particolare, vorrei sottolineare come il senatore Battistoni, in qualità di commissario regionale del partito, abbia sempre creduto nella mia persona scegliendomi come candidato alle scorse Regionali, nominandomi commissario provinciale di Ancona e oggi di Macerata, oltre a non aver mai fatto mancare la sua vicinanza a tutto il territorio marchigiano. Un grazie sincero per il lavoro svolto va all'avv. Riccardo Sacchi, che mi ha preceduto in questo ruolo. Siamo già nel vivo di una campagna elettorale che sarà breve ma intensa e decisiva per le sorti del nostro Paese. Macerata e la sua provincia sono un territorio fondamentale per il nostro movimento politico, crescere qui significa crescere in tutta la Regione. Dobbiamo ripartire da una buona organizzazione, coordinare i nostri eletti e rafforzarsi nelle zone dove siamo più deboli. Sono già al lavoro e il mio primo obiettivo sarà quello di comporre una squadra competente e da subito operativa”.


Animali senza certificazione in un allevamento di Fiuminata.
E' quanto hanno scoperto i militari delle Stazioni Carabinieri Forestale di Fiuminata e San Severino in due allevamenti in localita' Bufeto e in località San Cassiano.
L’attività investigativa è iniziata in seguito al rinvenimento di alcuni suini, privi di marca auricolare di identificazione, che si trovavano all’interno di alcuni recinti posti a poca distanza dalla sponda destra del fiume Potenza.

Durante le indagini è emerso che i due allevamenti sono intestati a Z. C. un cittadino di origine Rumena ma residente in Italia.
I controlli effettuati ed i conseguenti accertamenti alla Banca Dati Nazionale Veterinaria hanno evidenziato numerose violazioni alla normativa di riferimento sugli allevamenti di suini ed in particolare sull’identificazione delle aziende e degli animali e sui trattamenti farmacologici veterinari.

Gli animali non erano stati identificati ed il proprietario non è stato in grado di riferire sulla loro provenienza, ma ha indicato solamente che provengono dal trasferimento di località di un secondo allevamento, quello di Bufeto, spostamento di cui però non esiste traccia nella documentazione del Servizio veterinario.
Inoltre, l’allevamento di San Cassiano era stato autorizzato per soli 4 animali, ovvero per uso famigliare, mentre al suo interno sono stati trovati 11 suini, di cui una scrofa, un verro ed alcuni magroni. Degli animali presenti, solamente 2 magroni da ingrasso risultavano correttamente identificati, ma erano stati acquistati da poco ed inseriti nel registro aziendale dell’allevamento sbagliato.

Gli animali sono stati sequestrati mentre il titolare dei due allevamenti dovrà pagare sanzioni amministrative per più di 40mila euro ed è stato nominato custode degli stessi con l’obbligo di accudirli e fornire loro le cure necessarie fino al momento in cui i suini verranno definitivamente identificati dal Servizio Veterinario ed eseguite le obbligatorie profilassi di stato e quindi saranno assegnati ad un allevamento in regola con la Normativa di settore.

GS
Ulteriori significativi sviluppi nelle attività di indagine relative alle irregolarità accertate in due aziende agricole di Loro Piceno e Tolentino, dedite alla produzione di vegetali “Bio”, che a maggio scorso sono state denunciate per frode aggravata nell’esercizio del commercio e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Nello specifico, i Carabinieri Forestali avevano a suo tempo appurato che in queste aziende erano stati utilizzati alcuni fertilizzanti e fitosanitari vietati nelle coltivazioni biologiche, con lo scopo di incrementare la resa delle coltivazioni stesse.

Gli ulteriori approfondimenti d’indagine si sono sviluppati nel filone degli accertamenti legati all’illecito percepimento da parte delle due aziende di finanziamenti pubblici destinati all’avvio e allo sviluppo di colture biologiche, quando in realtà – è stato appurato – sono state diversamente gestite.

Su disposizione della Procura della Repubblica di Macerata i Carabinieri Forestali hanno dato esecuzione ad un decreto emesso dal GIP del Tribunale di Macerata, che ha disposto il sequestro della somma di denaro percepita indebitamente come contributi pubblici pari ad 86mila 158 euro.

GS

Nei giorni scorsi i Carabinieri Forestali del Nucleo Carabinieri CITES di Ancona hanno contestato un illecito amministrativo per un importo compreso tra i 1100 ed un milione di euro, a carico di una ditta con sede a Montefelcino di Pesaro Urbino.
Pare infatti, secondo le indagini, che l'attività avesse importato dall’Ucraina 22.000 Kg di segati di pino,  senza adottare le dovute diligenze previste dal Regolamento europeo E.U.T.R.

Il controllo rientra nell’ambito degli accertamenti che gli uomini del Nucleo CITES di Ancona svolgono costantemente sul territorio al fine di contrastare il commercio di legname di provenienza illegale.
Regolamento che al fine di contrastare il taglio abusivo delle foreste obbliga gli operatori del settore del legno ad osservare la “dovuta diligenza” adottando misure per verificare la legale provenienza delle partite di legname ed i commercianti a dotarsi di un registro per garantire la tracciabilità dei prodotti.

Da gennaio scorso, il Nucleo CITES di Ancona ha controllato 17 ditte operanti nel settore del legno e dei prodotti da esso derivati, nelle province di Ancona e Pesaro Urbino, contestando 5 illeciti amministrativi a 3 aziende, per un importo compreso tra un minimo di 8.430 euro e un massimo di 2.190.000 euro, che verrà deciso dall’Autorità Amministrativa competente.


GS


Il Corpo Forestale dello Stato di Fabriano ha provveduto al sequestro di un manufatto di accumulo di acque provenienti dalle attività di scavo del cantiere dell’Asse viario Umbria - Marche del Progetto Quadrilatero, in località Cancelli di Fabriano. Le acque di lavorazione confluivano in un bacino di decantazione artificiale, dal quale invece di essere convogliate nell’impianto di depurazione, traboccavano e si riversavano nel torrente Giano, di importante rilievo ambientale, rendendolo completamente bianco. Per verificare le caratteristiche fisico – chimiche delle acque sversate, è stata inoltre richiesta la collaborazione dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale di Ancona, che provvederà ad effettuare le analisi delle acque campionate.

I forestali hanno comunque consentito l’uso dell’impianto sequestrato alla ditta, per non bloccare il lavori, intimando comunque alla stessa di procedere secondo quanto previsto dalle prescrizioni tecniche di progetto, al fine di evitare gravi danni all’ambiente.

Le indagini hanno portato alla denuncia di cinque persone, tra cui il direttore dei lavori e il responsabile del cantiere, in concorso con altre tre figure dirigenziali della Ditta esecutrice, per i reati di danneggiamento aggravato di acque pubbliche, deturpamento di bellezze naturali, immissione di rifiuti liquidi in acque pubbliche, getto pericoloso di cose, alterazione dello stato dei luoghi in zone tutelate da vincolo paesaggistico, reati che prevedono pene fino a tre anni di reclusione.

prelievo acque inquinate

 

inquinamento Giano

 

inquinamento Giano 1

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